Nel 1975 quando firmo' per l'Amburgo, ha solo 31 presenze in Bundesliga, e 28 anni, ma e' il tedesco piu' titolato in assoluto a livello Internazionale con squadre di club. 3 Coppe dei campioni, una Coppa Intercontinentale e una Supercoppa Europea. Aggiungera' in seguito una Coppa delle Coppe nel 1977, proprio con la maglia dei Dinos. Strano, prima del 1974 nessuna squadra tedesca sali' sul trono d'Europa fino all'avvento del Bayern. In effetti...ne Franz Beckenbauer, ne Gerd Müller, ne Sepp Maier.... Questi sono solo alcuni dei calciatori tedeschi di maggior successo, piu' celebrati di tutti i
tempi, che hanno vinto praticamente tutto quello che c'era da vincere con club e Nazionale. Horst Blankenburg d'altra parte non è un nome che viene subito in mente quando si parla di calciatori maggiormente titolati in Germania, ma merita sicuramente una menzione, almeno a livello di club. Eppure, pochi ricordano o sanno molto su quell'uomo, che non si è mai espresso al meglio in Germania e che dovette lasciare il suo paese per farsi un nome. Essere conosciuto più nei Paesi Bassi che in Germania non è l'unica cosa che rese Horst Blankenburg così intrigante. Blankenburg gioco' e vinse tre finali di Coppa dei Campioni con l'Ajax Amsterdam insieme a molte altre competizioni Nazionali e Continentali. Fu uno dei calciatori tedeschi di maggior successo della sua epoca, ma non
fu mai utilizzato per la squadra Nazionale del suo paese. Blankenburg era anche uno dei calciatori più affidabili nel ruolo di libero, del suo tempo, un grande talento, ma varie circostanze lo deviarono su un'altra strada. Per molti sostenitori del calcio tedesco e per i libri di storia, Blankenburg, rimane un calciatore dimenticato. Dopo aver iniziato la sua carriera calcistica con il VfL Heidenheim in cui impressiono' in tutti vari livelli giovanili, fu scelto da Max Merkel e portato al Nürnberg nel 1967. Il tempismo fu perfetto. Il Norimberga termino' la stagione da Campione, ma il giovane Blankenburg gioco' solo in 13 partite (e nessuna di esse in campionato) e non senti' in modo partecipe, di aver aggiunto qualcosa di importante al successo dei Giocattolai. In realta' Blankenburg era in forma e desideroso di giocare. Fu sufficiente per assicurargli un contratto nel 1860 a Monaco. A differenza del Nürnberg, però, il 1860 non avrebbe goduto della stessa visibilita' e sarebbe stato retrocesso alla fine della stagione 1969/70. Blankenburg gioco' 31 partite e segno' anche un gol. Giocare nella Regionalliga la stagione successiva non fu l'unico problema di Blankenburg. Abituato a non tacere
quando era in disaccordo con qualcuno, incontro' buona parte di problemi con l'allenatore Hans Tilkowski. Sempre, la sua natura ribelle e schietta non sembro' mai adattarsi al 1860 e gli causo' persino problemi con le autorità di Monaco. Poi, dal nulla, la fortuna improvvisamente volse l'attenzione all'insoddisfatto Blankenburg. Dopo una partita contro il VfR Mannheim, un estraneo gli diede un colpetto sulla spalla. Quell'uomo era Bobby Harms, allenatore, talent scout e assistente all'Ajax Amsterdam, sotto la guida di Rinus Michels. Gli scout dell'Ajax erano già venuti a vedere Blankenburg contro il Borussia Dortmund sei mesi prima, dopo di che gli chiesero se riusciva ad immaginare di giocare lì. Questa volta, Harms disse a Blankenburg che stavano cercando un libero dopo che Velibor Vasovic dichiaro' che voleva lasciare l'Ajax per il Paris St. Germain. In realtà, Vasovic dovette ritirarsi per motivi di salute. Non molto entusiasta di dover continuare a sopportare i suoi capricci a Monaco, una settimana dopo, il 1860, fu felice di concludere l'accordo. Avrebbero ricevuto 320.000 marchi per il giocatore, un' entrata record per il club e il 14 dicembre 1970, l'avventura di Blankenburg ad Amsterdam sarebbe iniziata. Blankenburg si adatto' come un guanto alla nuova realta' e nei tre anni successivi avrebbe vinto tutto quello che c'era da vincere con il club. Con l'Ajax sarebbe andato a vincere la Coppa dei Campioni e il campionato olandese tre volte consecutive, la Supercoppa UEFA due volte e la coppa Intercontinentale una volta. Blankenburg gioco' un ruolo importante in questi successi. A suo tempo, lì, si distinse come uno dei migliori difensori e liberi in Europa e incarno' a perfezione, la filosofia calcistica totale dell'Ajax. Nello stesso arco di tempo, Helmut Schön stava costruendo una squadra Nazionale senza troppi talenti. Schön escluse i giocatori che avevano lasciato la Bundesliga per giocare all'estero e non perdonò mai Günter Netzer per essersi trasferito al Real Madrid nel 1972. Schön offri' a Blankenburg un briciolo di speranza, ma il modo in cui le cose si svolsero contribui' a un grande vuoto che permane in lui fino ad oggi. Un anno prima della Coppa del Mondo del 1974, Blankenburg fu scelto per comporre una selezione dei migliori giocatori d'Europa. Fu il 3 gennaio del 1973, a Londra, in occasione dell'entrata nel Mercato Comune Europeo di Gran Bretagna, Irlanda e Danimarca. Ironia della sorte, la squadra fu allenata da Schön. Fu l'unica occasione in cui lui e Franz Beckenbauer giocarono insieme contemporaneamnete. Fini' due a zero per la selezione composta dai Britannici. Dopo la partita, Schön gli disse che avrebbe valutato la possibilita' di chiamarlo. Blankenburg non seppe piu' nulla di lui. Fino ad oggi, rimane l'unico giocatore ad essere incluso in Rappresentativa Europea o Mondiale, senza un singolo cap per il suo paese. ''Forse all'allenatore della Nazionale diventai scomodo perché ho sempre espresso i miei pensieri in modo sincero e spontaneo.'' Disse anni dopo Blankenburg e potrebbe avere ragione.
Beckenbauer e Blankenburg. |
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