domenica 20 maggio 2018

218) BRIAN LAUDRUP - La guerra personale dell'angelo di Danimarca.



Bello come un angelo. Non ha lo stile cerebrale del fratellone ma un'istintiva predisposizione per la tecnica individuale. Pele' lo includera' tra i 125 migliori giocatori del secolo. La sua carriera svaria tra alti e bassi, ma la sua capacita' di spettacolizzare l'azione resta indiscutibile. Cala sulle rive del Reno alla corte dei figli bastardi della Bayer. Ma in rossoblu cattura l'attenzione del meglio del meglio. L'anno dopo il Bayern lo preleva e 'ncoppa all'Isar ci fara' due anni. Dopo vario peregrinare per
l'Europa si cullera' il suo trionfo piu' grande. L'Europeo vinto con la sua Nazionale nel 1992. Quattro volte Calciatore dell'anno di Danimarca e due volte della Scottish League. In Germania passa come un fulmine prendendosi solo una Supercoppa coi Bullen.  A Uerdingen ci mette un po' a prendersi la scena. Ma quando lo fa ci piazza una doppietta. Settima giornata 1989/90. Contro l'Amburgo, Brian Laudrup rompe il digiuno e segna i suoi primi gol in terra tedesca. Su di lui divento' famosa la storiella raccontata da Olaf Thon, quando per le feste natalizie i giocatori del Bayern vennero invitati a firmare autografi presso un centro commerciale...Olaf vide che dietro l'angolo c'era una lunga fila di donne e ragazze di varie eta'..mentre da lui quasi nessuno si presentava a chiedere la firma...Si alzo incuriosito...dietro l'angolo c'era Brian Laudrup...In Italia Brian ha vestito le maglie di Fiorentina e Milan. I viola lo prelevano dal Bayern Monaco sull'onda emotiva dell'Europeo conquistato a sorpresa dalla Danimarca nel '92. A Firenze Laudrup junior non fa sfracelli e l'anno successivo viene acquistato dal Milan di Savicevic, Boban, Papin e Desailly. In rossonero non va meglio: Brian gioca per nove volte e segna solo un gol. L'anno dopo sbarca in in Scozia dove veste per quattro anni la maglia dei Glasgow Rangers. L'ultima stagione gioca insieme ad un giovanissimo Rino Gattuso. "Quando Gattuso arrivò in Scozia non parlava inglese e sapeva solo lamentarsi in italiano - ha raccontato Laudrup tempo fa al Sun-, era un ragazzo molto nervoso e in allenamento o in partita sembrava un diavolo della Tasmania. Allora ci pensava Gascoigne a farlo stare più tranquillo. Ogni tanto era solito dargli qualche schiaffone”. Nel 98' va al Chelsea sotto la guida di Gianluca Vialli, per poi tornare in patria con il Copenaghen. L'ultimo anno di carriera lo trascorre all'Ajax.  Nel 2010 annuncera' di avere un tumore. Cerchera' di fare coesistere questa sua battaglia con la professione di commentatore televisivo per la tv Danese. “Ho il cancro ma vincerò questa battaglia”. Con queste parole Brian Laudrup ha scosso il mondo del calcio. L'ex calciatore danese ha annunciato di essere malato di una lieve forma di tumore linfatico. Pur scioccato dalla diagnosi, Laudrup non ha mai abbandonato la speranza anche perché la malattia è stata scoperta in una fase iniziale. Oggi, a distanza di tempo Brian può finalmente dire di aver vinto la sua partita più difficile. In un'intervista rilasciata nel 2016, ha rivelato di essere guarito grazie all' ''immunoterapia''.  La malattia sembra ormai un brutto ricordo. Ma Brian non ha mai mollato. Anche durante la terapia ha continuato a lavorare da commentatore per  l'emittente svedese TV3 e tra i suoi progetti c'e' quella di aprire una scuola calcio in Danimarca. In bocca al lupo Brian!

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