venerdì 13 luglio 2018

430) 1989 - NASCITA, FASTO, DOMINIO E CROLLO DELLA DYNAMO BERLINO - Il giocattolo del potere.

 La Dynamo di Berlino fu condannata a morire quasi prima che potesse realmente nascere.. E' il prezzo da pagare per essere stato il club piu' odiato di un intero paese, stufo di vedere come la Stasi abbia trasformato un club modesto della capitale, nel campione assoluto  del calcio DDR. La riunificazione tedesca ha condannato la Dynamo all'oblio, ma i decenni passati sono stati una storia che si perde nel cuore del lato oscuro del calcio della Germania dell'Est. Ci sono pochi club con una storia cosi' contaminata da corruzione, acquisto di risultati e doping, come la Dynamo di Berlino. Forse e' perche' era l'unico club nell'Europa dell'Est dell'era comunista, spudoratamente associato ai disegni politici di un uomo inquietante come Erich Mielke.
Il leader della Stasi nel corso di molti decenni, ha plasmato la Dynamo a sua immagine e somiglianza. Ambigua, ombrosa, controversa, spietata ma, soprattutto, vincitrice. A qualsiasi prezzo. Ha definito per lui la storia del calcio della Repubblica Democratica Tedesca. Definì con lui il lato oscuro del calcio in paesi con un orientamento comunista, nella seconda metà del ventesimo secolo. Forse è per questo che è facile spiegarsi perche' nonostante il successo nazionale, la Dinamo Berlin abbia avuto un passato internazionale insignificante anche di fronte a club Rumeni, Sovietici, Jugoslavi o Cechi durante la sua eta' d'oro. All'interno del sistema sportivo della RDT, la Dynamo potrebbe anche essere stata la squadra di maggior successo con dieci titoli consecutivi vinti tra il 1979 e il 1988. Ma le finali e i trofei Europei sono andati a FC Magdburg, Carl-Zeiss Jena, Lokomotiv Leipzig o la Dinamo di Dresda. Qualche cenno storico. Il modesto club della capitale fu fondato solo dopo la seconda guerra mondiale. Per cinque anni, il team si è semplicemente barcamenato su e giù tra le varie categorie del calcio della Germania dell'Est.  All'interno di una città non ancora divisa da un muro che diventera' parte fondamentale della sceneggiatura della sua storia, la Dynamo diventa a poco a poco un club molto popolare ma, per niente, di successo. L'arrivo di Erich Mielke a capo dei servizi segreti del nuovo stato della RDT, la mitica Stasi, fu anche il punto di svolta nella storia del club. Mielke, uno degli uomini piu' ortodossi di tutti i regimi comunisti sotto l'aura sovietica, costrinse nel 1954 i giocatori della Dinamo Dresda, allora la squadra più popolare del paese, ad abbandonare la loro squadra e firmare in massa per la sua Dinamo Berlino. Una decisione che ha portato il club di Dresda nelle divisioni inferiori, minandone la sopravvivenza, e contemporaneamente diede i mezzi agli uomini di Berlino per lottare regolarmente, per il titolo di campione nazionale. La tattica non era priva di strategia. Mielke reagi' con forza alla reazione dei generali della RDT che avevano fatto lo stesso con l'ASK Vorwarts Berlin, un club originariamente stanziato a Francoforte sull'Oder e che  venne trasferito armi e bagagli a Berlino per contrastare da vicino il titolo di campione nazionale. Il progetto di Mielke ebbe subito successo e il club vinse sei tornei nei successivi dodici anni. E divenne consuetudine. Spesso le squadre si trasferivano di città in città senza un filo logico, ogni qual volta i funzionari del regime volevano potenziare il calcio di una particolare area. Tra Lipsia, Berlino, Karl-Marx-Stadt o Magdeburg, il cerchio del potere del calcio del paese durante questi decenni e' sempre stato instabile, il che non ha permesso a Mielke di mostrare tutta la sua forza quanto pretendesse in quel momento. Di conseguenza la Dynamo non era ancora diventato il centro dell'odio e del disprezzo di un paese, che invidiava come i rivali dall'altra parte del muro, fossero diventati Campioni del Mondo nel 1954. Ma presto si arrivera' alla svolta, quando il ministro decise di cambiare le regole del gioco.  Nei circoli del potere, nel decennio degli anni 70, Mielke stava acquisendo il  controllo delle redini del paese, grazie alla rete inestricabile della Stasi. E fu cosi' che decise di trasferire il suo dominio politico al calcio. Nel 1979 il club vinse la lega, mettendo fine alla striscia della  Dinamo Dresda, che aveva vinto tutti e tre i precedenti campionati. All'inizio molti credevano che la vittoria, nonostante le polemiche, avrebbe fatto bene al calcio della DDR perche' porto' la novita' di un nuovo protagonista alla lotta per il titolo. Ma quando il titolo ando' a ripetersi anno dopo anno, le ripercussioni nel sistema calcistico, non crearono quel clima di entusiasmo che Mielke aveva preventivato. I continui palesi aggiustamenti di partite, un mercato a totale appannaggio della Dinamo, minacce a giocatori avversari e violenze psicologiche a club rivali, incarcerazioni preventive per minare il potenziale di squadre avversarie, in coincidenza con gare importanti, corruzione e ricatti non fecero che allontanare l'interesse del pubblico dal calcio. In pochi anni da una media di 15.000 presenze per le gare piu' importanti si scese intorno le 8000 unita'. Addirittura gli stessi tifosi della Dynamo in massa, cominciarono a rivolgere la propria attenzione all'altra squadra di riferimento della capitale. La Union Berlin. Ma soprattutto, il coro che rieccheggiava sulle gradinate degli stadi avversari durante le partite dei pupilli di Mielke era ''Hertha, Hertha..''...Era una netta presa di posizione contro il regime, contro Mielke, contro il simbolo del Muro. Era la manifestazione di una insoddisfazione politica, sociale e culturale che di li' a poco avrebbe dato il via ad un'escalation di cambiamenti, trascinando con se nel baratro anche il simbolo sportivo piu' glorioso del potere.  Dopo la riunificazione delle due Germanie, le Federazioni di entrambi i paesi hanno cercato di ristrutturare la Bundesliga nazionale collocando le squadre della DDR in diversi livelli. Gioco forza la Dynamo Berlino dovette fare i conti con un trascorso scomodo. Il peso del passato era tale, che il club subi' anche il cambio del nome che diventera' FC Berlino, ma i tifosi e gli sponsor rapidamente lasceranno il club, rivolgendo il loro interesse alla piu' competitiva e approdabile Hertha. I dirigenti, vista ormai la precarieta' dei mezzi societari optano per un declassamento in Oberliga. Alla Dynamo fu concesso di esibire sul petto le tre stellette, corrispondenti ai vincitori di 10 o piu' titoli DDR. Un esibizione a doppio taglio. Uno specchio oscuro del calcio della ex Germania Est. Un esibizione sviante, che pero' non inganna i piu' esperti di calcio tedesco, che non si fermano agli albi d'oro. Soprattutto quelli che hanno vissuto gli ultimi 50 anni e dietro a quelle stellette riescono solo a vedere una gloria posticcia appositamente apparecchiata, durante un periodo storico, grigio e controverso.
CURIOSITA' FINALE.
Tra Dynamo e la squadra della Berlino ''libera'', l'Hertha, non esistono precedenti a livello ufficiale.
Dopo la riunificazione e il conseguente declassamento, i derby disputati tra le due squadre dopo il 1994,  hanno visto sempre protagonista la squadra II della Alte Dame mai la prima squadra. Nonostante cio' il bilancio non vede gli ex DDRini prevalere ugualmente. Anzi, la tabella qui sotto riporta un andamento palesemente lontano dai fasti di un tempo.




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