martedì 30 novembre 2021

573) 1943 - JULIUS HIRSCH - IL CALCIATORE CHE MORI' AD AUSCHWITZ


Le storie tristi sono quelle vere, sono quelle che si basano sulla vita così com'è: crudele, cruda, nuda e sincera. Quelle storie, sono quelle che fanno tacere quando finiscono di raccontarle, sono quelle che ci colpiscono come un martello e ci riportano alla realtà, dove non ci sono né Principi né Principesse e dove i castelli sono solo prigioni ben decorate. La storia di Julius Hirsch è una di quelle storie. Calciatore, padre, figlio, fratello... Nato in un villaggio tedesco vicino al confine Francese chiamato Achern, in una famiglia in cui suo padre ha combattuto dalla parte tedesca durante la guerra contro la Francia, nel 1870. Il minore di quattro maschi di una famiglia con sette bambini da sfamare nel

dopoguerra. Julius, ha studiato pero' e si è formato a Karlsruhe, dove ha iniziato anche a giocare a calcio nel 1902. Fu l'attaccante che ogni stagione porto' la città Tedesca in cima alla classifica segnando per la sua squadra reti importanti, di quelle che valgono i campionati. Fu il primo giocatore nella storia Tedesca a vincere il campionato con due squadre diverse: Il Karlsruher FV nel 1910 e il SpVgg Fürth nel 1914. Fu anche convocato dalla Nazionale tedesca e per sette partite indosso' l'aquila sul petto. Due di quelle volte, furono alle Olimpiadi del 1912, anche se non partecipo' a partite storiche come la vittoria per 16:0 contro la Russia. Nel frattempo si specializzo' anche come imprenditore, lavorando in aziende sempre vicine ai campi di calcio. Durante la sua carriera finì  anche per essere scelto nell'11 ideale dei migliori giocatori prima della grande guerra. Allo scoppio della guerra, Julius fu chiamato dalla Germania a combattere nei suoi ranghi, guadagnandosi la Croce di Ferro di seconda classe e venendo promosso al grado militare di Sergente. Al ritorno dalla guerra, Hirsch si dedicò a lavorare nell'azienda del padre, anche se il calcio lo chiamò di nuovo anni dopo, tornando questa volta al 

Karlsruher FV, come allenatore delle giovanili, per poi ritirarsi dal calcio attivo per lo stesso club nel 1925. Dopo una vita al servizio del popolo tedesco, combattendo per loro e avendo avuto una carriera calcistica di successo, Julius si ritirò e si concentrò sulla sua famiglia. Tuttavia c'era un problema con Hirsch: Hirsch era ebreo. Nel febbraio del 1943, Julius era assiduamente controllato dalla Gestapo per le sue radici ebraiche e fu imminente il suo viaggio di esilio in Francia. Poco dopo, appena un mese dopo, sarebbe stato arrestato, per essere messo su un treno con altri 11 ebrei della Regione, con cui fini' in campo di concentramento. Il 2 marzo Hirsch entrò ad Auschwitz insieme ad altre 1500 persone, tuttavia tra i registri che contavano solo circa 150 presenze, il nome Julius Hirsch non compare tra loro. Lì si perde ogni traccia del giocatore che un giorno fu convocato dalla squadra Nazionale tedesca e fu decorato con la Croce di Ferro. Nel 1943, la sua famiglia ne perse le tracce e solo due anni dopo, l'8 maggio 1945, il consiglio comunale di Karlsruhe dichiarò il suo decesso e firmò il certificato di morte, informando così la sua famiglia. Attualmente, la

Federcalcio tedesca (DFB) assegna un premio chiamato "The Julius Hirsch Award", a quelle organizzazioni o individui che perseguono l'uguaglianza, la tolleranza e la libertà delle persone. Alcuni tra i vincitori sono stati i fan club ''Schikkeria'' del Bayern, per il loro lavoro in memoria di Kurt Landauer e gli ultras di Norimberga per le loro coreografie in omaggio al loro allenatore ebreo Jenö Konrad. Julius Hirsch ebbe un destino crudele per qualcuno che ha sempre condotto una vita semplice e ha svolto il suo dovere, qualcuno che ha combattuto per il ''suo'' paese che poi lo uccise. Qualcuno che ha emozionato migliaia di persone con la palla ai piedi. Questa e' la vicenda di un uomo tra i tanti, che ha sofferto sulla propria pelle, la crudeltà della vita, del destino e dell'uomo. Questa è una di quelle storie che finiscono con un silenzio.



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