mercoledì 17 novembre 2021

560) ''FC BAYERN MUNCHEN - REAL MADRID CF'' - Storia di un odio antico che si rinnova puntualmente. Gli episodi epici e le bollenti sfide, che lo hanno trasformato con gli anni nell'unico vero Derby d'Europa.

Non cerchiamo origini bellicose in questa enorme rivalità tra i due Colossi Europei. Non è nata da una conseguenza di dispute territoriali o secessioniste. Dalla notte del Loco del Bernabeu, alla diversa visione del futuro del Calcio, dopo il tentativo di golpe UEFA guidato da Florentino Perez e i suoi accoliti con il progetto Superlega. Bayern - Real e' lo scontro tra due universi, due culture, due perpetui antagonismi. Nemmeno la battaglia di Nördlingen (Casualmente?...Luogo che diede i natali al ''Torpedo'', Muller...) in terra Bavarese nel 1634 (nel bel mezzo della Guerra dei Trent'anni) tra le truppe Spagnole e l'alleanza tra Svedesi e Bavaresi può spiegare l'origine di un'ostilità senza eguali, nell'intero contesto di Calcio Europeo. Forse tutto parte da un qualche punto di follia in entrambe le Regioni in cui si trovano questi club, la Baviera e la Castilla, che hanno visto nascere il famoso Luis II, il promotore di Neuschwanstein o la non meno famosa Doña Juana de Castilla, Giovanna la Pazza, che diede i natali al 


più potente Imperatore della storia, Carlo V. Entrambi passarono alla storia come matti...Comunque...
Fino al 1976 non ci fu nessuna partita ufficiale tra i due club. Ma già da quel primo incontro si intuì che tra queste due squadre non sarebbe mai potuta esistere una tregua o un pareggio irrilevante. E in questi 45 (siamo nel 2021) anni la tregua non c'e' mai stata.  A oggi (18 novembre 2021) sono 26 gli incontri Europei che hanno visto fronteggiarsi Bayern e Real Madrid e tutti nella massima delle competizioni Europee. L'attuale Champions League, l'evoluzione mutante all'alba degli anni 2000, della storica Coppa dei Campioni. Il consunto totale e' di equilibrio se si guarda l'andamento delle gare. Un record di 26 incontri. Nessun altro incontro/scontro, si e' ripetuto piu' volte nell'ambito delle Coppe Europee...11 vittorie Tedesche - 3 pari - 12 vittorie Spagnole. Le qualificazioni propendono piu' dalla parte Iberica, con  8 qualificazioni contro 5 per i bianchi di Spagna. Ma spesso, il blasone delle contendenti, avvenimenti extracalcistici, errori arbitrali e un clima di intimidazione mentale, permeante sin dai vari sorteggi, fino al termine della tenzone, han fatto si che in Europa, Bayern contro Real non fosse una partita come le altre, ma ''La Partita''...un ''Classico''...il vero e proprio ''Derby Europeo''. . La storia dei confronti tra i due Clubs, va oltre gli incontri ufficiali di Coppa Europea. E' infarcito di episodi nati da tornei e amichevoli che non hanno mai assunto a pieno, uno spirito goliardico o di test, utile per la messa appunto delle squadre in funzione di incontri ufficiali futuri. Il rancore e il confronto tra due mondi calcistici agli antipodi come quello Tedesco e quello Spagnolo ha sempre avvolto questa partita di incertezze e rancori che poi immancabilmente in campo si sarebbero palesati. Penso che nel panorama storico calcistico, non esistano rivalita' che vadano oltre la gelosia sportiva e un' insofferenza nell'essere sconfitti, se non addirittura eliminati, cosi' forti, come quelle che si possono riscontrare tra Bayern Monaco e Real Madrid. Un passato di episodi violenti, provocatori piu' o meno leciti o vergognosi, hanno incrementato un vero e proprio odio calcistico negli anni, tra le due societa' e le rispettive tifoserie. Da quello che fu l'esordio, ai susseguenti scontri in varie competizioni, piu' o meno ufficiali, il rapporto tra i Bullen e le Merengues e' andato sempre piu' deteriorandosi dietro le 


diplomatiche relazioni di facciata. Per anni il Bayern e' stato il terrore dei Blancos, solo ultimamente il bilancio ha preso un aspetto un po' piu' equilibrato. Ma si sa, il calcio e' fatto di periodi temporali. Tra tornei estivi e gare ufficiali, piu' simili a corride e guerriglie urbane, che non incontri sportivi, le gare tra Bayern e Real sono entrate nella storia del calcio Internazionale per la loro intensita'. Ma come ha avuto inizio tutto cio'..? Andiamo a scoprire da cosa e' scaturita questa accesa rivalita'. 1975, il Bayern e il Borussia Moenchengladbach rappresentano in Coppa Campioni il grande calcio tedesco di quel periodo. Freschi Campioni del Mondo i tedeschi di Monaco si presentano al Bernabeu per la prima volta nella loro storia Internazionale, al cospetto dei Signori storici della manifestazione. Il Real annovera' due giocatori tedeschi tra le proprie fila. Il maoista Breitner ex dei Rossi di Monaco, costretto per infortunio a saltare l'appuntamento dell'andata insieme a Pirri e il biondissimo Netzer, fantasioso cervello, impadronitosi in poco tempo della manovra d'attacco delle Merengues. Il Bayern giunge a Madrid con la colonna sonora del tintinnio delle ultime due Coppe dei Campioni vinte...con guardie del corpo e addirittura il cuoco al seguito. Cio' indispone gia' per alcuni versi gli Iberici, che avvertono nel comportamento dei Tedeschi una certa spocchia e un certo altero e freddo atteggiamento di superiorita'. Lo stesso presidente del Bayern, Neudecker, forte di un recentissimo impianto moderno e avveniristico come l'Olympiastadion taccia lo stadio Bernabeu, come un nulla di speciale ed anzi, con un'illuminazione pressocche' scadente. Poi...Gli strascichi del precedente turno contro il 'Gladbach e le conseguenti polemiche per i due gol annullati inspiegabilmente ai Fohlen in terra di Spagna, prepararono anche una campagna stampa ad hoc perche' tutto potesse trasformarsi in un ordigno ad orologeria. Arbitrera' Linemayr, Austriaco, ma uno dei fischietti non plus ultra del periodo. .Pronti via. Il Real forte della spinta casalinga si riversa in attacco. Il Bayern fa virtu' di rimessa e difende il territorio concedendo il meno possibile agli avversari e come un gatto sornione attende che il topo di turno metta cilindro e farfallino convinto di andare ad una festa del Grana Padano...L'atmosfera e' quella delle nostalgiche, migliori notti di Coppa degli anni '70. Al gol dei Blancos viene giu' lo stadio. Martinez batte Maier e il Bernabeu diventa una bolgia. Continuano gli attacchi dei Castigliani. Un presunto corner non fischiato da Linemayr e' motivo di proteste mentre l'azione prosegue. La palla 

 

 

arriva al ''Bomber'', non importa come, ma e' pareggio. Gli animi si scaldano. La sterile opposizione tedesca, basata sull'attesa e lo sfruttamento degli errori, innervosisce i Madrileni, gia' fumini per genetica. Macinando azioni su azioni i bianchi si vedono ribattere colpo su colpo e quando Santillana atterrato, non viene valutato dall'arbitro come scorrettezza, succede il finimondo. L'opinione generale e' 

che il precedente col 'Gladbach, possa aver condizionato il giudizio di Linemayr al punto di ordire un castigo postumo e questo scalda la mente di qualcuno. Un invasore...Poi la stampa tedesca sosterra' piu' invasori...entra in campo per raggiungere Linemayr. Nel tragitto sferra prima un pugno a Muller, che resta intontito..poi raggiunto l'obiettivo primario, sferra un pugno all'arbitro che accusa l'upper cut del ''loco''. Hoeness e' il primo ad intervenire mentre Maier con una reazione veemente lo atterra. Uscira' scortato dalla Guardia Civil e entrera' nei libri di storia come El Loco del Bernabeu. Sparira' misteriosamente gia' prima del terminbe della gara. Il ''Loco'' manterra' per anni l'anonimato, resistendo ad offerte per interviste e partecipazioni televisive. Per conseguenza, il Real subira' dall'UEFA una squalifica che gli imporra' di giocare a 300 km da Madrid le successive tre gare di qualsivoglia Coppa, con conseguente perdita di sponsor pubblicitari oltre che di immagine. Santiago Bernabèu dichiarera' che a Madrid non si era mai vista una tale 

 rappresentazione di becera ostilita' nei confronti dei padroni di casa e che le autorita' calcistiche avrebbero dovuto farsi un esame di coscienza. Nei giorni successivi la stampa tedesca Bild Zeitung in testa, spinge sull'accelleratore sull'accaduto. Ultima di tutte le accuse e', che anche la polizia avrebbe infierito nel marasma, sui giocatori del Bayern. Il ritorno e' in ebollizione. Rientrano Breitner e Pirri per l'occasione. Miljanic tecnico dei blancos e' gia' in parola con l'Arsenal e la squadra di conseguenza rema contro...Per Netzer e il Maoista saranno 90 minuti di fischi, visti come traditori, ad ogni tocco di palla. Sempre Bernabèu dichiarera' che il Real quella sera gioco' in 9, vista la latitanza dei due tedeschi. Due gol del solito Gerd Muller qualificarono il Bayern per la 

 
finale. Amancio totem storico dei Madrileni sara' espulso nel finale e concludera' la propria parabola Internazionale con la fedina macchiata dall'unica espulsione nella sua lunga e gloriosa carriera.. 
 

Nascera' quella notte, una rivalita' mai placata, mai sopita che fino ai giorni nostri rende questa partita qualcosa di diverso..qualcosa che va al di la' che un semplice incontro di calcio e di culture. 25 anni dopo, el Loco del Bernabeu...tale Jaime DP, 26 anni all'epoca dei fatti, rilascio' la dichiarazione di come avvennero gli eventi...Ecco...Partiamo da li'..Dalle origini di questa telenovela calcistica che si rinnova ogni qualvolta che Real e Bayern si incontrano per strada...Il loco del Bernabeu fu il primo degli episodi. Quello ''scatenante''....ma in seguito, piu' puntate si succedettero, fino a diventare una vera e propria telenovela senza fine....
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1976 - L' INIZIO - EL LOCO DEL BERNABEU
- Intervista del 2018.
Fu uno dei segreti meglio custoditi del calcio Spagnolo per molti anni. Chi era il "El loco del Bernabéu"?  - la figura anonima che scese in campo e prese a pugni prima ''El Torpedo'' Muller e poi 

l'arbitro Linemayer durante la semifinale di Coppa dei Campioni tra Real Madrid e Bayern Monaco nel 1975-1976 ? Il fantomatico aggressore fu catturato dal portiere del Bayern, Sepp Maier, che si tuffo' su di lui rendendolo incapace di muoversi, fino a quando non fu scortato fuori dal campo dagli agenti di polizia. Ma prima di essere espulso dallo stadio, riusci' a fuggire, facendo finta di aver perso una scarpa nel putiferio. O forse invece i poliziotti erano Madridisti irriducibili come lui e gli permisero di fuggire?. Quando torno' al suo posto, alcuni gruppi di folla cominciarono a cantare: "Evviva le tue palle grandi!" (¡Olé tus huevos!), mentre altri cercarono di allontanarlo. Ma in qualche modo riusci' a confondersi con la folla e ha trascorrere il resto della partita inosservato. Era il 31 marzo 1976. Più tardi quella notte e per il resto della settimana, le stazioni radio furono inondate di chiamate di individui che affermavano di essere il fan addolorato, che aveva picchiato l'arbitro Linemayr. Poco più di 25 anni dopo, la persona che divenne nota come ''el loco del Bernabèu'' , confessò tutto a Diario AS. Si è scoperto che era solo un fan medio, che era andato alla partita, con sua moglie incinta di sei mesi. Ha 

raccontato che dopo essersi infuriato per un rigore su Santillana che non fu dato, si rivolse alla moglie e le disse che stava andando in bagno, una scusa per scendere fino al terreno di gioco, saltare i cartelloni pubblicitari e invadere il campo. Le fotografie mostravano un giovane uomo che indossava un berretto di lana del Real che colpiva Linemayer in pieno viso, nonostante i tentativi di Uli Hoeness di proteggerlo. Maier era vicino, ma non arrivo' in tempo per fermarlo. Fu il portiere a trattenere l'aggressore, trascinandolo a terra e sedendosi su di lui fino all'arrivo della sicurezza. "Lo so, quello che ho fatto è stato pazzesco, una follia", confessò ad AS. Ha preferito rimanere anonimo, permettendo di usare solo le sue iniziali, ma sarebbe stato fotografato solo di spalle. Il protagonista è oggi un pensionato che non vuole ricordare quell'evento, di cui si è pentito quasi all'istante per esserne stato protagonista. 

"La cosa fu pazzesca e non è concepibile quello che ho fatto quella notte", dice J.D.P., le iniziali del suo nome e cognome, l'unica cosa che accetta di pubblicare. Né nome né fotografia. Suo malgrado, ogni volta che c'è un confronto tra Real Madrid e Bayern, questo momento viene ricordato di nuovo.
''Fu un gesto che avrebbe potuto costare al Real Madrid una sanzione storica - L'espulsione dalla competizione - E che, alla fine, ha comportato solo di giocare tre partite fuori dal proprio campo di gioco.
Il protagonista, a sorpresa, non fu nemmeno arrestato. Ogni volta che si affrontano Real Madrid e Bayern, sui media viene fuori il nome del “Loco del Bernabéu”...
"Beh, onestamente, a me importa poco perché mi sono scusato per quello che ho fatto e me ne sono pentito. Ripetere sempre la stessa cosa è sempre faticoso, ma finché non mi mancheranno di rispetto, accetterò che raccontino quel fatidico evento".
Con chi sei andato allo stadio in quell'incontro?
"Sono andato con mia moglie, mio ​​fratello possa riposare in pace e sua moglie credo di ricordare. Scusa se non ricordo bene le cose, ma è passato molto tempo".
La tua presenza allo stadio era comune quando giocava il Real Madrid?
"Beh sì, ci sono sempre andato. Mio padre era un socio e qualche volta ci andavo con lui, altre volte ci andavo da solo."
Ricordi come si è sviluppato lo scontro o la controversia arbitrale?
"Come ti ho detto prima, non ricordo molto, ricordo che abbiamo iniziato segnando Noi e poi Müller ha pareggiato. Per quanto riguarda l'arbitro, penso che abbia sbagliato piu' volte favorendo il Bayern".
Prima della fine del gioco lasci il tuo settore dello stadio, per andare in bagno ?
"Non fu per andare in bagno, ma fu quello che dissi a mio fratello. Ero al secondo anello e ho deciso di scendere il campo per farmi giustizia da solo, e ho fatto una cavolata".
Com'è stato il viaggio dal tuo posto fino al momento dell'invasione?
"Niente, stavo scendendo le scale e la gente mi chiedeva dove stessi andando e io rispondevo con naturalezza: "dall'arbitro".
Quello che tutti ricordano è il momento in cui hai colpito Linemayr, come fu dal tuo punto di vista?
"Beh, stavo correndo per il campo fino a quando non l'ho preso a pugni, poi non so chi mi abbia spinto, ma sono caduto a terra e la polizia mi blocco' ".
Dove ti ha portato la polizia e cosa ti hanno detto?
"In quel momento mi sono reso conto di quello che aveva appena fatto, me ne sono pentito e ho chiesto scusa alla Polizia, che mi ha rilasciato gia' sul prato dello stadio".
Cosa ti hanno detto i tuoi familiari dopo la partita?
"Beh, te lo dirò. Mio fratello quando mi ha visto saltare non mi riconobbe e ha detto "Ma dove sta andando quel tipo?" e mia moglie ha risposto "Non vedi che è tuo fratello?" Comunque, ho detto loro che ho sbagliato e che mi è dispiaciuto subito. Quando mio padre mi ha visto mi ha sgridato e non mi ha più parlato fino a due anni dopo".
Tutto questo ti ha causato problemi sul lavoro?
"No, non ho avuto nessun problema legato al mio lavoro.".
Com'è stato il giorno dopo la partita?
"Niente di che. Non e' stato molto differente. Solo alcuni amici mi avevano riconosciuto e mi avevano detto:" Ho sentito l'odore delle tue palle", ma altri mi hanno insultato nominando mia madre. Ho detto loro: "Ok Sono il pazzo del Bernabéu, ma mia madre non centra nulla. Lo ho fatto io."
Cosa ne pensi della sanzione che la UEFA ha imposto al Real Madrid? Ossia prima di lasciarlo senza competizioni Europee e poi di correggersi e di trasferire in altra sede le future tre partite da disputarsi al Santiago Bernabéu?
"Beh, mi sembra molto ingiusto perché se qualcuno avesse dovuto essere sanzionato sarei dovuto essere Io e non il club. Anche se non ricordo molto bene quella sanzione".
Quanto tempo è passato da quella notte prima che tu vedessi di nuovo una partita del Real Madrid al Santiago Bernabéu?
"Non molto, poco più di un mese credo di ricordare. Adesso non vado al Bernabéu da circa 20 anni".
Sono passati 42 anni da quell'evento, (l'intervista e' del 2018) cosa provi quando vedi le immagini di quella notte?
"Mi hanno stancato, negli anni. Spengo la televisione. Ma, come ti ho detto prima, se i commenti diventano irrispettosi dovrò agire".
Sicuramente ti hanno offerto, in qualche occasione di fare interviste su questo fatto, giusto?
"Sì, molti giornalisti famosi di quel tempo, mi chiamavano per fare servizi, ma non ho mai voluto farlo finché Roncero non ha parlato con me nel 2001. Ora con te.
Aspetta, penso di ricordare che quando nessuno sapeva chi fossi, sono entrato nel programma di José Mapediría e ho cercato anonimamente di far ridurre la sanzione al Real Madrid”.
Cosa ne pensi del soprannome?
"Beh, è ​​normale che mi chiamino ''pazzo'' perché quello che ho fatto Io quasi nessuno lo fa, ma penso che il soprannome di pazzo non sia adeguato.
"Niente, voglio mettere in chiaro che sono molto dispiaciuto e che in quel momento ho combinato un pasticcio. Inoltre ricordo ancora che se ci saranno mancanze di rispetto farò denuncia".
-- Intevista rilasciata ad AS nel 2018.--
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1980 - LO SFREGIO DEL 9:1
Partita amichevole, 5 agosto 1980, FC Bayern Monaco vs. Real Madrid (9:1)
Era il 5 agosto 1980 allo Stadio Olimpico di Monaco in una partita di esibizione pre-stagione 1980/1981. I campioni in carica del Real Madrid dell'illustre Camacho, Vicente Del Bosque, Laurie Cunningham e Juanito affrontano il Bayern del leggendario Karl-Heinz Rummenigge e di Dieter Hoeness e di Paul Breitner. Mentre gli spettatori si aspettavano uno scontro equilibrato tra i campioni di Spagna e i campioni in carica di Germania, i freschi "Rekordmeisters", le loro aspettative vennero disattese poiche' il Bayern inflisse un feroce 9:1 al Real Madrid (7:0 all'intervallo). A difesa degli spagnoli, la squadra di Madrid aveva appena ripreso gli allenamenti per il precampionato, mentre la squadra di Monaco era molto più avanti nella preparazione estiva. Tuttavia, le Merengues hanno subito una delle umiliazioni più feroci della loro storia, nonostante il contesto amichevole dell'incontro. Fin 

 

dai primi minuti di gioco, e davanti a un pubblico gremito, in attesa delle prodezze dei propri beniemini, la squadra del compianto allenatore ungherese Pál Csernai mette in moto la macchina e  travolge i bianchi, dominando in tutte le parti del campo. In 45 minuti netti, i bavaresi hanno trafitto sette volte García Remón, abbandonato dai suoi difensori. Una tripletta di Dieter Hoeness (6°, 12°, 45°), piu' i singoli di Paul Breitner (28°), Kurt Niedermayer (26°), Karl-Heinz Rummenigge (28°) e Wolfgang Kraus (38°) stanno affondato il Real Madrid prima dell'intervallo! 7:0! Di ritorno dallo spogliatoio, i Madrileni hanno provato a prendere il toro per le corna trovando la rete grazie al colored nazionale inglese, Laurie Cunningham (81esimo, per il 7:1) ma non sono riusciti proprio a destabilizzare la tranquillita' dei Tedeschi. Il Bayern non ha mollato. Al contrario, Rummenigge segna ancora (83°) e il giovane attaccante finlandese Pasi Rautiainen si prese pure la briga di segnare anche un 9° gol (89°) per la suprema umiliazione del Real Madrid. Punteggio finale: 9:1!
Alla domanda su questa sorprendente delusione dei suoi giocatori, Vujadin Boskov, all'epoca carismatico allenatore jugoslavo del Real Madrid, ha fornito una spiegazione appropriata in questo caso: "Preferirei perdere una volta 9:1 che nove volte 1:0"
Non sono molto sicuro che i sostenitori del Real, famosi per il loro sciovinismo, l'abbiano quel giorno la abbiano interpretata in quel modo ...
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1981 - TORNEO SANTIAGO BERNABEU
A questo punto Madrid e Bayern avevano già avuto degli scontri. Il Loco del Bernabeu, l'espulsione di Amancio nella gara di ritorno a Monaco, che coincise con la sua ultima partita in Coppa dei Campioni, il 9-1 in un'amichevole estiva.
Ma dopo quello gia' successo e tutto quello che negli anni avvenne poi, la cosa piu' scatenante, di tutto quesa rivalita' tra Bayern e Madrid fu il Trofeo Bernabéu del 1981. Il Trofeo Bernabéu è stata una creazione di Luis de Carlos in onore del patriarca dei bianchi di Madrid, morto nell'estate del 1978. La prima edizione fu battezzata nel 1979 e inizialmente ebbe un prestigio eccellente, che nel tempo fu limitato dai suoi alti costi organizzativi. Tutti e quattro i partecipanti invitati erano di un rango tale, da sembrare una semifinale di Coppa dei Campioni. E in parallelo giocavano un torneo i giovani, degli stessi club, dando vita a quattro giorni di buon calcio. Il Bayern aveva vinto le prime due edizioni ed era arrivato a questa terza del 1981, dove avrebbe affrontato in semifinale gli Olandesi dell'AZ 67 Alkmaar. L'altra semifinale era Madrid-Dinamo Tblisi. Il Bayern accetto' l'impegno, ma alla prima partita arrivo' senza tre Nazionali, tra cui Breitner  e Rummenigge. Con ciò,  pareggiarono per due a due ma persero ai rigori. La finale sognata, Madrid-Bayern, svani'. Il Real rispetto' la tabella di marcia e batte' la Dinamo, anche se in una partita senza affanni. C'erano brutte facce. Eravamo alla vigilia di uno sciopero dei calciatori in Spagna, minacciato per l'inizio del campionato, e cio' alla societa' Madrilena non piaceva. I soci chiedevano maggior partecipazione e considerazione al Club. Il pubblico allo stadio era venuto soprattutto a protestare contro De Carlos: "De Carlos, dimettiti, i soci non ti riconoscono!" I tedeschi erano riottosi per la ''finalina'' dopo la semifinale persa. Il Real si impunto' per fare rispettare il contratto che voleva che i tre Internazionali tedeschi che hanno saltato la prima giornata giocassero e infatti fu così. Le due precedenti edizioni erano state arbitrate da arbitri stranieri, ma questa volta il Madrid invito' due stranieri e due spagnoli. Franco Martínez aveva arbitrato il primo incontro del Bayern. Per il terzo e il quarto posto fu designato Pes Pérez. Perez fu un mezzo per il presidente Plaza per imbuonirsi il pubblico a scapito del Bayern. I modi arroganti e disparitari di Pes Pérez, durante la finale del terzo posto, a scapito dei tedeschi, infastidirono i vincitori delle prime due edizioni, che furono anche costantemente beccati dal pubblico del Bernabèu. Al 30' Breitner subisce un fallo e lascia semplicemente il campo. Csernai, l'allenatore, deve improvvisare il cambio e inserisce Mathy. Al 44esimo, sul 2:1 in favore della Dinamo, Rummenigge commette fallo vicino alle panchine e il pubblico lo insulta pesantemente. Affronta i tifosi e indirizza loro brutti gesti. Pes Pérez lo espelle. Si 

 

 forma un trambusto in campo con i giocatori Sovietici come spettatori non coinvolti. Vi partecipa anche Dieter Hoennes, che viene anche egli espulso. Breitner entra in campo dalla panchina, si unisce al tumulto, quindi segnala a Pes Pérez che gli manca una rotella. All'improvviso tutti se ne vanno. Tutti nel tunnel. Il Real provo' a convincere Pes Pérez a far uscire gli undici tedeschi, ma l'arbitro li considerava tutti espulsi. In tribuna, gli spettatori non sapevano piu' cosa aspettarsi. Si pensava che l'arbitro Pes Pérez avesse anticipato la sosta per riportare la calma. Ma negli spogliatoi c'era un'altro clima. Il manager del Bayern, Uli Hoeness chiese ai giocatori di accettare di tornare in campo, incassando un netto rifiuto, a meno che i giocatori espulsi non potessero tornare a giocare. Breitner persino chiese di cambiare arbitro: "Non sono venuto qui per fare la figura dello stupido!", grido' più e più volte. Sono passati un quarto d'ora, venti minuti, mezz'ora...Gli altoparlanti dello stadio lo confermarono: il Bayern si è ritirato. Fu un tiramolla brutale. Bisognera' aspettare fino alle dieci di sera perché inizi la finale, perché c'era la televisione. Tutti erano annoiati e indignati. La finale continua con gli umori peggiori, nuove urla contro il presidente De Carlos e livello di gioco di pessima qualita'. Almeno il Real vincera' ai rigori, dopo un soporifero 0-0. Ora c'è da stabilire cosa fare con il Bayern. Il Madrid non lo paga, anzi richiede una sanzione (150.000 marchi) presso la Federazione tedesca, che a sua volta indice una commissione per stabilire una multa per il Bayern. Era norma penalizzare severamente le squadre che si erano comportate male all'estero. L'arbitraggio fu valutato anche da una commissione arbitrale Internazionale e l'arbitro Perez subi' tre giornate di sospensione. Sembra che il peso della DFB e del presidente Neuberger in primis pesarono molto. Il rapporto arbitrale fu ignorato. Bayern e Breitner furono multati di 5.000 marchi. I 150.000 che il Madrid aveva depositato alla Federazione tedesca non furono mai restituiti. Da lì la Federazione riscosse le multe. Il resto è andato al Bayern come risarcimento. Si diceva che avrebbero giocato una partita gratis a Madrid, come espiazione, ma non venne mai organizzata
1987 -  IL CALCIO DI JUANITO A MATTHAUS, LE CORNA DI AUGENTHALER e LE 10 SIGARETTE NEGLI SPOGLIATOI.
Erano le semifinali della Coppa dei Campioni. Il Real Madrid veniva da due titoli UEFA e quest'anno aveva eliminato lo Young Boys, la Juventus e la stella Rossa di Belgrado. Quindici turni superati consecutivamente. Era il tempo delle grandi rimonte de ''La Quinta del Buitre.''
La prima tappa col Bayern fu l'8 aprile a Monaco e faceva molto caldo. L'allenatore del Bayern, Udo Lattek era stato 11 anni prima al Borussia Mönchengladbach, quando due gol regolari dei puledri, erano stati annullati al Bernabéu. Rivanga sull'episodio: "Fu un brutto colpo", dice.
Il Real Madrid deve sopperire per l'occasione a due gravi perdite. Entrambe nel suo attacco: il Messicano Hugo Sánchez, squalificato per somma di cartellini e l'Argentino Valdano, a cui poco tempo prima fu diagnosticata un'epatite che alla lunga lo tormentera' e lo costringera' a lasciare il calcio. Sono 

 

i due stranieri del club. Ma ha il resto della truppa, la giovanissima ''Quinta del Buitre'', più i vari Buyo, Gallego, Camacho, Gordillo, Juanito, Santillana, che resistono ancora... Esplode l'Olympiastadion di Monaco, con un pubblico appassionato. C'è una piccola macchia di spagnoli, con le loro bandiere. Mendoza, nello stile del Bernabéu, li ha invocati nel suo precedente discorso motivazionale. La partita inizia con un'occasione sprecata da Butragueño. Al 10', Augenthaler segna con un tiro da fuori area: 1:0. Al 29' arriva la giocata che non ti aspetti, che aprirà il vaso di Pandora: Augenthaler lancia Dortfner, che si invola davanti a Buyo, prova a stopparlo e gli strappa la palla. Lo scozzese Valentine concede un rigore. Proteste degli Spagnoli secondo cui l'azione non e' da penalty. Matthäus fa 2:0. Il Real è appannato, smette di giocare e si limita a provocare. Il Bayern risponde. Tra un calcio e un calcio arriva il 3:0, al 35', opera di Wohlfarht. Sono passati solo quattro minuti quando Matthäus contende un pallone con Chendo ed entrambi cadono. Juanito indiavolato, arriva di corsa e gli pesta due volte la 

 

testa. Matthaus si alza in piedi e fugge da lui come un animale ferito. Valentine, ovviamente, espelle Juanito. Prima dell'intervallo Butragueño segnerà, aprendo una porta alla speranza, ma al 51' Mino, in area, toccherà un pallone con la mano in un inspiegabile riflesso. Il rigore viene trasformato nuovamente da Matthäus: 4:1 finale. Più tardi, al 72', Mino verrà espulso per doppia ammonizione. La gara finisce 4:1, ma potrebbe andare molto peggio. Juanito grida un sincero pentimento: "Il mio istinto animale si e' impadronito di me". Juanito ha passato la vita, a combattere contro un carattere impulsivo che lo ha portato a commettere spesso errori tremendi: “Pensavo di essere diventato una persona normale, ma non c'è verso. Quello che ho fatto è deplorevole. Mi dispiace ". ( Juanito morira' nell'aprile del 1992 in un incidente automobilistico.)

Il ritorno è il 22 aprile. Si publicizza un incontro riappacificatore tra Juanito e Matthäus, in cui il tedesco perdona l'irascibile numero 7, per il pestone. "Lo stadio Bernabéu è un monumento". Lo riconosce con devozione Karl-Heinz Rummenigge che su quel terreno ha vissuto momenti fondamentali della sua carriera, perdendo anche una finale Mondiale nel 1982. La sua squadra li' è sempre stata un ospite scomodo, non di rado con l'ex attaccante Bavarese in campo. In quelle due settimane il Real Madrid si rafforzo' moralmente, penso' che un 3:0 fosse alla portata, che è uscito anche da situazioni peggiori nella propria storia. C'è polemica sulla trasmissione della partita in TV. I giocatori del Real non vogliono. TVE e l'opinione pubblica, stringono su Madrid. In Germania si dice e si scrive che i giocatori del Real cercano l'impunità, che le loro rimonte si basano su misfatti che non vogliono che il mondo veda. L'atmosfera al Bernabéu è esaltata. Gli Ultrasur, poi al loro apice, lanciarono così tanta roba che Vautrot impieghera' un quarto d'ora per dare il via al match. Il Real recuperera' Hugo Sanchez. Di fronte all'atmosfera demoniaca, Vuatrot fischia quasi un fallo al minuto, ritardando la fluidita' delle azioni del Real e rendendo il pubblico impaziente. Sono piovuti dagli spalti sassi, batterie e anche alcune sbarre di ferro. Dicono che Pfaff abbia persino schivato di poco un rasoio. Il portiere Belga, obiettivo principale dei tiri dagli spalti, fu l'eroe di quella notte. Ha subito solo un gol dell'attaccante Santillana, ma ha neutralizzato tutti i tiri dei Blancos assicurando un posto in finale grazie al 4:1 dell'andata. Al 28' si accende la luce per il Real Madrid dunque con il gol di Santillana su calcio d'angolo. Clamore. Due minuti dopo, Augenthaler cade in una provocazione di Hugo Sanchez, lo

 

prende a pugni. Vautrot lo scaccia. Quando esce, in segno di sfida, porta i due indici ai due lati della testa, come corna, che provocano un'altra ondata di lanci dalle curve. Il capitano stesso della squadra, Klaus Augenthaler, che fu espulso dopo mezz'ora per un fallo su Hugo Sanchez, racconto' poi la sua versione dei fatti. "Le partite contro il Real sono sempre state le più importanti e fuori casa è sempre stato un inferno", ricorda il difensore in un' intervista a un media tedesco.''Presto, loro hanno segnato il primo gol per tentare la rimonta. Dopo 2 minuti io ho visto il cartellino rosso. Se avessero segnato il 2:0, in 11 contro 10, credo saremmo crollati, ma grazie a Dio e a Pfaff siamo riusciti a mantenere il 


risultato". Augenthaler ricorda la sua espulsione: "Hugo Sanchez mi stava provocando, era sua abitudine innervosire il marcatore diretto. ''Gli ho fatto fallo a centrocampo e mentre ci alzavamo mi ha colpito al petto.'' ''Poi l'ho inseguito e gli ho dato un piccolo colpo da dietro, sulla parte posteriore della testa.'' '' Prima mi ero preoccupato di guardare dove fosse l'arbitro, che non mi vedesse, ma mi noto' il guardalinee, a cui non prestai attenzione" Secondo come racconto' la Federcalcio Tedesca sul proprio sito Web, Augenthaler apri' tutti i rubinetti delle docce negli spogliatoi, per non sentire le urla del pubblico e fumo' almeno dieci sigarette di fila.  ''Fu interminabile", ammette il tedesco. "Sentivo solo i boati dello stadio. Era orribile, sembrava un aereo in procinto di decollare. Ogni volta mi sembrava che fosse stato gol". C'èra ancora un'ora, undici contro dieci, per segnare due gol. Sembrava possibile. Ma la figura di Pfaff, il portiere Belga del Bayern, che ferma tutto, ruba tempo, affronta gli avversari che gli tirano addosso... La sua padronanza e freddezza in quella situazione infernale è stupefacente. La partita fini' in quella bolgia, senza più gol, in un Bernabéu piu' frustrato che mai. Li' finirono le rimonte, li' termino' la striscia di 15 vittorie consecutive. Da lì il Real uscira' con la squalifica del proprio campo per due partite Europee e senza 

 

Juanito, che prese cinque anni di squalifica Internazionale. Ammise se non altro, galantemente, che fu una giusta punizione. Dopo questo episodio, il Real decise di chiudere il rapporto con il giocatore che ando' a giocare per il Malaga.
2000  - QUATTRO SFIDE.
Passano 13 anni. Sono 4 le sfide nell'arco di tre mesi. Recupero del tempo perduto.  Il Bayern domina il Real nella doppia sfida per il giorne eliminatorio, con addirittura un 2:4 al Bernabeu. Ma al momento decisivo, nelle semifinali passa il Real. Il 2:0 al Bernabeu e' sufficiente. Il Bayern non va oltre il 2:1 a Monaco.
2001 - L'ARROGANZA DI OLIVER KAHN  VERSO IKER CASILLAS.
Nel 2001 la sfida si rinnova e lascia ultriori strascichi che esarcerberanno gli animi. Nonostante l'eliminazione del Real, Iker Casillas al termine dell'incontro si rechera' da Oliver Kahn per chiedergli la maglia. Sgarbato il rifiuto del portiere del Bayern che rinnovera' il suo arrogante comportamento anche dopo un'amichevole dell'anno successivo tra le due squadre. La vittoria per 1:3 del Real scatena 

ulteriormente l'aggressivita' incontrollate del Titano. La reazione di Casillas e' di compassione. Si limitera' a definire Kahn un arrogante ignorante. Spiaciuto perche' il tedesco era il suo idolo nel ruolo. Pochi giorni dopo giungera' la risposta. Il portiere Oliver Kahn, quindi si è scusato con il suo omologo spagnolo Iker Casillas per essersi rifiutato di scambiare nuovamente le maglie dopo l'amichevole di mercoledì. Kahn, oltre a inviargli la maglia, in seguito, lo invitò a trascorrere una giornata a Monaco di Baviera e ad allenarsi insieme a lui. Disse giustificandosi che era furioso per la sconfitta per 3-1 della sua squadra. Kahn, usci' dal campo subito dopo il fischio finale e fu oggetto di pesanti critiche dalla stampa Spagnola per il suo comportamento, con Casillas. "Non volevo ferire i suoi sentimenti e per rimediare vorrei invitarlo ad allenarsi con me a Monaco", ha dichiarato Kahn. L'ultra-competitivo Kahn sentiva che alcuni dei suoi compagni di squadra si stavano trattenendo perché la partita era un'amichevole e cio' lo fece infuriare.
"Anche nelle amichevoli c'è molto prestigio in gioco. Avremmo dovuto mostrare uno spirito molto diverso, ma non avevo la sensazione che ognuno di noi fosse davvero desideroso di dare il meglio di sé", disse infuriato Kahn. Real -Bayern non e' mai un'amichevole.
2002 - LA PROVOCAZIONE DI SALIHAMIDZIC
4 aprile 2002, andata dei quarti di finale. All'Olimpico di Monaco, l'epilogo positivo del Bayern ruota intorno al gol iniziale di Geremi al pareggio di Effenberg all'82' e al gol vittoria di Pizarro all'88'. (2:1) in vista del ritorno, partita scaldata dai tedeschi appena usciti dalla doccia. «Il Madrid non è nessuno. Ogni volta che viene a Monaco si caga nei pantaloni", dichiaro' Salihamidzic con il fuoco negli occhi, dopo quella partita. Sembrava un vulcano in eruzione preso dall'entusiasmo per la vittoria nel primo round della disfida. "Nemmeno ubriaco mi fanno due gol", calco' la mano Oliver Kahn con quel vocione al catarro che lo contraddistingue. Parlano cosi' perche...«Giocano un campionato di livello molto più basso di quello Spagnolo. Ecco perché guardano alla Champions League come la loro sfida principale per dimostrare che sono migliori di noi ", affermera' César Sánchez, portiere di quel Real Madrid che gioco' stagione dopo stagione, contro uno dei Bayern Monaco con più pulci cattive che mai: "Kahn, Jeremies, Scholl, Effenberg, Elber, Jancker... erano tutti giocatori di una grande livello, con tanto orgoglio e qualità", afferma l'ex portiere dei Blancos ricordando quella sfida del 2002. Quella sera dell'aprile 2002 il real vinse 2:0 (gol di Helguera e Guti). Ricorda a quel proposito Iván Helguera: Dopo il gol di Guti, cercai con lo sguardo Oliver Kahn e gli ha mandai un messaggio: "Gli mostrai due dita, 

 

per ricordargli che senza essere ubriachi avevamo segnato due gol...". La gara si conclude con la cigliegina dell'espulsione diretta a Salihadmizic, per un tackle pazzesco su Solari. Conclude la dichiarazione di Oliver Kahn: “Erano partite di altissimo livello ed era normale giocare duro. Ma una volta finito, ci siamo guardati negli occhi e ci siamo stretti la mano. Ero un personaggio molto polarizzato, ma è importante differenziare il portiere Kahn dalla persona Kahn. Il primo non ha nulla a che vedere con il secondo", spiega l'ex portiere del Bayern.
2004 - KAHN - QUESTIONE DI KARMA.
Andata a Monaco della semifinale 2003/04....all'83esimo sull'1:0 per i tedeschi, una punizione di Roberto Carlos sorprende Oliver Kahn, che si lascia passare un pallone senza troppe velleita' sotto il corpo. L'incertezza del Titano costa al Bayern un pareggio che pesera' nel complesso della qualificazione. Anche la stampa tedesca si scaglia contro il numero 1 della Nazionale e la stampa Spagnola lo irride vendicando lo sgarbo a Casillas.
L'ironia degli spagnoli, "As" titola a tutta pagina: "Gracias, viejo". Una  papera clamorosa di Oliver Kahn, a pochi minuti dal termine regala al Real Madrid un prezioso pareggio per 1 a 1 in casa del Bayern nell'andata degli ottavi di Champions League.


- "L'errore peggiore di Kahn", titola in prima pagina la Bild che sottolinea la grande sfortuna dei tedeschi, netti dominatori in campo con i 'los Galacticos' spagnoli. "Peccato Bayern, ora tutto sara' molto piu' difficile". Il titolone del quotidiano vuole ricordare l'altro errore commesso dal portiere del Bayern e della Nazionale Tedesca nella finale col Brasile ai Mondiali del 2002 in Giappone. La stampa Spagnola ci marcia.  "Come gia' nella finale Mondiale, in una partita importante ha fatto un grave errore. Proprio Lui. Proprio Kahn...", scrive la Bild che esalta al tempo stesso la prova superlativa offerta in campo dalla squadra di Ottmar Hitzfeld. "Avevano riportato giu' dal cielo i Galattici...e poi proprio Kahn e' stao il responsabile di un tale stupido errore". "Forse i dolori alla schiena lo hanno condizionato?", si chiede il giornale ricordando le numerose punture che gli erano state somministrate alla vigilia per curare un malanno lombare. "Ora - conclude la Bild - nell'incontro di ritorno il 10 marzo a Madrid sara' tutto maledettamente piu' difficile". Di tenore analogo i titoli e gli articoli sugli altri quotidiani. "Kahn butta via la vittoria del Bayern" titola il tabloid B.Z., mentre per Der Tagesspiegel con l'1 a 1 contro il Real Madrid "il Bayern si fa sfuggire la vittoria dalle mani per via di un errore del portiere". "Il Bayern Monaco regala la qualificazione contro il Real Madrid", titola da parte sua la Berliner Zeitung. Ironia invece sulla stampa spagnola. ''AS'' spara a caratteri cubitali un "Gracias, viejo" (Grazie, vecchio) per sottolineare la gaffe del 35enne portiere tedesco. ''Marca'' ripropone i versi della canzone tradizionale messicana ''Cielito lindo'' e riempie la prima pagina con il gioco di parole "Ay, Ay, Ay, Ay! Kahnta y no llores" (Canta e non piangere). Con meno entusiasmo, l'errore viene sottolineato anche dai giornali piu' vicini al Barcellona. Secondo ''El Mundo Deportivo'' "una Kahntada ha garantito al Real Madrid mezza qualificazione"..... Nella stessa partita, Roberto Carlos e' protagonista di un fallo

 

di reazione su De Michelis. Lo colpisce da terra con un pugno. nessuna sanzione arbitrale immediata. In seguito la UEFA ha aperto un'inchiesta dopo che le prove televisive hanno mostrato che Roberto Carlos ha colpito  Demichelis dopo aver subito fallo dal difensore Argentino, che fu sanzionato con un cartellino giallo. L'arbitro della partita Terje Hauge non pote' vedere la reazione di Roberto Carlos perché due giocatori gli impedivano la visuale. Roberto Carlos fu sanzionato con due partite di squalifica in Champions League. La decisione dell'organo giurisdizionale è stata adottata dopo aver indagato d'ufficio quella che considera una "aggressione" del difensore del Real al difensore centrale del Bayern, Demichelis durante l'andata degli ottavi di finale di quel torneo, disputata a Monaco la scorsa settimana. Madrid ha tempo fino a giovedì per appellarsi alla Commissione d'Appello dell'organismo Europeo per aver considerato la punizione "eccessiva " e "sproporzionata". Tuttavia, la delegazione del Madrid che si reco' alla sede UEFA a Nyón è rimasta delusa. "Non ci aspettavamo una sanzione", ha riconosciuto Emilio Butragueño, addetto alla direzione sportiva; "Due partite ci sembrano un po' sproporzionate se si analizza il contesto del gioco. Da una parte Demichelis fa un contrasto molto duro che non viene sanzionato. Dall'altra, il fatto non è contenuto nell'atto arbitrale. Tutti conoscono Roberto Carlos, nel mondo del calcio. È un giocatore esemplare per la sua sportività, sorride sempre e collabora con l'arbitro". "Hanno valutato che Roberto Carlos ebbe una reazione violenta", ha spiegato Butragueño; "ma lo hanno sanzionato con due partite e non tre perché considerano l'ingresso di Demichelis un'attenuante, una provocazione". Butragueño ando' a Nyón accompagnato da José Luis López Serrano, direttore delle relazioni internazionali del Real Madrid, e Antonio Vázquez, direttore dei servizi legali del club. "Ora abbiamo tempo fino a giovedì per presentare un appello", ha detto Butragueño, che comprende che la UEFA ha stabilito un precedente "pericoloso" con quello di ieri. "In questo modo", ha detto, "la UEFA apre la strada ai club per inviare video che chiedono sanzioni o chiedono di ri-arbitrare situazioni che l'arbitro non è stato in grado di vedere". Mah...L'utilizzo di un video in quel periodo storico calcistico era ancora agli albori....e possibile di critiche e opinabilita'. Roberto Carlos saltera' le due gare seguenti. Il Real pur passando il turno ma uscira' nei quarti eliminato dall'AS Monaco.
2007 - L'OMBRELLO DI VAN BOMMEL e IL GOL LAMPO DI MAKAAY
E' l'88esimo della gara di andata degli ottavi 2007, al Bernabeu, quando Mark Van Bommel, che diventera' il primo capitano ''straniero'' del Bayern, segna il gol del 3:2 che pesera' su entrambi gli incontri. Al Bayern potrebbe bastare un 1:0 al ritorno, ma con i Madrileni, storicamente e' inutile fare calcoli di sorta. I tedeschi vinceranno il ritorno per 2:1. E il gol di Van Bommel segnato all'andata, sara' l'ago della bilancia nel consunto finale. Dopo quel gol Van Bommel si rendera' protagonista di una 

 

corsa esaltata ed esasperata dall'adrenalina. Si precipitera' sotto la tribuna centrale del Bernabeu con spirito invasato ripetendo il gesto dell'ombrello piu' volte, indirizzato...Chi sa a chi..?  Forse centrava qualcosa il suo passato recente al Barca? Nella gara di ritorno a Monaco, la gara entra nel vivo dopo appena 10,2 secondi, quando Roy Makaay realizza il gol piu' veloce nella storia delle coppe Europee. La gara aspra come da tradizione, si chiudera' con la doppia espulsione che vedra' protagonisti all'82esimo, Van Bommel  insieme a Mahamadou Diarra. L'esito del doppio confronto, decidera' per il Bayern, che dopo essere stato sconfitto a Madrid per 3:2 vince il ritorno in casa per 2:1

 

2011 - LA DIATRIBA TRA NEUER E SERGIO RAMOS.
E' il Real di Mourinho. Naturalmente una semifinale. La diatriba tra le due squadre e' decisa ai rigori ma si apre tra Neuer e Sergio Ramos. Dopo un doppio 2:1, le squadre si fronteggiarono dal dischetto. Decisivi furono gli errori di Cristiano Ronaldo, di Kaka' ma soprattutto....di Sergio Ramos che ebbe tra i piedi il rigore riparatore per andare ad oltranza, ma cerco' la porta nel cielo...Sarcastico fu il

commento di Manuel Neuer che sottolineo' l'errore chiedendosi...''Mah.. non sapevo che Ramos tirasse i rigori in cielo....''..Pronta e preparata fu la reazione del giocatore del Madrid, che dopo la finale del Bayern, persa a Monaco contro il Chelsea, proprio ai rigori, rispose prontamente sui socials...( Eh si, era cominciato il periodo dei socials ....)...''Manuel Neuer ha dimostrato la sua bravura anche oggi sui calci di rigore..''....
2014 -2017- 2018  ULTIME TRE QUALIFICAZIONI PER IL REAL E L'ARBITRAGGIO DI KASSAI.
Le ultime tra qualificazioni gratificano i Blancos, ma il Bayern resta la ''Bestia Negra'' storica dei Castigliani. Dopo un facile doppio turno nel 2014 con addirittura un'umiliante 0:4 a Monaco con doppietta del rancoroso Sergio Ramos, che ottiene la sua vendetta su Neuer, nel 2017 va in onda una nuova puntata della telenovela che da adito a nuove ostilita'. L’ultima querelle tra le due squadre e' ancora nella memoria di tutti. È l’aprile 2017 e il sorteggio propone una finale anticipata già nei quarti di Champions. Il Real ipoteca il passaggio del turno vincendo l’andata a Monaco per 2:1 ma al ritorno succede di tutto. I Bavaresi vanno avanti due volte, prima con Lewandowski poi dopo la rete di C.Ronaldo, l’autogol di Ramos li portera' ai supplementari. L’arbitro ungherese Viktor Kassai però, espelle ingiustamente Vidal prima del 90’ e nel prolungamento abbatte le speranze di uno stremato 

Bayern convalidando due gol in fuorigioco macroscopico del solito Ronaldo. Real in semifinale e polemiche, giuste, a non finire. "Scandalo", "Rapina" e "Truffa" sono i termini che campeggiano su quasi tutti i maggiori quotidiani sportivi d'Europa, oltre che sui profili social di molti addetti ai lavori, all'indomani della sfida. Kassai, con quella partita, si è giocato la presenza al prossimo mondiale e da allora in Europa ha arbitrato solo 4 partite, tutte nella fase a gironi. Quindi se questo Real Madrid-Bayern Monaco passerà alla storia purtroppo non lo farà solo per il record di gol di Cristiano Ronaldo, ma soprattutto per gli errori arbitrali della disastrosa serata di Kassai e dei suoi collaboratori. Orrori macroscopici che hanno portato addetti ai lavori e tifosi a invocare la VAR che almeno sui casi in questione, l’espulsione di Vidal mal interpretata e condizionante e soprattutto i gol in fuorigioco (errori chiari ed evidenti dove non c’è 

discrezionalità che tenga), avrebbe potuto incidere evitando un risultato senza alcun dubbio falsato. All’estero le reazioni della stampa furono dure, specialmente da parte degli Spagnoli di fede Catalana. Si parla di scandalo, rapina epica e/o storica e ancora di truffa perché anche in Germania, seppur con toni meno severi rispetto ai ‘Barcelonisti’, qualcuno ha usato il termine furto o frode. D’altronde, il team arbitrale ungherese è riuscito a far perdere la pazienza pure ad Ancelotti. Un'impresa non banale...Non sono mancate nemmeno le frecciate di alcuni protagonisti. Ribery ha usato ironicamente un "Bravo" accompagnato da "Un anno di duro lavoro, grazie arbitro" dedicato a Kassai mentre Rummenigge ha sbottato: “Sono arrabbiatissimo, siamo stati truffati”. "Maledizione Ronaldo", titola la "Bild", che aggiunge: "Due gol in fuorigioco distruggono il sogno del triplete" e critica l'espulsione di Vidal, ritenuta ingiusta in quanto il Cileno, in occasione della seconda ammonizione, non aveva 

 

commesso fallo su Marco Asensio. Nelle pagine sportive, la "Sueddeutsche Zeitung" sottolinea che "l'arbitro ha avuto un ruolo importante nel 4-2 della gara". La beffa fu, che era gia' stato deciso, che dall'anno successivo sarebbe stato adottato il VAR...il Video Assistent Referee....anche per le Coppe Europee. Probabilmente i due gol di Cristiano Ronaldo sarebbero stati annullati. Per l'occasione i memes dei socials, il giorno dopo, si scatenarono sottolineando e stigmatizzando in maniera satirica e stizzita il favoritismo storico di cui il Real e' tacciato da una grande percentuale di tifosi in Europa.
2018 - LA PAPERA DI ULREICH.
L'ultimo confronto e' del 2018. Dopo una vittoria dei Blancos a Monaco, a Madrid il Bayern si presenta con lo spirito della grande serata. Dopo il vantaggio di Kimmich e l'immediato pareggio di Benzema, Sven Ulreich si rendera' protagonista di un clamoroso ''infortunio'' che spianera' la strada ancora a Benzema per il raddoppio. Inutile la reazione tedesca che si limitera' al gol dell'ex James Rodriguez per il definitivo 2:2. Nel periodo finale il Bayern andra' vicina due volte al gol necessario per la 

 

qualificazione. Si conclude ad oggi, con questo ultimo incontro del 2018, la lunga telenovela Europea che ha visto Bayern e Real Madrid diventare l'incontro piu' volte disputato in assoluto nella storia delle Coppe Europee. Addirittura l'incontro piu' volte ripetutosi in una semifinale, ma mai in una finale..  
STATISTICHE E CURIOSITA'.
La sfida negli anni ( A oggi, 21 novembre 2021) in 26 gare ha prodotto ben 111 ammonizioni e 9 espulsioni. 55 cartellini gialli per i Tedeschi e 56 per gli Spagnoli. 5 cartellini rossi per i Tedeschi e 4 per i bianchi di Spagna.
*Curiosita' - Dopo la vittoria del Bayern al primo torneo Santiago Bernabeu, nel 1979 i Tedeschi si trovarono a doversi ingegnare su come portare a casa il gigantesco Trofeo. Rimostrando senza mezzi termini sulla megalomania della societa' Spagnola, la squadra tedesca fu costretta con palese insofferenza a trovare una maniera per portare in patria il voluminoso trofeo. 


Dovette essere smontato e stipato a pezzi nella stiva dell'aereo. Anche una volta giunto in patria, non fece subito bella mostra di se nella bacheca dei Bavaresi. Fu ridotto all'indispensabile per poter essere esposto: la coppa d'argento, sovrastante il monumento ligneo.. Anche quando il Bayern inauguro' il museo societario, sito all'Allianz Arena, le dimensioni del trofeo fecero si' che venne per molto tempo accantonato in un sottoscala. Qualcuno ci lesse un gesto di ulteriore sgarbo nei confronti della Societa' Spagnola.  
CONCLUSIONE:
Quando la pallina nel sorteggio di Champions League mette di fronte Real e Bayern, i dirigenti delle due squadre, dietro il sorriso ironico sanno ormai che sara' un confronto in ogni caso scomodo. Non importa lo stato in cui arriveranno l'una o l'altra squadra. In un Bayern-Real Madrid può succedere di tutto. Pragmatismo Tedesco da una parte, Madrilena spettacolarizzazione del gioco del calcio abbinata ad un sempre più presente (e pressante) cinismo dall’altra. Bayern - Real e' uno scioglilingua che descrive due modi di vedere ed interpretare il calcio sotto punti di vistra diversi e che si incontrano e scontrano regolarmente in grandi appuntamenti Internazionali ormai da 50 anni, rendendo sempre piu' questa sfida, un classico del calcio moderno. Bayern e Real avevano il destino segnato sin dal primo giorno che incrociarono il loro cammino. E' una storia infinita. Una storia che si rinnovera' sicuramente anche in futuro. Nessuna partita in Europa e' paragonabile a Bayern Monaco - Real Madrid..Un vero e proprio Classico. Il vero, unico, Derby d'Europa. Lo dicono i fatti, lo dicono i trascorsi..lo dice la storia. Una storia che aspetta solo di scrivere ad ogni rinnovata edizione, una pagina nuova...Chissa', magari una pagina che narri finalmente di una prima finale Europea. E siamo certi che anche quella, non sara' una Finale come tutte le altre. Se ne parlera' prima..Se ne disquisira' durante la gara...ma soprattutto, se ne continuera' a raccontare negli anni che verranno.  

Sotto, il link che riporta al consuntivo aggiornato degli incontri tra Bayern e Real Madrid.
https://www.weltfussball.de/teams/bayern-muenchen/real-madrid/11/
 


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