giovedì 26 luglio 2018

454) - 1980 - FRANZ CONTRO GERD - Alla conquista dell'America.

21 settembre1980.
15 anni con gli stessi colori, sia in club che in Nazionale.15 anni contro gli stessi avversari, con gli stessi obiettivi di squadra. 15 anni di titoli vinti insieme. 15 anni compagni di stanza, ovunque. 15 anni di simbiosi. 15 anni di stima e legame, al di sopra della professione.
Fa senso vedere il Kaiser e il Bomber, sullo stesso terreno e non giocare dalla stessa parte. Solo in allenamento forse era successo prima. 21 settembre 1980. A Washington in un clima circense, tra bagonghi, cheerleaders e bugs bunny in casacca Cosmos...va in onda la finale del campionato NASL. Il Soccer Bowl per dirlo all'americana. I Cosmos stellari di top-players in fine carriera, guidati da
Giorgione Chinaglia, sfidano gli Strikers di Teofilo Cubillas....Ma la sfida per tutti e' il confronto, Franz contro Gerd. Sulle pagine dei giornali Usa, passa inosservata questa particolarita'. Non colgono

l'importanza dell'avvenimento. Non pensano che due campioni ultra titolati in 15 anni di carriera parallela, oggi si contendono il dominio Americano da avversari. Il calcio americano di quegli anni annoverava giocatori da leccarsi i baffi, ma cio' non basto' a risvegliare negli americani la passione per uno sport ritenuto minore. Giocato nei college soprattutto dalle ragazze. Crujiff, Neeskens, Pele', Best, Rijsbergen, Holzenbein, sono solo alcune delle decine e decine di star di primo livello che conclusero la carriera oltreoceano giocando con i palloni stellati bianchi rosso blu della NASL . Si dovettero abituare a gironi e regolamenti assurdi a volte improvvisati per dare agli americani quello che vogliono da una partita. Lo spettacolo, ma soprattutto un vincitore. Fu cosi' che fu abolito il pareggio e introdotti gli Shootout da meta' campo, il punteggio per la vittoria di 6 punti e via via tutta un'altra serie di modifiche non conformi al regolamento Internazionale che la FIFA condanno' per anni. Per tutta l’estate del 1979 i Cosmos cercarono un portiere. Deve essere affidabile perché il club americano ha una difesa un po' ballerina. Dopo aver valutato diversi portieri in giro per il mondo, la scelta alla fine cade su Hubert Birkenmeier. Tedesco. Dopotutto ha una raccomandazione importante: quella di Franz Beckenbauer che in America ci gioca gia' da un paio di anni. Nel giorno dell’esordio di Birkenmeier, datato 18 luglio 1979, il New York Times gli dedica perfino il titolo: "Excellent performance". Che in quella stessa partita fra i Comsos e il Lauderdale Strikers si affrontassero per la prima volta da avversari Beckenbauer e Gerd Muller per gli Americani non è una notizia.  Dopo aver vinto tutto con il Bayern Monaco, Beckenbauer decide di andare in America, ai Cosmos, per vivere una nuova esperienza di vita. Per il Kaizer e' una scelta ponderata e ben remunerata. Si trova al fianco giocatori del calibro di Carlos Alberto, Pele', Chinaglia e compagnia briscola. E' la squadra trainante del fenomeno NASL in espansione. Quando due anni dopo anche Muller lascia la Bundesliga perché non si sente più apprezzato, stupisce tutti scegliendo l'America. Perché? Perché aveva paura di volare e perché lui stesso, prima di trasferirsi, si era lasciato scappare una confidenza molto particolare. ''Non parlo e non comprendo bene l'inglese, gli hamburger e la coca cola non mi piacciono''.  I soldi offerti però sono tanti, e per 800mila Marchi tedeschi all’anno uno sforzo si può anche fare. Gli Stricker non mancano di capitale. Il "Boss" del club è nientemeno che Ms. Robbie, il cui marito è il proprietario dei Miami Dolphins, una delle squadre di Football Americano più famose. Gerd decide e parte per una nuova avventura. L’unico in tutto il continente americano a guadagnare più di lui è proprio Franz Beckenbauer. Fatto sta che il 18 luglio del 1979 allo Lockhart Stadium, Gerd e Franz si inconteranno per la prima volta da avversari. Tutti i 20mila posti sono occupati dai tifosi. Dietro alle due porte ci sono Cheerleader che con le loro scenografie rendono l’atmosfera ancor più particolare. Infine eccoli, Beckenbauer e Muller. Si incontreranno in tutto per tre volte da avversari nella loro esperienza in terra Americana. Nella prima, questa del 1979, i Cosmos si imporranno per 4:3 e Gerd segnera' il gol del 2:2 imbeccato da George Best. Il Kaizer lo eleggera a Most Valuable Player della gara, stupendosi per le condizioni eccellenti, nonostante fosse palesemente appesantito. Nella stessa gara, facce del palinsesto mondiale appena trascorso...Carlos Alberto , Johan Neeskens e Giorgio Chinaglia indossano la maglia dei Cosmos, George Best e Teofilo Cubillas quella degli Strikers. e non scordiamoci che il Trainer dei New Yorkesi era sua maesta' Hennes Weisweiler. Pelé si è invece appena ritirato. A quella partita sono presenti Mick Jagger e Muhammad Ali. Per non perdere il vizio, Gerd Muller dopo un periodo di assuefazione al nuovo ambiente e ai terreni sintetici, con 19 reti sara' cannoniere della stagione. La seconda occasione avviene l'anno successivo, quando gli Strickers battono Chinaglia & Co per 4:1 con una magistrale partita di Francisco Marinho e un Teofilo Cubillas autore di tre reti. Naturalmente pero' la partita che guadagnerà più spazio sui giornali e che coinvolgera' anche l'attenzione del pubblico tedesco e' quella del 1980. Perché è la finale del campionato. Muller due giorni prima della partita si farà male al quadricipite, ma verrà curato dai medici del club americano solo nel giorno della finale, tanto che, anni dopo, in un’intervista, ammette di essersi innervosito parecchio: ''Si comportarono come una squadra di dilettanti. Poca professionalita' e organizzazione. L'attenzione verso il mio infortunio fu approssimativa eppure eravamo alla vigilia di un appuntamento importante''. Quella finale Muller riuscirà a giocarla solo per 40’. Le squadre erano ancora sullo 0:0.
Alla fine vincera' Beckenbauer con un netto 3-0. Romero e doppietta di Chinaglia. Il Kaiser conquista il campionato americano per la terza volta. Sui giornali il giorno dopo, tutto e' concentrato sulla vittoria dei Cosmos, giustamente. Nessun accenno sullo scontro fratricida insito nella gara. La carriera del Kaiser continuera' in calcistico anche una volta tolti gli scarpini, fino a diventare un'icona di livello Mondiale anche in settore manageriale. Gerd invece si ritirò a trentacinque anni e non si spensero, per lui, soltanto i riflettori degli stadi. Fu l'inizio di un tormento, la nostalgia che fa rima con malinconia, i giorni senza pomeriggi e sere di football, i compagni di squadra ormai soltanto amici, vecchi amici. E la solitudine. Il silenzio dopo gli applausi, i pensieri aspri di una vita che lentamente sta scivolando alle spalle. L'età, ancora fresca, non conta. Il campione si osserva allo specchio ma non ritrova se stesso, soltanto un'immagine sfocata, voci lontane. Gerd si fece crescere una barba triste, dovette ricorrere agli occhiali, lui Der Bomber, il Torpedo, l'attaccante che riusciva a individuare una porta di football anche al buio, trovò nell'alcool la sua nuova partita da giocare, ne uscì sconfitto, la depressione lo prosciugò lentamente. Lo avvolsero di affetto gli ex compagni del Bayern e della nazionale.  Franz Beckenbauer si ricordò di essere il Kaiser, così Sepp Maier e Paul Breitner e Kalle Rummenigge. Gerd Muller tornò a vivere, forse a sopravvivere ma la sua vita che era un grosso libro da raccontare con tante pagine gloriose diventava lentamente un foglio di carta velina nella sua mente, una foglia al vento. La malattia tremenda che porta un nome tedesco, come una sorta di destino, se lo prendera' definitivamente. Gerd Muller oggi è ricoverato in una clinica, osserva il soffitto ma lo sguardo è assente, come se fosse un cieco, senza alcun interesse e stimolo a quello che attorno a lui accade, è accaduto o accadrà. E' un essere senza esistenza, la fine per lui non è ancora arrivata ma è inutile attenderla.

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