giovedì 19 luglio 2018

442) 2000 - ''DIE AXT''- LA RESURREZIONE DI ULI BOROWKA. - Come marcai il demone dell'alcool.

 Arrivo' la precipitosa caduta  proprio quando era sulla cima. Sulla cima della fama, dell'affetto dei suoi tifosi, della paura che incuteva negli avversari e del rispetto dei suoi compagni. I suoi fan lo chiamavano affettuosamente Uli. Ma per tutti davanti ad una birra, era ''Die Axt'', L'ascia, la scure, la mannaia. La sua fama di giocatore duro, spesso ai limiti della veemenza lo portera' ad essere identificato come il giocatore piu' temuto della Bundesliga.
Se Vogts, nella sua ''ingenua'' asfissiante marcatura fece del suo nomignolo, ''Terrier'' una leggenda, per Uli Borowka il suo divenne una vera e propria carta d'identita'. Il Kaizer, non lo fece esordire in Nazionale in una partita qualsiasi. Neppure l'avversario era qualsiasi. Il 2 aprile 1988 a Berlino contro l'Argentina, gli affida Maradona. Il Pibe esce dal campo lamentoso con Matthaus per la strenua marcatura. Era un'amichevole. Il Kaizer sogghigna e prende sottobraccio il ''novellino''. ''Bravo, ottima gara.'' La Germania vinse 1:0 con gol del Lotario.
Le presenze saranno solo 6. Un avversario piu' temibile si stava impossessando di lui piano, piano, al punto di fargli interrompere la carriera per recuperarsi, prima che fosse troppo tardi. Un avversario che lo insidio' pesantemente per 11 anni. L'alcool, il gioco d'azzardo e una vita smodata gli costarono il matrimonio e tanti rapporti interpersonali. Ora, Uli ne parla con orgoglio e dopo aver scritto un libro sulla sua rinascita vuole essere da esempio a tutti coloro che vivono lo stesso demone. Nonostante cio', ancora oggi, nelle classifiche di Kicker, Borowka resta il giocatore piu' impopolare per fans e giocatori. Uli nasce a Menden nel 1962 ed entra nelle fila del Borussia M. nel 1981, quando la squadra ha ancora una nomea importante sia in Germania che in Europa. Heynckes ci vede lungo e lo fa esordire con gente come Matthaus, Mill, Hochstatter e Hans Gunter Bruns a soli 19 anni. Diventa un punto di forza per 5 anni, con uno stile di gioco a volte poco convenzionale, ma votato alla battaglia e alla piu' strenua affidabilita'. Diventa presto  il giocatore piu' temuto della Bundesliga da molti attaccanti. Famose le lamentele di minacce di morte che accamperanno Andy Moeller e Jurgen Klinsmann. A Olaf Thon riservera' una piu' sottile violenza psicologica, con un  blando...'' Ti spezzo tutte due le gambe'' al momento dell'entrata in campo, nel suo esordio in Bundesliga. Nel 1987 passa al Werder di Rehhagel e si guadagna la Nazionale per gli Europei di Germania. Gioca a Brema per 8 anni consecutivi, fino al 1996. Nel 1990 vince il Tor des Monats per un gol da fantascienza con un missile al volo da 35 metri, contro il Bayern. Col Werder diventa Campione di Germania nel 1988 e nel 93 e vince due DFB Pokal nel 1991 e 94 diventando una delle colonne portanti della squadra anseatica che marchiera' il calcio tedesco nei primi anni 90. Cigliegina Europea, tra  tutte le affermazioni, diventa la Coppa Coppe del 1992. L'evidenza dei problemi di Uli con l'alcool e' palesata nel 1996. Willi Lemmke, presidente del Werder sostiene che i tentativi di recupero da parte la societa' sono stati tanti e tutti boicottati dalla scarsa predisposizione. L'incidente sotto stato d'ebbrezza, in cui demolisce la sua Porsche e' l'episodio scatenante la rottura col club. Per Lemke era impossibile intervenire poiche' i problemi non erano solo dovuti al bere. Si tento di ricostruirgli il matrimonio, affidandolo ad uno psicologo di coppia ma alla fine qualcuno dichiaro'...''I problemi privati di Uli?..Sono continue lotte tra due ubriachi... '' Egli stesso in seguito affermera' che quando stava progettando la sua casa e arrivo' il momento di arredarla, al momento della collocazione del frigorifero, butto' tutta la frutta e la verdura per fare spazio ad una cassetta di Weissbier. Uli provava rancore per la cacciata di Willi Lemke. Lo chiama il nanetto pelato nelle sue narrazioni, della versione dei fatti. Ora pero' a bocce ferme, si pente, ed e' convinto che non poteva fare altro, dopo aver patito le continue trasgressioni a cui lo sottopose, in quel periodo malato. Nel 1997 Borowka se ne va da Brema, transita senza lasciare traccia all'Hannover 96 e quindi passa il confine con la Polonia per accasarsi al Widzev Lodz. Diventa il primo tedesco a giocare per un club Polacco della massima serie. Solo 8 presenze, poi l'alcool ha la meglio. Nel 2000 decide per la svolta. Si reca in una clinica di riabilitazione dove in 4 mesi esce ripulito. A oggi e' riuscito a mantenere questo status.  Riesce a poco a poco a riallacciare i contatti con la ex moglie e i tre figli. Va a vivere a Berlino con una compagna e nel 2012 pubblica un libro, ''Volle Pulle, (Bottiglia vuota) la mia doppia vita tra calcio e alcolismo'', in cui racconta il suo approccio all'alcool....  ''Ho iniziato molto presto. I miei genitori gestivano il pub dell'FC Oese a Sauerland da 40 anni, quindi l'alcool e' stato onnipresente per me anche nella mia giovinezza.  Mentalmente ne ero dipendente, al punto che quando sono diventato un giovane professionista a Gladbach, spesso mi veniva voglia di bere mentre mi stavo allenando. Da allora in poi ho bevuto per quasi 20 anni, in quantita' esagerata, sempre in costante aumento. 11 anni fa, i miei vecchi amici del Gladbach, Christian Hochstätter e Wilfried Jacobs, mi portarono al centro di riabilitazione di Bad Fredeburg. Se non l'avessero fatto, sarei sicuramente morto oggi.'' Il vecchio guerriero di Bundesliga con sulle spalle 516 battaglie tra le varie manifestazioni disputate, ha lasciato oggi il posto, ad un uomo silenzioso e voglioso di trasmettere in positivo le sue esperienze. Dal 2007 e' un lavoratore autonomo nel campo del marketing sportivo, dedica tempo a insegnare calcio a ragazzini nel tempo che il suo continuo peregrinare gli concede...''Dopo aver raccontato il mio passato e aver pubblicamente rivelato la mia dipendenza, ci sono state molte reazioni positive ma anche numerose richieste di aiuto. Per quello ho fondato con mia moglie Claudia e altre 5 persone l' ''Associazione per la prevenzione e l'aiuto dalle dipendenze - Uli Borowka e.V.''. Nel tempo libero Uli Borowka ha riscoperto gli affetti, i legami che stava perdendo irrimediabilmente. Oggi e' un uomo comune che dedica il tempo libero a qualche partita di golf. Ora non usa piu' la scure, ma il ferro sul green. Buona vita ''Die Axt''.
http://www.calcio.com/profilo_giocatori/uli-borowka/








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