mercoledì 18 luglio 2018

439) 1980 - KARL DE L'HAYE, IL TEDESCO DA UN MILIONE DI MARCHI. - Il primo trasferimento strategico della Bundesliga.

La sua zazzera bionda la identificavi subito, quando si agitava sul terreno di gioco dipingendo svolazzi come un pennello impazzito sulla tela di un pittore. Poco tempo fa Klaus Augenthaler, una vita in difesa, per il Bayern, ai microfoni di SKY TV, alla domanda: ''Chi e' stato il giocatore piu' veloce che hai affrontato in carriera?''  Rispondera' senza indugiare..''Kalle...Kalle De l'Haye..''. Non Littbarsky, Olaf Jansen, Hassler...
''Ha giocato poco, ma abbiamo passato 5 stagioni nella stessa squadra. E anche quando era al Borussia ricordo che mi fece passare le pene dell'inferno per limitarlo.''
De L'Haye era alto 1.65 e pesava 56 kg al momento del suo trasferimento record al Bayern. Fu il primo giocatore a superare la soglia del Milione di Marchi e il primo giocatore palesemente acquistato per strategia. La strategia di comprare i pezzi migliori degli avversari per indebolirli. Successivamente la stessa strategia fece grande il primo Milan Berlusconiano, che compro' doppioni, e figuranti di caratura e spessore per ogni ruolo, per toglierli dal mercato e impedire la competitivita' agli avversari. Lentini su tutti.  Nonostante cio', Uli Hoeness, col suo bel topo biondo in bocca, dichiaro' per smorzare i roumors che lo tacciavano di cinismo..''Se non diventa un giocatore da Bayern mi sparo..'' Come ben si sa Uli Hoeness vive ancora, ma Kalle De L'Haye si dimostro' un acquisto flop, oltre che inutile per il gioco su cui si basava la squadra allenata da Pal Csernay. Due punte, Rummenigge e Dieter Hoeness, con alternativa Norbert Janzon, anche lui in testa alle classifiche dei trasferimenti piu' costosi. Lo scopo pero' era di indebolire i rivali del Borussia  Moenchengladbach. E il Bayern era l'unica societa' in grado di sostenere uno sforzo economico simile, per quell'aletta biondo platino che stava facendo impazzire le difese di tutta la Germania con i suoi scatti e cambi di passo a zig e zag. Era il 1980. Fresco Campione d'Europa con la Nazionale, con la quale battezzo' con l'unica presenza contro la Grecia, il trofeo, si fa notare nel Borussia di Jupp Heynckes per le sue volate sulla fascia in cui rapido e imprendibile faceva ammattire il terzino di turno. Fuori di quel ruolo diventava uno come tanti. Csernay non ci sputo' sopra al regalo, ma cerco' di reinventarlo come centrocampista. La cosa da subito non piacque al folletto biondo, che nel contratto aveva firmato la garanzia di un posto all'ala destra. Nonostante cio' si sforzo' di adattarsi. Sin dalle voci di mercato che preannunciavano il trasferimento, Kicker lancio' una bomba, definedolo un trasferimento inutile e tendenzioso e che oltretutto, il Bayern non avrebbe esaltato le doti del giocatore chiuso come era in uno schema pragmatico che non lasciava spazio a fantasie. Come se non bastasse sulla testa del giocatore cadde un'ulteriore tegola, che lo uccise moralmente. Gli mori' la piccola figlia, pochi mesi dopo che si trasferi' a Monaco. Il dolore privato si ripercosse anche sul campo e nell'ambientamento con la nuova realta'. Dopo qualche tempo i rapporti con Hoeness si intorbidirono, al punto che per la prima volta contraddicendo al motto della societa' che, ''Una volta Bayern per sempre Bayern'' si prende cura in modo umano dei suoi giocatori, il DS dei bavaresi lo dichiaro' sul mercato, definendolo oberoso per il libro paga e non indispensabile nel ruolo. La cosa deluse De L'Haye che, quando nella stagione 1984/85 non viene impiegato da Lattek neppure un minuto in Bundesliga, capisce che accettare la proposta del Fortuna Dusseldorf e' un'occasione da non scartare. Chiudera' sul Reno dopo due stagioni in cui non trovera' lo smalto del passato. 23 presenze, nessuna completa. Il suo totale di Bundesliga, dichiara 184 gare con 21 reti. Nonostante le traversie e una carriera non confermata secondo le aspettative, non accampa colpe di sorta.
Oggi che ha 63 anni, ricorda il periodo col Bayern come un grande vanto. ''Giocare 100 partite con il Bayern e' sicuramente piu' motivo di orgoglio che giocarle con una squadra di medio livello...'' Dopotutto, nei ricordi dei suoi compagni di squadra ha sicuramente un posto da titolare...Chiedetelo a Klaus Augenthaler.

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