martedì 9 ottobre 2018

529) I PERSONAGGI - LA LEGGENDA DI ''SUSI''. - Michael Zorc, una vita per il Borussia Dortmund.


1980. Sessione di allenamento del Borussia Dortmund...Il pallone calciato in porta e' troppo impreciso, oltrepassa abbondantemente l'hinterland dello specchio della porta e Teddy De Beer si gira con spocchia scuotendo la testa come a sottolineare qualcosa che aveva previsto...Una voce roca su tutte grida...''Corri Susi...corri...Vai a prendere la palla''...e dando di gomito con una risata stentorea coinvolge lo stranito Lothar Huber che abbozza, ma non capisce...Da quel momento sara' per tutti ''Susi''...''Susi'' Zorc. La leggenda vuole, che fu il rimpianto e roccioso difensore del BVB-09, per anni dello Schalke e della Nazionale fine anni 70, Rolf Russmann, a ''marchiare'' a vita quello che e' forse il giocatore simbolo piu' riconosciuto della storia del Borussia Dortmund. Sembrava una femminuccia. Il capello lungo, fluente, a incorniciare un viso dai lineamenti delicati e vagamente femminili, ancora
adolescienziali, poiche' Michael Zorc quando si presenta per il suo primo appuntamento con la preparazione insieme alla prima squadra del Borussia Dortmund, aveva solo 17 anni. Nessuno gli levera' piu' il soprannome. Nessuno nella storia dei gialloneri, quanto Michael Zorc, puo' rappresentare di piu' il Borussia Dortmund. Fa parte del club dal 1978 e ha avuto un grande successo sia prima come

Michael ''Susi'' Zorc e Rolf Russmann
giocatore, che oggi come direttore sportivo. Artefice della lodevole politica di trasferimento del club negli ultimi anni, Zorc fu gia' sul campo, il supporto tattico di tutti i vari reparti di attacco delle ''vespe'' che si succedettero nell'arco di quasi 20 anni, fino al 1998. Zorc entro' nel Westfalenstadion per la prima volta a 12 anni. Il BVB  in quella stagione militava in Zweite, dopo una stagione fallimentare. Dortmund e' la sua citta'. La citta' dove nacque il 25 agosto del 1962. Il 24 agosto dell'anno prima, Timo Konietzka aveva aperto la Bundesliga con la prima rete della storia del torneo. La prima anche dei Borussi. Come Timo Konietzka anche ''Susi'' esordi', ma 18 anni dopo, contro il Werder Brema come avversario. Era il 24 ottobre del 1981 e Branko Zebec lo butta in campo quando manca mezzora al termine.  Undicesima giornata della stagione. In quel torneo disputa solo 9 gare, ma dall'anno seguente il 1982/83 entro' in pianta stabile nella formazione titolare e fara' la storia della societa' per i successivi 20 anni. Gioca 463 gare di Bundesliga, in 17 stagioni, senza mai cambiare maglia e questo fa di Lui il giocatore del Borussia con piu' presenze in assoluto. E' il secondo centrocampista dietro a Bernd Nickel dell'Eintracht Frankfurt, con piu' reti segnate, ben 131. ''Der Hammer'' viaggia con 141. In societa', addirittura segno' piu' di Lothar Emmerich fermo a 115, ed e' secondo solo dietro a Manny Burgsmuller con i suoi 135 gol in 7 stagioni per i gialloneri.. Molti furono segnati anche di testa, grazie all'ottimo tempismo e una scelta di stacco, coordinata e tecnicamente perfetta.  E' il terzo rigorista della storia della Bundesliga dietro

a Manny Kaltz e Gerd Muller con 49 trasformazioni su 57 penalty calciati. Zorc e' stato la conferma che l'intelligenza in campo spesso nasce dall'intelligenza nella vita quotidiana. Da che nel 2000 divenne DS e immagine del Borussia Dortmund, ha rifatto la facciata della squadra piu' e piu' volte e nonostante molte squadre Europee, tra cui l'Arsenal, che gli fece un vero assedio, Susi non e' andato da nessuna parte. Ha ammesso lui stesso...''Fuori da Dortmund non mi sentirei a mio agio.'' La sua carriera sportiva comincio' nel 1969 nel TuS Eving-Lindenhorst, lo stesso club che in seguito produrra' anche Stefan Klos e Lars Ricken. Nel 1978 passa al Borussia e in poco tempo la maglia numero 8 diverra' il suo tatuaggio. Zorc lega il suo nome a tutti i titoli dei gialloneri successivi alla Coppa delle Coppe del 1966. Divenuto capitano nel 1988 fino alla fine del suo mandato, alzera' al cielo tutti i titoli. Dalla DFB Pokal del 1989 all'Intercontinentale del 1997. Il suo Palmares comprende 5 Meisterschale, 2 da gicatore e tre da dirigente. 3 DFB Pokal, una da giocatore e due da dirigente. 5 supercoppe di Germania 3 da giocatore e due da dirigente, una Champion's League e una Coppa Intercontinentale da giocatore.  A 18 anni diventa Campione del Mondo di categoria con la Mannschaft con la rappresentativa Under 20, sotto la guida del grande Dietrich Weise. In Nazionale maggiore, chiuso dalla lobby del Bayern e dalla personalita' straripante di Lothar Matthaus, ha solo 7 occasioni di mettersi in mostra tra il 1992 e il 93 e tutte a carattere amichevole. In 20 anni di carriera vede susseguirsi una girandola di allenatori, da Maslo, a Csernai e da Koppel a Hitzfeld, ma tutti si affidarono per la manovra, al

giovane numero 8, ormai diventato per i tifosi, un'indissolubile simbiosi della squadra con la citta'. Sperimento' tutti gli alti e bassi che una lunga carriera puo' offrire. Dalla lotta alla retrocessione con lo spettacolare happy-end contro il Fortuna Koln della stagione 1987, alla clamorosa vittoria in DFB pokal contro il Werder Bremen nel 1989, dal ritorno alla ribalta Internazionale all'avvento del ''grande Borussia'' sotto la direzione di Ottmar Hitzfeld. ''Susi'' fu sempre presente. Crebbe pari passo con l'evoluzione della squadra e divenne il leader riconosciuto dai compagni. ''Il capitano'', per tutti, anche se la squadra spesso annovero' stelle piu' splendenti per nome e piu' anziane per esperienza. La sua dote principale fu la continuita'.  Una regolarita' senza flessioni e senza pause sempre al di sopra della media della squadra. E' il tramite silenzioso tra la tifoseria e la squadra, colui che traduce i sogni dei sostenitori gialloneri sul campo. ''Ricordo ancora la finale di DFB Pokal, dopo anni di alti e bassi...Quando entrai in campo lo stadio di Berlino era dappertutto giallonero...A 500 km da casa ci avevano seguito piu' di 40.000 fans....''. Inimmaginabile. Seguirono gli ''anni grassi''. Nel 1995 la cucciolata allevata dal ''sergente di ferro'', riporta il Meisterschale a Dortmund dopo 32 anni. Nella stagione che i terminali d'attacco Chapuisat e Poulsen giostrarono sotto la media, fu Susi il trascinatore della squadra e con 15 reti si confermo' primo cannoniere dei gialloneri. Quando alzo' il piatto al cielo, ''Susi'' pianse. ''Per me quel giorno divento' realta' un sogno di infanzia....Non so dire altro...''...Non fu necessario, perche' il resto lo aveva scritto sul viso. La stagione successiva ''Susi'' Zorc si ripete e conferma i 15 gol della stagione precedente. Nella sua carriera due gol in particolare sono entrati nella memoria dei tifosi: uno spettacolare tiro al volo contro il Bayern, il 1 ottobre del 1995 per il gol del 3:1 finale e qualche settimana dopo, il 28 ottobre, in occasione di un Revierederby contro i rivali dello Schalke, quando all'89esimo minuto segno' di testa il gol dell'1:2, scatenando la reazione frustrata di Huub Stevens tecnico dei Knappen, che scaglio' via la giacca con rabbia. La mentalita' di Hitzfeld pero', votata al continuo successo, non si fermava all'ieri, ne contemplava i


''monumenti''. Il Dortmund investe in quegli anni su giocatori di livello, con spese senza precedenti. ''Susi'' e' un personaggio meritevole, irreprensibile, entusiasta, ma negli anni non ha mai acquisito quel glamour che lo renda un personaggio sopra le righe. Non sa vendersi bene e questo influira' sul suo graduale accantonamento. Altri giocatori prenderanno il suo posto. L'arrivo dalla Juventus di Paulo Sousa e' visto come un obbligo ad essere impiegato, negli schemi che Hitzfeld sta creando per farsi strada anche in Europa. Il nome, gia' assai rinomanto fece il resto. Quando all'Olympiastadion di Monaco il 27 maggio 1997 i gialloneri scenderanno in campo per contendere la Champion's League alla Juventus, ''Susi'' non e' nella formazione tipo. II sogno di una carriera intera, non lo vide tra i protagonisti. ''Susi'' Zorc e' in panchina. Lo sguardo e' quello deluso di un bambino in castigo che non puo' partecipare alla festa di tutti i suoi amichetti...Coloro che furono presenti allo stadio per l'occasione non lo scorderanno mai...Il BVB conduce per 3:1 ed e' ad un passo dal trionfo piu' grande

''Susi'' Zorc alza la Coppa dei Campioni.
della sua storia. A pochi minuti dal fischio finale, dagli spalti festanti in giallonero, si alza un grido sempre piu' potente... "Susi, Susi, Susi!". Teddy de Beer in panchina, scandisce il ritmo ballando come un invasato...appoggiato da un Kalle Riedle, richiamato nei ranghi dopo la doppietta storica, che gesticola con enfasi verso l'allenatore...Un minuto prima della fine, Andy Moeller si avvia verso la linea laterale per l'avvicendamento e butta un'occhiata a chi entrera' a sostituirlo. Si lascia andare ad un applauso che si mischia a quello del pubblico festante...La voce di Nobby Dickel, diventato speaker ufficiale del BVB, dopo aver appeso le scarpe al chiodo e messo la casacca giallonera in cornice, e' quasi spezzata dall'emozione, ma il suo annuncio e' trascinante...''ENTRA - PER IL BORUSSIA DORTMUND - CON IL NUMERO 8 -  MICHAEL.....'' 30.000 ruggiti escono dalle gole della sponda giallonera....''ZOOOOOOORC''...Un grido primordiale che sembra quasi amplificato, un tuono da jet da combattimento che sembra passarti sulla testa. Lo spostamento d'aria avrebbe potuto buttare fuori strada un TIR. Al momento della premiazione, Stefan Reuter capitano per l'occasione, si fa umilmente da parte e il capo dell'Uefa, Lennart Johansson consegnera' la coppa dalle grandi orecchie al capitano morale, Michael Zorc. Per l'occasione il commentatore TV, Marcel Reif plaude al partecipe riconoscimento e al gesto elegante dei vertici UEFA. L'anno dopo, il 1997/98, a Dortmund arriva Nevio Scala, artefice del miracoloso Parma Europeo di quegli anni. Per Michael ormai l'incertezza del posto da titolare diventa consuetudine. Su 22 gare non gioca neppure una partita completa. Prima della fine pero', il Dio del calcio gli riserva ancora una sorpresa. Il 2 dicembre

Il gol contro il Cruzeiro a Tokio, nella finale Intercontinentale.
1997 a Tokio, il Borussia Dortmund disputa la Coppa Intercontinentale contro il Cruzeiro per stabilire la squadra piu' forte dei due emisferi pallonari. ''Susi'' apre le marcature al 34esimo minuto e incorona cosi' 18 anni di carriera favolosi. Uscira' all'80esimo minuto per assistere dalla panchina al raddoppio di Heiko Herrlich e potra' salire i gradini che portano al tetto del mondo con la squadra della sua citta'. In Bundesliga segno' il suo ultimo gol, contro l'Arminia il 4 ottobre 1997, 3:1 per gli Arminiotti. L'ultima presenza in Campionato invece fu in quel di Monaco. 34esima giornata. 9 maggio 1998. Gli ultimi 22 minuti della gara persa contro il Bayern per 4:0, nel curioso derby tecnico tutto Italiano, tra Trapattoni e Nevio Scala. Il 6 agosto 1999, Michael Zorc da l'addio al calcio in una partita con 65.000 spettatori comodi ma malinconici. Al Westfalenstadion va in onda ''Zorc Champion's'' contro ''Bundesliga team''. Fini' 4:4 e come in tutte le belle favole Susi segna un gol. Smessi gli scarpini, nel 1998, accetta l'offerta dell'onnipotente presidente Georg Niebaum e satellita nei meandri dirigenziali, fino a quando nel 2000 viene nominato Direttore Sportivo della societa' Westfalica. Ricopre il ruolo ormai da 18 anni, un record tra i manager della Bundesliga e proprio recentemente, il 30 marzo del 2018, la societa' giallonera ne comunica l'ennesimo rinnovo del contratto fino al 2021.. L'affetto dei tifosi sembra essere una garanzia per il ragazzo nato a Dortmund, ma e' un'arma a doppio taglio. Tanto era amato come giocatore tanto e' soggetto a critiche e biasimato come dirigente. Sono gli inconvenienti di tutti i rapporti odio-amore. Le critiche sono feroci, spesso severe, non contemplano scuse, ne fanno di un Bayern pigliatutto il paravento dietro cui trincerarsi.


Di pari passo la societa' comincia una parabola societaria tra le piu' difficoltose della sua storia, sfiora la bancarotta..''Susi'' riesce a mantenere i nervi saldi a restare in ponte di comando e a programmare un futuro per la squadra basato sulla pazienza e l'attesa. Michael soffre ma si rimbocca le maniche e sopravvive alla crisi esistenziale del club. Porta Jurgen Klopp in Westfalia e da ai tifosi gialloneri nuova linfa...Nuovi progetti, nuove ambizioni. Sfrutta la personalita' calamitante di Klopp per deviare tutte le attenzioni di stampa e tifoseria e intanto prosegue il suo lavoro, supportato da una gran consapevolezza di lavorare per una societa' che non deve temere di essere inferiore a nessuno... A Wembley, nel 2013, giunge alla finale di Champion's e ha l'occasione irripetibile di godere dei frutti di anni di lavoro e di progetti formulati a tavolino. ''Susi'' si gioco' una scommessa che gli fece sfiorare il trono d'Europa. Anche quella volta, fu quel guastafeste del Bayern a mostrarsi superiore. 9 ottobre 2018. Dopo 7 giornate il Dortmund conduce la Bundesliga. Troppo presto per trarre bilanci e stilare statistiche. Una campagna acquisti oculata, un allenatore preparato recuperato da un cassonetto, sicuramente non un fulmine di guerra...Un calendario favorevole, una buona dose di fortuna e un Bayern in palese difficolta' generazionale...basteranno a far si che il Dortmund torni con diritto a dire la propria in campo Nazionale e soprattutto in campo Europeo?. La fiducia rinnovata a ''Susi''  Zorc ancora per tre anni, sembra che non lasci spazio a dubbi nelle alte sfere societarie Westfaliche, sulle capacita' dell' ''eterno numero 8'' delle vespe. Il futuro va scritto giorno per giorno.


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