martedì 24 luglio 2018

448) 1974 - ''DER WASSERSCHLACHT VON FRANKFURT'' - Sturm und Drang e il passaporto per la finale.

3 luglio 1974
Germania e Polonia si sono incontrate a oggi, 2018, per ben 5 volte, in occasione di fasi finali di manifestazioni internazionali assolute, quali Europei o Mondiali. 3 volte si sono imposti i tedeschi e due volte e' terminata in parita''.(0:0) L'ultima vittoria fu a Euro 2008 e proprio un tedesco di origini Polacche con una doppietta decidera' la gara. Lucas Podolski. Ci sarebbe anche la sofferta vittoria di Dortmund nel Mondiale casalingo del 2006 risolta da Oliver Neuville agli sgoccioli. Ma c'e' un confronto tra le due Nazioni confinanti che rimarra' per sempre nella memoria di ogni tifoso tedesco, anche se non era presente di persona per poterla raccontare. Il 3 luglio 1974, la squadra di Helmut
Schön avrebbe affrontato una Nazionale Polacca stellare, al Waldstadion di Francoforte per la semifinale del Mondiale tedesco di Monaco. Il torneo non era iniziato particolarmente bene per i tedeschi. La disputa pre-torneo per i salari dei giocatori condizionera' l'approccio al torneo e una non esaltante vittoria per 1-0 sul Cile sarebbe seguita da una vittoria piu' netta e assai piu' lusinghiera per 3-0 sull'Australia. Poi sarebbe arrivato l'incontro storico, con la RDT ad Amburgo, e una ''sorprendente'' sconfitta per 1-0 che sarebbe rimasta uno dei capisaldi della lunga e illustre storia delle due squadre sorelle. Oltre a fornire all'Est comunista un'importante fonte di propaganda politica, la sconfitta di Amburgo avrebbe condotto l'allenatore Helmut Schön, quasi al limite dell'esaurimento nervoso. Tuttavia, sarebbe stata anche una sorta di scintilla per la squadra, la cui missione era ora, salvare se stessi e impedire di essere visti come uno zimbello dai soliti detrattori del contesto pallonaro pronto con il fucile. Perdere con la  RDT era già stato abbastanza grave. Se la prima fase dell'Elf, fu piatta e priva di spirito, le partite della seconda fase avrebbero rivelato un netto cambiamento di approccio e mentalità. La vittoria per 2-0 sulla Jugoslavia, e' seguita da una divertente altalena di gol che si conclude per 4-2 con la Svezia. I 4 punti nel minigirone, impongono una prova sommaria e convincente nella gara decisiva contro la Polonia. Anche se in caso di pareggio, la differenza reti propendeva per i bianchi tedeschi, non era nell'indole dei padroni di casa fare calcoli a questo punto del torneo. Bisognava vincere. Vincere, era anche l'imposizione per i Polacchi che avevano quale speranza solo questo esito di gara. Ispirati dal genio di Casimiro Deyna e la velocita' del scarsicrinito Grzegorz Lato, i polacchi hanno vinto tutte e cinque le loro partite del torneo, eliminando sia l'Argentina, che i finalisti del precedente Mondiale di Messico, dell'Italia, nella prima fase. Le vittorie contro gli Svedesi e gli Jugoslavi nel girone della seconda fase, li hanno portati al livello della Germania su quattro punti, ma con una differenza reti inferiore. Il che significa che i tedeschi avevano solo bisogno di un pareggio al Waldstadion.  Mentre il giorno della partita si avvicinava, c'erano timori che il campo sarebbe stato impraticabile. Giorni di pioggia incessante e pesante stanno trasformando gran parte del terreno del Waldstadion in un pantano, con il risultato che il calcio d'inizio sarebbe stato ritardato poiché, letteralmente, tutta la manodopera a disposizione fu impiegata alle pompe idrauliche o ad altri mezzi di fortuna per renderlo praticabile. Quelle scene, praticamente improponibili oggi in manifestazioni di simile livello, per la presenza di sofisticati sistemi di scarico del terreno, videro all'opera decine di staff di inservienti e vigili del fuoco locali impegnati a rimuovere l'acqua in eccesso. Le condizioni in cui si opero' entrarono nella storia del calcio tedesco e identificarono quel giorno con ''Der Wasserschlacht von Frankfurt - " ''La battaglia dell'acqua di Francoforte". Per irona della sorte, all'entrata in campo delle squadre, uno splendido sole illuminava lo stadio e la gara. Giocando a sorpresa con una divisa tutta bianca, la squadra di Schön fu in grado di resistere a tutto cio' che i polacchi escogitarono negli attacchi contro di loro, durante i primi 45 minuti, con Sepp Maier impegnato a esibire una serie di salvataggi decisivi. Il terreno pesante condiziono' le folate offensive delle due ali terribili, Lato e Gadocha. La gara vide situazioni surreali, con lotte e contrasti in pozzanghere gigantesche, spruzzi di acqua ad ogni scivolata e contese per il pallone, che coinvolgevano 4 o 5 giocatori, al limite della praticabilita' La Germania dovette aspettare sorniona fino alla ripresa per rientrare in partita e avrebbe avuto un' occasione perfetta di andare in vantaggio dal dischetto, quando Bernd Hölzenbein fu steso in area da Wladyslaw Zmuda. Il tiro di Uli Hoeness, senza anima, fu facilmente sventato dall'istrionico portiere polacco Jan Tomaszewski, ''l'eroe di Wembley''. Quello di Hoeness, sarebbe stato l'ultimo rigore fallito durante una fase di gioco, da un giocatore tedesco fino al 2010 in Sudafrica, quando Podolski fallira' il suo calcio di rigore contro la Serbia. A 15 minuti dalla fine, Hölzenbein trova spazio a centrocampo, infilando una palla precisa attraverso due difensori polacchi che hanno perso di vista Rainer Bonhof all'ingresso dell'area. Riuscendo a rimettersi in piedi in quello che si stava rapidamente trasformando in un pantano, Bonhof smista la palla per l'incursione di Gerd Müller, che trova modo di piazzarla, ingannando l'uscita disperata di Tomaszewski. E' il tredicesimo centro in Coppa del Mondo di Der Bomber, che lo ha porta al livello del francese Just Fontaine. Wolfgang Overath costringe a un grande salvataggio Tomaszewski prima che Maier metta un'altra pezza per mantenere il punteggio sull'1:0.  Con quella sconfitta, svani' l'opportunita' della finale, per quello che è probabilmente il più grande team Polacco di sempre. Sarebbero rimasti ai margini della potenza calcistica Mondiale fino agli inizi degli anni '80, ma poi sarebbero scesi drasticamente nel dimenticatoio. Con gli attuali stadi moderni e la tecnologia che ne consegue ci sono poche possibilita' che ci sia un nuovo Wasserschlacht in manifestazioni di grosso livello internazionale. Resta una gara indimenticabile nella sua originalita', una serie di eventi e inconvenienti da leggenda che coincise con l'ingresso in finale della squadra tedesca. Ancora oggi, le foto e i filmati di quel giorno hanno qualcosa di epico, come se a tutti i costi quella partita per qualche motivo arcano dovesse essere ricordata.





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