venerdì 7 settembre 2018

519) 2010 - NORBERT NACHTWEIH A RUOTA LIBERA - LA FUGA DALLA DDR, LA STASI, LA BUNDESLIGA...E ZINEDINE ZIDANE.- Il Re senza corona.


Se ci fu un giocatore migliore in Bundesliga negli anni '80 che non ha mai collezionato nemmeno una singola presenza Internazionale con la divisa della squadra del suo paese, fate un passo avanti e fate il suo nome....oppure tacete per sempre. 
Norbert Nachtweih, per il suo Stato di nascita fu un disertore e naturalmente un criminale agli occhi del governo della Germania Est. Sebbene la politica della Germania Federale contemplasse di concedere la cittadinanza immediata a qualsiasi tedesco dell'Est che fuggisse dalla DDR, qualora ne avesse fatto richiesta, la procedura operativa standard della FIFA di quel periodo, proibi' a Nachtweih di giocare per la selezione Nazionale della Germania Ovest, poiché l'ex giocatore del Chemie Halle
aveva gia' rappresentato la Repubblica Democratica Tedesca durante una partita ufficiale internazionale, anche se solo a livello giovanile: il disertore quindi, non sarebbe stato ''mai''

qualificato, per giocare per un altro paese. La Germania Ovest, raggiunse in quegli anni la Finale della Coppa del Mondo FIFA per tre tornei consecutivi ('82, '86, '90) coincidenti con il corso della carriera di Nachtweih. Non c'è dubbio che il biondissimo polivalente giocatore, sarebbe stato indiscutibilmente convocato dalla Germania Ovest se fosse stato ammissibile. E quasi certamente un membro titolare di una, se non più di una, delle spedizioni delle varie edizioni di Coppa del Mondo FIFA, che giunsero in finale in quell'era della DFB . Nachtweih vinse numerosi titoli giocando in Bundesliga. Il primo arrivò nella primavera del 1980 con la medaglia spettante alla vincitrice del sorprendente trionfo in Coppa UEFA del 1980. Solo un mese dopo il suo 23esimo compleanno,

Nachtweih gioco' in entrambe le gare di finale quando l'Eintracht Frankfurt ribalto' il risultato dell'andata, contro il Borussia Moenchengladbach, nella prima finale di una Coppa Europea tutta Tedesca Occidentale. Segui' subito il successo nella stagione successiva in DFB Pokal. Dopo quattro stagioni all'Eintracht si affermo' come uno dei giocatori piu' continui della Bundesliga e nella stagione 1981/82 segna 11 reti in 31 gare. Il Bayern drizza le orecchie e se lo accaparra. L'ex nazionale U21 della DDR diventera' un inamovibile titolare della formazione Bavarese per i prossimi 7 anni, disputando 202 gare di Bundesliga con 20 reti. Il suo ruolo al Bayern spazio' da centrocampista, a terzino sinistro, a libero durante un lungo infortunio di Klaus Augenthaler, suo compagno di stanza al Bayern per sette anni. Tutti i club della Germania Occidentale giocavano con il libero in quel periodo. Nel paese che aveva esaltato il grande ''Kaiser'' Beckenbauer, era un ruolo prestigioso e affascinante. Casualmente, Nachtweih inizio' la sua carriera come libero per il Bayern nella sciagurata finale della Coppa dei Campioni del 1987, persa contro il Porto in maniera

Finale Coppa dei campioni 1987 - Bayern Munchen - Porto CF 1:2
rocambolesca. Nachtweih coi Bullen vinse quattro titoli di Bundesliga e altre due DFB Pokal prima di trasferirsi con un contratto da nababbo alla squadra francese dell'AS Cannes nell'estate del 1989. Norbert si trovo' quindi, nella famosa riviera Francese, quando il 9 novembre 1989 quel simbolico muro di Berlino, che per anni aveva diviso le menti e le vite, cadde. Con la caduta del muro, avrebbe potuto giocare in Nazionale, ma ormai la sua forma migliore era passata. Quando torno' in Germania dopo due anni, si accaso' per una breve parentesi, di nuovo presso le aquile di Francoforte e quindi nel 1992 presto' la sua opera in Zweite Bundesliga al Waldhof Mannheim per 5 stagioni, disputando 127 gare. Chiudera' nel 1996 con il calcio attivo. Attualmente allena i ragazzini della scuola calcio di ''Charly'' Korbel.  E' il 2010 quando Norbert Nachtweih rilascio' questa intervista, l'occasione per parlare del passato, fu l'inaugurazione di un museo nella sede dell'Eintracht Francoforte. Oltre a lui, altri ex dissidenti dalla DDR, fecero parte della squadra del Meno. Jurgen Pahl e l'allenatore Jorg Berger su di tutti...Ma ora e' Norbert Nachtweih che racconta e si racconta: Intervista:
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D - Insieme al portiere Jürgen Pahl lasciasti la DDR per la Repubblica Federale nel 1976. A 20 anni trascorsi dalla riunificazione: cosa pensi ora della tua fuga?
R ''Che la vissi in modo un po' troppo superficiale, quasi con incoscienza..l'incoscienza giovanile che ti fa decidere al momento... Effettivamente allora, la fuga fu fondamentalmente solo una coincidenza, ma in che modo la Stasi stesse supervisionando la mia vita, allora, non me lo sarei mai potuto immaginare.''
D - A differenza di Lutz Eigendorf, non hai quasi mai parlato della DDR in pubblico. Per paura?
R '' Volutamente. Non volevamo politicizzare e il più possibile non volevamo attirare l'attenzione della Stasi su di noi. Anche se allora divenne quotidiano per noi stare sotto i riflettori dovevamo vivere in modo anonimo e boicottare le provocazioni. Lutz invece fece esattamente l'opposto, vendette la sua storia ai media e racconto' tutto, anche se  aveva lasciato sua moglie e suo figlio a casa in DDR. Questa fu interpretata come una provocazione, un motivo per farlo tacere.''
D - Eigendorf mori' in un misterioso incidente automobilistico nel 1983 .....
R ''... Al 99% fu organizzato dalla Stasi. L'autopsia mostro' che Lutz aveva solo un due per mille di alcool nel sangue, e io sapevo che gli piaceva bere. Ma in quelle condizioni un incidente volontario non sarebbe potuto essere possibile. La Stasi uccise Lutz. Oggi si puo' dire. Fu l'ex medaglia d'argento olimpica nel lancio del disco, Wolfgang Schmidt, che era stato catturato nel suo primo tentativo di fuga dalla DDR che mi aveva avvertito pochi giorni prima. - Sento che succederà qualcosa -  mi disse....''
D - E tu? Ma non eri preoccupato?
R '' Quando arrivai all'Ovest, avevo 19 anni. In quel momento non pensai alle conseguenze delle mie azioni e se forse i genitori o i fratelli avrebbero sofferto per la fuga o li avresti messi in pericolo. Per la prima volta, solo dopo l'incidente di Lutz, cominciai a riflettere e ricordai un momento sorprendente. Era il 1977 o il 1978 e stavo tornando a casa da una partita a Kaiserslautern, quando improvvisamente non potei fermarmi con l'auto nel centro di Francoforte. Il liquido dei freni era completamente sparito e ebbi la fortuna che non stavo guidando così velocemente e percio' potei  tirare il freno a mano.''
D - Non sospettavi di poter essere nel mirino della Stasi?
R '' Solo negli anni '80, quando passai da Francoforte al Bayern, scoprii per caso che ero costantemente sotto osservazione da anni. Un agente della Stasi fu smascherato e tra i suoi documenti c'era il mio nome. Tuttavia, non trovai nulla di compromettente o di allarmante analizzandoli.''
D - Sei andato agli archivi della ex DDR dopo l'apertura al pubblico del 1991, per guardare i tuoi file?
R - '' Jürgen Pahl lo ha fatto ed è rimasto scioccato. Per lui, fu creata una cartella di file spessa 15 centimetri in cui tutto era catalogato e selezionato. Numeri di telefono, targhe, nome della fidanzata, ristoranti preferiti e probabilmente la cosa peggiore: il nome della gente, della cerchia di conoscenti amici e parenti che riportarono notizie regolarmente di Lui alla Stasi. Fondamentalmente,  non avevo nulla da nascondere. Ma volevo salvare la mia personale delusione e non sapere i nomi di coloro a cui avevo dato fiducia e nel frattempo invece riferivano di me. Ecco perché ho tirato una linea sul mio passato e non ho cercato nei file.''
D - Sei ancora in contatto con Pahl oggi? Più di recente, si sapeva solo che emigrò in Paraguay per lavorare lì come fruttivendolo.
R '' Certo, siamo ancora amici. È tornato da quattro mesi e vuole ristabilirsi in Germania.''
D - Eravate amici prima di fuggire?
R '' Eravamo un gruppo di tre ragazzi, tre amici giocatori del Halle, che erano nella squadra U-21 della DDR. Jürgen, Io e Burkhard Pingel. Burkhard era in realtà il mio migliore amico, quasi come un fratello. Noi due facevamo tutto insieme. Si stava spesso a fantasticare...a sognare, chiacchierando anche con gli altri su come sarebbe stato giocare in Bundesliga, ma poiché sapevano che c'erano degli informatori tra i giocatori, ci siamo comportati sempre come se fossero solo delle ipotesi, dei confronti.''
D - Come ando' esattamente la fuga?
R '' Con l'U 21 avevamo giocato a Bursa, in Turchia. La sera, Jürgen e Io, incontrammo una simpatica guida turistica Americana, nella hall dell'hotel, che ci offri' immediatamente il suo aiuto. Io sapevo parlare solo il russo, ma Jürgen era sempre stato quello piu' intellettuale tra di noi e aveva imparato l'inglese in privato, quindi pote' parlare con lui. Ci mise al corrente che il gruppo turistico Americano sarebbe stato a Istanbul come noi anche il giorno dopo. Cosi' fissammo un punto d'incontro comune per l'indomani.''
D - Cosa successe il giorno seguente?
R '' Prima della partenza, i giocatori furono autorizzati a fare un giro di svago di due ore nell'enorme bazar di Istanbul. Era esattamente il luogo dove fu pianificata la nostra fuga. Jürgen e io uscimmo e scivolammo in uno dei numerosi negozi di tè per non essere rintracciati e dare nell'occhio. Quando furono trascorse più di due ore, prendemmo un taxi per l'hotel del gruppo di turisti Americani, dove incontrammo la guida della sera prima, che rimase piuttosto sorpreso dal fatto che lo avevamo fatto davvero.''
D -  E il tuo migliore amico, Pingel?
R '' Lo avevo avvertito solo poco prima. Mentre parlammo alla vigilia con la guida, purtroppo lui non c'era, così gli manco' lo slancio, la fiducia. E pensare che Burkhard era sempre stato colui che rimarcava che l'avrebbe fatta al cento per cento un giorno, la fuga.... Quando gli dicemmo al bazar, che tutto stava gia' per cominciare ed era prossimo il momento, si spavento' troppo. Ma lo capisco. Da solo, comunque non l'avrei mai fatto, perché ovviamente il fattore paura gioca un ruolo importante, è sempre un po 'più facile se hai qualcuno a cui appoggiarti, su cui fare affidamento. Fortunatamente Jurgen era deciso in merito."
D - Quindi? Fu punito per la vostra fuga?
R '' Fu sicuramente bistrattato. Non fu mai piu' chiamato in Nazionale, ne U21 ne nella maggiore della DDR, Fu chiamato direttamente per il servizio militare e fu minacciato di carcere qualora non avesse rivelato informazioni di sua conoscenza sulla nostra fuga. Lui dichiaro' sempre di essere all'oscuro di tutto.''
D - Quindi? Come ando' avanti la fuga?
R '' La guida del tour venne con noi all'ambasciata Americana, poi ci portarono al consolato Tedesco, dove chiedemmo asilo politico. Restammo dieci giorni a Istanbul, fummo interrogati in quel periodo in cantine, garages, ogni posto veniva sempre cambiato, ovunque dove non fosse rintracciabile la nostra presenza. In modo che i servizi segreti dell'Europa Orientale non potessero scoprire dove ci trovavamo, fino a quando ci fecero finalmente il permesso di via per la Germania Ovest. Atterrammo a Monaco di Baviera, a Giessen.''
D - Trovaste entrambi immediatamente un club, un contratto, entrambi per l'Eintracht Frankfurt. Come ando?



R ''Fu grazie all'allora politico del FDP, Wolfgang Mischnick, ex ministro Federale per gli sfollati, dei rifugiati e delle vittime della guerra, che sedeva anche nel consiglio di amministrazione dell' Eintracht. A causa della squalifica di protocollo dell'UEFA di 16 mesi, ci allenammo sempre con la prima squadra, ma i primi tempi giocammo con i dilettanti.''
D - In seguito anche il tuo allenatore dell'U21, Jorg Berger, segui' il vostro esempio e riparo' all'Ovest. Che ne pensi?
R '' Si, fu durante una partita contro la Jugoslavia nel 1979. Un giorno me lo ritrovai di fronte nello stesso stadio. Dopo due anni. Allenava il Fortuna Dusseldorf. Non ebbi mai modo di riallacciare i rapporti con Lui. Mi tratto con indifferenza e cio' mi infastidi' tremendamente. Segui' la sua strada, come io seguii la mia. In Germania Ovest ha lavorato molto, con molte squadre. Anche lui fece tappa a Francoforte in due fasi della sua carriera. Da pochi mesi e' scomparso. L'Eintracht lo ricorda in questo museo.''
D - Jürgen Pahl, che vinse la Coppa UEFA con te nel 1980, adotto' un approccio completamente diverso e rinuncio' al professionismo per un'identita' piu' personale, attraverso il commerciale.
R ''Oh si..Jürgen è unico. Un solitario intellettuale che ha sempre vissuto sin da sempre nel suo mondo. Si senti' sempre molto frustrato per i valori su cui era basata la Repubblica Federale. Tutto era rivolto solo ai soldi e la gente che anelava a vivere in un ambiente disumano, in cui non c'era posto per i sentimenti e le emozioni. Effettivamente era molto contraddittorio sentire uscire dalla bocca certi discorsi da un calciatore ben pagato, ma così era Jürgen. Doveva sempre analizzare, polemizzare e discutere su tutto.''
D - Tu invece?
R ''Oh..Io...Non avevo illusioni. Per me, fu principalmente il desiderio di giocare in Bundesliga, solamente quello, era il miglior campionato del mondo e NOI, si stava alla finestra..immaginando, sognando senza sapere se ne avremmo mai potuto farne parte..Un miraggio. Il gol di Sparwasser non ci fece mai pensare di essere migliori. Ci fece accrescere solo il desiderio di misurarci...di avere una possibilita'...'' La mia decisione di fuggire fu dettata da uno slancio personale di mettermi alla prova con un calcio professionistico, non dalla visione politica del mondo.''
D - Poi arriva il Bayern...
R - '' Si, Monaco fu tutto un altro mondo. Ma io non ero un mercenario. Il club aveva problemi di liquidità e pote' utilizzare al meglio il mio trasferimento (DM 1,75 milioni), così decisi di andare a Monaco, che fu la miglior scelta che potei fare. All'inizio c'erano Paul Breitner, Karl-Heinz Rummenigge, giocai con loro due anni. Quando se ne andarono loro, mi trovai con Lothar Matthäus, Andreas Brehme, Klaus Augenthaler, Jean-Marie Pfaff e Hansi Pflügler. La crema.''
D - Quindi in seguito, non hai avuto problemi a trasferirti da Monaco a Cannes nel 1989?
R ''Lo dirò onestamente: La scelta fu solamente una questione di soldi. Al Bayern mi sono reso conto alla fine tramite i giornalisti di  Kicker che col rientro di Klaus Augenthaler avrei perso il mio posto di libero. Contemporaneamente si fece avanti il Cannes e davvero, davvero, mi offri' un sacco di soldi. Non ho idea di come trovassero gli introiti per pagarmi lo stipendio, ma fu sempre pagato e in contanti. Anche se gli obiettivi stagionali non erano certo quelli di Monaco, posso dire che per due anni fu una vacanza ben pagata. Col tempo paradossalmente era diventata addirittura troppo noiosa.''
D - 1990/91. Hai giocato a Cannes addirittura con l'allora giovanissimo Zinedine Zidane...Che tipo era?
R ''Non cosi' esaltante come puoi pensare...Aveva 17 anni. Si intuiva che aveva talento..Come lo puoi intravedere in tanti...Ma che sarebbe diventato una star Mondiale non lo potevi immaginare. Era sempre stanco, sempre lamentoso e il suo esordio con la prima squadra fu spesso rimandato nel tempo...La cosa piu' evidente, piu' certa, era il suo temperamento..Quello si. Anche allora, ogni volta che subiva fallo, con regolarita' veniva fuori la sua istintivita' e il suo poco self control. (Nachtweih ride) ''
D - Ti fu negata una grande carriera Internazionale a livello di Nazionale perché sei stato bannato dalla DFB per aver giocato nell'U21 della RDT. Sei deluso?
R '' Non ci sara' mai la controprova. La DFB non fece mai lo sforzo necessario. La Federazione Tedesca e' molto potente. Così potente che sicuramente si sarebbe ottenuto qualcosa se si fosse esercitata piu' pressione sull'UEFA. Gli statuti erano stati chiari e i giocatori provenienti da Germania Est erano ancora considerati un caso speciale, estremo addirittura. Presumibilmente, però, la DFB non volle contrapporsi alla DDR. Fu un peccato, lo ammetto, perché Franz Beckenbauer mi confermo' piu' volte il suo desiderio di portarmi in Nazionale.''


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