8 febbraio 2006
Giovanni Trapattoni siede per l'ultima volta su di una panchina tedesca. All'indomani dell'ennesimo pareggio alla guida dello Stoccarda, il tecnico Italiano sara' esonerato dalla dirigenza Sveva. In Germania lo chiamavano il Maestro. Ma l'ultima lezione non gli e' riuscita. Una mossa a sorpresa soltanto nei tempi, arrivata in tardissima serata dopo la gara. Infatti il Trap era sulla graticola da tempo Paga un deludente settimo posto in Bundesliga, a 24 punti dal Bayern Monaco capoclassifica.
L'ultimo risultato non era stato neanche male: un pareggio senza gol contro il Werder Brema, eurorivale della Juventus negli ottavi di Champions e secondo in campionato. Pero' la dirigenza dello Stoccarda della pareggite del Trap (12 pari, a fronte di 5 vittorie e 3 sconfitte) e dell'anemia in attacco di Tomasson e compagni (21 reti in 20 gare, una miseria) non ne poteva proprio piu' e quindi ecco arrivare l'esonero annunciato solo adesso, ma maturato da un po', se e' vero che la mattina successiva alle 11 sarebbe stato annunciato il nuovo tecnico, evidentemente già pronto a subentrare. Armin Veh. Trapattoni aveva scelto lo Stoccarda dopo il campionato vinto in Portogallo con il Benfica. Una scelta ponderata dal punto di vista logistico, ma con diverse incognite da quello tecnico (i tedeschi erano qualificati per la coppa Uefa, i portoghesi per la Champions, e poi da Stoccarda se n'erano andati i pezzi pregiati, Kuranyi, passato allo Schalke, su tutti). Ma il Trap era affascinato dall'idea di tornare in Germania, a Stoccarda, dove come secondo si fa coadiuvare da Andy Brehme, suo vecchio alfiere dai tempi dell'Inter. Sulla panchina del Bayern aveva fatto bene in passato, venendo apprezzato per le sue qualita' tecniche ed umane. E gli era stato perdonato anche un tedesco zoppicante, reso celebre dalla celebre sparata contro Strunz e compagni. Il Trap non vede premiata la sua ultima sfida, ma forse la scelta di essersi nuovamente messo in discussione una volta di più, a 66 anni, era di per sè già un successo. Ma il Trap ha sette vite e la sua avventura mica finira' li'.
L'ultimo risultato non era stato neanche male: un pareggio senza gol contro il Werder Brema, eurorivale della Juventus negli ottavi di Champions e secondo in campionato. Pero' la dirigenza dello Stoccarda della pareggite del Trap (12 pari, a fronte di 5 vittorie e 3 sconfitte) e dell'anemia in attacco di Tomasson e compagni (21 reti in 20 gare, una miseria) non ne poteva proprio piu' e quindi ecco arrivare l'esonero annunciato solo adesso, ma maturato da un po', se e' vero che la mattina successiva alle 11 sarebbe stato annunciato il nuovo tecnico, evidentemente già pronto a subentrare. Armin Veh. Trapattoni aveva scelto lo Stoccarda dopo il campionato vinto in Portogallo con il Benfica. Una scelta ponderata dal punto di vista logistico, ma con diverse incognite da quello tecnico (i tedeschi erano qualificati per la coppa Uefa, i portoghesi per la Champions, e poi da Stoccarda se n'erano andati i pezzi pregiati, Kuranyi, passato allo Schalke, su tutti). Ma il Trap era affascinato dall'idea di tornare in Germania, a Stoccarda, dove come secondo si fa coadiuvare da Andy Brehme, suo vecchio alfiere dai tempi dell'Inter. Sulla panchina del Bayern aveva fatto bene in passato, venendo apprezzato per le sue qualita' tecniche ed umane. E gli era stato perdonato anche un tedesco zoppicante, reso celebre dalla celebre sparata contro Strunz e compagni. Il Trap non vede premiata la sua ultima sfida, ma forse la scelta di essersi nuovamente messo in discussione una volta di più, a 66 anni, era di per sè già un successo. Ma il Trap ha sette vite e la sua avventura mica finira' li'.
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