martedì 23 novembre 2021

562) 2012 - IL DIFFICILE MOMENTO STORICO DEL 1FC KAISERSLAUTERN - Dal Walter-Elf alla 3 LIGA.

 

Fu una data da ricordare Il 5 maggio 2012 per il calcio tedesco, perche' fu l'ultimo giorno in cui il mondo vide una partita dell'1FC Kaiserslautern nella massima serie. Era ad Hannover e i Roten Teufel persero per 2:1.Sono passati 9 anni senza uno dei club piu' storici del calcio tedesco in questa categoria e questo è qualcosa su cui riflettere. Non a caso si tratta della 11° squadra nella classifica storica della Bundesliga, con 44 stagioni in massima lega alle spalle. E non è uno di quei Clubs che lasciano il vuoto senza accorgersi, dal momento che ha ottenuto due Meisterschale in bacheca da che fu fondato il girone unico. Ottenuti, sì, negli anni 90. Ma quei titoli sono arrivati ​​dopo decenni di siccità. Prima della creazione dell'attuale forma di competizione calcistica tedesca, i Red Devils furono proclamati

campioni di Germania in due occasioni, nel 1951 e nel 1953, e a questo vanno aggiunti anche i due titoli in Coppa di Germania. Inoltre Kaiserslautern non viene ricordato solo per essere uno dei grandi club fondatori, ma per aver recitato da unica protagonista in una delle piu' grandi imprese del calcio tedesco, scalando la Zweite Liga e vincendo poi lo scudetto l'anno successivo da Neopromossa. In quell'anno, Stefan Kuntz, l'attuale trainer della Nationalmannschaft Under 21, Campione d'Europa di categoria, non era più nel club. Se n'era andato due stagioni prima, diretto all'Arminia Bielefeld, guarda caso, il club che arrivo' ultimo, l'anno della grande impresa dei Red Devils. Quello era il  Kaiserslautern di Otto Rehhagel, personaggio che aveva vestito per sette stagioni anche il rosso del FCK da calciatore. L'Otto, vinse il titolo davanti al Bayern di Trapattoni, che schierava personaggi come Elber, Matthäus, Scholl, Jancker, Kahn... Da qualsiasi posizione la guardi, l'impresa del Kaiserslautern fu tremendamente esaltante. 

''Traditionsverein'', e' un termine specifico per qualificare quei club storici, definiti dallo storico Rainer Gömmel, come, "un club che esiste da diverse generazioni, rivendicando successi sportivi eccezionali e avendo prodotto stelle e idoli molto importanti per molte persone". Questi club a differenza del Bayern Monaco, del Borussia Dortmund o l'Eintracht Frankfurt o altri, non giocano più in Bundesliga, che sia da molti anni, come il TSV Monaco 1860, o da alcune stagioni, come l'Hamburger SV. Sono più vicini al fallimento che ai picchi di risalita, dopo aver attraversato crisi profonde. Membro fondatore della Bundesliga e fornitore di diversi campioni del mondo del 1954, l'1FC Kaiserslautern è attualmente un frequentatore abituale della parte destra della classifica di 3 Liga e minaccia a piu' riprese, regolarmente, di fallire. 

Questo e' il ritratto di uno storico club tedesco ora in un limbo incerto. Quando un viaggiatore prende un treno per questioni turistiche, che comprenda un itinerario a 360 gradi in Germania, spesso è d'obbligo uno scalo a Kaiserlautern. Anche se la sosta è breve, offre una buona panoramica di questa ex città imperiale di 100.000 abitanti nella Germania Sud-Occidentale. Dalla stazione a sinistra, il municipio alto 84 metri domina il centro della città, mentre a destra, in cima a una collina, ce' il Fritz-Walter Stadion, il ''Betzenberg'' che domina il tutto assoluto. Una vista che non puo' sfuggire durante una visita in Renania Palatinato. Quando vedi lo stadio e il modo in cui si erge sopra la città, capisci subito che Kaiserlautern è una città che vive per il calcio e infatti e' una delle più grandi ''Traditionsvereine'' tedesche. Kaiserslautern è una piccola città, economicamente debole e con poche attrattive culturali. L'FC Kaiserslautern è l'unica eccezione. 

Quando si parla di questa città, si pensa automaticamente al Betzenberg, che e' la collina dove si trova lo Stadio ''Fritz Walter'' e a cui per decenni ha dato il nome. Il 1FC Kaiserlautern ha segnato profondamente la storia del calcio tedesco, sin dai Mondiali del 1954. Di fronte all'Aranycsapat Ungherese del colonnello Ferenc Puskas, l'allenatore tedesco Sepp Herberger schiero' cinque giocatori dell'1FCK, di cui quattro nati e cresciuti a Kaiserslautern. La squadra fu riconosciuta come Walter-Elf. Tra di loro c'era la leggenda Fritz Walter. Con 306 gol segnati in 379 partite e due scudetti nel 1951 e nel 1953, l'ex centrocampista è ancora il capocannoniere dei Roten Teufel e una vera leggenda cittadina. Stavamo parlando di Walter Elf (l'undici di Walter). In quel periodo l'FCK era considerato ''IL'' club, in Germania.  Ma dopo il titolo Mondiale, ebbe un impatto molto maggiore, oltre che a Kaiserslautern, anche altrove in Germania. La vitooria del Mondiale a Kaiserslautern, incarno' soprattutto un'immedesimazione con il suo club, coi suoi giocatori. Ma cio' non e' ridotto al periodo inerente gli anni 50..Molti ancora oggi descrivono Walter come il mito dell'FCK, perché era un ottimo giocatore, che dava grande importanza al fair play, e che è sempre rimasto un uomo umile disponibile con tutti, noonostante la fama e gli allori. Walter mantenne integra la sua identita' con la citta' per sempre, nonostante le offerte finanziariamente interessanti, provenienti dai luoghi piu' disparati e le societa' piu' ricche, ha sempre rifiutato di lasciare il club. Nel 1963, come membro fondatore, l'FCK partecipò, 10 anni dopo il suo ultimo titolo, alla creazione della Bundesliga.  Ma poi non riusci' più a mantenere il suo status di club più popolare e blasonato nel campionato appena nato.  Kaiserslautern vesti' sin da subito il ruolo di Underdog, ossia di sfavorito e di potenziale perdente. 

Questo piccolo club, di una piccola città tedesca, che riesce a fare bene con pochi soldi, comincia a trovare difficolta' in un calcio che progredisce a vista d'occhio e vuole competere nel panorama Internazionale, con societa' sempre piu' strutturate e competitive come quelle degli anni 70. Si accontento' di adegursi, come un piccolo Club, al cospetto dei grandi, ma cerco' anche di approfittare della sua posizione unica nel sud-ovest della Germania per guadagnare popolarita' e tifosi nel circondario. Con sette posizioni finali, dal 1963 al 1990, l'FCK si è confermato negli anni come una certezza sicura del palinsesto calcistico nazionale oltre che un habitué ostico per tutti, del campionato. Il club, in quegli anni, ha regalato agli abitanti di Kaiserlautern e della sua Regione ricordi indelebili. Basti pensare alle regolari avventure Europee, alla vittoria leggendaria per 5:0 contro il grande Real Madrid (quarti di finale di C.UEFA 1982) o anche alla tragica eliminazione all'ultimo minuto contro l'FC Barcelona di Johan Cruyff (2° turno di C.d.Campioni 1991/1992). Anche la vittoria per 7:4 contro il Bayern nel 1973, quando l'FCK era sotto per 4:1 al 57', fu indimenticabile.  Questi incontri leggendari hanno forgiato la leggenda del FCK nel corso delle generazioni, dagli anni '50 alla fine del XX secolo. Ricordi indelebili che ancora oggi sono riraccontati all'infinito: "Per me il titolo di campione del 1991 è stato il più bello, perché l'ho vissuto da bambino", ha detto Thomas Hilmes, giornalista e direttore di Fanzine Der Betze brennt. "Ma anche il titolo del 1998 fu straordinario, perché ero allo stadio e l'FCK ha batte' il grande Bayern Monaco, in entrambe le occasioni", aggiunge. Quel trofeo fu una prestazione unica al di là del Reno, che comporto' comunque, la lenta fine del successo del Lauterer nell'élite del calcio tedesco. La prospettiva del Mondiale 2006 spinse i dirigenti a investire pesantemente, per un importo di 50 milioni di euro, nell'ammodernamento del Fritz-Walter Stadion, da sempre di proprietà del club, per ospitare cinque partite del torneo Mondiale. “Il tema dello stadio fu centrale nella storia dell'FCK, che è stato uno dei primi e unici club ad avere uno stadio di proprieta' in Germania. Ma gli investimenti fatti, furono decisamente troppo grandi", ha affermato Dominic Bold, autore di un libro sulla storia dello stadio. “Il problema del FCK dal 1998 è un concatenarsi permanente di decisioni sbagliate, in tutto. 

 

Nella scelta dei giocatori, degli allenatori e persino dei dirigenti. René Jäggi, nominato presidente del club nel 2003, ha dovuto pagare circa 9 milioni di euro a causa dell'evasione fiscale dei suoi predecessori”, afferma Hilmes. Nonostante la presenza giocatori famosi e talentuosi come Michael Ballack e Miroslav Klose, si instauro' un circolo vizioso finanziario senza uscita. Con un esito inevitabile: l'FCK fu costretta a vendere il proprio stadio alla amministrazione della città nel 2003. Il debito e la situazione erano ormai insostenibili. Fu una decisione necessaria e dolorosa, ma non senza ulteriori conseguenze anche esse non considerate. Perche' anche la cessione dello stadio ha creato non pochi problemi: per giocarci la FCK paga quasi 3,5 milioni di euro l'anno, più i costi di manutenzione e gestione. Oggi credo che lo stadio costi al club tra i 5 e i 6 milioni di euro l'anno. Per un club di terza divisione, è insopportabile una spesa cosi' onerosa ", afferma Dominic Bold. Nel 2006 i Roten Teufel retrocedettero in 2. Bundesliga. Risalirono nel 2010, ma vi rimasero solo per due anni, prima di affondare di peso e nel 2017 finendo ultimi anche in seconda divisione. Da quel momento le scelte sbagliate non hanno abbandonato la dirigenza del club, nonostante un succedersi continuo di figure nei quadri amministrativi e con propositi all'apparenza entusiastici per il futuro del club. Club che ora da 4 anni, langue in 3.Liga, nonostante il forte sostegno dei suoi sostenitori. Con circa 19.000 spettatori per partita casalinga, l'FCK stabilisce il record di presenze in 3 Liga. "Senza i tifosi, il club potrebbe non esistere oggi", ha detto Hilmes. Il club ha un debito di 20 milioni di euro e l'attuale crisi non aiuterà le loro finanze. E stavolta il sostegno incondizionato dei tifosi, arrivati ​​a raccogliere fino a 3 milioni e mezzo di euro per salvare il club nel maggio del 2020, potrebbe non bastare.
(aggiornato al 24.11.2021



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