martedì 30 novembre 2021

576) 1967 - IL PRIMO E UNICO MEISTERSCHALE DEI ''LEONI'' DI BRAUNSCHWEIG.


Prima della stagione 1966/1967, nessuno aveva pronosticato l'Eintracht Braunschweig nella possibile  lista dei campioni di calcio tedeschi. Con una difesa affidabile e un grande spirito di squadra, il "Löwen" si assicurarono il titolo sotto la guida di Helmuth Johannsen. Quando finalmente arrivo' la fine delle ostilita' del torneo, il 3 giugno 1967 alle 17:51, il fischio finale dell'arbitro Ewald Regely fu quasi sommerso negli applausi fragorosi. In tribuna, i cappelli, le giacche e i cuscini da gradinata, sono volati in aria insieme ad altri oggetti, i piu' disparati e impensabili. , Poi i tifosi entusiasti cominciarono a prendere d'assalto il campo. L'Eintracht Braunschweig aveva vinto 4:1 contro l'FC Nürnberg e si era così finalmente assicurato il

campionato tedesco, che la squadra del "Löwen" aveva già paraticamente prenotato, nella penultima giornata con un pareggio per 0:0 in casa del Rot-Weiss Essen. A 90 minuti dalla fine due punti distaccavano i gialloblu sassoni dall'Eintracht Frankfurt e dal TSV 1860 Munchen. Le due squadre si sarebbero ''scornate'' tra loro proprio all'ultima giornata. Un pareggio sarebbe bastato anche all'ultima giornata. Quando il capitano Joachim Bäse ha finalmente ricevuto il trofeo del campionato, un'intera regione era ubriaca di gioia. Il centro della città è stato inondato di blu e giallo, la squadra campione ha faticato a raggiungere il municipio nel suo viaggio trionfante. 100.000 persone entusiaste hanno scortato per tutto il percorso la sfilata dei giocatori: la cenerentola Eintracht Braunschweig aveva raggiunto l'obiettivo piu' grande di tutti i sogni calcistici. L'artefice dell'inaspettato successo fu l'allenatore Helmuth Johannsen, che guido' il destino dei "leoni", sempre con mano ferma e convinta del proprio lavoro, sin dal 1963. La sua squadra, che aveva due punti di vantaggio sul primo rivale TSV 


1860 Munich all'ultima giornata, è riuscita a rimanere senza subire reti per la metà di tutte le partite. Nel complesso, la rappresentante della Bassa Sassonia ha subito solo 27 gol grazie ad una ottima prestazione difensiva per tutta la stagione. Un record di Bundesliga battuto solo nel 1988 dal Werder Bremen sotto Otto Rehhagel. Un altro record è ancora in vigore oggi: nessuno ha avuto bisogno di meno gol per il trionfo. Solo 49. Era quasi una squadra di sconosciuti quella che ha conquistato quell'unico titolo di campione, per la societa' tra le fondatrici della Bundesliga. Anche dopo aver vinto il Meisterschale, nessun giocatore della squadra campione fece il salto di qualità a livello internazionale. Prima della stagione, la formazione di Johannsen fu sottovalutata e considerata una squadra provinciale, ma l'allenatore ha fatto affidamento con successo sull'unità di squadra e su quello spirito di gruppo, che all'epoca era ancora chiamato cameratismo. L'allenatore affronto' la stagione del campionato con una "mini squadra", una rosa molto corta. Ciò ha reso il lavoro di intresa tra i reparti e i giocatori perfetto. Inoltre, c'era un portiere in porta di nome Horst Wolter, che molti almeno tra i pali valutavano superiore di Sepp Maier. Nella sua arma di contropiede, Johannsen si è affidato ai veloci e tecnicamente abili Lothar Ulsaß, Erich Maas e Gerd Saborowski. Il trio lo ha gratificato in campionato con 14, 11 e 8 reti. Dopo sei incontri, l'Eintracht approfitto' dell'essere completamente sottovalutato e fu per la prima volta in vetta alla classifica con 9 punti. Alla 17' giornata, la squadra della Bassa Sassonia ha festeggiato il campionato autunnale, a pari punti con l'Hamburger SV. L'impennata dell'outsider era ancora considerata dagli esperti come una svista calcistica e una temporanea fase positiva dei leoni. E infatti, due sconfitte a Braunschweig nel 30° e 31° turno contro i rivali dell'Hannover 96 e il Karlsruher SC hanno riaperto la corsa. L'Eintracht Francoforte era ora a pari punti, il campione in carica 1860 Monaco era solo un punto indietro. Alla 32a giornata, però, TSV 1860 e Francoforte hanno buttato al vento la grande opportunita', perdendo rispettivamente in casa col Nurnberg (1:2) e in trasferta con il Werder Bremen (3:0), mentre il Braunschweig ha battuto il Gladbach per 2:1. Lo 0:0 di Essen alla 33esima giornata è stato praticamente sinonimo di titolo acquisito, gia' prima che iniziassero i festeggiamenti di più giorni dopo l'ultima partita casalinga con il 4:1 sul 1FCN. Nella stagione 

successiva, la squadra di Braunschweig esordi' nella Coppa dei Campioni - e ancora una volta si è vista sottovalutata. Molti temevano che il calcio tedesco sarebbe stato imbarazzato dalle prestazioni dei gialloblu che dovevano difendere il livello del calcio Nazionale in Europa. Ma il Braunschweig riusci' ad arrivare ai quarti di finale, dove contro la Juventus di Torino, solo dopo una terza, decisiva partita, la qualificazione al turno seguente, si decise a favore degli italiani. Nei dieci anni successivi il Braunschweig arrivo' quattro volte tra i primi cinque in Bundesliga, ma nella stagione 1972/73 dovette subire la sua prima retrocessione nella lega minore. Risalira la stagione successiv. Dal 1974 fu Branko Zebec a guidarlo e nel torneo 1976/77 mancava un punto per conquistare il secondo Meisterschale nella storia del club. Johannsen lasciò l'Eintracht nel 1970 e si trasferì a pochi chilometri a nord-ovest di Hannover. Nel 1979/80 retrocesse nelle serie minori e per molti anni non vide piu' la Bundesliga. Ci torno' nella stagione 2012/13 dopo 32 anni ma fu una stagione disastrosa. Arrivo' ultimo e ritorno' subito nei propri ranghi. Attualmente (2021) dopo una ennesima retrocessione, l'anno scorso, dalla 2 Bundesliga e' sceso in Dritte. 



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