giovedì 3 febbraio 2022

652) - 2020 - TÜRKGÜCÜ MUNCHEN STORY - I nuovi arrivati e i fantasmi dell'Olympiastadion.


Nel 2020, ci fu un'estate storica per il calcio di Monaco di Baviera e non solo per le gesta eroiche del Bayern di Hansi Flick in Champions League. Mentre i tifosi del Monaco 1860 erano obbligati con un po' di invidia, ad assistere alle gesta Internazionali dei nemici cittadini di lunga data, dalle posizioni precarie della terza divisione tedesca, un'altra squadra di Monaco, pose una pietra miliare con il suo emergere anonimo, tranquillo e fiducioso nella scena calcistica della città. I Türkgücü Munchen sono, nelle parole del loro CEO Max Kothny, "totalmente unici". Mentre il Bayern si stava ancora crogiolando nelle strepitose prestazioni di Champions, il Türkgücü ebbe il suo storico traguardo nel

2020 di cui vantarsi: essere diventato il primo club fondato da migranti, a raggiungere i campionati professionistici in Germania ottenendo la promozione in terza divisione. Ironia della sorte per un club fondato nel 1975 da immigrati turchi, al momento, non ha uno stadio da chiamare casa, ma allo stesso tempo sogna in grande. "Eravamo ancora nel sesto livello delle gerarchie del calcio tedesco, nell'aprile del 2018", dice Kothny da uno dei prefabbricati che attualmente ospitano gli uffici del club. "Tre promozioni in tre stagioni - nemmeno Lipsia o Hoffenheim potrebbero vantarlo, ma lo abbiamo fatto", aggiunge con orgoglio. Come ulteriore segno dell'umile passato recente del club, bisogna sottolineare che attualmente condividono le loro strutture di allenamento comunali con vari club amatoriali e persino classi di educazione fisica scolastica, mentre occasionalmente le loro sessioni di allenamento sono molestate dal rumore a causa del proprietario della club-house della società che l'affitta anche per matrimoni e addii al celibato. La frequenza allo stadio, la scorsa stagione ha registrato una media di 460 spettatori, ma in questa stagione giocheranno alcune partite all'Olympiastadion di Monaco forte di 70.000 posti. Come Hoffenheim e Lipsia, l'ascesa del Türkgücü finora è stata merito di un ricco benefattore. Il suo presidente Hasan Kivran ha un solido legame con il club, avendo giocato per la squadra riserve 30 anni fa, prima di intraprendere una carriera nel mondo degli affari. Kivran è, quindi, in grado di ricordare in prima persona, la storia precedente e l'era più gloriosa del club fino ad oggi: un periodo di quattro anni a cavallo degli anni '90 nel terzo livello del calcio tedesco, all'epoca la Bayern Liga Amateur. "All'epoca il club era molto più turco", racconta Kivran in un'intervista alla Süddeutsche Zeitung, parlando di come i migranti turchi ''Gastarbeiter'' non vedessero l'ora di assistere alle partite del fine settimana. In effetti, nei derby contro il Monaco 1860, furono registrate anche fino a 12.000 presenze. Poi un calo di interesse nel corso degli anni '90 fu attribuito all'introduzione della TV satellitare in Germania e quindi alla disponibilità della visione del calcio turco in televisione. Ne sono seguite insolvenze e fusioni e il club si ripropose sotto piu' forme, per continuare a vivere nelle leghe inferiori locali, prima che Kivran, che gestisce una società di leasing, iniziasse a sostenerli nella loro forma attuale dal 2016. Kothny è ottimista sul fatto che una volta che i fan potranno tornare alle partite, lo faranno a frotte per vedere l'ambizioso club in azione. Attribuisce le loro piccole affluenze nei campionati inferiori, ad avversari di basso livello e al fatto che in precedenza dovevano giocare fuori Monaco, a Heimstetten. Su quel terreno, che non soddisfaceva appieno i criteri per un calcio di terza divisione, a Monaco si sviluppò un lungo dibattito su dove il  Türkgücü avrebbe potuto giocare. Con il risultato, all'inizio, di dividere le partite casalinghe di quella stagione, tra il Grünwalder, (sede del TSV 1860, del Bayern Riserve e del Bayern Femminile) e l'iconico Olympiastadion, che aveva ospitato per l'ultima volta il calcio 


ufficialmente 15 anni addietro. "Ci sono 3,5 milioni di persone di origine turca in Germania", dice Kothny, "e con alcuni avversari incredibilmente interessanti, penso che riusciremo sempre più ad attirare la comunità turca alle nostre partite casalinghe". Tra le accese discussioni nei media e nella politica locali su dove il Türkgücü dovrebbe giocare la terza lega, Kivran ha apertamente suggerito di trasferirsi temporaneamente nell'ovest industriale della Germania, che ha un numero molto maggiore di persone di origine turca rispetto a Monaco. Kivran cammina su una linea sottile ed equilibrata, tra la valutazione dell'identità locale del club (con un nuovo stemma del club disegnato dopo il suo coinvolgimento nel 2016, che mostra la bandiera bavarese di dimensioni uguali alla bandiera turca) e il ritrarre la squadra come una nuova arrivata, dicendo alla Süddeutsche Zeitung: "Noi sappiamo che infastidiamo le persone a Monaco. Kivran che ha legami d'affari in Turchia ha esplorato le possibilità di ottenere una spinta internazionale per le sue ambizioni. Il club ha avviato le prime trattative con il Fenerbahçe per una possibile collaborazione, anche se si è reso conto che se non raggiungerà la 2. Bundesliga, sarà difficile prendere giocatori dalla Turchia, a causa del loro status di ''extraeuropei''. Kothny afferma che i contatti con il Fenerbahçe e altri importanti club di Istanbul, sono continuati, mentre cerca di imparare dalle loro esperienze nell'organizzazione e nel marketing. La dirigenza del club si considera una mentalità da start-up e ha mostrato una passione per la sperimentazione e la rapidità di pensiero mentre mira a continuare la sua scalata aggressiva alle divisioni superiori. In quello che alcuni potrebbero vedere come cinismo, Reiner Maurer ha lasciato il club, nonostante lo avesse allenato portandolo alla promozione, dopo che le trattative per un nuovo contratto erano fallite. Anche Robert Hettich, ha lasciato la carica di CEO di comune accordo a febbraio e fu sostituito appunto dal 23enne Kothny. In estate sono stati effettuati ben 15 acquisti e dieci giocatori se ne sono andati. A volte le trattative contrattuali sono rimaste irrisolte, con l'attaccante principale Patrick Hasenhüttl, figlio di Ralph, che è voluto partire per Unterhaching. Kothny afferma: “C'è già un enorme divario tra i livelli del campionato regionale e la terza Bundesliga. Abbiamo visto dopo una o due settimane di allenamento pre-campionato e un paio di amichevoli che alcuni giocatori non erano abbastanza adatti al livello che avremmo dovuto affrontare e abbiamo visto dove dovevamo migliorare la rosa". Con un budget dichiarato di 1,7 milioni di euro la scorsa stagione, il club dovrebbe avere le risorse per poter competere in terza divisione. Alexander Schmidt, che in precedenza era sulla panchina dei rivali cittadini del Monaco 1860, è stato reclutato come nuovo allenatore del Türkgücü in estate. Ha promesso di implementare uno stile di gioco ad alta pressione e duro, con il club che mira a essere nella metà superiore della 3. Liga entro la fine della stagione e puntare alla 2. Bundesliga entro il 2023. ( Alexander Schmtd sarà sollevato dall'incarico dopo 23 gare...) Se davvero riuscissero a raggiungere quello scopo, cos'altro sarebbe possibile? "Devi mirare il più in alto possibile, altrimenti può diventare noioso, creare mancanza di stimoli", risponde Kothny. Il Türkgücü dichiara esplicitamnete sul suo sito web, di essere politicamente neutrale. Non è sempre facile, ammette Kothny, con la comunità turca in Germania, a volte oggetto di accesi dibattiti nelle politiche identitarie. "Dobbiamo semplicemente rimanere neutrali, anche se delude alcuni dei nostri fan che potrebbero vederci impegnati e identificarci nella politica turca, ma non deve, dato che stiamo parlando solo di calcio", dice Kothny. Tuttavia, il club si sforza di essere una forza progressista per la sua comunità. La formazione giovanile del Türkgücü è stata elogiata per il suo lavoro di integrazione, anche da Cacau, l'ex nazionale tedesco nato in Brasile che una volta ha giocato nel club e ora è un commissario per l'integrazione etnica per la DFB.


"Puoi vedere coi tuoi occhi che ogni giovane calciatore, da qualsiasi parte provenga, si sente a casa quando viene a giocare da noi", dice Kothny. Il suo settore giovanile in questi giorni riflette le più ampie strategie di integrazione in Germania, rispetto ai primi anni come club della comunità turca. Kivran apparentemente vuole che il club sia orgoglioso della sua identità ma non sia definito esclusivamente da essa, affermando che tutti hanno un ruolo da svolgere nell'integrazione. Trova divertente nelle partite in trasferta, quando il club viene chiamato "i turchi" nonostante gli stessi avversari, soprattutto nelle leghe minori, presentino spesso diversi giocatori con nomi turchi. L'attuale rosa del Türkgücü ha cinque giocatori con un background turco e mentre il club ha cercato di mantenere una forte influenza turca in passato, Kothny dice che dal terzo livello, la qualità dei giocatori deve essere il fattore decisivo e primario, nella politica dei trasferimento, non la provenienza. Ora che sono in un campionato nazionale, sono state espresse preoccupazioni sulla reazione che il Türkgücü potrebbe suscitare nei tifosi dell'ex Germania dell'Est, dove l'estremismo raziale è particolarmente diffuso. “Sono rilassato per questo. Non ho ancora ordinato un autobus blindato", dice Kivran. Chiunque si opponga al club per il proprio fanatismo dovrebbe prepararsi all'abitudine di vederci in giro, ormai. Nonostante le voci secondo cui Kivran ha già minacciato di ritirare i suoi fondi in controversie interne al club, Kothny afferma che l'investitore "vive e sanguina per il club". Puntiamo a far sì che il club erga in piedi il prima possibile e penso che possiamo farlo nel calcio professionistico". I miglioramenti alla loro struttura di formazione per il settore giovanile e un vero edificio per uffici e amministrazione societaria dovrebbero entrare in uso già per il prossimo anno, mentre altre parti del puzzle Türkgücü si sta cercando in fretta di metterle insieme. Aspettiamo. Osservare fino a che punto le loro ambizioni li porteranno negli anni a venire potrebbe essere davvero affascinante. 

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