venerdì 1 aprile 2022

705) 1964 - CURIOSITA': QUANDO IN BUNDESLIGA DALLE CURVE VOLAVA DI TUTTO. - ''I lanci dai settori degli stadi e i fatti più curiosi.''


Dopo che il 18 marzo del 2022, il gioco fu interrotto perché un boccale di birra fu lanciato contro l'assistente dell'arbitro Christian Gittelmann nello stadio della Ruhr di Bochum, nella partita contro il Borussia Moenhengladbach, il calcio tedesco è rimasto sconvolto. Giustamente, forse. Le nuove generazioni di tifosi da stadio, abitano strutture più confortevoli, sotto continua sorveglianza di stewards e telecamere, generalmente seduti ben comodi su poltroncine numerate. Sono un po' lontani i tempi in cui gli stadi erano caratterizzati da calche e masse informi di sostenitori, che potevano confondersi nel marasma e decidere di scagliare verso il terreno di gioco, cose di qualsiasi sorta...L'ultimo episodio di Bochum ha riportato alla mente, fatti e testimonianzee di quando in Bundesliga ogni domenica ci si doveva preoccupare di cosa stesse piovendo in campo. Nella storia della Bundesliga, furono effettivamente lanciate cose più disparate e spesso acceddero fatti anche molto bizzarri.


"Purtroppo, abbiamo scoperto che ci sono spettatori a cui non interessa vedere le partite. Identificheremo e perseguiremo quei lanciatori di bottiglie di birra e di petardi. Qualsiasi spettatore che consegnerà al personale di sicurezza, un teppista che sta danneggiando la reputazione del club, riceverà da noi un Bonus da 50 marchi. Prenderemo provvedimenti contro i piantagrane che incitano all'invasione del terreno di gioco e se necessario, ci faremo parte civile in caso di eventuali lesioni personali". Con queste parole dell'allora presidente del Dortmund, Dr. Werner Wilms, proferite in uno show televisivo del 1964, traspare che il problema dei lanciatori indesiderati negli stadi della Bundesliga, era già noto, temuto e preoccupante fin dall'inizio del torneo. Una seccatura, quindi, con una lunga storia e alcuni racconti curiosi accaduti regolarmente! Poco più di 50 anni fa, un tabloid con le immagini colorate in copertina, esponeva il titolo: "Ora in Bundesliga volano anche i coltelli!". E infatti proprio questo scandalo scoppiato nella partita tra Rot-Weiss Essen e Bayern Monaco nella primavera del 1971, fece prendere coscienza della pericolosità di un'abitudine pericolosa, quanto spesso sottovalutata. Di lì a pochi mesi un incontro di Coppa Campioni tra 'Gladbach e Inter diverrà storicamente famoso proprio per una vicenda simile. Comunque..Un coltello volò in area di rigore dalla 


famigerata curva ovest di Essen e mancò di poco Sepp Maier. Inorridito e adirato, il portiere del Bayern presentò il coltello da pane lungo circa 20 centimetri all'arbitro Jan Redelfs, che lo inviò con il referto della partita, alla DFB di Francoforte, subito dopo la fine della partita. Ma nonostante il quotidiano "Bild" avesse parlato in seguito, di uno "strumento omicida lampeggiante scagliato da una curva", l'arbitro Redelfs reagì con relativa calma: "Nel primo tempo una bottiglia di birra era stata lanciata nell'area di rigore del Monaco. Poco dopo un coltello, che però fortunatamente non ha colpito nessuno . Un coltello che mi sono assicurato di far pervenire agli organi di competenza." Intanto, già durante la pausa, l'annunciatore dello stadio, aveva assicurato con orgoglio, che il lanciatore del pericoloso proiettile era stato catturato con l'aiuto degli spettatori. Era un ragazzo di 17 anni, che era sotto l'effetto dell'alcol e "tremava come una foglia" al momento del fermo. In una prima dichiarazione, raccontò nervosamente che portava sempre con sé il coltello, che lo aveva lasciato cadere inavvertitamente, che qualcun altro lo aveva raccolto e lanciato sul campo. Con le lacrime agli occhi, implorò la polizia di non dirlo ai genitori. Suo padre lo avrebbe ucciso se lo avesse scoperto, balbettò. Ma nessuno, essendo minorenne, potè risparmiargli questa conclusione della vicenda. Giorni dopo la partita, lo studente delle scuole superiori, si scusò con il Bayern e la squadra Bavarese gli evitò una procedura giudiziaria. Dopo che la squadra di Monaco aveva già incolpato a caldo il Rot-Weiss Essen ("Non possiamo farci niente per il lancio di oggetti...fu la risposta"), il clima tra le due società, ritornò più disteso e diplomatico e anche la DFB chiuse le indagini senza aver inflitto una sanzione al RWE. Fu invece completamente diverso in un altro episodio, qualche anno prima, nella stagione di apertura della Bundesliga. In quel momento, però, l'oggetto non mancò i coinvolti presenti sul prato, perchè colpì proprio l'arbitro e direttamente in testa. Alla 22a giornata della stagione 1963/64, nella partita tra 1.FC Köln ed Eintracht Frankfurt, un giovane tifoso dell'FC colpì al cranio l'arbitro Lutz con un'asta di bandiera (Che in quegli anni, ancora non erano di plastica vuota..) lanciata da un settore. Un atto di follia! Eppure l'arbitro reagì in modo molto paziente e clemente. Lutz non volle nemmeno denunciare il giovane criminale violento, che sarebbe poi stato preso direttamente in custodia dalla polizia. Con un grosso cerotto sulla fronte gonfia, proseguì la direzione della gara, però, pretese: "Il giovane incosciente deve avere una lezione. Dovrà essere condannato a donare una somma di denaro, quantificata da un giudice, ad un orfanotrofio.'' Per quanto plaudibile la pazienza mostrata dall'arbitro Lutz, la DFB reagì in modo implacabile. La Federazione impose la squalifica del terreno di gioco all'1.FC Köln. La squadra dell'allenatore Georg Knöpfle fu provvisoriamente trasferita per una gara allo Stadion am Zoo di 


Wuppertal dove alla 25esima giornata, fece un passo quasi decisivo per la conquista del campionato, dopo aver battuto il Braunschweig per 4:1. Gli attacchi diretti ai guardalinee erano quasi una norma in quelle stagioni. Soprattutto, situazione non insolita, quando non c'erano, o c'era per lo più, una sola telecamera presente nello stadio. ''Tiger'' Hermann Gerland, giocando con il Bochum, raccontò una volta: "Quando giocai a Kaiserslautern, sembrava che volassero i pipistrelli attraverso lo stadio. Spesso guardando contro il cielo, vedevi volteggiare oggetti. Mi ricordo che c'era un guardalinee. Uno dei Lauterers era in netto fuorigioco di quasi tre metri addirittura, quindi osò alzare il bandierina. Ma lo fece solo una volta. La seconda volta qualcuno si fermò a qualche metro di distanza dietro di Lui. Un anziano...con una stampella, che la volta prima non era d'accordo con la decisione presa dal collaboratore dell'arbitro, disse dietro di lui: "Se ti azzardi ancora una volta ad alzare la bandierina... Ragazzo, te la infilo su per il sedere e ti spezzo il braccio con la mia stampella!' E tante minacce di altro tipo!" Negli anni '80, poi, la Bundesliga dovette fare i conti con un problema completamente diverso e nuovo: i fuochi d'artificio, i fumogeni e i razzi. Gli organi di sicurezza presenti negli stadi, non furono sempre in grado di affrontare la questione, men che meno con umorismo, come fece in questo caso il ''solito'' folkloristico arbitro, Wolf-Dieter Ahlenfelder nella stagione 1984/85. Quando i razzi furono lanciati in campo da entrambi i settori durante la vittoria per 4:1 del Colonia sull'FC Schalke 04, "Ahli" rimase sorridente a centrocampo indicando allegramente i fuochi d'artificio che piovevano sul terreno di gioco e esclamò: "Sembra di essere al carnevale di Rio!" In quel momento non gli venne affatto in mente di sospendere il gioco e abbandonare il terreno: "Lo avrei fatto solo se un giocatore fosse stato colpito". Tuttavia, questo fu esattamente quello che successe nella stagione 1987/88. Quando dei completi idioti spararono ancora una volta fuochi d'artificio sul prato e un razzo colpì Frank Mill del Dortmund, durante la vittoria per 4:1 del BVB sullo Schalke 04. Con ustioni di secondo grado alle cosce, continuò comunque a giocare. "Bruciava e puzzava come pece mista a zolfo", raccontò in seguito l'attaccante, che segnò persino l'ultimo gol della giornata. L'assoluta idiozia del lanciatore di boccali di birra di Bochum venerdì 18 marzo 2022 contro il Borussia Mönchengladbach, si unisce ora a questa serie di curiosi episodi della Bundesliga. Ma come la citazione di apertura dell'allora presidente del Dortmund, il dott. Werner Wilms, mostrò che si trattò di un problema esistente fin dall'inizio del campionato, c'è da aspettarsi che queste azioni di singoli protagonisti non potranno mai essere completamente debellate dagli stadi. Presumibilmente, anche in futuro si dovrà probabilmente convivere con queste folli azioni di alcune persone confuse e idiote.


 

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