mercoledì 9 marzo 2022

688) 2008 - LE COSTOSE PASSIONI E LA VITA SCOMBINATA DI EIKE IMMEL - ''Dalle stelle alle stalle 0.2''


Quando Eike Immel nel 2008, si cimentò nel reality ambientato nella giungla, prodotto da RTL, aveva già finito di correre tutta la sua vita in corsia di sorpasso. Belle donne, vita brillante, macchine veloci e un sacco di soldi sprecati. Oggi quel figlio di un contadino ed ex portiere della nazionale rimpiange quando il denaro e la fama gli permisero uno stile di vita al di sopra della norma. Eike Immel aveva tutto. Si sentiva onnipotente, i tifosi lo festeggiavano, i soldi sembravano fossero inesauribili e la vita era sempre sopra le linee. Non avrebbe potuto essere più bello. Ma il portiere con anche 19 presenze nella nazionale maggiore, commise un errore fondamentale: pensava che sarebbe sempre stato così. Ma un'anca rotta che non si ristabilì più alla perfezione e alcuni problemi privati, ​​catapultarono il bon vivant fuori dal suo paradiso. Alla fine, non gli è rimasto molto da godere o da scialacquare, tranne una lezione di vita cruciale: "Ho imparato una cosa da tutto questo: ''...che se sento qualcuno dire che i soldi non contano affatto, allora scappo così velocemente che mi potrei strappare qualche muscolo!" La vita era stata gentile con Eike Immel. Al Westfalenstadion nel 1978, un diciassettenne esordì in porta per i gialloneri nella prima giornata di campionato nella partita che vide il Borussia Dortmund, contro il Bayern (1:0) e effettuò una serie di parate brillanti. La mattina dopo, il titolo di "Bild" era stampato come al solito, in rima: "Immel flog in den Himmel". In pratica...''Immel e' volato nel cielo''... E il giovane Eike, nonostante la verde età non era solo ambizioso, ma subito dimostrò di sapere cosa fosse importante: "Chiunque può repingere una palla, ma devi mantienere i nervi saldi anche per il rsto del tempo..." La stampa scandalistica che aveva già ampiamente celebrato il talento del giovane portiere, aveva anche fiutato che avrebbe potuto essere il nuovo bersaglio per gli anni a venire: "il Kickers Offenbach ha offerto delle mietitrebbie in cambio del figlio volante, dell'agricoltore Immel''. Tanti elogi gratuiti ma anche rischiosi, per un giovane che, per anni da portiere della Bundesliga, si metteva alle spalle in porta un grosso orsacchiotto. Come portafortuna e come supporto spirituale. Eike Immel compensava la pressione accumulata per l'eccitante vita calcistica, sfogandosi nella sua passione per la velocità. Eike divenne un vero maniaco in questo campo. Il giovane professionista del BVB amava le auto, amava le auto potenti e soprattutto veloci. In effetti, le amava così tanto che a diciassette anni comprò una Mercedes usata. Ma siccome non aveva ancora la patente, Immel non ci pensò due volte, prima ancora di usarla per la prima volta, a coinvolgere la sua prima macchina nella sua seconda grande passione, il gioco d'azzardo in generale. Eike la utilizzò come pegno di scommessa. "Eike Immel giocava a poker come un drogato. Lo si vedeva spesso tirare fuori dal taschino una manciata di banconote di grosso taglio. Non era raro che si giocasse anche da 20.000 a 30.000 marchi per volta"....disse una volta Toni Schumacher. Quando finalmente i soldi, tanti soldi, aumentarono nel suo


 portafoglio insieme alla sua patente, si precipitò nel paradiso degli uomini a Unna, (Centro a 12 km dal centro di Dortmund noto per la bella vita e per locali e negozi esclusivi. Vi sorge oggi il Signal Iduna Park.) dove pagò in contanti la una Mercedes nuova di zecca e col suo zelo tutto giovanile, la trasformò in pochi giorni in un mucchio di rottami. "Non importa", dichiarò Immel, "tanto queste ''cose'' di Stoccarda sono fatte comunque molto al di sotto della mia taglia del mio colletto" e quindi ordinò immediatamente un altro bellissimo veicolo per quasi 60.000 marchi. Questa volta un Porsche. E da qui il capitolo Eike Immel e le automobili, diventò lentamente un po' più tragico. Perché questo veicolo gli fu rubato una notte, solo pochi giorni dopo averlo acquistato, proprio davanti al Westfalenstadion. Davvero non un gesto carino. Ma un marchio, i cui prodotti sono così preziosi che le persone commettono un crimine pur di averli, non deve essere stato un investimento così sbagliato, deve aver pensato Immel, quando alzò la posta in gioco a oltre 100.000 marchi e si concedette con orgoglio una Porsche Turbo nuova di fiamma, la mattina successiva e si presentò all'allenamento del suo BVB. I compagni di squadra rimasero naturalmente sbalorditi da questo impressionante bolide nelle mani del portiere, ma non lo furono, quando pochi giorni dopo, si diffuse una notizia drammatica. Eike Immel si era schiantato con la sua auto contro delle barriere di sicurezza su una strada ghiacciata a 130 km/h. L'auto, poi ribaltatasi più volte, finì la sua carambola finendo in un campo. Il portiere del Borussia Dortmund giaceva immobile e congelato fino all'osso sotto il cofano quando - miracolosamente - venne ritrovato mezz'ora dopo, quasi del tutto illeso. Immel controbattè con veemenza la voce secondo cui era sfrecciato sull'autostrada a oltre 200 km/h in quella fredda giornata invernale: "Allora sarei morto all'istante". Più povero di qualche migliaio di marchi e forse, si sperò, un po' più saggio per qualche secondo, il portiere emergente decise di frenare gli impulsi ed evitare di comprare una nuova macchina in fretta. Ma un Eike Immel senza un veicolo adatto vale ovviamente solo la metà. E così prese in prestito la Porsche da un amico, ma quando la parcheggiò in un area interdetta alle auto, dovette assistere da un bar dall'altra parte della strada, pallido e immobile, mentre qualcuno si schiantava di traverso, sul nobile veicolo in sosta, a tutta velocità. La multa di dieci marchi per il parcheggio in zona di divieto fu l'ultimo dei problemi, per l'incosciente ma anche sfortunato appassionato di auto. Per inciso, anche da bambino, si dice che Immel abbia guidato il prezioso trattore di famiglia in un profondo fosso nella fattoria dei suoi genitori in modo più che goffo. Tuttavia, il portiere di Borussia Dortmund, VfB Stuttgart e Manchester City non ha mai capito il magico magnetismo che esercita sulle forze dell'ordine: "Lo trovo spaventoso. Inspiegabile e quasi inquietante...'' ''Se sto guidando per strada con la mia Porsche e sta arrivando un'auto di pattuglia verso di me, allora posso essere sicuro che si girerà e mi verrà dietro". In retrospettiva, Eike Immel sembra ricordare un po' la parodia tedesca e sfigata di George Best ("Ho speso molti dei miei soldi in alcol, donne e macchine veloci. Ho solo sperperato il resto..."). E quindi anche Immel non disdegnò mai di frequentare belle donne. Lui stesso una volta, raccontò la storia, di come sul balcone di un hotel con Toni Schumacher ai Mondiali in 


Spagna salutò due bellissime spagnole in bikini sul balcone di fronte. Quando Immel e Schumacher si guardarono intorno, si accorsero che l'intera squadra era affacciata sui balconi a salutare e ammiccare le due donzelle. La mattina dopo, ancora assonnato, Immel aprì le tende, guardò il balcone delle ragazze e vide due compagni di squadra vestiti solo di pantaloncini. Deluso, lui dichiarò a Schumacher: "Sono stati più veloci di noi e sono partiti all'assalto mentre noi ancora ci stavamo pensando..'' Poiché è sempre stato molto generoso con le sue ''conquiste'' come al solito, un sacco di soldi furono scialacquati anche in quel ''piacere''. Una volta comprò a un amica un paio di jeans per 1.500 euro - ed erano disponibili in sei colori diversi - Glieli comprò tutti.. Quando in seguito gli fu chiesto perché lo avesse fatto, disse: "Probabilmente non sapevo che fare per passare il tempo e come tirare notte!" Eike Immel una volta definì, alla presenza della donna a cui si accompagnava, in confronto a quella che avrebbe desiderato nei suoi sogni, come segue: "Niente di speciale." Eike Immel può probabilmente indicare il motivo più strano di tutti i tempi per il suo ritiro da professionista della Bundesliga. ''Purtroppo'' la Bundeswehr...le forze armate.. dovettero fare a meno del portiere perché aveva un "difetto alla vista.'' Effettivamente, Eike ''soffre di strabismo'', se si può dire così. Quando però il CT della squadra Nazionale, Franz Beckenbauer lo dichiarò idoneo al servizio per il paese, sull'erba verde ai Campionati Europei del 1988, disse: ''Qui mica devo dargli in mano un fucile.'' ''La vista e la reattività mi sono sufficienti...'' ma non sarebbe stato sufficienti nell'esercito per l'uso di un'arma. Col tempo però le difficoltà di vista cominciarono un po' a penalizzarlo. Pian piano...Anni dopo. Quando tutti quei bei soldi se ne furono andati, tutto ciò che gli rimaneva era l'esperienza televisiva per RTL nella giungla. Ma sebbene Eike Immel odiasse i topi, si fece coraggio e affrontò questa avventura nel 2008. Già da portiere si era distinto come un grande realista. Tra le sue massime cult: "Tutto sommato è stata una partita che avrebbe potuto finire diversamente se le cose fossero finite diversamente.'' E così, nonostante la paura dei piccoli roditori, non ci pensò molto quando RTL glielo chiese, perché ragionandoci pensò: "16 giorni in Australia, per solo due volte sei minuti con i topi, si può fare." Nonostante ciò, anche dopo quell'esperienza le cose non andarono esattamente per il verso giusto per l'ex portiere della nazionale, che riferito ad una telefonata a sorpresa nel 2015 disse: "Quell'aiuto imprevisto è stato il mio salvavita". All'altro capo del telefono c'era Wolfgang Schratz, un imprenditore rampante e manager finanziario del club di casa, del paese di Immel, il TSV Eintracht Stadtallendorf. Partecipante al campionato regionale dell'Assia settentrionale. Oggi il campione d'Europa 1980 è a capo della seconda squadra del campionato distrettuale e si prende cura dei portieri del club. Alla fine, per concludere va ricordata la ennesima citazione di Eike Immel. Alla domanda su quando ha giocò l'ultima volta per il Borussia Dortmund, l'ex portiere della nazionale rispose in modo svampito quanto brillante: "Di sabato". Un genio. Avevamo già accennato alle tribolazioni di Eike Immel nel post nr. 437.


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