venerdì 4 marzo 2022

687) 1990 - JÖRG STÜBNER - UN' ANIMA IN PENA, SPERDUTA NEL NUOVO MONDO DELLA RIUNIFICAZIONE.


''Se la riunificazione della Germania non fosse mai avvenuta, avrei una famiglia, dei figli, una casa e un posto da allenatore'' – Jörg Stübner'' - Parole di  Jörg Stübner. Queste sono parole forti, di un giocatore di calcio una volta considerato tra i più forti. Jörg Stübner fu, secondo i suoi ex allenatori ed ex compagni di squadra, uno dei talenti più impressionanti della ex Repubblica Democratica Tedesca (DDR). Tuttavia, dopo un inizio promettente della sua carriera a metà degli anni '80 con l'SG Dynamo Dresden, non riuscì ad adattarsi alla sua "nuova vita" in una Germania unificata. Nato nel 1965 a

Freiberg, nella Germania dell'Est, Stübner iniziò a giocare a calcio al BSG Motor Halle in tenera età, ma il suo destino era di giocare a Dresda, dove si trasferì nel 1979. La Sassonia sarebbe stata la casa di Stübner per quasi tutta la sua carriera e fu proprio lì che si guadagnò il soprannome di "Staubsauger" (L'aspirapolvere) per le sue impressionanti capacità di centrocampista difensivo. All'età di 17 anni, Stübner esordisce con la prima squadra della Dynamo e solo tre anni dopo si comprò una Lada, una considerevole affermazione di status, nell'ex DDR. Stübner, un centrocampista estremamente dotato con un'eccellente tecnica e capacità di passaggio, fece parte di una squadra di Dresda, ricca di calciatori di talento come Matthias Sammer, Ulf Kirsten, Hans-Jürgen "Dixie" Dörner e Bernd Jakubowski, che, sotto Klaus Sammer (padre di Matthias) ed Eduard Geyer ebbero un enorme successo a livello nazionale e continentale. Stübner giocò un ruolo importante in entrambe le 

memorabili partite dei quarti di finale della Coppa delle Coppe UEFA, contro l'FC Bayer 05 Uerdingen nel 1986, da cui l'SG Dynamo Dresden fu sorprendentemente eliminata nella notte del ''miracolo del Grotenburg'' (vedi post nr. 161) nonostante i due gol di vantaggio nell'andata al Rudolf Harbig Stadion. La trasferta di Krefeld quella notte iniziò come una favola ma si concluse come un vero incubo, con il Dresda che cedette a una sconfitta per 7:3 (8:6 in totale) in quella che probabilmente fu la rimonta più affascinante della storia di tutte le competizioni Europee. A 23 anni Stübner continuò ad essere un giocatore determinante, soprattutto quando l'SG Dynamo Dresden raggiunse le semifinali di Coppa UEFA nel 1989. La Dynamo fu battuta per 2:1 complessivamente, dal VfB Stuttgart, ma lungo la strada sconfisse squadre blasonate come l'AS Roma. Stübner nella sua carriera disputò anche 50 incontri con la nazionale della Germania dell'Est e fu in campo anche per l'ultima partita internazionale competitiva della squadra Nazionale, contro il Belgio di Enzo Scifo nel 1990, che la DDR vinse per 2:0. Con la riunificazione all'orizzonte, la Nazionale produsse una prestazione brillante, tanto da guadagnarsi una vittoria inaspettata ma pienamente meritata a Bruxelles. Stübner, che faceva parte della formazione titolare di Geyer per quella partita, fu sostituito a metà del primo tempo a causa di un infortunio, ma fino ad allora si districò in modo assai brillante, prendendosi la responsabilità della marcatura della stella del Belgio, Enzo Scifo. Tuttavia, il culmine della sua carriera internazionale fu da ricondurre a cinque anni prima, quando la Germania dell'Est aveva surclassato la Francia per 2:0 davanti a 78.000 tifosi entusiasti a Lipsia. Stübner disputò una partita quasi impeccabile, mettendo fuori gioco la leggenda francese Michel Platini. ''Il momento peggiore della mia vita, fu quando svuotai il mio armadietto allo stadio. Tutti i ricordi di anni e anni, mi tornarono alla mente ancora, per una volta'' –  Nonostante alcuni momenti gloriosi e affascinanti negli anni '80, le cose per Stübner iniziarono a deteriorarsi dopo la riunificazione della Germania. Non riuscì ad adattarsi alle realtà quotidiane che presentava una nuova Germania unificata. Soprattuttto, mentre i suoi ex compagni di squadra si trasferirono in alcune delle principali società della Bundesliga, come da sempre sognavano, Stübner rimase a Dresda, ma le cose non sarebbero mai state le stesse per lui. Nel 1993 Stübner lasciò il club, dopo essersi scontrato regolarmente con l'allenatore Helmut Schulte e si ritrovò afflitto da problemi relativi all'alcolismo e alle lotte regolari con gli infortuni. Fu un'uscita di scena emozionante e umiliante per Jörg, che aveva dedicato così tanto della sua carriera alla Dinamo, per cui il centrocampista rimase senza parole quando trovò la lettera di risoluzione del contratto nella sua cassetta della posta. Più tardi, nel 93, Stübner si unì al suo ex allenatore Eduard Geyer al Sachsen Leipzig, ma giocò solo una manciata di partite per il club e si trasferì di nuovo altrove, la stagione successiva. Questa volta per prestare servizio presso una 


squadra ancora più modesta chiamata FC Neubrandenburg 04. Nel frattempo, la sua vita era caduta in un baratro e una volta successe che Stübner, fu ricoverato in ospedale dopo essere caduto in mezzo alla strada, presumibilmente a causa dell'abuso di farmaci da prescrizione. Dopo quell'episodio, Stübner cercò di sfuggire agli occhi del pubblico per qualche tempo e riapparve solo nel 2003 per il match di omaggio di Ulf Kirsten che ebbe luogo al Rudolf-Harbig-Stadion della Dynamo, un luogo che una volta Jörg Stübner, chiamava casa. Il talentuoso centrocampista fu ben accolto dai tifosi entusiasti della Dinamo e sembrerebbe che abbia anche rivendicato la paternità di un gol. Un anno dopo Stübner rilasciò un'intervista a una nota testata giornalistica tedesca, ammettendo i suoi problemi e le decisioni sbagliate prese in tutta la sua vita, sottolineando però di essersi fatto del male solo a se stesso e di non aver causato alcuna sofferenza a nessuno altro. Con voce morbida, seppur pigra, l'ex centrocampista ammise di vivere di ammortizzatori sociali, ricevendo circa 360 euro al mese da enti di sussistenza. Stübner ha anche riconosciuto di avere un problema con la droga e l'alcol. Per sfuggire ai problemi che stava affrontando a casa, Stübner volò alle Isole Canarie per lavorare come istruttore di fitness. Conosceva bene l'isola dopo un viaggio lì con la Dynamo nel 1987, ma le cose non funzionarono di nuovo per lui e le voci avevano cominciato a riferire che era tornato a Dresda e fosse tornato a vivere lo stesso stile di vita irregolare. Si dice che Stübner sia una persona timida e questo potrebbe essere il motivo per cui gli ci è voluto così tanto tempo per cercare un aiuto professionale. Nel 2010, tuttavia, una troupe della WDR lo rintracciò e Jörg confermò che aveva finalmente cercato aiuto. Che era iscritto ad un piano Hartz IV (un programma di sostegno sociale creato dal governo tedesco) e che finalmente si prendeva cura di sé, correva la mattina e trascorreva i pomeriggi in biblioteca, leggendo e navigando in rete alla ricerca di un lavoro. Al momento del suo 50esimo compleanno nel 2015, l'attuale direttore sportivo dell'SG Dynamo Dresden ed ex compagno di squadra di Stübner, Ralf Minge, (foto sotto) lo cercò per avere un incontro di persona, con lui, a casa sua, ma nessuno rispose alla porta, nonostante le insistenze di Minge. L'affermato dirigente della Dinamo, aveva per lui un regalo speciale, una maglia del club con il suo nome e il numero 50, ma


 dall'altra parte della porta non ci fu nessuno ad apprezzare un regalo così premuroso. Pochi giorni dopo, tuttavia, Stübner, venuto a conoscenza del gesto di Minge, non volendo rivolgersi direttamente a lui, chiese a qualcun altro di ringraziarlo a nome suo. Ex allenatori e colleghi affermano ancora che Stübner fosse il giocatore più dotato della DDR, la cui eredità è stata affondata dalla sua incapacità di adattarsi alla vita dopo la riunificazione. Il vecchio Stübner era bravo quanto Ulf Kirsten o Matthias Sammer, ma smise di esistere intorno al 1990. Gli appassionati di calcio, tuttavia, soprattutto quelli della Dinamo, non hanno dimenticato uno dei calciatori più dotati prodotti dalla fucina talentuosa di calciatori della Germania dell'Est. Nel 2019, Jörg Stübner muore all'età di soli 53 anni. Le cause della prematura morte non sono state divulgate in maniera certa. "La perdita di 'Stübs' mi rende profondamente triste", disse per l'occasione, il direttore sportivo della Dynamo, Ralf Minge, che giocò con Stübner dal 1983 al 1991. ''Sappiamo tutti dello status eccezionale di Jörg Stübner quando era un giocatore in attività.'' E purtroppo conosciamo la sua storia personale dietro il calciatore. 'Stübs' non ha avuto la forza per la sua battaglia più dura. E non era sul campo di calcio. Per molti anni ha desiderato una vita senza pubblicità dai media, un desiderio che è stato fin troppo raramente rispettato. Il suo destino è quindi anche un monito per tutti noi. Che "Stübs" ci abbia lasciato così presto fa immensamente male. Rendo omaggio al suo commiato alla vita e ora i miei pensieri sono rivolti a sua madre e ai suoi parenti  più stretti". Nella prima giornata della stagione 1983/84, tre settimane dopo il suo 18esimo compleanno, Stübner festeggiò il suo debutto in DDR-Oberliga con la SG Dynamo. Sotto la guida dell'allenatore Klaus Sammer, divenne subito un giocatore titolare e si trasformò in un centrocampista di livello internazionale. Il cuore di un combattente, unito a una brillantezza tecnica e una profonda comprensione del gioco, erano qualità che Stübner combinò come nessun altro. Nel settembre 1984 Jörg Stübner esordì in Coppa dei Campioni, due settimane dopo segnò il suo primo gol internazionale contro il Malmö. Nel novembre 1984, il 47 volte nazionale, indossò per la prima volta la maglia della selezione della DDR. Rimarrà indimenticabile la sua partita di qualificazione ai Mondiali contro la Francia dell'11 settembre 1985, davanti a 80.000 spettatori nello stadio centrale di Lipsia: nella vittoria per 2:0 della squadra della DDR. Stübner annullò la stella mondiale Michel Platini. Jörg Stübner ha giocato 249 partite competitive con la Dynamo Dresden. Il difensore ha segnato 24 gol, ne ha confezionati 35 e non è stato mai espulso per tutta la sua carriera. Nell'aprile 1989, Stübner ha partecipato a entrambe le semifinali di Coppa UEFA contro il VfB Stuttgart, nonché alla debacle di Uerdingen. L'uomo, che negli anni '80 aveva lo status di pop star nel calcio di Dresda, vinse due campionati DDR e tre volte la coppa FDGB con la Dynamo. Nel 1990 Stübner festeggiò la doppietta campionato/coppa e nel 1991 fece parte della squadra della Dynamo che si qualificò per la Bundesliga. Stübner giocò la sua ultima partita con i gialloneri in Bundesliga, il 2 novembre 1990 al Parkstadion di Gelsenkirchen contro lo Schalke 04.

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