giovedì 25 novembre 2021

565) 1991 - GERD KISCHE, UWE REINDERS E IL MIRACOLO DI ROSTOCK.

 

Uwe Reinders fu uno dei pochi allenatori che si spostarono dall' Ovest all' Est della Germania per allenare. Scrisse la ''sua'' breve storia con l'Hansa Rostock e divenne l'ultimo campione della DDR il 25 maggio 1991. Successe addirittura prima della caduta del Muro. Erano gli ultimi fuochi, di un regime alla frutta e di un sistema calcistico che ci andava a braccetto. Quando Uwe Reinders si presento' all' allenamento non credeva ai suoi occhi. Tanta disciplina e obbedienza non la aveva mai toccata con mano nella sua lunga e impegnativa carriera. Quando il quattro volte Nazionale Tedesco dell'Ovest, volle dirigere il suo primo allenamento come allenatore del FC Hansa Rostock il 1° luglio 1990, i suoi

nuovi ''allievi'' erano schierati tutti fianco a fianco in fila ordinati su una riga del terreno di gioco. Reinders visibilmente irritato con il suo assistente Jürgen Decker ha chiesto cosa ci facessero dei calciatori lì....Inquadrati. Decker, rispose che doveva rivolgersi loro con un ''rompete le righe''. Come era stata cosa  comune per anni nei club della DRR Oberliga. Secondo Reinders invece il ''liberi tutti'', una liberta' individuuale fuori da restrizioni imposte da un sistema politico,  aumentava il risultato di prestazioni. Reinders, che aveva osato percorrere la strada verso Est, come uno dei pochi allenatori della Germania Occidentale negli anni della svolta, non volle mantenere questo rituale di stampo militaresco. "Ho chiesto ai ragazzi se stessero aspettando un generale o un allenatore..e ho detto loro che di generali non ne vedevo in giro". Altra cosa inconsueta per uno ''straniero'' dell'Ovest: dei 20 giocatori componenti la rosa della sqaudra, nessuno possedeva un telefono. "Se vogliono avvertirmi, devono suonare il Tam Tam", disse l'allenatore con sarcasmo. La natura informale del professionismo di lunga data, vissuto da Reinders nel Werder Brema (1977-1985) fu un punto importante di incoraggiamento per la sua squadra e contribui' chiaramente a migliorare le prestazioni: L'Hansa fu 


sensazionale nella stagione 1990/1991. Si laureo' come ultimo Campione tedesco-orientale sotto Reinders e vinse anche la Coppa Nazionale conseguendo un double.. "Fu un grande, pazzo periodo" Il nativo di Essen fu senza dubbio l'artefice di un miracolo del calcio. Perché in realtà la rosa del club a disposizione era discreta ma non eccelsa e la societa' aveva solo ingaggiato l'allenatore con il proposito, come obiettivo, di salvarsi comodamente dalla seconda serie. L'Hansa arrivava da un sesto posto raggiunto nella stagione conclusa. Rostock- diciamocelo chiaramente - non era, ne una piazza ne una squadra tra le piu' ambite del calcio di Oriente. Il Rostock aveva la reputazione di una squadra di ''ascensori'', di sali-scendi tra le categorie. Era chiaramente all'ombra dei grandi club come Dynamo 

Berlin e Dynamo Dresden. E addirittura di Magdeburg e Carl Zeiss. Poi pero' arrivo' Reinders che ha riscritto la storia con la sua squadra, che a lui piaceva definire "collettivo".Fu una storia di una sola pagina. Quella conclusiva di un torneo durato 43 edizioni. Dal 1950 al 1991. ''Solo'' a tre partite prima della fine della stagione, il Meclemburgo, pote' celebrare la vittoria del titolo. E quindi anche la conseguente qualificazione per la Bundesliga che andava a riunificarsi, comprendendo due squadre dell'Est, per una stagione unica a 20 squadre, transitoria e stabilizzatrice. "Ripeto, fu un grande e pazzo momento, abbiamo avuto una grande squadra, non è stata una coincidenza, e non e' solo per fortuna che siamo andati lassù", ha detto Reinders. Nella mente di Uwe Reinders non ritornano solo i successi sportivi. Ricorda ancora le parole del suo ex allenatore Otto Rehhagel che diceva...''Uwe con la palla e' un giocatore di classe Mondiale...senza palla e' un giocatore di quartiere''...Reinders in ''patria'' non aveva una reputazione linda. Aveva un carattere difficile e non era amato da molti compagni inoltre aveva la fama di giocatore d'azzardo. Il suo carattere lo porto' a essere al centro di ''avventure'' anche nella sua permanenza sul Mar Baltico. Si lamentava spesso della noia di quei luoghi. 

Della vita che sembrava grigia, organizzata e senza slanci e iniziative personali anche nella vita quotidiana. Disse cha all'inizio aveva avuto difficolta' a riconoscere anche i suoi giocatori, perche' tutti tagliavano i capelli allo stesso modo...Il tipico Ossi-Mullet ...alla Mike Wagner. Un episodio in particolare sottolineo' la difficolta' di adeguarsi di Reinders all'inoculato quotidiano vigente in DDR. A Rostock esisteva un solo distributore di benzina senza piombo. La gente stava in colonna per ore come un lungo serpente, in attese pazienti e rassegnate. Un giorno decise con la sua Mercedes di scavalcare la fila e di arrogarsi il diritto di passare davanti a tutti...Nonostante fosse stato riconosciuto come l'allenatore della squadra locale, prima in classifica...cosa inconsueta da quellle parti...un autista della fila, correttamente rispettoso del proprio turno..scese dalla macchina e gli disse....''Se non rispetti il tuo turno ti taglio entrambe le braccia....'' Gulp...L'esordio in Bundesliga nel 1991 fu col botto. Un 4:0 secco contro il Norimberga di Willi Entenmann. Ma il capolavoro fu alla seconda giornata all'Olympiastadion di Monaco. Con reti di Sedlacek e Jens Wahl, l'Hansa si impone contro il Bayern di Jupp Heynkess.


 L'evento si ripetera' anche al ritorno, contro un Bayern affidato temporaneamente a Soren Lerby, ma l'exploit,  non basto' per salvare gli Anseatici dalla retrocessione al tirar delle somme. Arrivati 18esimi.  Dopo la retrocessione dalla Bundesliga, tuttavia, la squadra nel frattempo aveva assunto una faccia diversa per poter competere nel massimo livello.. L'Hansa dovette ingaggiare rinomati e costosi professionisti occidentali. Giocatori esperti come, Olaf Bodden, Michael Spies o Frantisek Straka furono assoldati dalla  societa' del Meclemburgo. "Non vennero per una mela o un cesto di uova... o perché il Mar Baltico era così bello, volevano guadagnare un po' di denaro", ribadisce Reinders. Per 7 giornate l'Hansa condusse la classifica. Ad un certo punto, comunque, ogni sogno finisce. L' Hansa scivolò gradualmente sempre piu' in basso nella classifica. La discesa fu accompagnata settimana per settimana da continue dichiarazioni astiose tra l'allenatore e l'allora presidente Gerd Kische. Un personaggio altresi' discutibile. "Il mio contratto era ben chiaro in tema di premi e salario. Non appena Gerd Kische in carica, disse improvvisamente che avrei dovuto rinunciare al 50 per cento.....Anche se 

Io ero disposto a farmi pagare più tardi i soldi per consapevolezza che la societa' stava annaspando economicamente,..... fui messo alle strette e capii che la societa' era intenzionata a liberarsi di me in quanto gravavo esorbitatamente sul bilancio. Comincio' una guerra tra Gerd Kische e Uwe Reinders, e dopo 27 giornate di torneo Reinders dovette riprendersi il cappello. Ad un mese dal suo esonero Reinders fu assunto da un'altra squadra militante in Bundesliga, il pericolante Duisburg, in sostituzione di Willibert Kremer. Reinders non riuscì a centrare l'obiettivo salvezza, ma fu comunque confermato alla guida della squadra finché, il 21 ottobre 1993, si trasferì all'Hertha Berlino, mantenendo l'incarico di allenatore per cinque mesi. Allenò quindi, dal 1994 al 1997, il Sachsen Lipsia, squadra militante in Regionalliga. Dopo cinque anni di inattività, Reinders ritornò alla guida di una squadra di calcio professionistica il 25 ottobre 2002, sulla panchina della stessa squadra in cui aveva cominciato la carriera di allenatore, Eintracht Braunschweig. Succeduto a Peter Vollmann, Reinders rimase per due anni (fino al suo esonero, datato 2 marzo 2004) sulla panchina della squadra senza riuscire a mantenere il club su buoni livelli. L'ultima esperienza di Reinders come allenatore è stata nel 2005 sulla panchina del Frisia Brinkum, un club neopromosso in Oberliga Nord: anche in questo caso l'esperienza si concluse con l'esonero dell'allenatore. La diatriba tra Reinders e Kische fu la fine del momento di gloria dell'Hansa Rostock. Ma chi era veramente Kische?...Come aveva potuto influire la sua fumina 

personalita' a scapito di una squadra che mai come sotto Reinders aveva raggiunto tale livello e rinomanza?. Gerd Kische ha fatto la storia dell'Hansa prima come calciatore e poi relegandosi a presidente. Gerd Kische e' una leggenda dell'Hansa Rostock. Giocava tezino destro, e bruciava la fascia di appartenenza coi suoi continui proponimenti...181 gare in Oberliga DDR. Per tre volte retrocesse e per tre volte risali' insieme alla squadra. 63 gare in Nazionale DDR....Record di presenze..dal 1971 all'80. Nel suo palmares resta indelebile la vittoria con la Nazionale DDR ai giochi Olimpici del 1972. I suoi litigi continui con l'allenatore, Uwe Reinders...porteranno il tecnico a dichiarare a Kicker: ''Mi sono reso conto con il tempo che nonostante il grande successo abbiamo un idiota come presidente'' ''E' impossibile che ogni volta che la stampa scrive della ''mia'' squadra, il presidente pensi che le recensioni quando sono negative, siano riconducibili solo a me e al mio operato...'' Il percorso di Kische come presidente dell'Hansa si concluse nel 1995 e si sprecarono per l'occasione, le speculazioni della stampa, in merito, se si trattasse di espulsione da parte del consiglio di amministrazione, o di dimissioni volontarie. Kische, dopo la fine della sua carriera come presidente si relego' dietro una scrivania e si dedico' al settore edilizio. "Ho raggiunto la pace dei sensi. Non devo necessariamente più correre allo stadio." Tuttavia, insieme agli eroi di un tempo, l'oggi membro onorario dell'Hansa, non perse l'occasione di celebrare allo stadio le varie promozioni negli ultimi 30 anni. Le due risalite in Bundesliga nel 1995 e nel 2006 e la promozione in Zweite nel 2011.

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