martedì 15 febbraio 2022

664) DOCUMENTI: LA RADICE POLACCA, NELLE ORIGINI DELLO SCHALKE 04 - '' La controversa identità, la palese strumentalizzazione nazionalsocialista e le accuse di estremismo di destra dei giorni nostri.


La stagione 2019/20 dello Schalke fu offuscata da un paio di incidenti extracalcistici di stampo razzista di alto profilo. Il torneo era appena iniziata quando un ricco membro del consiglio, Clemens Tönnies, provocò indignazione, un acceso dibattito all'interno del club - e le proteste da parte dei tifosi dello Schalke - con commenti idioti sugli africani e sul cambiamento climatico. Il club fu poi multato a febbraio per dichiarazioni razziste da parte di una manciata di fan in una partita di DFB-Pokal contro l'Hertha Berlino, dirette verso Jordan Torunarigha, compresi i versi delle scimmie. Questo caso portò a

una rapida condanna da parte del club stesso, dell'allenatore David Wagner in primis e della stragrande maggioranza dei tifosi dello Schalke. Siccome ogni club del calcio mondiale ha i suoi idioti, che le esternazioni razziste vengano associate proprio allo Schalke è una triste ironia. Poche squadre al mondo, indipendentemente dai titoli, hanno una storia e un'identità così forti come lo Schalke, un club così orgoglioso delle sue radici industriali da essere soprannominato ''Die Knappen'', i minatori. Anche la storia del club, e della sua città natale, Gelsenkirchen, è fondata in massiciia misura sul contributo degli immigrati. Nel 1850, quando si stavano fondando le prime squadre di calcio nel Regno Unito, Gelsenkirchen era solo un piccolo villaggio. La scoperta di quello che chiamarono "oro nero" ....si parla del carbone, non del petrolio, trasformò completamente Gelsenkirchen e di conseguenza ampliò esponenzialmente la regione della Ruhr, poiché nella zona furono scoperte enormi riserve di carbone. Sarebbe stata necessaria una grande mole di lavoro per sfruttare queste risorse naturali e questa manodopera proveniva in gran parte dalle distese orientali della Germania dell'epoca, che si estendevano proprio inoltrandosi fino nell'attuale Polonia. Alla vigilia della prima guerra mondiale, circa 500.000 persone provenienti dall'area della Polonia avevano deciso per la strada della Ruhr. 


Mentre il carbone avrebbe potuto portare molto denaro, ci fu un netto sviluppo in un luogo che stava vivendo un rapido evolversi e richiamando molti migranti. Diethelm Blecking, professore di storia dello sport presso l'Università di Freiburg, dichiarò alla rivista calcistica austriaca Ballesterer, che la violenza, i bar che vendevano alcool smoderatamente e la prostituzione, erano le immagini tipo, che definivano la vita nelle comunità minerarie in crescita, della zona della Ruhr nel tardo XIX secolo. I sudatissimi soldi, per i minatori migranti, arrivavano con grandi rischi per la salute, ovviamente, con pochi elementi in grado di raggiungere un'età lavorativa oltre i 40 anni, l'analfabetismo e la scarsa conoscienza del tedesco. Si lavorava nelle miniere, con i segnali di pericolo in lingua tedesca che molti non sapevano neppure leggere, oltre alla minaccia delle armi da fuoco dei capisquadra, che a tutti gli effetti si sentivano gli sceriffi del sistema. Lo sport è divenne sin dall'inizio, un gradito sollievo per molti migranti nel loro tempo libero e molti club ricambiarono con un forte senso di identità. Alcuni su base comunitaria, ma altri su base etnica o nazionale, come i club del movimento Sokol, che combinavano l'allenamento fisico con il nazionalismo slavo e divennero popolari tra i polacchi in questa parte della Germania. I fondatori dello Schalke furono un gruppo di adolescenti che giocavano a calcio in strada, vicino alla piazza del mercato di Schalke, un sobborgo di Gelsenkirchen, nato durante il boom industriale. La forza trainante del club, fin dai suoi primi anni fu la vicina Consolidation Mine, che era di proprietà di una delle più grandi aziende minerarie della regione, con oltre 2.000 minatori. Il lavoro in miniera, dopo la fine della età scolastica era la norma per ragazzi come Ernst Kuzorra e Fritz Szepan, entrambi figli di migranti. Il primo presidente dello Schalke, dopo la sua registrazione ufficiale come club nel 1909, era un addetto al peso in miniera, una posizione professionale che nessuno degli altri fondatori avrebbe potuto legalmente assumere, poiché erano ancora tutti adolescenti. Il gioco del calcio in quegli anni, andò di pari passo con il lavoro per molti giovani. Kuzorra iniziò a giocare nelle giovanili dello Schalke a 14 anni nel 1919 e continuò a lavorare nella miniera per alcuni anni dopo aver fatto il suo debutto in prima squadra nel 1925. Siegfried Gehrmann, un professore di storia ora deceduto dell'Università di Essen, identificò 32 giocatori dello Schalke tra il 1920 e il 1940 che portavano cognomi di origine Polacca. La grinta e la determinazione della cultura migrante sicuramente e senza forse, hanno aiutato il club. Ci sarebbe voluta un'ulteriore influenza internazionale per spingere lo 


Schalke a diventare la forza dominante assoluta nel calcio tedesco. Hans e Friedrich Ballmann nacquero nella vicina Dortmund, ma trascorsero la loro infanzia in Inghilterra, appassionandosi allo stile scozzese inerente al calcio. Debitamente importarono questo stile al ritorno in Germania nel 1919, giocando per lo Schalke. Il club sviluppò uno stile di gioco ben distinto negli anni '20 noto come ''Schalke Kreisel'' – ossia: la trottola dello Schalke – per il modo in cui i loro passaggi rapidi e insoliti disorientavano gli avversari. In un'epoca con un mercato calcistico molto più modesto, alla squadra dello Schalke degli anni '20 fu permesso di consolidare e perfezionare lentamente le sue tattiche distintive, dopo alcune prime critiche di avere un approccio troppo sofisticato e privo di fantasia. Nel 1929, lo Schalke aveva già vinto tre campionati regionali di fila ed era stato incoronato campione della Germania dell'Ovest, per la prima volta. Prima che la Bundesliga fosse fondata negli anni '60, i campioni di Germania venivano decisi ogni anno con un torneo di playoff tra i vari campioni regionali. Nell'edizione del 1929, lo Schalke sconfisse il Wacker Lipsia negli ottavi di finale, ma perse nei quarti di finale contro l'Hertha. Avrebbero raggiunto la stessa fase la stagione successiva, prima di essere banditi dal calcio agonistico per un anno, per aver infranto le regole sul dilettantismo con pagamenti di spese sottobanco ed eccessive ai giocatori - un'indicazione che la ricchezza delle miniere, aveva fornito una solida base per il club, per competere per le varie onorificenze Nazionali. Dopo il loro ritorno in campo, lo Schalke avrebbe goduto di un decennio di dominio. Il club vinse sei titoli tedeschi su nove tra il 1934 e il 1942, un'impresa che è probabilmente ancora più impressionante di quanto sembri a prima vista a causa della struttura ad eliminazione diretta alla fine dei playoff (che ora prevedeva anche una fase a gironi iniziale). Furono anche battuti i finalisti del campionato tedesco nel 1933, 1938 e 1941 e raggiunsero ben cinque, delle prime otto finali della Coppa di Germania (nota come Tschammerpokal durante l'era nazista), diventando la prima squadra a vincere un ''double'' nazionale nel 1937. Kuzorra e Szepan furono i protagonisti di questa era di gloria per lo Schalke. Kuzorra fu un formidabile attaccante, segnò 265 gol in circa 350 presenze con il club, mentre Szepan rivoluionò la posizione di mediano centrale, per fungere da regista, segnando anche lui ben 234 gol. Entrambi rappresentarono la Germania, con Szepan come capitano della Germania, sia nei Mondiali del 1934 che nel 1938. Il duo si combinò in uno stile straordinario, per aggiudicarsi il primo titolo tedesco dello Schalke nel 1934, con Szepan che ha pareggiato contro il Norimberga all'87 'e Kuzorra che ha segnato all'ultimo minuto per una vittoria per 2:1. La coppia ha cementato la loro partnership fuori dal campo in modo altrettanto  sposando le rispettive sorelle. Nello Schalke che vinse il titolo nel 1934, molti altri giocatori avevano nomi che mostravano chiaramente l'eredità polacca: Valentin Przybylski, Ernst Kalwitzki, Ötte Tibulsky, Ferdinand Zajons e Ala Urban. L'ala sinistra Emil Rothardt aveva germanizzato il suo cognome di nascita di Czerwinski. Il quotidiano sportivo polacco Przegląd Sportowy riferì all'epoca dei giocatori polacchi che avevano vinto il titolo tedesco e di un "trionfo dei nostri connazionali", che secondo lui avevano superato la discriminazione in Germania. Le origini dei giocatori erano ben note e vide lo Schalke essere deriso per tutto questo tempo come il Polackenverein ("club dei Polacchi"). Con il governo nazista impegnato nella repressione delle comunità polacche insieme ad altre minoranze, questo rapporto con la Polonia, creò non poche perplessità per la gestione societaria dello Schalke. Il club inviò una lettera alla rivista Kicker e ad altre pubblicazioni tedesche dichiarando "Basta con gli articoli di matrice polacca!", affermando che la squadra era di "tutti ragazzi tedeschi" e fornendo dettagli su dove erano nati i genitori dei giocatori. Erano in realtà tutti nati in quello che era il territorio della Germania, ma la stragrande maggioranza proveniva dalle aree orientali del paese, ossia nell'attuale Polonia che all'epoca conteneva grandi comunità di persone tedesche di lingua polacca. La questione dell'identità e della nazionalità era stata complicata dal modo in cui i confini erano stati cambiati nel corso dei secoli. Diversi tratti di territorio della Polonia erano stati assorbiti dalla Prussia, e quindi dalla Germania unita, in momenti diversi. La maggior parte dei giocatori, ben otto – tra cui Kuzorra e Szepan – avevano genitori originari della Masuria, un distretto lacustre situato vicino alla costa baltica in quella che oggi è la Polonia nord-orientale. Questa regione era stata parte della Prussia (e in seguito della Germania) per diversi secoli, e mentre una larga parte della popolazione aveva radici polacche e parlava una versione ormai rara del polacco, era diventata protestante nel XVI secolo, quando il resto della 


Polonia rimase per lo più cattolico. Una conseguenza di tutto ciò è che, nonostante fossero una minoranza identificabile, i masuri si sentivano prevalentemente tedeschi, in genere sostenevano lo stato tedesco e disprezzavano i cattolici polacchi. Il governo nazista fece tutto il possibile per separare i masuri, che sosteneva essere etnicamente tedeschi, dai polacchi, che furono soggetti a una brutale repressione. Tuttavia, molti tedeschi, tenevano in poca considerazione questi dettagli storici e i masuri furono ampiamente percepiti come polacchi e soggetti allo stesso tipo di discriminazioni. Kuzorra e Szepan erano di discendenza masuria e non ebbero remore a identificarsi come tedeschi sotto il regime nazista. Ci fu un dibattito significativo su quanto la coppia abbia abbracciato il nazismo, ed entrambi furono chiaramente proprensi di tollerarlo e crogiolarsi sotto la propaganda nazista. La squadra eseguì sempre i saluti nazisti alle cerimonie dei trofei, e addirittura Szepan e Kuzorra si iscrisser entrambi al partito nazista alla fine degli anni '30. Szepan rilevò un grande magazzino locale che fu confiscato ai suoi proprietari ebrei e fu dichiarato collaboratore nazista dopo la guerra, dagli Alleati. Kuzorra fu giudicato meno sfavorevolmente dalla storia, visto come disinteressato alla politica ed fu pronto a criticare le autorità, dopo una controversa sconfitta nella finale del campionato tedesco persa contro il Rapid Vienna nel 1941. Ha anche regalato biglietti ai bambini ebrei dopo che era stato loro vietato di frequentare gli eventi sportivi. Lo Schalke nel suo insieme, fu celebrato dai nazisti, per aver consolidato lo spirito della classe operaia e fu portato in tournée nei territori occupati durante la seconda guerra mondiale, per intrattenere i soldati, viaggiando due volte perfino nella Varsavia occupata. Nonostante le complicazioni vissute in maniera controversa in questo periodo buio della storia, l'influenza dei migranti che affollavano le miniere intorno a Gelsenkirchen è un chiaro filo conduttore della storia dello Schalke che continuò nel dopoguerra. Reinhard Libuda, (vedi post nr. 549) un'ala leggendaria che ha avuto tre periodi con lo Schalke negli anni '60 e nei primi anni '70, portava un nome di origine polacca. Le tracce storiche possono essere mostrate fino ai giorni nostri, con Leon Goretzka, nato e cresciuto nella vicina Bochum prima di giocare per cinque anni nello Schalke, con un cognome ritenuto una versione germanizzata del cognome polacco Gorecki. L'identità mineraria dello Schalke e l'influenza dei migranti di lingua polacca si riflettono nei nomi dei suoi stadi. Il suo terreno dal 1927 al 1973, la Glückauf-Kampfbahn, si trovava nei terreni di proprietà della Consolidation Mine e incorporava nel nome, il saluto particolare che i minatori della regione della Ruhr usavano per augurarsi buona fortuna: "Glück auf". C'è poi una teoria, secondo cui, la strana maniera di dire nella lingua


 tedesca che indica le squadre avversarie che giocano contro lo Schalke: (auf Schalke) sia un termine non usato, mai, con nessun altro club - sia quindi stato anche ispirato dalla lingua dei migranti di lingua polacca nella zona. La teoria suggerisce plausibilmente che i fan di lingua polacca abbiano tradotto direttamente il termine polacco per andare a una partita - iść na mecz - come "andare a una partita", poiché la preposizione na può significare "a" o "su" a seconda dell'uso. Quando il club aprì un nuovo stadio nel 2001, lo chiamarono infatti, Arena Auf Schalke, fino alla vendita dei suoi diritti di denominazione nel 2005. Blecking afferma che la storia della migrazione nelle radici dello Schalke non è una storia a cui il club o i fan prestano particolare collegamento con l'ancoraggio del club alla sua identità nella sua tradizione industriale. Le interpretazioni di una tradizionale canzone mineraria durante le partite casalinghe, Der Steigerlied, sono incredibilmente commoventi. Il club ha commemorò la chiusura dell'ultima miniera nella zona della Ruhr nel 2018, con una banda mineraria, che la eseguì in uno stadio buio. Il club, una volta all'anno, inviava persino i suoi giocatori che non erano cresciuti nella regione, in una miniera locale per aiutarli a identificarsi con il patrimonio industriale locale. In un momento in cui l'influenza dell'ondata di migranti polacchi prima della prima guerra mondiale stava diventando un problema per i libri di storia e le miniere stavano lentamente chiudendo – la Consolidation Mine chiuse nel 1993 – la storia della migrazione a Gelsenkirchen continuava. Mesut Özil e İlkay Gündoğan sono entrambi nati in città come discendenti di immigrati turchi ed entrambi hanno trascorso del tempo allo Schalke nei loro primi periodi di carriera. Özil, ovviamente, festeggiato a volte sia dalla Merkel che da Erdogan, diede un suo contributo significativo alle questioni di nazionalità, identità e razzismo nel calcio tedesco di oggi e soprattutto di Gelsenkirchen.

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