martedì 4 gennaio 2022

619) 1989 - 1.FC HOMBURG/SAAR vs. DFB: LA DIATRIBA PER UNA MARCA DI PRESERVATIVI. ''

Poco piu' di 30 anni fa l'FC Homburg, appena promosso in Bundesliga pubblicizzava sulla propria maglia una azienda che produceva materiali gommosi, tra cui i preservativi. E ciò alla DFB non piacque per niente. Ma gli Homburgers combatterono strenuamente per poter esinbire la pubblicità sulla loro maglia - e alla fine ebbero ragione. Alla fine degli anni '80, i tifosi e gli appassionati di calcio poterono imbattersi guardando le foto delle squadre al via della Bundesliga nella scritta: "London". Essa appariva in bella mostra proprio sul petto dei giocatori della neoproimossa squadra della Saar, FC Homburg. Questo nome compariva regolarmente su molte confezioni di preservativi essendo proprio una marca

ben conosciuta oltre Manica. Fu così che l'accordo pubblicitario del club, con il produttore di preservativi "London Rubber Company" sfociò in una diatriba che finì addirittura fino al tribunale Federale della DFB. La corte riunita, stabilì che i funzionari della Federcalcio Tedesca erano allora, anche guardie morali. Minacciarono di sottrarre eventualmente punti dalla classifica della squadra e multarono il club di 100.000 marchi. La dirigenza dell'FC Homburg, temporaneamente coprì la pubblicità con una barra nera, assai antiestetica... Dopo un anno di controversie legali, il 7 febbraio 1989 il tribunale regionale di Francoforte stabilì che la pubblicità del preservativo sulle maglie non era contraria alla morale ne ledeva il buon costume. I giocatori dell'FC Homburg poterono così presentarsi nuovamente con il logo in bella vista. Ormai, 30 anni e più dopo, la gente di Homburg ricorda le maglie con sentimenti contrastanti. "Fa parte della nostra storia tutto sommato. Sia come città che come società calcistica", ha affermato oggi l'amministratore delegato dell'FCH Rafael Kowollik all'agenzia di stampa tedesca che lo intervistò. Molti appassionati di calcio, ancora oggi, quando acquistano i profilattici London, Kowollik ne è convinto, ricordano la scritta accomunandola con le maglie dell'FC Homburg. L'attuale campionato di Regionalliga in cui militiamo, e siamo nel 2021... ''ha ancora molti dei suoi limiti, dovuti alla poca visibilità a livello Nazionale", nonostante siano trascorsi 30 e passa 


anni..Figurati nel 1989. Qualcuno ritiene che lo scandalo forse sarebbe ancora maggiore oggi nell'era dei social network. Per i giocatori non fu "una storia poi così eclatante" all'epoca. Non ci furono mai commenti ironici in campo. A quel tempo, il presidente del club Manfred Ommer, in particolare, ebbe un confronto reso pubblico, con i funzionari della DFB tra cui il potente ''deus ex machina'' Gerhard Mayer-Vorfelder, per la quale la pubblicità della maglia era diventata una vera spina nel fianco. Anni dopo, l'ex velocista di livello mondiale e partecipante alle Olimpaidi del 1972, Manfred Ommer, che veniva dalla polisportiva atletica del Bayer 04, presidente dell'FC Homburg dall'1986 al 1994, ricordò, quanto ai tempi, gli fosse parsa paradossale quella diatriba: Addirittura, "l'arbitro Walter Eschweiler mi chiese di non indossare le maglie prima di una partita, altrimenti non avrebbe fischiato l'inizio della gara", “Eravamo in anticipo sui tempi quando poi improvvisamente, di lì a qualche anno tutti cominciarono a parlare di AIDS e di come prevenirsi. Nel 2017, il club della Regionalliga della Saarland, SV Oberwürzbach pubblicizzò un sito web di un'attrice porno, esponendo il logo sulle sue maglie. La Federcalcio del Saarland lo proibì. Gli statuti della DFB, della DFL e quelli delle Federazioni Regionali continuano tuttoggi a vietare la pubblicità sulle maglie, che violano “etica e morale”. Ma ovviamente tutti vedono l'etica e la morale in un modo diverso. Anche nel 2017, Il Rot Weiss Frankfurt pubblicizzò un Club per sauna nell'Hessenliga. Mario Basler....fu ingaggiato per il club come allenatore e esternò subito il suo parere in merito: “Ma di cosa stiamo parlando? Il club ha bisogno di soldi. Se altri aiutassero a incrementare soldi, allora il Rot-Weiß non avrebbe bisogno di publicizzare un Club di sauna. ”Dopo una revisione, anche la Federcalcio dell'Assia (HFV) effettivamente concordò che non c'erano i cavilli per potersi appellare. Le maglie con la scritta "London" degli Homburgers furono successivamente "messe in naftalina" secondo l'amministratore delegato Kowollig. Furono ritrovate casualmente all'inizio degli anni 2000, in un angolo abbandonato del magazzino "parzialmente consunte o ammuffite". Kowollik quando lo riferì al cronista che lo intervistava, ne fiutava il riscontro di un piccolo affare, rivolto ad eventuali collezionisti: "Ne sono rimasti pochissimi esemplari, però, anche ben conservati"....

 

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