domenica 8 luglio 2018

415) 1984 - LA NOTTE CHE IL BRASILE GIOCO' AL BETZENBERG. - 1FC Kaiserslautern - Bayern Munchen 0:1

26 novembre 1984.
Era la massima potenza del calcio tedesco degli ultimi 10 anni. Un autentica macchina da guerra. E non solo per le tre vittorie Europee che lo resero un punto di riferimento a livello Mondiale. Sotto tutti gli aspetti, incarnava quella solidita' e quell'anima tipica del calcio tedesco, consolidata da sempre e narrata nei decenni, nelle cronache sportive di tutto il mondo. Eppure, il giocare al Betzenberg di Kaiserslautern, per i Bavaresi in questione, comportava da sempre panico e traumi psicologici, difficili da superare. Fu cosi'...che un giorno si cammuffarono...

Una leggenda dice, che un giorno, il medico sociale del Brasile dopo un trauma cranico subito da Pele', dovette lavorare per superare un' amnesia temporanea in cui il giocatore non ricordava nulla di se'. Il medico lo convinse che se era vestito con quei colori, doveva essere per forza un giocatore della Selecao...e siccome tra tutti..non  si vedeva Pele'...Lui doveva per forza essere Pele'...Il giocatore torno' in campo e si comporto' con convinzione per quello che era....7 anni di astinenza. Ben 8 incontri di astinenza, con gol di Hoeness nella stagione 74/75 erano passati dall'ultima vittoria del Bayern in casa dei Diavoli Rossi, Palatinati. Dalla storica sconfitta in rimonta per 7:4 dell'anno prima, i Bavaresi hanno subito 5 sconfitte e due pari al Betzenberg.


Addirittura un 5:0 nel 1978 con tripletta di Toppmoller. Fu cosi' che il 26 novembre 1983, il Bayern decise di scendere in campo con i colori di uno dei giganti del calcio Mondiale, per sfatare una maledizione che si perpetrava ormai da quasi un decennio. Il gesto oltre a confondere i Diavoli Rossi sorti' il successo anelato. Paul Breitner uomo di poche parole, fu il primo a sentenziare che il taboo del Betzenberg andava sfatato. Il Kaiserslautern tra le mura amiche, per il Bayern, era diventato come la ''Kriptonite''. L'idea parti' da Udo lattek che in settimana chiamo' Uli Hoeness, il general manager e gli illustro il bluff psicologico. Venne convocato Horst Dassler, padrone dell'Adidas e Lattek gli illustro' che si trattava di un blocco mentale. Perche' non vestire i colori del Brasile? Perche' non immedesimarsi nella squadra piu' riverita da sempre nel contesto del  calcio mondiale?  La stessa arma avrebbe potuto rivalersi sia sul Bayern che si immedesimava nei colori dei carioca, che nel Kaiserslautern, che avrebbe potuto sentirsi intimiditio dai colori inconsueti e blasonati degli avversari. Dassler lavoro' a tempo di record, per fornire l'equipaggiamento in una settimana. Presento' tre diverse opzioni di abbinamento. Tre maglie, tre calzoncini e tre calzettoni, da abbinare a scelta. Tutti avrebbero rappresentato l'evoluzione delle divise del Brasile negli anni. Il Bayern entro' in campo con maglia gialla e rifiniture verdi, calzoncini bluchiaro e calzettoni bianchi. Il Kaiserslautern da par sua rinuncio' alla maglia tradizionale rossa e con effetto a sorpresa altrettanto inaspettato, opto' per un completo intero verde scuro. A molti sembro' di assistere a Brasile - Nigeria.

La manovra psicologica funziono'. Il Bayern vince 0:1 con rete di Aughentaler e per i giocatori lo sblocco mentale si tramuta in festa, come fosse un titolo conquistato. Quattro anni dopo, Lattek tento' di ripetere il trucco...In occasione della finale contro il Porto per la Coppa dei Campioni, avrebbe voluto rispolverare la scaramanzia, venendo il Bayern da una sconfitta in finale contro l'Aston Villa anni addietro. Prevalse pero' l'attaccamento ai colori sociali e il Bayern si presento' con la classica maglia rossa. I calzoncini furono l'unico tocco scaramantico che il trainer si concesse. I calzoncini azzurro chiaro con Adidas stripes gialle. Nulla sorti'. Il tocco di Madjer  annullo' l'effetto dei colori Brasiliani della tenuta dei Bavaresi. Il Bayern utilizzo' ancora negli anni 90 questa combinazione inconsueta, abbinandola a calzoncini verdi. Non si ripeterono mai altri exploites di sorta. Ma quella notte di fine Novembre restera' sempre impressa nella mente dei tifosi del Kaiserslautern. La morale fu l'insegnamento, che nessuna maledizione puo' resistere alla fine, alla combinazione di due superpotenze calcistiche.

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