giovedì 26 luglio 2018

453) I PERSONAGGI - STEFAN ''EFFE'' EFFENBERG - Psycho tiger.


A muso duro, come sempre, perché Stefan Effenberg ha il vizio di dire le cose in faccia. E anche per questo, dalla copertina della sua autobiografia, che scrisse nel 2003, a carriera ancora in corso o per lo meno in sospeso...guarda fisso negli occhi i lettori con uno sguardo di ghiaccio. Lo sguardo della tigre. Una tigre borderline.''Ve l' ho fatta vedere a tutti'' recita minaccioso il titolo del libro, forte di una tiratura altissima per una prima edizione.150 mila copie. Da Berti Vogts che lo cacciò dalla nazionale a Usa ' 94, a Rummenigge che per l' occasione fece la ''spia'', dai due anni vissuti a Firenze
  fino all' ''affare''  Strunz, con il quale ha condiviso, la di lui moglie, a Jurgen Rober, l'ultimo dei suoi allenatori, nella brevissima esperienza a Wolfsburg, che voleva costringerlo a perdere due chili in due settimane, nonostante pesasse novanta chili ''come quando ho vinto la Champion''. Schifato da tutti, il cattivo per eccellenza del calcio tedesco, ebbe quindi tempo per rifiutare l'offerta del Partizan Belgrado di Lothar Matthaus o di rimanere fuori dalla Major League americana per questioni burocratiche, accampa Lui. Decidera' per il Qatar nel 2004, come luogo per chiudere la carriera.  ''Mi sono sempre dovuto morsicare la lingua per tutelarmi, ma adesso non devo più preoccuparmi di nulla. Non sono forse un angelo. Ho provato di tutto e nel libro non nascondo nulla. Alcol, droga, sesso estremo e tanti soldi buttati in centinaia di multe.'' ''Non so se i tedeschi rimarranno sorpresi. I temi più scottanti? Tra le altre cose ribadisco la mia posizione favorevole alla pena di morte e quella contraria al sussidio ai disoccupati''. Queste alcune affermazioni il giorno che presento' il suo libro. Vennero quindi a galla episodi chiave per il calcio tedesco, come l' esclusione dell'allora giovane talento dal Mondiale statunitense: un dito medio alzato verso i propri tifosi il 27 giugno a Dallas contro la Corea del Sud, costò infatti a Effenberg quattro anni di esilio dalla Nazionale. Lo esibì addirittura due volte, mentre giocava e gli gridavano di andare fuori e a 15' dalla fine, quando Vogts lo sostituì con Helmer. Lo videro alcuni tifosi, dei fotografi, ma soprattutto lo vide, dalla sua postazione televisiva, Karl Heinz Rummenigge, che denunciò il fatto ai responsabili della nazionale, che sarebbe poi uscita mestamente ai quarti, eliminata dalla Bulgaria. Mai pentito Effenberg se ne andò ringraziando per i venti giorni di vacanza e il suo addio alla nazionale fu sancito con parole dure e definitive, dal solitamente mite presidente federale Egidius Braun. Berti Vogts, che ne tollerava il carattere bizzoso solo perché direttamente proporzionale al talento, lo rispedi' a casa. Al ritorno in Germania, dopo l'esperienza Italiana con la Fiorentina, con il Borussia Mönchengladbach, vince una Coppa di Germania e quindi torna nuovamente al Bayern Monaco nel 1998, costretto a condividere lo spogliatoio con altre personalità di rilievo come Matthaus, Kahn, Basler. La Champions persa a Barcellona nei tre minuti finali lascia il segno, ma Effenberg resta a Monaco (Matthaus invece lascia la Baviera) La tresca amorosa con la moglie di Strunz passa alla storia, ma le tre Bundesliga messe in bacheca, la fascia di Capitano nella stagione 2000-2001, con Champions e Coppa Intercontinentale a campeggiare nel personale palmares, valgono più di mille parole sul talento del biondo Tedesco dal carattere decisamente atipico…Stefan Effenberg è probabilmente una delle figure più controverse nella storia del calcio tedesco. Il suo proporsi arrogante e spavaldo è probabilmente uno dei motivi per cui Effenberg, non ha giocato più di 35 partite internazionali con la Mannschaft nella sua carriera, che è durata dal 1987 al 2004. Nonostante per molti anni sia stato uno dei migliori centrocampisti del paese. La sua carriera in Bundesliga iniziò ad Amburgo nel 1987 col Borussia Mönchengladbach. Già l'anno successivo fu convocato per la nazionale tedesca Under 21 fino al 1990 colleziono' un totale di 5 partite. Il Bayern si accorse del talento e lo acquisto' ventenne, per l'equivalente di 2 milioni di euro. Due anni dopo, Effenberg si trasferì per  quasi 4 milioni di euro nella serie A italiana alla Fiorentina. Duro' due stagioni di cui una di Serie B. In Italia non lesino' di mettere in luce il suo temperamento, come gia' detto. Un carattere fuori dalle righe, spesso quasi folle. Ma genio e follia spesso vanno a braccetto. La sua carriera costellata di scandali e episodi discutibili, giustifica il suo carattere irascibile anche in campo e da una motivazione al suo record di ammonizioni in Bundesliga. Kicker dice: 110 gialli in 370 gare. 4 doppie ammonizioni  e 3 espulsioni dirette. In totale di carriera chiude con 509 partite spalmate tra tutte le varie manifestazioni di club con 147 gialli, 4 giallo/rosso e

5 espulsioni dirette. Questa sua indole, irosa e poco tollerante in campo, lo porto' a scommettere con un conduttore televisivo, durante una trasmissione Tv. Fu nel 1994. Thomas Gottschalk scommise che la gara seguente non avrebbe terminato la partita, senza la prevedibile sanzione arbitrale. Qualora cosi' fosse stato si sarebbe dovuto dipingere sui capelli il volto di una tigre..Il suo soprannome. Gottschalk vinse. E le foto della nuca di Effenberg graffitata, fecero il giro del mondo. La carriera di piantagrane di ''Effe'' era iniziata in giovane età,


non fu un escalation, dopo che il fattaccio dei Mondiali USA lo mise sotto i riflettori con piu' scrupolosita'. Comincio' quando al Borussia Mönchengladbach rubò la jeep dell'allenatore ed andò a finire contro un muro, distruggendola. Lo stesso Vogts aveva dovuto farne i conti già nell' 88 quando lo tenne fuori dall' Under 21 per motivi disciplinari. Senza contare che il Bayern Monaco fu costretto a cederlo alla Fiorentina a furor di popolo: aveva litigato con l' allenatore, con i compagni di squadra, con i tifosi e con i giornalisti. Nel 1992, ai campionati europei in Svezia, disse lo stesso Vogts, ''mi ha fatto impazzire, ne ha combinate di tutti i colori''. Parentesi italiana. Non andò del resto molto meglio alla Fiorentina. Anche qui cattivi rapporti con i giornalisti, tensioni con i tifosi e con Aldo Agroppi che il tedesco contribuì a far cacciare, ritardi di giorni nel rientrare in Italia. Tanto che Claudio Ranieri fu costretto a togliergli la fascia di capitano che Cecchi Gori gli aveva dato nel torneo della retrocessione in serie B. Al campionario Effenberghiano vanno aggiunte anche le risse, in campo, ma soprattutto fuori. Fu celebre quella colossale al ''P1'' di Monaco, che gli costo' 147 mila marchi per danni, le multe prese in auto (Una volta aggredi' un vigile, insulto' un poliziotto e se la cavo' con 10.000 euri di cauzione). Spesso nell'ambito privato si rese protagonista di intemperanze a sfondo violento. Si dice che sorprese una persona seduta nel suo vialetto e lo aggredi' a calci e pugni. Non ci furono mai le conferme ma la stampa riporto' la notizia. Ma soprattutto ad attirare l' attenzione dei tedeschi ci fu lo scandalo di quando Effe divorziò dalla moglie Martina, e si legò alla elegante e conturbante Claudia Strunz, moglie del compagno Thomas. Tutto per colpa di un sms galeotto, intercettato dal marito tradito. Nel libro non mancano in effetti gli episodi e i particolari prurigginosi sulle evoluzioni da letto con la bella Claudia. Dopotutto l'attrazione fisica della coppia e' facilmente intuibile nelle molte foto che girano sul Web delle varie comparsate all'Oktoberfest. Una carriera quella di Effe, che ha visto a poco a poco calamitare l'attenzione del pubblico, verso la parte gossippara del personaggio, a scapito di quella calcistica. Uno dei tanti esempi malati di un calcio, che regala sporadicamente mezzi tecnici di alta' qualita', ma non regala la capacita' di saperli utilizzare in modo positivo, sia nello sport che per la propria vita. Nel 2012 si laurea presso la Weisweiler Academy e acquissce in 10 mesi la laurea di istruttore di calcio. A causa della mancata partecipazione a ulteriori cosri di aggiornamento e di formazione, dopo tre anni l' attestato non gli venne rinnovato. Nell'ottobre del 2015, Effe sostituisce Markus Gellhaus alla guida del Padernborn 07. Al primo allenamneto saranno presenti 600 persone. Nel marzo del 2016, Stefan Effenberg lascia l'incarico, dopo che la societa' lo considera' responsabile di una politica gestionale troppo permissiva nei confronti dei giocatori e quindi non confacente con la vita di un professionista. L'episodio clou fu una notte brava della squadra in un Hotel a 5 stelle di Belek in Turchia, nel quale alcuni giocatori ubriachi, rovinarono l'arredamento dell'albergo e l'attaccante Nick Proschwitz, si esibi' nudo nel bar, mostrando i genitali alla dipendenza dell'albergo. Niente di che meravigliarsi. Dopotutto...Chi va con lo zoppo...

Presenze in carriera con in evidenza i richiami disciplinari di Stefan Effenberg

Nessun commento:

Posta un commento