domenica 20 febbraio 2022

673) 2009 - QUANDO DIEGO KLIMOWICZ FU ESPULSO PER QUATTRO VOLTE, SEMPRE DA LUTZ WAGNER. - ''La strana coppia da Guinness.''


Una storia di cartellini rossi quasi incredibile è avvenuta tra il 2005 e il 2009, tra il calciatore argentino Diego Klimowicz e l'arbitro Lutz Wagner. Quando Wagner tirò fuori di nuovo il cartellino rosso nel pomeriggio del 5 dicembre 2009, fu la quarta volta dal 13 agosto 2005 che l'arbitro mandò Klimowicz fuori dal campo. Dal canto suo, Diego Klimowicz alla quarta volta che dovette lasciare il campo, non capiva più che tragicomica situazione stesse vivendo: Uscendo mostrò le dita alle telecamere. Una

mano ne mostrava tre..con l'altra aggiunse un quarto dito. "Comincio a pensare che l'arbitro Wagner abbia un problema personale con me. Non è normale tutto questo''. Wagner ha diretto per 13 volte una partita in cui l'argentino era in campo. Per ben quattro volte lo mandò a fare la doccia prima del termine. E tutte e quattro le partite in questione sono terminate per 1:1. Il capitano del VfL Bochum, Marcel Maltritz strizza l'occhio: "Si potrebbe pensare che Diego magari abbia sedotto la moglie di Wagner !" dice sogghignando. I reati? Due gomitate, un applauso sarcastico e ora quest ultimo fallo di frustrazione, da dietro. Che Wagner abbia Klimo in particolare, nel mirino? L'esperto arbitro respinge: "Klimowicz e io siamo nel calcio ormai da molto tempo. Qualcosa del genere può succedere. Onestamente, nessun arbitro è contento dei cartellini rossi. Lutz Wagner nella sua carriera arbitrale 

La storica foografia dell'ammonizione di Andreas Moeller a Lutz Wagner.

iniziata nel 1995 e terminata nel 2010 ha comminato in Bundesliga 57 espulsioni. 33 giallo-rossi e 24 rossi diretti. In Zweite 38, con 23 giallo-rosso e 15 rossi diretti. ''Io giudico il fallo, non il giocatore. Mi sono reso conto solo dopo, che era sempre Klimowicz''. Klimo pensò che il rosso fosse totalmente esagerato in questa occasione: ''Va bene, è stato un fallo. Ma avrebbe sortito effetto anche il giallo. Ho cercato la palla. Non sono entrato prima sull'uomo con i tacchetti''. Dice Klimo con un sorriso. Ma quando Wagner e Klimowicz si incontrano, raramente c'è qualcosa per cui sorridere. Ben 213 partite di Bundesliga e quattro espulsioni: a prima vista, la carriera di Diego Klimowicz non sembra niente di speciale. A parte il suo rapporto ''mooolto'' speciale ed estremamente strano con l'arbitro Lutz Wagner. ''Sembra di vivere nel film "Il giorno della marmotta'' - Diego Fernando Klimowicz, deve essersi ricordato questo classico del cinema, il 5 dicembre 2009, quando si vide sventolare sotto il naso per la quarta volta un cartellino rosso. Con lo stesso arbitro e in una partita, che come tutte le precedenti, finiranno 1:1. Ma andiamo per ordine. Klimowicz esordì in Bundesliga nella stagione 2001/02 e negli anni successivi si confermò come attaccante al VfL Wolfsburg. Dopo aver segnato 57 gol in 149 partite di campionato, si trasferì al BVB Dortmund, nel 2007/08. Dopo una media prima stagione (28 partite, sei gol), ha perso un po' il contatto nel suo secondo anno in Westfalia e quindi passò al VfL Bochum. Rimase lì per un anno e mezzo prima di voltare le spalle alla Bundesliga, dopo 70 gol e 213 partite e concludere la sua carriera nel suo paese d'origine, l'Argentina. La sfortunata relazione tra i due protagonisti di questo post, iniziò nell'agosto del 2005, quando l'ormai 45enne Wagner, mostrò un giallo-rosso nel giro di pochi secondi, nella partita del VfL Wolfsburg contro il Borussia Mönchengladbach. La prima ammonizione fu per lamentele, la seconda per applausi. E' il 44' del primo 


tempo e dopo un fallo di gioco, Klimo viene ammonito e alla prima prolungata reazione sarcastica a voce, fa seguire un breve applauso verso l'arbitro, che non condivise l'atteggiamento. Wagner estrasse il rosso e la saga ebbe inizio. Seconda puntata: 1 aprile 2006: Wolfsburg - MSV Duisburg. 1:1. Al 61' minuto Diego Klimowicz durante un spalla a spalla, allarga il braccio destro e colpisce con una gomitata volontaria Thomas Baelum delle Zebre biancoblu. Questa volta per il direttore di gara non ci sono attenuanti e esibisce il rosso diretto. Passano tre anni. Ancora Wagner e l'Argentino protagonisti. L'arbitro di Hofheim am Taunus mostra al professionista il cartellino rosso nella partita contro l'Arminia Bielefeld. Il 21 febbraio 2009 a Bielefeld, Klimo porta in vantaggio al 61' il Bochum, ma il Bielefeld pareggerà all'82'. Mancano quatro minuti al termine. Klimowicz interviene durante un duello aereo con il gomito eccessivamente largo e colpisce al volto Artur Wichniarek. Ne nasce un alterco che Wagner decide di sedare ammonendo entrambi i contendenti. L'eccessivo protrarsi delle lamenetele di Klimowicz gli costa il rosso. Ed eccoci all'ultimo episodio. Il 5 dicembre 2009, Klimowicz entra in sostituzione di Joël Epalle al 60'. Rincorrendo l'avversario Serdar Tasci all'81' della partita di Bundesliga in casa del VfB Stuttgart, l'attaccante argentino, ancora al servizio del VfL Bochum, colpì solo le gambe dell'avversario in scivolata da dietro. L'arbitro Lutz Wagner non ha avuto altra scelta che mandare Klimowicz sotto la doccia in anticipo. Probabilmente con questa saga disciplinare, Lutz Wagner e Diego Klimowicz si sono assicurati un posto nell'almanacco dei record della Bundesliga. A bocce ferme, dopo qualche giorno dall'ultima espulsione e in previsione del prossimo meritato pensionamento, Lutz Wagner mostrò il suo lato romantico e comprensivo, lanciando all'argentino un'offerta di riconciliazione tramite i media: "A fine stagione la Bundesliga sarà finita per entrambi. Vorrei invitare il Signor Klimowicz a casa mia. Un buon bicchiere di vino, può sicuramente sciogliere vecchie tensioni e appianare questa diatriba che di personale non ha proprio nulla." E già la moglie dell'arbitro, felicemente sposata da oltre vent'anni, non vedeva l'ora di passare una serata per conoscere di persona il sudamericano. Curiosamente, ha chiesto: "Non conosco Klimowicz. Ha un bell'aspetto? Se è così, Mi piacerebbe conoscerlo." Probabilmente quando Marcel Maltritz l'avrà saputo si sarà messo a sogghignare con malizia...

...Ed ecco una piccola raccolta di espulsioni particolari...  Il 3 aprile 2021, il cartellino rosso festeggiò il suo 50esimo compleanno in Bundesliga. Il 3 aprile 1971, Friedel Lutz, fu il primo giocatore ad essere espulso dal campo dopo aver visto un cartellino rosso. Ma quella spettacolare espulsione fu tutt'altro che la più traumatica, nella lunga storia del campionato. "Il diavolo deve avermi posseduto quel sabato", disse Friedel Lutz, il primo espulso in Bundesliga, una settimana dopo la sua spettacolare esclusione dal gioco, nella partita che vedeva il suo Eintracht Frankfurt impegnato nel derby con gli omonimi del Braunschweig. L'arbitro di Bochum Wilfried Hilker (vedi post nr. 507)  non ebbe altra scelta che espellere dal campo Friedel Lutz dopo il brutto fallo di reazione, sul suo avversario Jaro 


Deppe. Ciò che rese speciale questo episodio, tuttavia, non fu l'insolita brutalità del solitamente ben educato Lutz, ma il fatto che Hilker tirò fuori il cartellino rosso per la prima volta nella storia della Bundesliga per ''certificargli'' l'espulsione dal campo.. Fu introdotto dalla DFB solo nella seconda metà della stagione 1970/71. È difficile da immaginarlo ora, ma i cartellini gialli e rossi furono effettivamente utilizzati per la prima volta a livello internazionale, solo coi Mondiali del 1970 in Messico. Quattro anni prima, l'arbitro tedesco Rudolf Kreitlein ne ebbe abbastanza, dopo una situazione difficile ai Mondiali del 1966 sul prato dello stadio di Wembley a Londra, tanto che aveva coinvolto il ''quarto uomo'', l'inglese Ken Aston, subito dopo la fine della partita. Poco prima, il piccolo arbitro di 1,62 m, aveva disperatamente cercato di far capire all'argentino Antonio Rattin, alto 1,96 m, che doveva lasciare il campo. Ma Rattin ignorò il sarto tedesco e non lasciò il campo. L'argentino lasciò il campo, solo dopo otto minuti, imprecando tutti i santi del calendario. Aston e Kreitlein furono subito concordi in unanimi intenti: doveva esserci qualcosa che mostrasse inequivocabilmente a spettatori, a giocatori e a dirigenti, quali decisioni l'arbitro aveva preso in campo. Qualcosa che avesse effetto di comprensione immediata. Kreitlein fu subito entusiasta della proposta di Aston di accompagnare gli avvertimenti verbali, con cartellini gialli e cartellini rossi. Ed è esattamente come fu effettivamente fatto dopo una fase di sperimentazione durata tre anni. La nuova invenzione arrivò finalmente in Bundesliga nel gennaio 1971, ma fu solo il 3 aprile che un giocatore, Friedel Lutz, vide davvero il primo cartellino rosso. E fu pienamente meritato – non ci sono dubbi su questo, anche cinquant'anni dopo. Perché il Frankfurter, nell'occasione dette al suo avversario, Jaro Deppe, un ''calcio in culo'' così palese e violento che persino cadde. Friedel Lutz fu completamente pentito dal suo comportamento in seguito, ma ebbe un'idea per giustificare il motivo per cui si era comportato in modo così sgarbato: "Forse mi irritò il fatto che l'idiota in questione, mi avesse colpito alle gambe e avesse poi sorriso in modo provocatorio. Da allora, il cartellino rosso, fu più volte estratto in Bundesliga. Tuttavia, Erwin Kremers fu certamente protagonista di uno degli eventi più disastrosi. Nella 34a giornata della stagione 1973/74, lo Schalke stava aspettando la fine della stagione, ancora solo pochi minuti mancavano al Betzenberg di Kaiserslautern. Ma sul punteggio umiliante di 4:0 per la squadra di Lauterer, Erwin Kremers non riuscì più a controllarsi prima del 90'. Con la faccia rossa, urlò all'arbitro Max Klauser: "Ma vuoi fischiare, idiota di un  maiale!?" Klauser, finse un po' di doversi sistemare un apparecchio acustico immaginario all'orecchio, si accarezzò le orecchie stesse e poi con calma chiese al giocatore dello Schalke ancora alterato, se avesse sentito bene..Ma invece di essersi pentito e aver ripreso lentamente un certo equilibrio, con un respiro profondo, il giocatore dello Schalke rincarò la dose: "E confermò di nuovo, per lo stupido, stupido maiale!" Come conseguenza, Erwin Kremers fu radiato anche dalla rosa della 

nazionale per la Coppa del Mondo del 1974 e successivamente non giocò mai più un'altra partita internazionale per la Germania. Fu un cartellino rosso con effetti davvero devastanti. Dieter Eilts ricevette uno dei cartellini rossi, più strani nella storia della Bundesliga, nella stagione 1989/90 allo stadio della Ruhr. All'88' Olaf Dressel del Bochum lo supera e quando Eilts si rende conto che non sarebbe più stato in grado di prendere palla, rinuncia a seguirlo. Sfortunatamente, Dressel cadde a terra esattamente in quel momento. L'arbitro Kurt Witke non esitò un secondo e mostrò al Bremer il cartellino rosso. Quando la sera stessa, il Bochumer fu ospite ad ''Aktuelles Sportstudio" (lo spettacolo fu trasmesso dalla vicina sala dei musical "Starlight Express"), Dressel disse imbarazzato: "Sono caduto per un crampo!" no comment. In retrospettiva, il massaggiatore cult dell'Hamburger SV, Hermann Rieger, fu protagonista di uno dei cartellini rossi più belli. Su HSV.de, una volta raccontò del giorno in cui diventò una leggenda della Bundesliga anche sulla sponda Werder: "Fu in un Nordderby contro il Werder Brema. ''Ero appena sopraggiunto in campo per curare uno dei nostri giocatori. Sulla via del ritorno, in panchina, vidi che un uomo del Brema era appena stramazzato a terra e non riusciva più a respirare. Subito, corsi attraverso tutto  il campo per aiutarlo. L'arbitro non si era accorto di nulla, si avvicinò e mi mostrò il cartellino rosso. Quindi dovetti lasciare il campo passando alla mia sinistra e passai davanti alla panchina del Bremen, con una sensazione di nausea perché al derby erano successe altre cose. Ma poi capii che stavano chiamando il mio nome a più riprese. Non riuscivo a crederci.'' Un campione del mondo dal 1974 dimostrò invece che un cartellino rosso può essere voluto deliberatamente. Breitner concluse la sua carriera in modo molto eclatante, dopo la fine della stagione di Bundesliga, in un'amichevole in Asia. Senza preavvisi, semplicemente decise di lasciare il campo al 70' della gara, quel giorno. Dopo essere stato fermato dal guardalinee, lo ha insultato. L'arbitro, accorso, però non tirò subito fuori il cartellino, ma prima chiese educatamente al fuoriclasse: "Vuole il cartellino rosso?" Breitner rispose con un sorriso: "Sì, li voglio!" E dopo spiegò il suo strano comportamento in modo molto coerente: "Il cartellino rosso era un simbolo. Significava: Adesso è finalmente finita!".

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