lunedì 3 settembre 2018

514) 1947 - LA LEGGENDA DI RUDOLPH NOACK - QUANDO I TATUAGGI TI COMPLICAVANO LA VITA - Storia del piu' grande giocatore dell'HSV di tutti i tempi.


Se oggi doveste chiedere a qualsiasi fan, quale è stato il miglior giocatore che ha indossato la maglia del Hamburger SV, le possibili risposte sarebbero le più prevedibili. Una grande maggioranza favorirebbe Uwe Seeler, recentemente eletto in un sondaggio del giornale Morgenpost come la più grande icona nella storia del club, perché tutto dipenderà dai gusti e l'età dei votanti: Kevin Keegan con i suoi due palloni d'oro, Horst Hrubesch, Manfred Kaltz, Felix Magath, Charly Dörfel ...Tuttavia, quasi nessuno ha tra i suoi favoriti un giocatore, che ha abbagliato con un pallone ai piedi, tutti coloro che hanno avuto la fortuna di vederlo giocare neli lontani anni '30 e '40. "Dovremmo fargli un monumento. E 'stato il miglior giocatore che abbia mai avuto l'HSV" (newsmagazine su HSV) Rudolph Noack, questo è il suo nome, è nato il 30 marzo 1913, quasi alla vigilia della prima guerra mondiale.
E lo ha fatto in una famiglia operaia numerosa, nella piccola città di Harburg, oggi un importante localita', situata a sud ovest del quartiere universitario di Amburgo. La registrazione della sua nascita avvenne nella citta' anseatica. Il piccolo Rudi comincia a muovere i primi calci con una palla, nel quartiere Mopsberg dove il calcio era l'unico intrattenimento che un bambino potesse trovare. Lì incontrò altri ragazzi di talento come Rudolf Greifenberg e soprattutto Richard Dörfel. Le loro strade si sarebbero incrociate di nuovo molti anni dopo, già come calciatori professionisti. Vedendo le qualità innate per questo sport, il padre decise di iscriverlo alla leva dei bambini dell'Hertha 09 Harburg, per passare poco dopo alla Rasensport Harburg. Si dice che il giorno della sua conferma, quando Rudi era 15enne, non  aspetto' di finire la cerimonia religiosa per fuggire dalla chiesa. Quella domenica la sua squadra avrebbe giocato una partita decisiva. Ben presto questo ragazzo taciturno, dall'aspetto trasandato e abbondanti capelli neri, sali' alla ribalta per le sue maestose qualità tecnica e la facilità di segnare, mentre a 18 anni  comincio' a giocare di tanto in tanto con l'SV Harburg, il più importante club locale. Il suo debutto  stupi' tutti i presenti, con un ruolino personale di cinque gol. Notizie delle sue imprese con la palla al piede presto si diffusero a macchia d'olio in tutta la regione, e nello stesso anno (1931) fu adocchiato dalla vicina societa' professionistica, l'Hamburger SV.
Nonostante cio', anche allora continuo' a lavorare con il padre nella Phoenix AG, una fabbrica di prodotti di gomma che produceva pneumatici, tubi o guarnizioni. Oltre il calcio, un'altra passione di Rudi che era fortemente sentita e coltivata era navigare. Questa sua passione marinara  lo porto' a farsi un tatuaggio sul braccio. Scelse come soggetto una donna nuda e se la fece tatuare sulla parte alta del bicipite. Il tatuaggio fu qualcosa che non fu visto di buon occhio, per il momento storico di quel periodo, tanto, che dovette sempre giocare con le maniche rimboccate al gomito per nasconderlo. Egli non si curo' molto di questo problema, in realtà si sarebbe sentito più a suo agio sul campo con le maniche rimboccate, ma il suo allenatore e la gestione dell' HSV spingono perche' non lo mostri e lo tenga nascosto. Quel tipo di dettaglio, tanto di moda oggi tra i calciatori, poteva assumere un significato discriminante per un eventuale chiamata in nazionale. Certi slanci potevano essere tradotti come atteggiamenti appartenenti a visioni di sinistra e quindi ad un' ideologia contraria al regime nazista che dal 1933 si era insediato al potere. Rudi Noack divenne presto l'idolo dei fan di Amburgo che andava a vederlo ogni domenica al vecchio stadio Rothenbaum. Le aspettative erano alte, da quando si uni' alla squadra nel 1931, si sobbarco' la responsabilita' di sostituire una leggenda come Otto "Tull" Harder. In campo era un po 'di tutto, giostrava tra le linee avversarie, spaziando per l'intero fronte offensivo. La sua posizione preferita era fantasista di sinistra, ma spesso retrocedeva e se la squadra  era in difficolta' si arrogava spesso il dovere di dare il via alla manovra. Era preferibilmente mancino, ma in zona gol non aveva difficolta' nel concludere con entrambi i piedi. Era tale la sua passione per il calcio che spesso e volentieri se non era impegnato con la sua squadra era facile trovarlo impegnato in partite tra amici o colleghi della fabbrica di gomma.
"Per lui il calcio era più importante che mangiare o bere", racconta Martha Agte, sorella Rudi.
L'Hsv divento' presto uno dei piu' importanti club del paese, il gioco sfacciato, fantasioso e  tecnico di Rudy, tipico del calcio imparato in strada, faceva diventare i gol, come se fossero aneddoti banali. Questa sua visione ludica del calcio attiro' anche l'attenzione di Otto Nerz, allora selezionatore della Nationalmanschaft. Ma la sua carriera in maglia bianca non sara' di spessore in quegli anni tribolati. Nerz non vede di buon occhio, come buon asservito al regime, il tatuaggio di Rudy. Le sue

apparizioni si limiteranno a tre, nonostante una partecipazione al mondiale 1934 disputato in Italia. Il terzo posto sara' un ottimo piazzamento finale e Noack partecipera' con un gol nella partita disputata con la Cecoslovacchia e persa per 3-1 nelle semifinali. Nonostante cio', Rudy Noack puo' vantare il record di essere il primo giocatore nato ad Amburgo convocato per la ''Mannschaft''.
Con l'SV Hamburger gioca un totale di 193 partite ufficiali, 178 di campionato e 15 di Coppa tra il 1931 e il 1945, dove segna ben 233 gol (221 in campionato), pur non essendo, come abbiamo detto sopra, un attaccante puro.  Questa capacità ambivalente di regista e prolifico realizzatore gli
consentiranno di rimanere attualmente il terzo miglior marcatore nella storia del club anseatico, appena dietro il leggendario Uwe Seeler (518) e Otto "Tull" Harder (387), due predatori di ruolo dell'area piccola. "Non ho mai giocato con nessuno meglio di lui" (Heinz Spundflasche, suo compagno nel HSV) Tranne per piccole pause, Rudi Noack ha sempre giocato per l'HSV, anche negli anni della seconda guerra mondiale.Tuttavia, la sua situazione particolare gli ha creato parecchi problemi, nel momento del nazionalsocialismo in Germania. Era un personaggio pubblico che ha sempre mostrato poca dedizione al regime e cio' gli costo' un anno di punizione da parte del NSRL, l'organizzazione nazista responsabile delle attività sportive. Il suo amico e collega al SV Harburg, Rudolf Greifenberg, dichiaro' anni dopo che " Rudi venne urtato per la strada dai membri della SA, l'organizzazione paramilitare del partito, e dopo averlo insultato gli fecero cambiare marciapiede". Situazione molto diversa rispetto ad un altro famoso HSVer come Otto Harder, che nel 1932 aderì al Partito Nazista e un anno dopo entro' a far parte delle SS. La sua carriera nell' HSV non è stato eccessivamente gratificata da grandi  titoli collettivi nel periodo della sua permanenza ad Amburgo. Tuttavia il suo palmares con gli Anseatici lo fregio' di un campionato di Amburgo nel 1932, 2 campionati della Germania del Nord, nel 1932-33, e 5 gauliga del VII Nordmarkt nel 1937-38-39-41-45. (La Gauliga era una suddivisione creata nel 1933 dal regime nazista che rapporta la mappa del calcio tedesco in 16 gruppi). Mentre inizialmente venne registrato come riservista tra le fila dell'esercito, nel 1937 viene coscritto dal Terzo Reich e arruolato. La sua destinazione fu di aggregato presso una batteria antiaerea  in quel di Vienna. La circostanza gli consenti', grazie al suo amico di infanzia e compagno di squadra all'HSV Richard Dorfel, anche egli inviato in Austria, di giocare negli anni 40 con la maglia del First Vienna. Lascera' un ricordo indelebile. Dopo aver perso

la finale del campionato tedesco del 1942 con la squadra della citta' Austriaca, l'anno successivo si rende protagonista di una emozionante prestazione nella finale di Coppa di Germania contro la squadra della Luftwaffe di Amburgo....proprio la sua citta' Natale. Due reti. La seconda ai tempi supplementari lo donera' alla leggenda, del calcio tedesco del periodo bellico. Ancora oggi nella sede della sociata' Austriaca c'e' una lapide a memoria che ricorda il passaggio di Noack tra le fila della squadra. Ma la sua leggenda gia' tramandata, avra' una fine tragica che lo innalzera' a mito. Catturato durante la guerra dai sovietici, sara' inviato in un campo di prigionia negli Urali, probabilmente per resistenza e comportamento indisciplinato. Mori', dopo un'infezione intestinale, debilitato da privazioni e sfiancato dai lavori forzati a cavallo dei mesi di giugno...luglio del 1947. Aveva solo 34 anni. Con lui se ne ando' per sempre, colui che e' stato il migior giocatore dell'Amburgo di tutti i tempi e uno dei piu' grandi esponenti del calcio tedesco della storia. Un giovane Ernst Happel, con la quale l'HSV ha raggiunto nel '80, i suoi più grandi successi sportivi, da giovane ando' a vederlo giocare più volte con la maglia della squadra della sua città, il First Vienna FC, e ha sempre detto che nessun  giocatore lo aveva impressionato tanto quanto Noack. "Come giocatore era anche meglio delle stelle del famoso Wunderteam soleva ripetere...." riferendosi a quella selezione Austriaca, guidata da Matthias Sindelar, Josef Smistik o Walter Nausch, che aveva meravigliato tutta Europa nel decennio degli anni '30 e non si può senza dubbio dubitare che Happel non sia un parere qualificato. Ma oggi il suo ricordo è stato quasi dimenticato. Una frangia del tifo dell' HSV (Rudi Noack Fan-Club) porta il suo nome, ma poco altro. Nessuna autorità di Harburg si e' mai mobilitata o si e' presa la briga di erigere un piccolo monumento in omaggio; nemmeno di dare il suo nome ad una strada o ad un complesso sportivo. Neppure l'Amburgo ha fatto molto per cambiare questa situazione. Speriamo che questo modesto post, serva per dare un meritato omaggio a uno di quei giocatori che nel periodo del calcio in bianco e nero ha saputo rendere questo gioco un arte ...


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