lunedì 8 novembre 2021

538) 1997 - PAUL LAMBERT - L' EROE SOTTOVALUTATO

La storia Europea del Borussia Dortmund sicuramente non e' quella del Bayern Monaco, anche se i gialloneri furono la prima squadra tedesca ad alzare una Coppa Internazionale. Fu nel 1966 con la vittoria in Coppa delle Coppe. La Coppa dei Campioni invece dovette aspettare 30 anni dopo per poter fare sfoggio di se nelle bacheche della societa'. Nonostante fosse sempre una squadra ostica e uno scoglio temibile per ogni avversario, la massima manifestazione Europea e' un palcoscenico che la societa' Westfalica ha gratificato una sola volta, nel 1997 quando sconfissero la Juventus per 3-1

nell'Olympiastadion di Monaco. Una parte fondamentale di quella squadra vincitrice della Champions League fu l'ex Norwich City e l'attuale allenatore dell'Ipswich Town, Paul Lambert, che arrivo' al club nell'estate del 1996 dopo i trascorsi con le squadre scozzesi del St. Mirren e del Motherwell.
L'uomo che portò Lambert in Germania fu Ottmar Hitzfeld; che divenne uno dei manager di maggior successo nella storia del club, vincendo i consecutivi titoli di Bundesliga del 1994-95 e del 1995-96. Lambert arrivo' per la prima volta all'attenzione di Hitzfeld quando il Dortmund aveva affrontato il Motherwell nella Coppa UEFA del 1994-95. Al suo arrivo in Germania, Hitzfeld decise di schierare Lambert come centrocampista difensivo, una posizione in cui la determinazione e il duro pragmatico lavoro dello scozzese lo avrebbero visto crescere di molto. Per sua stessa ammissione, Lambert conferma che non è mai stato uno dei giocatori più tecnicamente dotati di quella rosa, il BVB del 1995/96: "Come giocatore ero limitato tecnicamente...di sicuro. Probabilmente ero il peggior giocatore della squadra di Dortmund, una squadra con veri e propri personaggi di livello mondiale. "I giocatori di livello mondiale a cui Lambert qui allude, comprendono artisti del pallone come Karl-Heinz Riedle, Andreas Moller e Matthias Sammer. Sammer, ovviamente, essendo il primo difensore a vincere il titolo di giocatore Europeo dagli anni del grande Franz Beckenbauer, era indiscutibile come proprieta' visive e tecniche... Il calibro dei suoi compagni di squadra - e il relativo anonimato di Lambert, significava che pochi si aspettavano molto da lui quando arrivò a Dortmund. "Ho sempre voluto provare a giocare all'estero e l'agente ha organizzato qualcosa con il Dortmund. All'epoca non avevo nulla da perdere e non sapevo come sarebbero andate le cose". Il suo trasferimento fu un colpo da maestro di Hitzfeld. Il

Dortmund, anche se non riusci' a vincere un terzo titolo consecutivo di Bundesliga, finendo terzo, visse ugualmente la sua stagione più memorabile in Champions League. Il loro incontro d'apertura nella manifestazione 1997, fu contro la squadra polacca Widzew Lodz, e vide Lambert segnare il suo unico gol della carriera nel torneo, con il Dortmund costretto al pareggio per 2-2. Non fu la migliore delle partenze, ma il Borussia e Lambert finirono per arrivare secondi nel loro gruppo dietro all'Atletico Madrid. In programma seguirono gli scontri ai  quarti di finale con l'Auxerre,  che il Dortmund supero' con successo, vincendo entrambi gli incontri  per un complessivo 4-1. Il turno successivo vide la prima vera prova del coraggio dei gialloneri, dopo essere stati sorteggiati contro il Manchester United in semifinale. Il sodalizio inglese, era considerato il favorito per la vittoria finale, e vantava Eric Cantona, Andy Cole e David Beckham tra le loro fila. Ma come spesso accade nel calcio, le cose non andarono secondo le sceneggiature. Grazie al tenace lavoro di Lambert e dei suoi compagni di squadra, il Dortmund ha mantenne la porta inviolata in entrambe le gare, vincendo sia in casa che in trasferta per 1:0. Il centrocampista del Manchester United Roy Keane elogio' la prestazione di Lambert nel doppio confronto, mentre Lambert stesso confermandosi tipicamente modesto, lodo' l'etica del lavoro dei suoi compagni di squadra, dicendo: "I tedeschi hanno una grande fiducia nelle loro capacità e nell'etica del loro lavoro di squadra oltre ad una mentalita' d'acciaio". La Juventus fu la vincitrice dell'altra semifinale e i campioni in carica. Erano i piu' temibili avversari. Con una squadra composta da giocatori come Zinedine Zidane, Didier Deschamps e Alessandro Del Piero - e avendo già confermato il titolo della Serie A - la squadra Italiana si presentava in ottima forma. Inoltre due anni prima i bianconeri sconfissero la squadra di Dortmund nella doppia finale di Coppa UEFA imponensodi in entrambe le gare con un sonoro 6:1.  Paul Lambert e Dortmund dunque erano ancora una volta dati per perdenti. Dato che Zidane era in quel periodo storico, cosi' fondamentale per i successi della Juve, Hitzfeld imparti' a Lambert il compito di marcarlo durante la finale: questa tattica sarebbe stata fondamentale per la vittoria del Dortmund. Si sarebbe ripetuta in pratica la gara tattica che porto' l'Amburgo di Happel alla vittoria in Coppa dei Campioni proprio contro la Juventus. Happel sacrifico Rolff su Platini e blocco' gli sviluppi delle azioni banconere, basate soprattutto sul genio del Francese.  Con Lambert che osserva ogni sua mossa, e mordendogli le gambe ogni volta che è in possesso di palla, Zidane non fu in grado di lasciare il suo segno sulla partita e senza la sua scintilla creativa la Juventus non riusci' a creare situazioni pericolose con regolarita'. Nonostante i suoi ligi doveri difensivi, fu proprio Lambert a fornire il cross per il vantaggio del Dortmund, trovando Riedle che ha diligentemente dato il vantaggio prima della mezz'ora ai gialloneri. Cinque minuti più tardi, Riedle raddoppio' per i tedeschi, trovando spazio per staccare di testa da un angolo, per confermare la sua doppietta. La Juventus riusci' a recuperare un goal al 64 'con Del Piero. Tuttavia, la minaccia di una rimonta fu breve poiche' Lars Ricken, fresco entrato come sostituto, ristabili' il vantaggio di due gol al 71 minuto. Era fatta: la partita finì 3-1 e il

 Dortmund fu incoronato Campione d'Europa per la sua prima Coppa dei Campioni della storia. Lo scopo di Riedle era certamente di segnare, eroismi a parte...Fu sicuramente il Man of the match. Ma per molti: l'uomo della partita fu lo sconosciuto Scozzese che stava nel centro del centrocampo. La solida determinazione fornita da Lambert dalla sua posizione di contenimento e il suo annullamento della minaccia di Zidane diede al Dortmund la base da cui partire con tranquillita'per vincere. Una vittoria che vide Paul Lambert diventare il primo giocatore Britannico a vincere la Champions League con un club straniero. Nello suo stile tipico, Lambert ha minimizzato il trambusto, raccontando che una volta a casa diede la maglietta scambiata con i giocatori della Juventus a suo padre e come le medaglie saranno da qualche in giro per casa sua, anche se non è sicuro dove. Quel che è certo è il contributo cruciale che Lambert ha apportato a uno dei momenti più orgogliosi della storia del Borussia Dortmund. Paul Lambert restera' anche la stagione successiva con i gialloneri di Westfalia, ma dopo aver vestito solo per 11 gare la maglia delle vespe, nella stagione 1997/98 tornera' in Scozia per accasarsi per 8 stagioni al Celtic Glasgow. Intraprendera' a fine carriera la professione di Trainer e spaziera' in diverse squadre del panorama Inglese tra cui Aston Villa, Norwich City, Blackburn, Stoke City e Wolverhampton. Attualmente siede sulla panchina dell'Ipswich Town con un contratto fino al febbraio del 2021, come gia' detto in apertura. L'anno di Lambert in Germania è stato fugace, ma ha gettato le basi per la sua carriera di allenatore. È stato meticoloso nella preparazione per gli esami da allenatore - "Non sapevo che esistessero", ha detto - e ha ottenuto i suoi scudetti UEFA attraverso l'Hennes-Weisweiler Akademie della federazione tedesca. "Ho appreso tanto dal tempo che ho trascorso lì. Il sistema tedesco mi ha dato più conoscenza su cose che non avevo mai considerato come la scienza dello sport, la psicologia e quant'altro". Di Hitzfeld che lo volle con se al Dortmund dice: "Non c'era una cosa che mi facesse venire in mente che fosse speciale",  "Ma è stato fantastico lavorare con lui. Era fantastico con i giocatori e fantastico in campo. Tutti conoscevano il loro lavoro. Non si può discutere di quello che ha fatto nella sua carriera. Gli ho parlato un paio di volte da quando ha si è ritirato e sono andato a vederlo quando era il tecnico svizzero”. Parlando di Zinedine Zidane e di quella magica serata:. "Non fu proprio un'istruzione impartitami la sua marcatura... Conoscevo un po' il mio ruolo nella squadra", ha spiegato Lambert. "A quel tempo giocavamo contro un sacco di ottimi numeri 10: Gheorghe Hagi, Paulo Sergio, Olaf Thon e tanti altri. Quindi non fu niente di tanto diverso". Due decenni dopo, l'affinità di Lambert con il Dortmund è ancora ininterrotta. Lo scozzese torna regolarmente al Signal Iduna Park  ma Lambert ha ancora un'ultima ambizione: far parte del Blocco del ''Muro'' di 25.000 persone del Dortmund nella tribuna Sud. "Il BVB non avrebbe potuto fare di più per me. È stata un'esperienza straordinaria. Tuttavia, non sono mai stato alla partita come tifoso. Sarebbe una cosa grandiosa e qualcosa che devo fare prima di non essere abbastanza in forma per stare al passo con i ragazzi della Südtribune".


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