giovedì 10 marzo 2022

689) 1969 - QUANDO L'HERTHA BERLINO E IL COLONIA, ENTRARONO PER SEMPRE NELLA STORIA. - ''Il rekord di spettatori per una partita di Bundesliga.''


Il 26 settembre 1969 c'erano 88.075 spettatori allo Stadio Olimpico di Berlino. Questo fu il numero ufficiale. Ma può darsi che ce ne potrebbero essere stati anche di più. Wolfgang Gayer e i suoi compagni di squadra dell'Hertha BSC entrarono nel prato dello Stadio Olimpico per il consueto riscaldamento pre-gara. Di solito erano praticamente soli per l'occasione. Non quella volta però. Gayer ricorda di aver guardato ovunque, dietro i più disparati angoli dello stadio: ''Era tutto pieno: Lì, anche lì,

lì pure e anche lì. Fu un colpo d'occhio incredibile''. 60 minuti prima dell'inizio della partita di Bundesliga contro l'1.FC Köln, erano già presenti 50.000 spettatori. Una normale gara della sesta giornata del torneo. Quando la classifica ancora non aveva definito chiaramente le forze delle squadre che si sarebbero giocate il titolo. A seconda della fonte, quel giorno, aleggiarono tra i quasi 90.000 ("Fussball Woche"), esattamente 90.000 (Tagesspiegel) o oltre i 90.000 ("Kicker") presenti alla gara. Altrove, nell'articolo, il "Kicker" scrisse addirittura di "stimati, 120.000 spettatori nell'area totale dello stadio". Un numero ufficiale fu disponibile solo in seguito: 88.075! Record di spettatori in Bundesliga. 

Accadde il 26 settembre 1969, più di 50 anni fa, quasi 55. Il record è valido ancora oggi e a causa dell'attuale capienza degli stadi tedeschi, probabilmente rimarrà tale per l'eternità. Poiché molti uffici di prenotazione anticipata, inizialmente compravano i biglietti su commissione e li pagavano solo dopo che fossero stati venduti, non esiste una panoramica certa del numero totale di biglietti acquistati. "Di conseguenza, può succedere, che con una tale corsa di massa, vengano venduti più biglietti che posti", scrisse il Tagesspiegel. Inoltre, circa 5.000 persone scavalcarono le recinzioni e sfondarono le transenne, altri ruppero i lucchetti per aprire i cancelli dei vari settori. Il tesoriere Jürgen Mühle parlò di un "crollo dell'organizzazione". Alcuni spettatori si fecero rimborsare il biglietto perche' non riuscirono ad utilizzarlo. Il caos iniziato all'esterno continuò sulle tribune, tra gli spettatori, che all'epoca erano costituite da lunghe panchine. Molti spettatori non poterono salire neppure ai loro posti. Le discordie, le risse e i tafferugli rimasero relegati in una nota a margine. ''C'erano persone ovunque, anche davanti agli ingressi e sulle scale. Decenni dopo la partita, il centravanti Hans-Joachim Altendorff fu esaustivo nella sua valutazione a riguardo, in un'intervista al sito "Dfb.de". Eccola:

Hans Joachim Altendorff

DFB.de: Salve, signor Altendorff. Ha giocato la gara nel 1969, quando fu stabilito il record di presenze di tutti i tempi per la Bundesliga. Cosa ricorda dell'incontro che ebbe luogo circa 50 anni fa?
Hans-Joachim Altendorff: Che abbiamo vinto 1:0 grazie a un gol di Wolfgang Gayer – questa fu la cosa più importante. Non fu una partita particolarmente bella, ma il Colonia era la squadra migliore in quel periodo perché aveva molti giocatori internazionali. Poi ricordo che Lorenz Horr, per noi, si infortunò alla spalla dopo essersi scontrato con il portiere Manfred Manglitz.
DFB.de: Fantastico. Ma la cosa più speciale immaginiamo fu sicuramente la folla...?
Altendorff: Per me no. Avevamo avuto 80.000 presenze per la partita contro l'HSV e ne abbiamo attirati 70.000 molte altre volte. Come giocatore, non te ne accorgi molto.
DFB.de:Nessuno può credere alla cifra ufficiale di presenze fornita (88.075) e molti ritengono che fosse più di circa 100.000. Intorno allo stadio scoppiò il caos, ci furono vere file ai cancelli, gli steward furono assediati da persone senza biglietto e i giornalisti stavano su casse di legno nella sezione dedicata alla stampa.
Altendorff: Fu sicuramente qualcosa di speciale. C'era un mare di persone. Credo che ci fossero 100.000 fan lì. Incontro sempre persone che condividono lo stesso punto di vista. Tutta Berlino era lì. (ride)
DFB.de: I tre incontri di Bundesliga più seguiti di tutti sono tra Hertha e Colonia. C'erano oltre 85.000 spettatori alle partite del 1963 e del 1970. Ha una spiegazione per questo?
Altendorff: Non proprio. Il Colonia era ovviamente una squadra di calcio molto forte con giocatori come Wolfgang Overath o Heinz Flohe e spesso abbiamo lottato contro di loro. Quello era forse l'incentivo per tutte le persone a venire ad assistere dal vivo. Inoltre, furono i primi campioni in assoluto della Bundesliga. Tuttavia, lo stadio fu esaurito spesso anche contro altri club.
DFB.de: Com'è stato per lei giocare davanti a così tanti fan? Era più nervoso del solito? Quando inizia a svanire la paura del palcoscenico?
Altendorff: Fui nervoso solo quando avevo 19 anni, prima della partita preliminare per i campionati dilettantistici. Dopo di che non ebbi mai più avuto paura del palcoscenico. C'è anche il fatto che l'atmosfera non è così buona in uno stadio così spazioso, come negli stadi di calcio più piccoli. Quando abbiamo giocato davanti a 30.000 persone a Essen, per noi fu completamente diverso.
DFB.de: Il fatto che la squadra di Berlino fosse stata retrocessa nel 1965 e che aveva voluto disperatamente tornare in Bundesliga dopo tre anni, deve essere stato un fattore motivante?
Altendorff: Potrebbe essere, sì. E abbiamo svolto il nostro ruolo perfettamente. E se non ci fosse stato lo scandalo del 1971 – in cui io non fui coinvolto – penso che avremmo portato il meisterschale a Berlino. Questo è ciò che dicono molte persone.

Gernot Fraydl
''C'erano ben più degli 80.000 spettatori stimati, alcuni avevano parcheggiato addirittura la macchina in mezzo alle strade di accesso che rimasero intasate. L'atmosfera era fantastica", dice l'allora portiere Gernot Fraydl. "Il Colonia aveva molti nomi di richiamo", dice l'austriaco dell'Hertha, elencandoli a memoria: Manfred Manglitz, Wolfgang Overath, Wolfgang Weber, Carl-Heinz Rühl, Hannes Lohr. Nella stagione precedente, la squadra Renana aveva raggiunto le semifinali di Coppa delle Coppe. Era un avversario molto interessante e di rilievo, inoltre i buoni risultati dell'Hertha nelle settimane precedenti, fecero somma per il numero di presenze senza precedenti di questo insolito appuntamento del venerdì sera. "Non avevamo ancora subito gol in casa in quella stagione", dice ancora il portiere Fraydl. L'Hertha partì arrembante e con veemenza per segnare. Ma il portiere Manglitz inizialmente riuscì a contenere tutti i tentativi. L'attaccante Lorenz Horr dovette uscire presto, infortunatosi alla mezzora. Fu Franz Brungs a sostituirlo. Insieme avrebbero segnato 28 gol in tutta la stagione. Tuttavia, fu Wolfgang Gayer a segnare contro l'1.FC Köln. Il centrocampista aveva già brillato come marcatore al Wiener Sport-Club e al Borussia Neunkirchen prima di trasferirsi a Berlino e con l'Hertha in quella stagione anche Lui raggiunse i 13 gol, pari a Lorenz Horr. ''In qualche modo so che avevo fiuto per i gol. Andavo sempre nel vivo delle azioni alla ricerca della conclusione.'' Era il 63': L'Hertha batte un corner. Mentre Manglitz continua a lamentarsi, Arno Steffenhagen eseguì il calcio d'angolo. Nessuno prestò attenzione 

Wolfgang Gayer

a Gayer per l'occasione, che colpì di testa per la rete dell'1:0, che fu anche il risultato finale che determinò la vittoria per la squadra del coach Helmut ''Fiffi'' Kronsbein. "Sono felice come uno scolaro", disse il boss dei berlinesi, Wolfgang Holst, alla fine, guardando il risultato e soprattutto il numero di spettatori. Poi trafelato salutò – per cercare la chiave della sua macchina. Anche questa cosa poi ebbe un lieto fine: la chiave fu trovata. Il difensore del Colonia, Peter Blusch pensò che presto l'Hertha avrebbe accumulato molto denaro e avrebbe acquistato fama e costruito una squadra di alto livello per conseguenza dell'enorme numero di spettatori che poteva regolarmente ospitare nel suo impianto. Il che, sarebbe stata una fonte di reddito molto consistente nei primi anni della Bundesliga. La voglia di risultati dei tifosi dell'Hertha diventò grande in città. A fine stagione i Berlinesi raggiunsero il terzo posto con una media di spettatori di 43.000 anime a partita, un numero gigantesco per l'epoca. Anche lo scudetto sembrò possibile nel futuro. Invece, arrivò lo schiaffo in faccia che riportò tutti coi piedi per terra e col sedere per aria. Nel 1971, l'Hertha e una valigia di soldi offerti dall'Arminia Bielefeld, interpretatarono uno dei ruoli principali nello scandalo delle partite truccate in Bundesliga. 15 professionisti dell'Hertha furono radiati. Tra loro ci fu anche Wolfgang Gayer, che poi giocò prima in Sud Africa e poi a Monaco, nel TSV 1860 e quindi nel Linzer ASK. Gayer che ora vive nella sua città natale di Mannheim, continua a ripetere ad ogni occasione: "Continuo a incolpare me stesso per quella caduta in tentazione. Avremmo dovuto rifiutarli quei soldi". 

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