venerdì 18 maggio 2018

205) 2009 - JENS LEHMANN, LA PIPI' E ALTRE GENIALATE.


"Ero nervoso come non mai". Così Jens Lehmann, portiere dello Stoccarda si è giustificato dopo aver fatto pipì in campo (dietro ai cartelloni della sua porta) durante la sfida di Champions tra lo Stoccarda e l'Unirea Urziceni (finita 3 a 1 a favore dei tedeschi punteggio che ha permesso loro di qualificarsi agli ottavi). "Si sentiva decisamente più sollevato", hanno ironizzato i cronisti sportivi. "Questa scena

mi ha ricordato il Tour de France", ha detto, divertito, il manager dello Stoccarda, Horst Heldt: "A volte non si ha nessuna possibilità di uscire. Lehmann è riuscito a farlo con molta destrezza anche perché non avrebbe avuto il tempo per andare negli spogliatoi...". MILANO, 14 dicembre 2009 - Va detto che l'arbitro è stato un po' fiscale con lui. Ciò non toglie che ultimamente Jens Lehmann sia più su di giri del solito. Prima la pipì a bordocampo contro l'Unirea Urziceni, in Champions. In casa del Mainz, è andato oltre. Il suo Stoccarda stava vincendo 1-0 (gol di Pogrebnyak), quando a 3' dalla fine l'ex portiere del Milan ha perso la testa. A palla lontana, ha spintonato in area l'attaccante Aristide Bance, "passeggiandogli" anche sul piede. Rigore per il Mainz, poi segnato, ed espulsione di Lehmann.  Pare che Bance, poco prima, avesse colpito Jens a una caviglia. Da qui la reazione alla prima opportunità. Certo, lo Stoccarda non ha preso benissimo l'ennesima piazzata settimanale del suo portiere. Reduce, 


oltre che dalla pipì fatta in campo, da qualche dichiarazione pepata nei confronti della società: colpevole, secondo Lehmann, di aver esonerato l'allenatore, Markus Babbel, solo perché costretta dalle pressioni della curva. Morale, multa di 40mila euro per il giocatore. Che ha già detto di non volerla pagare, ed è uscito dallo stadio di Magonza senza rilasciare dichiarazioni, quasi menandosi con un tifoso. Il direttore sportivo dello Stoccarda, Horst Heldt, ha smussato un po' gli spigoli, nel dopopartita: "Jens continuerà a giocare per noi. Ha un contratto che scade nel giugno 2010 e fino all'espulsione era stato tra i migliori in campo". Più duro il nuovo tecnico dei biancorossi, Christian Gross: "Analizzerò la situazione con lui - ha detto in conferenza stampa . Comunque, è stato un episodio disdicevole. La squadra deve fare punti e questa è la cosa più importante. Certo, io conosco il giocatore Lehmann molto bene: un po' meno l'uomo Lehmann". Caro Gross, proviamo a spiegartelo noi l'uomo Lehmann. Basta cercare su Youtube e troverai vari filmati celebrativi del portiere; il più delle volte accompagnati dalla parola "crazy", ovvero "matto". Un po' eccentrico, insomma, e siamo moderati nei termini. Il portiere che per 61 volte ha difeso la porta della Nazionale tedesca non è nuovo a piazzate simili. Prima di tutto, i numeri: cinque espulsioni in carriera, di cui una nella finale di Champions persa dall'Arsenal contro il Barcellona nel 2006. Ovviamente, primo giocatore di sempre ad essere cacciato in una finale europea per club. Più altre genialate, tipo la scarpa di Salihovic gettata sopra la rete: il centrocampista dell'Hoffenheim l'aveva persa calciando, al limite dell'area, ma Lehmann era andato apposta a prenderla per scagliarla lontano. O quando tolse al compagno Boulahrouz la fascia scaldatesta: motivo, non aveva marcato bene Pogrebnyak durante una partita di Uefa a San Pietroburgo contro lo Zenit. Sì, lo stesso Pogrebnyak che ora è arrivato allo Stoccarda e che, crediamo, si sta rendendo conto di quanto strano sia quel perticone di portiere. Che nel frattempo si è scusato con i compagni per l'ultima espulsione. Forse, in fondo, l'uomo Lehmann è davvero difficile da comprendere.

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