venerdì 13 luglio 2018

427) - 1982 - IL GIORNO PIU' NERO DEL TSV 1860 MUNCHEN



29 maggio 1982
Potrebbe sembrare strano che una vittoria per 5 a 2 e una quaterna del giovane Rudi Voeller astro nascente del calcio tedesco sia il giorno piu'nero della storia del Monaco 1860. Ultima di Zweite Liga 1982. Posizione al 4 posto in classifica. Nessuna promozione anzi....Nessuno sa ancora che sara' l'ultima gara tra i professionisti prima di precipitare a capofitto nelle bolgie regionali. Si riparte da zero dai dilettanti. Questioni politiche e gestionali piu' che sportive. Partiamo da lontano..Fino alla seconda guerra mondiale il 1860 era la squadra più popolare della capitale bavarese. Godendo della compiacenza dei gerarchi nazisti, il 1860 aveva conosciuto negli anni trenta una fase di successo, fino all’apice della conquista della Coppa di Germania nel 1942. Sarà poi il dopoguerra a generare un nuovo complesso, quello di colpa, nei suoi sostenitori e nei suoi dirigenti: complesso tanto vivo e vegeto tuttora, al punto di far rimuovere integralmente gli anni del Terzo Reich dalla sezione storica del sito ufficiale della squadra. L’epoca d’oro del Monaco 1860 comincera' negli anni sessanta e durerà per tutto quel decennio, sotto la guida dell’allenatore austriaco Max Merkel, per coronarsi in tre splendide annate: il 1964 con la conquista della seconda Coppa di Germania, il 1965 con l’approdo alla finale (poi persa) di Coppa delle Coppe, e il 1966 con la prima ed unica vittoria in campionato della propria storia.(1/2) Ma la fortuna volgerà presto le spalle ai “lowen''. 
 
Alla fine del 1969 il bilancio societario comincia a presentare le prime crepe, con un’esposizione debitoria di oltre due milioni di marchi. E come una tegola, nel 1970 si abbatte anche l’onta della retrocessione in Zweite Bundesliga, la seconda divisione del campionato tedesco, con una conseguente emorragia di pubblico e di incassi. A questo si era poi aggiunta una campagna acquisti tanto dispendiosa quanto infruttuosa, che alla fine degli anni settanta aveva dissanguato il club, fino a spingerlo al fallimento nel 1982. A causa del fallimento si era dovuto dire addio alla ribalta della Bundesliga per ripartire da zero, ossia dai campionati regionali bavaresi: un purgatorio dove il Monaco 1860 avrebbe languito lungo tutti gli anni ottanta. 10 anni prima di rivedere il calcio professionistico...Ma la storia vale la pena di essere raccontata per intero... Il Monaco 1860 è costretto a ripartire dai campionati regionali: Il fallimento, un’ombra che viene spazzata via dall’avvento di Karl Heinz Wildmoser, ambiziosissimo presidente che riporterà la più antica squadra di Monaco in Bundesliga, e al tramonto degli anni novanta a rompere l’ultraventennale digiuno nei derby, e a respirare aria di Champions League a trentatré anni dal titolo. Wildmoser, nel frattempo affiancato dal figlio, si ritrova sommerso dai debiti. 
Nel 2004 il club prova addirittura a tornare a giocare nello storico Grundwalder Stadion, per la gioia dei tifosi, ma il passo indietro complica addirittura le cose. La costruzione dell'Allianz Arena e' stato un salto nel buio per la societa'. Sono costretti ad accettare l'aiuto dei ''cugini'' ormai a tutti gli effetti simbolo Mondiale della citta'. Altri problemi finanziari saranno tuttavia alle porte; questa volta vengono risolti dall'investitore giordano Hasan Abdullah Ismaik, che nella stagione 2010-2011 acquista il 49% delle azioni del club, il massimo consentito dalla legge, per diciotto milioni di euro. Ormai la casa dei ''Leoni'' risiede in Zweite da 12 anni, tra alti e bassi. Due anni fa si gioca la permanenza in Zweite contro l'Holstein Kiel e solo un lampo d'orgoglio nei secondi finali gli evita un'ennesimo dispiacere. Un seguito numeroso di tifosi, tramandati di generazione in generazione danno garanzia di passione sopra ogni risultato. Ma la vecchia battuta ''Papa', papa'...quando e' stato che i ''Lowen'' hanno vinto l'ultimo derby ?...Non so figliolo...devi chiederlo al nonno...'' e' sempre attuale nelle birrerie di Monaco.


Nessun commento:

Posta un commento