sabato 19 febbraio 2022

671) 2006 - WILLI LANDGRAF, IL ''MAIALINO DA BATTAGLIA'', REKORDMAN DI ZWEITE LIGA. ''19 stagioni senza mai giocare in Bundesliga.''


 Il 14 maggio del 2006, Willi Landgraf, chiudeva la carriera dopo 19 stagioni giocate consecutivamente, senza mai toccare i terreni della Bundesliga. Per Lui 18 tornei di Zweite e uno di Regionalliga con 18 partite nello Schalke 04 II. Con 508 partite è il detentore assoluto del record, di presenze nel torneo cadetto. Solo 14 le reti segnate. Con nove espulsioni è anche il più gran burbero che abbia mai espresso la sua grinta nella seconda categoria tedesca, ma nonostante la continuità di rendimento, a Willi Landgraf fu sempre negata l'esperienza di esibirsi nel campionato più importante. Ormai piu' di 15 anni fa, il

"maialino da battaglia" come fu soprannominato, calcò per l'ultima volta un campo di Zweite Bundesliga. Cominciò tutto il 30 maggio 1987, quando a stagione quasi conclusa, un certo Horst Hrubesch, allora


allenatore dei Rot-Weiss di Essen, lanciò per la prima volta Landgraf nella Zweite Liga: il RWE spazzò il Saarbrücken per 4:0 e da quel giorno l'allora 18enne, Landgraf, sarà tenuto in considerazione per ulteriori convocazioni. Il calciatore di Mülheim, affettuosamente soprannominato "Kampfschwein" dai tifosi, giocherà nei prossimi quattro anni ancora per l'Essen, quindi, quattro a Homburg, due a Gelsenkirchen, tre a Gütersloh e infine sette ad Aachen, sempre in serie minori. Il sorprendente difensore non è mai diventato un uccello migratore: Landgraf è diventato una leggenda alla fine. I sette anni al Tivoli, nella fase di piena maturità calcistica lo hanno reso un idolo dei gialloneri del Reno. Fu lì che raggiunse i suoi più grandi successi e con i ''Kartoffelkäfer'' anche la finale della Coppa DFB nel 2004, che valse la qualificazione per la Coppa UEFA un anno dopo, dove Landgraf dimostrò le sue doti di incontrista contro Lille, Siviglia e 


San Pietroburgo. "Qualcuno deve portarmi un altro giocatore che possa dire questo di se stesso." Landgraf si riferisce al tema della fedeltà al club che dovrebbe toccare proprio il cuore di molti 


romantici del calcio, nell'era delle moderni ''automi'' di oggi: "Era più comune di oggi. Erano solo circa 10.000 euri in più o in meno. Non ci ho mai pensato due volte, se preferire giocare in un club tradizionale, invece che in uno con tanti soldi". A proposito di storia d'amore calcistica: il maialino da battaglia, che ora è allenatore della squadra giovanile dello Schalke, lasciò l'Aachen nell'estate del 2006, proprio dopo che l'Alemannia fu promossa in Bundesliga. Certo, avrebbe potuto aggiungere un altro anno e calcare finalmente un campo di Bundesliga, ma i fan lo avrebbero celebrato due o tre volte a spiccioli di partita, come impiegato a tempo ridotto e non gli interessava aumentare le sue statistiche di carriera, non è così che "Mr.Zweite Liga'' ragiona: "No, sono stato onesto: non sono un giocatore che si siede in panchina solo per dire ''Hey, dopo 19 anni ho giocato anche Io in Bundesliga!' Preferii fare un passo indietro con consapevolezza e andare ad allenarmi ogni mattina di buon umore. Posso anche insegnare qualcosa ai ragazzi lì", dice Landgraf. Per inciso, invece di andare in prima divisione, il 49enne fu più attratto dalla seconda squadra dello Schalke, dove ha assunto la sua solita posizione di leader del gruppo tra i giovani talenti dei Konigsblauen..

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