sabato 19 febbraio 2022

672) 1967 - L' EFFIMERO ESORDIO DI KLAUS ZACZYK CON LA NATIONALMANNSCHAFT.


Dopo il Mondiale d'Inghilterra, Elmuth Schoen cominciò a lavorare per ringiovanire la squadra. Nuovi elementi di talento stavano sbocciando nelle 16 squadre che due stagioni prima avevano dato vita alla bundesliga, il primo girone unico della storia del calcio tedesco. Il 22 febbraio 1967, la prima uscita annuale della Nazionale, vide come avversario la rappresentativa del Marocco e gli spettatori osservarono cinque nuovi innesti far capolino nella rosa della selezione e ​​indossare la maglia della Nationalmannschaft, in un giorno nebbioso nel Wildparkstadion di Karlsruhe. Uno di questi era Klaus

Zaczyk, del KSC. La squadra di casa. Dieci mesi dopo, nonostante il gol di quel esordio, Zaczyk non faceva già più parte di quella Nazionale che in pochi mesi, avrebbe raggiunto un livello che le permise di imporre il suo gioco in Europa e nel Mondo per più di un decennio. Nonostante l'avversario di livello non certo impegnativo, fu  una serata di speranza per il calcio tedesco, una speranza che però fu delusa solo pochi mesi dopo in Albania e che sarebbe finita nel primo grande disastro per la Nationalmannschaft dopo la guerra. Ma il 22 febbraio 1967, ancora nessuno avrebbe potuto immaginarlo. Nel corso della partita contro il Marocco al Wild Park Stadion di Karlsruhe, l'allenatore 


della nazionale Helmut Schön quella sera mandò in campo con la maglia della DFB, cinque nuovi arrivati. E tre di loro centrarono anche la rete. Unica volta nella storia della nazionale di calcio tedesca fino ad oggi. Quella sera uno dei debuttanti ebbe l'occasione di esordire nello stadio di casa. Era il promettente giovane del KSC, Klaus Zaczyk. Fu il giocatore più giovane a scendere in campo, di tutti i 16 club, quattro anni prima, quando iniziò la Bundesliga. Allora, aveva 18 anni e 91 giorni esatti e aveva esordito in campionato contro il suo successivo club, l'Hamburger SV e incredibilmente quel giorno, nonostante la sconfitta per 4:0, fu quasi entusiasta di aver affrontato la leggenda dell'HSV: "Uwe Seeler ha saltato con la testa più in alto del nostro portiere Charly Paul con i pugni». Disse Zaczyk stupefatto dall'esperienza. A quel tempo Zaczyk, iniziò la sua carriera professionistica con uno stipendio annuo lordo, di 5.000 DM. Un anno dopo ne ricevette 7.500 DM e nel terzo 15.000 DM.

Inoltre, c'erano dei "buoni bonus", a seconda dei risultati, in casa o in trasferta. Come spiegò una volta lo stesso Zaczyk. Comunque, in quella nebbiosa serata di febbraio contro un'avversaria africana che non rappresentava nulla di preoccupante per contrastare la nazionale tedesca, Zaczyk scese in campo ad inizio ripresa per sostituire l'infortunato, autore della doppietta iniziale, Lothar Ulsass. Ulsass giocava nei futuri campioni dell'Eintracht Braunschweig e portò in vantaggio l'Elf della DFB, con i suoi due gol scaturiti da due cross esemplari di Siggi Held del Dortmund, nei primi dieci minuti di gioco, realizzando nell'occasione anche l'800esimo gol nella storia della nazionale tedesca. Quando fu  chiaro che l'Ulsaß non sarebbe potuto tornare in campo dopo l'intervallo, il Ct della nazionale Helmut Schön andò da Zaczyk e gli ha disse di scaldarsi e aspettare il suo segnale per fare il cambio. L'allora 21enne di Karlsruhe ricorda questo momento speciale con gli occhi ancora lucidi: "Mi sono venuti i brividi lungo la schiena, era pura pelle d'oca". Queste sensazioni aumentarono, quando, dopo il 2:1 di Bouassa nel frattempo, proprio Zaczik, segnò il terzo gol per la squadra della DFB al 53'. Proprio gli altri due debuttanti, Jupp Heynckes del Borussia Mönchengladbach e Hannes Löhr dell'1. FC Köln, misero entrambi il sigillo per chiudere il punteggio finale sul 5:1 in quella serata speciale e promettente. Mentre gli altri quattro nuovi arrivati ​​- oltre a Heynckes e Löhr, anche il portiere del Braunschweig, Horst Wolter e Klaus Fichtel dello Schalke - sarebbero ancora apparsi con la maglia della nazionale 


dopo questa partita, Klaus Zaczyk era già arrivato al suo capolinea con la squadra della selezione, nonostante il suo gol.  L'agile centrocampista giocò un totale di 400 partite esatte in Bundesliga con KSC, 1.FC Nürnberg e Hamburger SV tra il 1963 e il 1978, segnando 61 gol. Nato a Marburg, è sempre stato un uomo di vita godereccia e molto incline alle trasgressioni, durante la sua carriera attiva, come testimonia un aneddoto particolare che condivise con i suoi compagni di squadra del Borussia Dortmund, Jürgen Rynio, Ferdi Heitkamp e Reinhold Wosab, prima di una partita del BVB in quel di Amburgo. Al centro di questa folle storia ci fu l'allenatore della squadra giallonera, Hermann Lindemann, a cui i giocatori portarono un numero speciale del "St. Pauli News" dopo una trasferta notturna di bagordi alla Reeperbahn del quartiere a luci rosse. Fu un vero shock per Lindemann. Un grande divertimento per Zaczyk e i suoi colleghi del Dortmund, quando lasciarono di stucco il trainer. Quello che successe alla nazionale tedesca a Tirana appena dieci mesi dopo quella memorabile serata di Karlsruhe, fu molto meno divertente. Senza Klaus Zaczyk, ma con gli altri due esordienti di quella serata uggiosa di febbraio, Horst Wolter e Hannes Löhr, il 17 dicembre 1967 l'Elf della DFB, visse una delle ore più buie del calcio tedesco. La nazionale della Germania Ovest non raggiunse la qualificazione agli Europei del 1968 in Italia, perché non riuscì a superare l'Albania che la costrinse sullo 0:0. Alla fine dei fatti, dei cinque nuovi arrivati ​​che suscitarono grandi speranze tra i tifosi di calcio tedeschi il 22 febbraio 1967, solo Jupp Heynckes vinse il Campionato Europeo 1972 e la Coppa del Mondo 1974 con la nazionale tedesca. Ma anche se Klaus Zaczyk era già fuori del giro della Nazionale, dopo aver vestito solo per una notte, sul terreno di casa la maglia della DFB, dopo quella sera a Karlsruhe, non ha mai dimenticato i brividi che gli diede quell'esordio. 

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