lunedì 21 febbraio 2022

674) 2015 - IL MORBO PRECOCE CHE SI E' RUBATO JAN FURTOK - ''Nella memoria rimane solo Anthony Yeboah.''


A volte, si dice, l'ex stella della Bundesliga Jan Furtok non si riconosca nemmeno allo specchio. Ma quando vede la foto sul muro di un ex compagno di squadra, il polacco reagisce ancora oggi soprattutto se si tratta del suo ex collega di Francoforte, Anthony Yeboah. Jan Furtok fu per un certo periodo, uno degli attaccanti più pericolosi della Bundesliga degli anni '90. La storia di Jan Furtok tocca il cuore. Soprattutto tra i tifosi che hanno visto il polacco giocare dal vivo. Fu alla fine degli anni '80 e all'inizio

degli anni '90, quando i giocatori del paese vicino alla Germania Est, come Miroslaw Okonski, Andrzej Iwan, Marek Lesniak e Andrzej Buncol, fecero scalpore in Bundesliga e arricchirono le rose di squadre in cerca di talento a basso costo. Jan Furtok si trasferì in Germania, dal club della sua città natale, il GKS Kattowitz all'Hamburger SV, nell'ottobre del 1988. A quel tempo, certi trasferimenti se provenivi da paesi del blocco, erano tutt'altro che una cosa ovvia e redditizia. Ma Furtok fu fortunato. Fu svincolato, ovviamente solo in cambio di un compenso di trasferimento congruo, che fu diviso da più 


enti, laggiù a Katowice, secondo una formula sconosciuta. Ora, tutto sembrava che fosse andato liscio, ma la sua ex squadra in Polonia, accusò Furtok di complicità in una storia dubbia riguardante il suo ex collega del Katowice, Andrzey Rudy. L'ex talento polacco si allontanò dalla selezione nazionale, in occasione di un'amichevole a Milano, appena due settimane dopo il passaggio di Furtok in Bundesliga. E poiché allo stesso tempo la sua ragazza Anja, che all'epoca era già una famosa celebrità in Polonia, era fuggita in Occidente con un visto turistico, l'intera storia fu trasformata da una spy story ad una vera e propria questione politica. Quello che nessuno sospettava in quel novembre del 1988, fu che Uli Hoeness e Reiner Calmund, due veri pesi 

massimi della Bundesliga e del mercato tedesco, fossero coinvolti pienamente in questa losca storia. Il dirigente del Bayern aveva letteralmente come obiettivo, il riuscire ad ottenere questo giocatore gratuitamente. Hoeness nascose Rudy in un hotel a Unterhaching per dieci giorni, finché le cose non cominciarono a diventare troppo calde anche per lui e così alla fine la spiegò così: "Se ne sta parlando un po' esageratamente, come se si trattasse di traffico di esseri umani e questo tipo di contratti non sono nel nostro stile. E inoltre: abbiamo solo un amichevole rapporto con un club che ci ha fatto un favore.'' Hoeness intendeva il Bayer Leverkusen e Reiner Calmund. Ma anche lui si sentì subito a disagio con l'intera storia e così anche il Leverkusen rinunciò e fece a meno del grande talento calcistico polacco Andrzey Rudy. In quei giorni nuvolosi dell'autunno del 1988, l'Hamburger SV dovette coinvolgere la DFB per risolvere la confusione politica che circondava il proprio giocatore, Jan Furtok. Perché la federazione polacca aveva negato alla moglie di Furtok e ai due bambini piccoli, il visto per l'emigrazione nella Repubblica Federale, dopo le accuse di complicità ancora tutte da accertare. Poi, dopo due mesi, la DFB ottiene il favore: tutti e tre i famigliari dell'attaccante furono autorizzati a recarsi ad Amburgo. Ma ci volle un bel po' prima che la famiglia arrivasse davvero nella città anseatica. E questo ebbe molto a che fare, con la situazione sportiva inizialmente difficile del nazionale polacco nella sua nuova squadra. Un anno dopo il suo acquisto, l'HSV si trovava in un deludente 14° posto in classifica, durante la pausa invernale. Tuttavia, Furtok, quando scelse di andare all'Hamburger, fu attirato soprattutto dalla prospettiva allettante di gloriose serate di Coppe Europee. Ma questo suo difficile inserimento, nella mentalità professionistica e ambientale, aveva altre motivazioni. In quel momento, fisicamente, Furtok si sentiva troppo sotto pressione all'HSV,da Lui ci si aspettava che fosse quello che risolvesse tutti i problemi: "Ero mentalmente e fisicamente saturo!" Nella tempesta societaria all'orizzonte, lui avrebbe dovuto essere l'unico intrattenimento, in una squadra che lui stesso non considerava adatta ai piani alti della Bundesliga, per poter ambire a qualcosa. Chiaramente, come era ancora pratica comune all'epoca, Furtok si lamentò tramite i media: "È sempre tutto addossato, solo a von Heesen, a Jakobs, a Jusufi, Schröder, Eck, Beiersdorfer e a me. Se uno di noi fallisce, siamo noi i problemi". Ma Jan Furtok deve gran parte della sua popolarità e di tutta la stima, tra i fan dell'HSV, proprio a questa sfortunata situazione sportiva della stagione 1989/90. A causa del suo gol all'88' nella 34a giornata contro il Waldhof Mannheim, l'Amburgo evitò la retrocessione e allo stesso tempo mandò il Waldhöfer in seconda divisione. E poiché i loro rivali cittadini eterni, dell'FC St. Pauli, persero 7:0 a Düsseldorf nello stessa giornata, l'HSV ebbe modo di piazzarsi persino davanti ai coinquilini di 


Amburgo, alla fine. E tutto grazie a Jan Furtok. Ma il polacco non fu solo popolare nella città anseatica per i suoi gol, ma anche perché "ha lottato in ogni partita per due", come disse all'epoca il suo allenatore Gerd-Volker Schock con gli occhi lucidi. Se l'uomo di Katowice si rendeva indisponibile per una giornata, per la squadra di Amburgo erano problemi. E così una grande rivista sportiva titolò in grassetto: "Senza Furtok nessun progetto per l' HSV". Nella stagione 1990/91, il polacco si piazzò al secondo posto dietro a Roland Wohlfarth, nella classifica dei migliori marcatori. Ma dopo una lesione del legamento crociato e il suo trasferimento all'Eintracht Frankfurt nel 1993, Jan Furtok non riuscì più a tornare in campo con la stessa costanza dei suoi giorni migliori ad Amburgo. Alla fine dovette sopportare anche le beffe dei commentatori dell'Eintracht, come nel caso del giornalista di Hessischer Rundfunk, Joachim Böttcher: "Qualcuno dovrebbe dare a Jan Furtok la traduzione polacca delle memorie di Casanova, perché insegna come saper sfruttare al meglio le proprie possibilità!" A Francoforte, Furtok formò spesso un duo d'assalto con Anthony Yeboah. Questo è l'uomo che il polacco, oggi, malato di Alzheimer precoce, riconosce ancora nelle foto di casa sua. Un altro partner all'epoca fu Thomas Doll, sia con l'HSV che con l'Eintracht. Quando Doll seppe della malattia di Furtok, disse di essere "gravemente scosso" - e ha immediatamente ricordato i tanti happy hour che 


trascorse con il suo ex compagno di squadra. Sono del 2015 (a 52 anni) le prime avvisaglie della malattia dell'ex giocatore polacco. Vista la giovane età si puo' catalogare come morbo ''precoce'' che colpisce di solito tra i 30 e i 60 anni. La notizia del morbo di Alzheimer nell'ex attaccante della Bundesliga di HSV ed Eintracht Frankfurt, ha scosso non solo i suoi ex compagni di squadra, ma tutti i tifosi di calcio in Germania. Il morbo di Alzheimer Vortox provoca demenza e attacca il cervello. Ciò ha portato gradualmente a problemi di memoria, perdita di lingua e orientamento, il 36 volte giocatore nazionale Polacco. Ha iniziato con le piccole cose. Furtok ha iniziato col perdere le cose o a riporle male. Ad esempio, prese una bottiglia di birra dal frigorifero, la mise sul davanzale della finestra e se ne è subito dimenticato. Poi ne prese un altra e la mise nel soggiorno, ne prese una terza e la appoggiò in un’altra stanza. A volte Furtok lasciava aperta la porta di casa sua. Poi una volta si dimenticò di chiudere la macchina e di conseguenza il suo laptop appoggiato sul sedile fu rubato. Una notte, la moglie di Furtok, Anna, si svegliò alle quattro perché suo marito stava portando a spasso il cane nel bosco. Inoltre, da cattolico fervente, spesso confondeva gli orari della messa, tornava a casa tutto arrabbiato dalla chiesa e si lamentava che avevano chiuso a chiave le porte. A casa sua, la moglie Anna ha allestito un museo privato per Jan Fortok che contiene foto, poster che lo ritraggono durante il gioco e altri vari cimeli delle prestazioni calcistiche di suo marito. Ricordi che non può più condividere con Jan. Ma i tifosi dell'HSV che all'epoca videro esibirsi il polacco in Bundesliga, lo ricorderanno con affetto per molto tempo a venire.

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