mercoledì 30 marzo 2022

701) 1979 - I PERSONAGGI - TONY WOODCKOCK, DA NOTTINGHAM ALLE RIVE DEL RENO - ''Colonia, Brian Clough, l'uscita kamikaze di Schumacher e altre storie.''


Tony Woodcock aveva appena vinto la Coppa dei Campioni con il Nottingham Forest nel 1979, aveva vinto il campionato l'anno prima ed era stato nominato PFA Young Player of the Year. Era già titolare nella nazionale inglese, quindi perché volle trasferirsi? Tony Woodcock fu il terzo giocatore inglese a giocare in Bundesliga, dopo la fugace apparizione di due gare di Dave Watson col Werder Bremen e dopo Kevin Keegan. Fu uno dei pochissimi inglesi ad avere successo in Germania. 24 giocatori inglesi sono sfilati in Bundesliga ad oggi marzo 2022. Dopo Owen Hargreaves, mezzo Canadese (145), è il giocatore Inglese con piu' presenze in Bundesliga, (131) ma quello che ha realizzato il maggior numero di reti, 39. Tutte con la maglia del Colonia. In due esperienze distinte. Dal 1979 all'82 e dal 1986 all'88. La città di Colonia rimase la sua ultima tappa da giocatore fino al 1990, quando decise di appendere le scarpette. Si accontentò di accasarsi in Zweite presso i cugini ''poveri'' del Fortuna Colonia per le ultime due stagioni. E proprio a Colonia, con la maglia del Nottingham Forest, comiciò tutta la sua avventura ''tedesca''. A completamento del post segue una recentissima intervista al giocatore che ricorda i suoi trascorsi e la sua esperienza in Bundesliga. "Ho sempre avuto in mente di giocare in un paese diverso", "Avevo vinto la maggior parte delle mie cose in Inghilterra, cominciai a sentire che era giunto il momento di sperimentare una nuova cultura, un nuovo modo di vivere e un nuovo stile del calcio''. Avevo offerte da squadre in Italia e Spagna, ma fu la squadra tedesca dell'1.FC Köln a vincere le mie 


preferenze. In Germania fu una cifra di trasferimento record da 2,5 milioni di marchi tedeschi all'epoca. Tony aveva parlato con Kevin Keegan della sua esperienza in Germania, nel mentre che Keegan era ancora ad Amburgo, ma aveva anche già giocato contro la squadra Renana in una leggendaria semifinale di Coppa dei Campioni. Parlando del trasferimento,disse sempre: ''Sarei costato il doppio in Inghilterra, molti dissero che l'FC Köln aveva fatto un affare. Ma arrivai con una grossa e pesante reputazione da difendere e confermare".  I confronti ci furono da subito: dagli allenamenti su un ''normale'' campo sportivo con il Forest, al moderno complesso di strutture di allenamento del Colonia, con i fan che assistevano regolarmente ad ogni sessione di allenamento che tenevamo. C'era molta pressione intorno alla squadra. C'era da fare risultati per la squadra della Germania Ovest, che avrebbe dovuto riconfermarsi dopo il double, conquistato pochi mesi prima. La squadra dell'FC Köln all'epoca, aveva vari nazionali e Tony racconta che alle gare c'era una grande folla sugli spalti del Mungersdorferstadion ogni settimana. Ha detto: ''Se sei un squadra al top ti aspetti quel tipo di pressione. C'era un sacco di gente, di caos, di aspettative ovunque andassimo e tu volevi sempre giocare bene, ma se avessimo perso saremmo stati fischiati senza pietà già all'uscita dal terreno di gioco. Dopo tre anni felici in Bundesliga, ma senza trofei, Tony tornò in Inghilterra per giocare per l'Arsenal, principalmente a causa della mancanza di possibilità di essere selòezionato e di poter giocare per la nazionale dei Tre Leoni. Dice: "Nessuno sarebbe venuto a guardarmi a giocare in Germania, anche se stavo giocando bene, per un top club e desideravo un posto regolare nella squadra inglese". 


L'Inghilterra poi non riuscì a qualificarsi per l'Europeo del 1984, quindi Tony, alla soglia dei 30 anni, rinnovò per altri due anni all'Arsenal, con la prospettiva a lungo termine di trasferirsi di nuovo all'estero. Alla fine lasciò l'Inghilterra nel 1986 dicendo: "Probabilmente ero il giocatore più pagato in Inghilterra all'epoca e ci fu una piccola disputa contrattuale, quindi decisi di andare avanti e guardare oltre". Decise quindi di tornare all'FC Köln, affermando che a questo punto della sua carriera aveva bisogno di stare con le persone giuste e che conoscere tutti nel club, gli rese la scelta più facile. Dice: Colonia è una bellissima città, ha una buona squadra di calcio con una buona identificazione con la città. Di solito, se sei tedesco e vieni da Colonia, sostieni l'FC Köln". ''Ho trascorso ancora due anni lì, prima di trasferirmi al Fortuna Köln, che era una squadra della 2. Bundesliga, anche se avrei avuto altre opportunità in Bundesliga o in Inghilterra, ma volevo rimanere a Colonia per il bene dei miei due figli che erano piccoli. Dice anche che il presidente, gli offrì anche alternative opportunità di lavoro, cosa che stava cercando per il suo futuro dopo il calcio. Dopo due anni di "quasi dirigente del club, con il presidente", Tony sentì il bisogno di un ulteriore cambio di ambiente, diventando così allenatore dell'FC Brück, squadra di 3a divisione, che riuscì a portare alla promozione. Riuscì a trasformare la squadra in un club di culto e ricorda: ''Avevamo in squadra alcuni personaggi folkloristici; era un po' come la "Crazy Gang" del Wimbledon". Il suo successo lo portò poi al Lokomotive Leipzig, che era appena stato retrocesso dalla Bundesliga, ma vi trascorse solo 113 giorni nel nuovo club. Per quanto riguarda lo stato attuale della Bundesliga, Tony ritiene che gli ultimi siano stati anni fantastici per il torneo da quando sono stati costruiti i nuovi stadi per la Coppa del Mondo nel 2006 e fu testimoniato dal fatto che due squadre tedesche hanno anche raggiunto la finale di Champions League. Tuttavia, è convinto che la Bundesliga abbia imparato qualcosa dall'Inghilterra: "I giovani giocatori stanno arrivando in Bundesliga perché lì, li fanno giocare. Ai miei tempi non c'era una squadra di riserva, a Colonia, quindi il divario era troppo grande per la maggior parte delle promesse giovani, ma hanno osservato attentamente cosa stava succedendo in Inghilterra e ora se sei abbastanza bravo puoi avere una possibilità anche in Bundesliga". Tony Woodckok, viene regolarmente accolto in città a braccia aperte e lui stesso gode del fatto che lo stadio di Colonia veda ancora circa 50.000 tifosi ogni settimana. Conclude: "Probabilmente i tifosi sono stati viziati dai successi del passato, ma lo stadio ha un'atmosfera magnifica e deve assolutamente tornare a combattere per risultati migliori.''



 

INTERVISTA RILASCIATA a Ben Mc Fadydean del 2020:
+ Ben McFadyean (BM): Sono curioso di sapere cosa ti ha interessato al calcio in primo luogo? E come hai iniziato a prendere a calci un pallone?
+Tony Woodcock (TW): Non ho avuto alcun interesse fino a quando i miei genitori non hanno cambiato casa e ho incontrato per strada i ragazzi del posto che erano appassionati di calcio, erano sempre di qualche anno più grandi di me e mio cognato mi ha comprato un un paio di calzettoni da calcio e disse: ''Oh, ti ho comprato questi calzettoni da calcio'', li indossai e questo suscitò il mio interesse per il calcio, mi fece uscire per le strade e mi ci appassionai. Iniziai che avevo circa 13 anni, giocando per la scuola, quindi entrai nel club giovanile locale. Fu fondamentale perchè il club giovanile ci toglieva tutti dalla strada. Si chiamavano ''Priory Celtic'' ed è ancora oggi un club leader nel calcio giovanile locale. Quindi, diventammo una squadra piuttosto buona e un talent scout ci notò, fu Alan Hill, che fu portiere del Nottingham Forest. E che poi divenne viceallenatore di Brian Clough. Venne a vedere il mio amico, Martin Smith e mi notò. Alan chiese se poteva parlare con i miei genitori e disse che gli sarebbe piaciuto fare due chiacchiere con loro sul fatto che avrei dovuto tenere un provino con il Nottingham Forest. Avevo 16 anni e il Forest mi offrì un contratto da ''apprendista'' professionista.
+BM: In cosa consisteva essere un ''apprendista'' professionista?
+TW: Niente di entusiasmante a livello calcistico..., Diciamo che hai un certo numero di lavori da fare dentro e nei dintorni del terreno, che si tratti di pulire il campo di gioco, pulire le scarpe a quelli della prima squadra...insomma tutto quel genere di cose che in Inghilterra e' abbastanza consuueto per i giovani rincalzi. Non so all'estero. Poi devi dimostrare quotidianamente a te stesso che potrai essere abbastanza bravo da strappare un contratto professionistico. C'erano circa 16 ''apprendisti professionisti'' e naturalmente, ognuno di loro pensava che ce l'avrebbero fatta e lo avrebbero poi detto anche a te. Ma solo a due di noi fu offerto un contratto professionistico di quel gruppo: io e Viv Anderson. Il primo ''colored'' che esordirà poi, con la maglia della Nazionale Inglese. Abbiamo iniziato insieme io e Viv, nel Nottingham.
+ BM: Dev'essere stato speciale, sei arrivato in prima squadra, come fu il discorso soldi?
+TW: Mah, in quei tempi, mi fu offerto, non ricordo esattamente...Mi pare fu qualcosa come 13 sterline a settimana. (circa 60 sterline di oggi). E io dissi subito che mi sarebbe piaciuto un po' di più. Vorrei 20 (100 in denaro di oggi) sterline a settimana perché è quello che ottengono i professionisti del secondo anno, quelli che sono già professionisti da un anno. Mi fu rifiutato. Perciò ho rifiutato l'offerta e per dieci giorni mi hanno lasciato a sperare, finchè alla fine hanno ceduto. Quella determinazione mi ha aiutato in termini di lotta, per convincerti di quello che pensi di valere nel corso degli anni.
+BM: Sono cresciuto tifando l'Aston Villa fino a quando avevo 11 anni, poi ci siamo trasferiti in Germania e ho scoperto il Borussia Dortmund, quindi da allora ho seguito entrambi i club. Il tuo esordio fu proprio contro i 'Villans', fu un grande giorno e non solo per aver giocato al Villa Park, giusto?


+TW: Si il giorno del mio debutto fu al Villa Park. La squadra partì all'ora di pranzo, avevo chiamato i miei amici per condividere la notizia, ero davvero gasato per l'occasione, mi par di ricordare di aver creato io l'assist per il gol e vincemmo per uno a zero. Feci davvero una bella partita. Fui nominato Man of the Match. Quello fu l'inizio, poi giocai ancora la settimana successiva e di nuovo fui nominato "Man of the Match", fu veramente un buon inizio, ma mi aspettavano tempi duri.
+BM: Quindi ora eri entrato in prima squadra, che stagione fu quella? Diciamo la 77/78?
+TW: Fu un momento difficile, ma se vuoi essere un top player devi saper soffrire in certi momenti. L'allenatore era Brian Clough, una leggenda. Direbbe: "Beccaccia, vai a prendere le palle, vai a prendere i coni, non farlo. Non farlo." A volte ho pensato, beh, probabilmente non giocherò, ma se faccio quello che mi viene chiesto, potrei avere la possibilità di sedermi in panchina. Mi allenai duramente e svolgevo tutti i lavori della squadra, tenendo la testa bassa e mostrando impegno.
+BM: Brian Clough fu un personaggio straordinario che prese il Forest dal secondo livello e poi vinse il titolo di prima divisione, un'impresa mai raggiunta da nessuno allora. Clough fu un personaggio duro che aveva la reputazione di lavorare duro con i giocatori, giusto?
+TW: Le richieste in campo erano sempre chiare e semplici e la sua personalità metteva alla prova anche te fino al limite. La prima partita con Brian Clough, fu in trasferta, con gli Spurs, una partita di coppa, siamo tutti seduti a pranzo, il coach entra e mi guarda, ha le chiavi della sua camera d'albergo in mano e dice "giovanotto ecco le chiavi della mia stanza, fuori dalla porta ci sono le mie scarpe preferite, voglio che tu vada a dare loro un po' di lucido, voglio che tu le dia una bella pulita perché voglio apparire al meglio stasera'' – Disse proprio così…
Quindi, mi sono sentito un po' bistrattato, pensai tra me: beh, fatti valere Tony. Gli dissi di rimando: ''sto pranzando Boss.''  Il signor Clough mi urlò in tutta risposta: "Potrei anche sembrarti un giovanotto stupido, ma non sono diventato cieco, ecco le chiavi, forza vai.'' ''Guardai intorno al tavolo cercando pò di supporto da parte dei professionisti, ma semplicemente abbassarono la testa e continuarono a mangiare il loro cibo''. ''Dopo essere andato nella stanza del mister e avergli pulito le scarpe, il nostro viceallenatore, Jimmy Gordon mi disse: "non preoccuparti figliolo lo fece anche con Gordon McQueen al Leeds United. Ed è un fior di giocatore.''
+BM:Poi di lì a pochi mesi il club di Nottingham si trovò a giocare per la Coppa dei Campioni 78/79. Che corsa è stata…
+TW: Quando si trattava delle partite della Coppa dei Campioni, eravamo tutti entusiasti di giocare a calcio in Europa. Quindi, scherzo del destino, cosa successe quando venne effettuato il sorteggio? Andammo a beccarci proprio i campioni d'Europa: il Liverpool.


La partita casalinga che vincemmo 2:0, sarà considerata per sempre una delle partite preferite dai fan del Forest.
+BM: Ma eccoci alla semifinale? Giochi contro il tuo futuro club, l'FC Colonia, con cui hai trascorso 5 anni. E quella prima partita fu sbalorditiva al City Ground di Nottingham.
+TW: Ancora oggi mi piace guardare quella partita, per tutti i 90 minuti perché è stata una partita incredibile. Prima della partita, Peter Taylor (assistente allenatore) disse: "abbiamo visionato il Colonia, non hanno ritmo, staremo bene in campo". "Hanno un portiere (Toni Schumacher) che non riesce a prendere la palla e poi ho esaminato la loro formazione uno per uno''. Parlò delle loro debolezze e dei nostri punti di forza. Ma poi andammo a giocare e abbiamo iniziato male. Penso che l'infortunio ad Archie Gemmill abbia cambiato la struttura della squadra e ci è voluto un po' di tempo per sistemare il nostro gioco. Ian Bowyer fu spostato in posizione non abituale, idem Frank Clark, per compensare la perdita di Archie, sai, eravamo già orgogliosi di essere stati in grado di mantenere la porta inviolata fino ad allora. Poi, prima ancora di rendercene conto, erano andati sul due a zero. Siamo caduti in uno stato di shock e pensavamo: Beh, forse allora non siamo così bravi come pensavamo. Sai, avremmo potuto essere morti e sepolti lì, sul tre a zero. Ma avevamo una buona squadra e abbiamo iniziato presto a macinare e tutti rimasero sbalorditi quando siamo andati avanti per 3:2 ma un errore del grande Peter Shilton alla fine permise al Colonia di rientrare in partita, sul 3-3.
+BM: …e poi la gara di ritorno, riusciste a tenere la porta inviolata là a Colonia e tu facesti quello che dovevi. L'1:0 fu sufficiente…
+TW: Ci recammo a Colonia un paio di giorni prima della partita ed eravamo fiduciosi per la gara di ritorno. Siamo arrivati ​​in Germania e i giocatori pensavano che saremmo andati a guardare il campo, parlare di tattiche e concentrarci, ma "Cloughie" era diverso e disse: "è un campo da calcio, come quelli dove siamo stati in tutto il mondo, sappiamo come sono fatti no? Non abbiamo bisogno di controllarlo''. Non ricordo neppure che ci siamo nemmeno allenati, siamo solo andati a fare jogging. Abbiamo bevuto qualche birra quella sera, prima della partita e abbiamo giocato a carte, tutto l'ambiente era piuttosto rilassato. Alloggiavamo al Queen's Hotel di Colonia, che alla fine fu poi il luogo in cui sono rimasto a vivere per la maggior parte della mia prima stagione, quando mi trasferii a Colonia. Il presidente, che ebbi modo di conoscere bene, venne da me e mi disse: ''io e il mio staff abbiamo perso tutti i nostri soldi in quella partita giocata a Nottingham, perché il Forest ha subito tre gol in un pareggio per 3:3, ora il Nottingham Forest viene in un hotel a bere qualche birra e a giocare a carte. Dubito ci siano speranze che questa squadra possa battere l'FC Colonia, giusto'?
Sentita questa dichiarazione, il direttore dell'hotel e il suo staff misero tutti i loro soldi sull'FC Colonia come favorita per arrivare in finale. Ma come tutti sanno, siamo andati ​​a Monaco per la finale. Tutti al Queens Hotel erano molto delusi, ma si resero conto che il Forest era una grande squadra e mi piaceva anche pensare che tutti fossero convinti che il Colonia con Tony Woodcock, avesse acquisito un buon giocatore.
+BM: Fu una vittoria psicologica per Brian Clough, era famoso per la sua capacità di motivare le squadre e con il Forest vinse il titolo contro ogni previsione. E poi raggiungi quella finale di Coppa dei Campioni, qual è stato l'approccio di 'Cloughie per quella partita?
+TW: Fu una serata caldissima e appiccicosa a Monaco. Avevamo la certezza di poter vincere la partita e volevamo mettere in scena uno spettacolo per le migliaia di tifosi del Forest allo stadio e per i milioni che guardavano a casa in TV. Come si è scoperto, i campioni di Svezia erano difficili da affrontare e abbiamo dovuto fare una prestazione a regola d'arte.
+BM: Feci una serie di interviste 20 anni dopo la vittoria del Borussia Dortmund nella Coppa dei Campioni del 1997, sempre a Monaco. Intervistai tre membri della squadra, Heinrich, Kree e Pedersen e la sensazione che ebbi fu, soprattutto da Jörg Heinrich, che la vittoria di un titolo del genere richiede molto tempo per essere assorbito. Le finali che ho visto di persona, la Coppa delle Coppe europee del 1999 o le finali di DFB Pokal del 2016 e 2017 sono sempre così incredibilmente combattute e raramente unilaterali. Hai ottenuto qualcosa che il 95% dei giocatori non otterrà mai quella notte, qualcosa di cui essere orgoglioso...


+TW: In realtà io possiedo due medaglie della Coppa dei Campioni perché anche se ho lasciato il Forest per il Colonia, poco prima dei quarti di finale nella seconda avventura europea, mi fu assegnata lo stesso una medaglia per i vincitori della Coppa dei Campioni del 1980. In realtà sono l'unico giocatore del Forest che non ha mai perso una partita in quelle due stagioni di Coppa dei Campioni, la prima sconfitta del Forest infatti fu nei quarti di finale, quando mi trasferii in Germania, quindi non avevano mai perso una partita con me in squadra .
+ BM: Quando ti sei trasferito tu all'FC Colonia, sei partito per un record di ingaggio in Bundesliga, di quasi un milione di marchi tedeschi, una grande pressione immagino?
+TW: Sì, per 2.500.000 marchi tedeschi, una tassa di trasferimento record tedesca richiesta dalle regole UEFA all'epoca. La pressione c'era, ma l'ho sempre utilizzata a mio favore. La quota di trasferimento era un record tedesco, ma avrei potuto andare in un qualsiasi altro club inglese. Il Manchester United era interessato al sottoscritto e avrebbe dovuto pagare il doppio per ingaggiarmi. Quindi, come i giovani giocatori di oggi che vengono in Germania, non è mai un rischio, perché sai, che male che vada il giocatore inglese, potrebbe essere rivenduto a un club inglese per gli stessi soldi o addirittura di più.
+ BM: Ho letto che il tuo trasferimento fu una storia curiosa, il grande Kevin Keegan era finito con l'Amburgo, ma tu avresti potuto andare in qualsiasi altro campionato di prima fascia, perché la Germania? Fosti consigliato da Kevin?
+TW:Si. Parlai con Kevin che era in Germania, ma mi disse solamente "stai attento, scegli il club giusto". Lui aveva vinto il titolo di Bundesliga con l'Amburgo nel 77/78 e gli piaceva molto l'ambiente in Germania, quindi questa cosa alla fine mi attrasse.
La storia del trasferimento al Colonia fu che, dopo essere tornato all'aeroporto di Heathrow dall'allenamento pre-campionato, per l'inizio della nuova stagione, un dipendente dell'aeroporto arrivò verso di me e mi infilò un biglietto in tasca chiedendomi di chiamare il numero sul foglio. Era un agente di calciatori belga e il resto, come si suol dire, è storia.
+BM: Ho vissuto in Germania fino all'età di 19 anni e ho avuto un abbonamento al Borussia Dortmund fino al 1990, ho visto tante partite con il tuo coinvolgimento in diretta e in tv su Sportschau, ovviamente da inglese mi ha fatto piacere vedere uno dei nostri in campo.
Compravo quella guida stagionale di Kicker il ''Sonderheft'', ricordo molto distintamente quel kit Adidas bianco con le strisce rosse e ''Doppeldusch'' lo sponsor sul davanti. Ricordo Stefan Engels, Pierre Littbarski tanti altri grandi e l'FC Colonia che aveva vinto il ''double'' nella stagione precedente nel 1977-78 hai seguito il consiglio di Keegan e hai scelto con saggezza?
+TW: L'arrivo a Colonia fu incredibile. In Inghilterra gli allenamenti sono privati, ma quando arrivai lì, 10.000 tifosi mi stavano aspettando, l'entusiasmo era incredibile. Grande calore dai fan dell'FC Colonia. Ma le aspettative erano alte, dovevi guadagnarti il ​​rispetto dei fan. Se non ti esibivi bene, i fan avrebbero iniziato a fischiarti sin dal calcio di inizio. Le bordate di fischi, sono il modo che i tifosi tedeschi esprimono il loro malcontento. E non è quello che vuoi. Diventa un suono assordante, continuo, ma ti abitui al loro modo di esprimere la loro passione e quando sei un giocatore fa parte del gioco.
+BM: Immagino che tra i tuoi tanti momenti salienti ci sia stato quello di essere il capocannoniere dell'FC Colonia nel 78/79 con 15 gol dei 39 che hai segnato in totale in 131 partite con il club?
+TW: Sì, il Colonia era una delle migliori squadre all'epoca. Ogni partita che giocavamo, avevamo 16 giocatori con precedenti internazionali, quindi la competizione per raggiungere l'11 era immensa. Sotto Rinus Michels (allenatore all'epoca) lavoravamo molto duramente. Diceva "Che sai giocare lo so già, voglio vedere invece quanto riesci a lavorare", Rinus fissava un tempo per l'allenamento, ma se un giocatore avesse voluto lavorare su una qualsiasi tecnica individuale, avrebbe dovuto adattare la sessione prima o dopo l'allenamento ufficiale di Rinus Michels. Con Michels è stata davvero dura ma quando vuoi essere un campione è così. Dipende sempre da quello che ci metti dentro.
+BM: Hai giocato in una squadra fenomenale dell'FC Colonia, tra cui nazionali tedeschi come Klaus Fischer ma anche Toni Schumacher, nel 1981/82. Fu la tua ultima stagione con l'FC Colonia prima del tuo ritorno in Inghilterra. Ai Mondiali del 1982 in Spagna, il portiere del Colonia fu anche il principale portiere della nazionale. Ci sono state molte polemiche riguardo a quello scontro con il francese Patrick Battiston in quella semifinale, finita 3:3 e che la Germania vinse ai rigori. Schumacher secondo te meritava quella reputazione di spietatezza?


+TW: Penso che quello che giocò a suo sfavore, fu che Toni giochicchiava con la palla mentre il giocatore francese fu portato fuori in barella. Sembrò che ci fosse poca o nessuna reazione emotiva all'infortunio. Penso che Toni fosse probabilmente scioccato come il resto dei giocatori, ma non lo ha saputo mostrare. Woodckock racconta alcune storie su come in seguito, Schumacher cercò di scusarsi con lui in diverse occasioni e in seguito gli fu chiesto di andare in un hotel e di incontrare Battiston pensando che sarebbe stato un incontro privato, poi invece si rivelò essere una conferenza stampa in piena regola, che era stata organizzata. Ciò colse Schumacher di sorpresa. Come si dice, ci sono sempre tre lati di una storia e bisogna farne parte per conoscere l'intera storia e come è andata a finire. Giocando con lui a Colonia ho avuto modo di conoscerlo abbastanza bene, Toni era appassionato della sua posizione in porta e voleva sempre vincere, non ha ''schiacciato'' il francese di proposito, fu un brutto tempismo nell'uscita dalla porta. Toni è stato un ottimo portiere, quello fu un brutto incidente, ma non c'è niente di male nel voler vincere e nell'appassionarsi al gioco. Avrebbe dovuto solo reagire più umanamente a quello che era successo in campo.
+BM: Eri al Colonia dal 79-82 ma poi ti sei trasferito nella Prima Divisione inglese. Come avvenne? Sia il Manchester United che il Liverpool volevano ingaggiarti all'epoca, perché sei finito a giocare a Highbury?
+TW: La Bundesliga tedesca era il miglior campionato in Europa all'epoca, ma avevo un piano a lungo termine per tornare a casa in Inghilterra, volevo giocare più regolarmente per la squadra nazionale. Avevo programmato di partecipare a Francia 1984 ai Campionati Europei. L'Arsenal continuava a venire a guardarmi. Un altro motivo era la tradizione del club, ovviamente quando sai che un club è interessato a te, fai un po' di ricerche e ti documenti sulla storia del club. L'Arsenal mi ha impressionato e ha continuato a farlo, i suoi rappresentanti erano molto rispettosi ed è per questo che ho firmato per loro. Vedi, la Bundesliga ha fascino perché è ancora un campionato guidato dai tifosi, ma i club sono guidati dal profitto, più che mai si tratta di soldi e ci sono molti soldi in ballo, è dura ma è anche una realtà economica non direi che la Germania ha fatto esattamente il percorso della Premier League ma 50+1 significa che ci sarà sempre un maggiore coinvolgimento dei tifosi. Nonostante i club tedeschi siano molto più corretti sia coi giocatori che con i tifosi e siano come in una famiglia e che la proprietà di 50+1 coinvolga tutti, tranne quattro dei club della Bundesliga  (Wolfsburg, RB Lipsia, Bayer Leverkusen e Hoffenheim sono le eccezioni ) non esclude, in sostanza, che i club non siano motivati ​​dal profitto.

+BM: Lascia che ti parli del BVB, squadra di cui oltretutto sono azionista, sei stato amico di alcuni giocatori dell'era degli anni '80 come Marcel Raducanu e hai giocato a Dortmund molte volte in Bundesliga, cosa rende il Dortmund per te una squadra di calcio così speciale? Ci sono molte somiglianze tra BVB e FC Colonia nel periodo in cui eri lì in termini di comunità e etica familiare? Cosa ti piace del Borussia Dortmund come squadra in termini di gioco e come club?
+TW: L'atmosfera alle partite è la numero uno. La regione in cui si trova il club è una vera regione che vive di calcio. C'è un derby locale eccezionale con lo Schalke, poi mi piace la lealtà dei tifosi, sai in Bundesliga hai autobus gratuiti per lo stadio, le birre al campo e un terzo del prezzo rispetto all'Inghilterra, penso che abbiano capito bene come coinvolgere i tifosi. A Londra abbiamo 13 club di Premier League o Championship. Negli ultimi anni, il BVB è stata la squadra da supportare, molti miei amici in Inghilterra e in altri paesi si sono resi conto dell'atmosfera che si respira lì, il BVB ha una struttura per vedere le partite attraente.
+BM: …E sono un club guidato dai giovani, che per me sembra assai giusto e molto simile all'FC Koln, che ha alcune delle migliori squadre giovanili e compete sempre in maniera molto accesa con il BVB ai vertici dei tornei U17 e U19 Bundesliga. Il BVB ha dato la giusta enfasi allo sviluppo dei giovani, come ex allenatore, saresti d'accordo?
TW: Sono stato il terzo giocatore inglese a giocare in Bundesliga. Da quello che posso vedere, per i giovani giocatori inglesi come Jude Bellingham che è appena arrivato al BVB a soli 17 anni, è un piacere giocare in Germania ora, sembrano essere felici, i club tedeschi sembrano ricevere molti giovani giocatori dai club della Premier League e quando tornano in Inghilterra, come alla fine Sancho, sono giocatori migliori e i club della Bundesliga ne hanno un buon ritorno. E' un buon affare a tutto tondo e il gioco tedesco ne sta beneficiando così come i club della Premier League.
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Nato a Eastwood, vicino a Nottingham, Tony ha iniziato la sua carriera al Nottingham Forest. Dopo periodi di prestito a Lincoln City e Doncaster Rovers, Woodcock fece irruzione nella prima squadra del Forest nel 1976/77, aiutando la squadra alla promozione in First Division. Woodcock avrebbe poi accreditato la mossa del Lincoln di assumere Graham Taylor alla guida della squadra, come fondamentale per il suo sviluppo. Sotto Brian Clough, il Forest e Tony continuarono a vincere fino ad 

aggiudicarsi il titolo di First Division (ora Premier League) e la Football League Cup due volte, sconfiggendo Liverpool e Southampton in finale. Con Woodcock che vinse il premio PFA Young Player of the Year nel 1979, il Forest si aggiudicò la Coppa dei Campioni. Vinse anche una seconda Coppa dei Campioni nel 1980, in cui Tony giocò però, solo fino ai quarti di finale. Woodckok segnò anche nella vittoria del Forest sul Southampton nella finale di Coppa di Lega del 1979. Woodcock firmo'per il 1.FC Köln un contratto di trasferimento record (la quota più alta registrata dalla UEFA per un giocatore straniero) di 600.000 sterline (equivalenti a 3.060.000 sterline nel 2020), in tempo per disputare la stagione 1979-1980. Tornò a ''casa'' dopo la Coppa del Mondo 1982, firmando per l'Arsenal per 500.000 sterline. Woodcock fu il capocannoniere dell'Arsenal per le successive quattro stagioni e il suo miglior bottino fu di 21 reti nel 1983-84. Ha segnato anche cinque reti in una singola partita contro l'Aston Villa, fu il record del dopoguerra per il club. In tutto, Woodcock ha segnato 68 gol in 169 partite per i Gunners. Dopo una disputa contrattuale con l'Arsenal, Woodcock tornò all'1.FC Köln per un contratto di favore di circa 200.000 sterline. Durante il suo secondo periodo lì, collezionò ulteriori 49 presenze coi ''caproni'' marcando altri 11 gol. Ha terminato la sua carriera giocando per il Fortuna Köln, collezionando 37 presenze e segnando 5 gol, prima di ritirarsi dal gioco attivo nel 1990. Woodcock ha giocato due volte per l'Inghilterra U21 segnando cinque gol prima di passare alla squadra senior con cui ha giocato 42 volte per segnare 16 gol, partecipando alla Coppa del Mondo di Spagna nel 1982 e nelle partite di qualificazione alla Coppa del Mondo FIFA del 1986.

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