sabato 8 gennaio 2022

624) 2017- LA NUOVA VITA DI TIM WIESE. - ''Da portiere a Wrestler. Passando da Demir, alla Lambo...Oltre le imposizioni del calcio...''


Tim Wiese, da portiere non avrebbe voluto avere i muscoli che ha ora. Adesso ha muscoli dappertutto e un collo da toro che nella vita normale non può che attirare l'attenzione...Cos'è che lo spinge? In televisione va la Champions League, Wolfsburg-KAA Gent, una partita che se non sei di Wolfsburg non interessa a nessuno, men che meno allo stesso Tim Wiese, che infatti voleva solo stare con Sergio, il suo amico italiano, per una cena ottimale, perché per oggi, Tim, non ha ancora raggiunto le 3000 chilocalorie al giorno di cui ha bisogno per i suoi muscoli, nella "fase di dimagrimento" . Nel suo

frigorifero ha ancora la ricotta e il quark magro, in confezioni da mezzo chilo, suo programma seralestandard, ma per oggi dovrebbe esserci qualcosa di speciale. Accidenti, è il giorno della consegna della sua nuova Lamborghini, un modello speciale, Aventador LP 700-4, Pirelli Edition, 450.000 euro, un modello disponibile solo per 120 acquirenti, carrozzeria in fibra di carbonio, verniciata in madreperla. In realtà avrebbe dovuto arrivare a mezzogiorno, poi passò l'intero pomeriggio, poi finalmente la sera..... prima alle sei, poi alle sette, e ora sono già le nove passate, e il suo "Lambo", come lo chiama Lui, ancora non si vede. Prende il suo iPhone e compone il numero del concessionario. "Cosa? Hai guidato fino a Oberneuland?" ''Hai sbagliato uscita...''. Wiese deve faticare per controllarsi. Sua moglie stima che ci siano circa cinque chilometri dall'uscita autostradale sbagliata. “Altri tre chilometri!....Torna indietro!!!” grida Wiese indignato. "Questo mi infastidisce adesso, davvero!" Va a ravanare nell'armadio del soggiorno e prende una Lucky Strike. "Cazzo, cazzo, cazzo...", dice Wiese. "Eccolo, eccolo di nuovo, lo stress, che mi fa fumare di nuovo." Tim fumava anche quando faceva il calciatore, nelle lunghe ore che precedevano una partita. Si sedeva sempre nelle halls degli Hotels. Del Park Hotel di Brema, dove ha trascorso la notte prima della sua prima partita casalinga con il Werder Brema, ha ancora in mente il suo numero di stanza e annesso telefono. Ha sempre avuto la 204. È un periodo passato ormai e che oggi non gli piace ricordare...il suo passato calcistico. Ma inevitabilmente continua a  perseguitarlo. Sono passati tre anni da quando il TSG 1899 Hoffenheim lo ha relegato nel "Training Group 2", un'unità di punizione. Ex nazionale, con 269 partite di Bundesliga, 6 gare in Nazionale, capitano all'Hoffenheim a 3,5 milioni di euro all'anno, Tim Wiese precipitò nel giro di poche settimane. Subisce 27 gol in 9 partite, 4 contro un club di quarta divisione: il Berliner AK 3 ...Contro il promosso Greuther Fürth, invece, perse il suo posto regolare di portiere e si è allenò per alcune

settimane senza giocare. Finché non smise di giocare a calcio poco dopo, per sempre. Aveva 31 anni e fino ad allora aveva giocato solo a calcio. Wiese era un portatore di speranza, un portiere di talento, ma a parte un titolo in Coppa DFB, gli sono stati negati grandi successi. Ha perso due volte la finale di DFB Pokal, due volte è arrivato secondo con il Werder Brema. Secondo...che non è altro che un sinonimo del primo dei perdenti. Restano in pratica solo grandi e piccole sconfitte, rabbia, ferite, contrattempi. Le sue due ferite ai legamenti crociati nel 2005. Ora indossa già il "look scolpito" che voleva ottenere, un corpo fatto di pelle e muscoli. L'allenamento inizia quindi alle undici, esattamente al minuto spaccato. È sempre lo stesso programma, sempre lo stesso ritmo. Lunedì: pettorali, tricipiti, bicipiti. Martedì: gambe. Mercoledì: schiena, spalle, pancia. Tutto ricomincia da capo il giovedì. Un'ora di allenamento per volta, tre ripetizioni su ogni macchina. Poi "Pure Whey Isolate 95" al gusto di fragola, 700 millilitri di bevanda proteica che rafforza i muscoli e via alla sauna, a volte solo per una seduta, a volte per due, preferibilmente in piedi, dice Wiese, in modo che l'acqua in eccesso tra i muscoli e la pelle venga espulsa. Questo è l'unico modo in cui il corpo lavora davvero duramente, le vene, le fibre dei muscoli emergono. I muscoli che ha ora non gli sarebbero stati dati prima, ne gli sarebbero serviti. Sarebbero stati  solo d'intralcio come calciatore, o comunque come portiere. Un portiere deve saper volare, deve essere alto e leggero, ha bisogno dei muscoli delle cosce per saltare. Ma ora Wiese ha muscoli ovunque, ha un corpo pesante che lo tiene piantato a terra. Un bicipite grosso come le cosce degli altri e un collo di toro che non va bene nella vita normale, per non parlare nel calcio. Wiese ora non può più volare. Una volta Wiese prese parte ad un evento dell'associazione di wrestling ''WWE im Ring'', nel novembre del 2014 alla Festhalle di Francoforte, solo per avere un'idea di come ci si sentisse. Per respirare l'ambiente da dentro. Nel luglio 2015, Wiese volò in Florida, al Performance Center di Orlando, per una sessione di allenamento di prova con l'organizzazione di Wrestling Americana. Mostrò loro cosa 


avrebbe potuto fare lì: sforzandosi fino al limite del dolore. Al contrario, rimase entusiasta degli Americani, della Florida e dei brutali metodi di addestramento dei Wrestler Americani. Adesso vuole farlo anche in Germania, con il suo allenatore di origine turca, con cui piace parlare molto dell'America. Ora sono sdraiati uno accanto all'altro nella sala relax, davanti alla sauna, solo un asciugamano intorno alla vita. Ripassa nella mente di nuovo il grande sogno, la Florida, il wrestling, la vita americana. "Puoi fare qualsiasi cosa in Florida", dice Demir. "Anche i gay possono sposarsi lì." "Davvero?" dice Wiese. In realtà trova tutto ciò che riguarda l'America interessante. "Sì", dice Demir, "Potresti anche sposare delle cose...". ''Cose?''  Wiese tace. ''Veramente?'' Prosegue Demir... "Sai una cosa, Tim", continua Demir allegramente, "Potresti anche sposare la tuo Lambo. Si chiamerebbe allora Lambo-Wiese. Bello, vero?"  Tim Wiese odia essere preso in giro. Ma il suo allenatore può fare qualsiasi cosa. Ha già pubblicato le sue foto sulla sua pagina Facebook, un fatto che il manager di Wiese ha visto con preoccupazione, ma Wiese non ha detto nulla.  Wiese parla con Demir di tutto, dei suoi punti di forza e di debolezza. ''Per i miei assistiti, sono qualcosa come un medico o un parrucchiere,'' dice Demir, ''uno a cui si racconta tutto''. La moglie di Wiese ne e' rimasta molto sorpresa, forse non favorevolmente sorpresa. Suo marito non aveva mai sopportato così a lungo qualcuno come ha fatto con Demir e  non si era mai lasciato andare a raccontarsi così tanto. Demir pianifica la vita di Tim Wiese, è come una madre che gli dice di asciugarsi i capelli dopo l'allenamento per non prendere il raffreddore. È lui che gli dice di non mescolare la sua bevanda proteica a casa ma prima in palestra in modo che non perda i benefici nella sua borsa da palestra durante il tragitto ed è Demir che dice a Wiese cosa mangiare, a basso

 contenuto di carboidrati, niente carboidrati, ma tanta carne, pesce, verdure e 3000 chilocalorie al giorno. Dice ciò che è buono e ciò che è cattivo: ricotta, quark magro, tonno in scatola...è buono, patate, riso, pasta e naturalmente, il peggio di tutto, l'alcol... è cattivo. Demir predica, disciplina e crea un clima ascetico. Ed è ciò in cui Wiese ora crede. È una vita che dovrebbe dargli sicurezza, una vita programmata in millimetri, in chilogrammi e in calorie. A pranzo vogliono mangiare spiedini di pollo, pollo alle verdure, ma c'è ne e' una sola porzione. "Allora mangiamo carne", dice Wiese. "Ne hai abbastanza?" Il cameriere, che lui chiama "El Presidente", suggerisce una porzione di tartare. "La carne cruda è la migliore", dice Wiese, "ma c'è ne è sempre così poca". "Raddoppia la porzione, raddoppia il prezzo", dice il cameriere. "Fai solo una grande porzione allora", dice Wiese. "Il filetto di manzo costa 20 euro al chilo.. So come gestirmi. "Ora sa tutto di cibo. Mangiare, dice, è la cosa più importante. Sa quante calorie ha una bistecca di manzo, uno spiedino di pollo, una porzione da 500 grammi di quark magro. Acquista lui stesso carne bovina sfusa. A casa porziona la carne, la chiude in sacchetti e la mette nel frigorifero, a volte la congela così ha sempre qualcosa da consumare quando è a casa. Vuole sempre avere le giuste calorie a disposizione  per la sua dieta. "Il 30 percento è l'allenamento, il 70 percento è l'alimentazione", dice sempre il suo allenatore. Wiese dice: "Mi alleno la mattina e mangio il resto della giornata". Con Wiese, tutto suona sempre un po' più grande, più folle di quanto non sia in realtà. Non sta in piedi nella sauna come aveva annunciato, ma si siede perché pensa che la sauna nell'Universum Gym sia troppo piccola per stare in piedi. Tim Wiese non spreca i suoi soldi, li investe, per lui la Lamborghini è prima di tutto un buon investimento. Quando attraversa Brema in macchina, rispetta il limite di velocità, si ferma al semaforo rosso e quando viene fermato da un agente di polizia nella zona di divieto di sosta chiede solo: "Perché mi guarda così severo?" E lui lo lascia andare. A volte Tim Wiese sembra un corpo estraneo, ingombrante nel suo stesso fisico, nella sua stessa vita. Quando era ancora al culmine della sua carriera, sarebbe potuto andare in Spagna, al Real Madrid. Ma scelse l'Hoffenheim perché aveva paura di finire come un tedesco qualsiasi a Madrid. Ora vive alla periferia di Brema, alla fine di un nuovo complesso residenziale, in una casa unifamiliare dietro una alta siepe 


accuratamente tagliata. La casa è un sogno, pieno di composizioni di fiori secchi, trifoglio e un grande prato di tulipani. La foto del matrimonio nel prato è appesa sopra l'angolo del camino, dietro il divano, bianco come quasi tutto in casa. La nuova Lambo è parcheggiata nel doppio garage, accanto ad essa c'è la sua Chevrolet Camaro, una "muscle car" americana che Wiese dice abbia 1015 CV, la versione messa a punto da Hennessey, e quando la avvii ti spaventi. "Devo accenderla?" chiede. La Camaro è in effetti molto rumorosa. Wiese dice che la Camaro può correre a più di 400 chilometri all'ora. Ma non osa. La guida solo a 280 perché teme che decolli e e si ribalti. Tira fuori di nuovo la chiave di accensione. Non vuole andare in giro adesso. Preferisce prendere la sua Mercedes-AMG bianca, che sembra più normale e "ha solo circa 600 CV", l'edizione speciale per i giocatori della Nazionale attuale ed ex. Poi si siede a cena da Sergio, questa volta senza il suo allenatore. È già tardi, poco dopo le dieci, la sera dopo la consegna della Lambo. Il negozio è vuoto, ma conosce il titolare, un vecchio amico che ha avuto un ictus ed è su una sedia a rotelle davanti a una piccola tv a guardare la Champions League. Si assicurò che la cucina fosse ancora aperta. La sera, dice, il proprietario è in casa. Serve ostriche, vongole veraci della laguna veneta e calamari alla griglia. Proteine. Proteine. Proteine. Ma poi arriva un Primitivo, un vino rosso buono e pesante. Alcool. Wiese esita. Aveva già mangiato una bruschetta prima, pane bianco, carboidrati, un peccato mortale, Wiese lo sa. "Dai," dice Wiese, "Che sarà mai?'' ''Adesso ci prendiamo un bicchiere. Un bicchiere per brindare alla Lambo." La mattina dopo Wiese è di nuovo in palestra all' Universum, sempre alle 10.40, un altro caffè senza latte, poi arriva il suo allenatore. "Allora?" chiede Demir. "Cosa sta facendo la Lambo?" Wiese fa il resoconto della serata. Confessa la trasgressione del vino. Non parla delle bruschette. Demir dice attaggiandosi a guru: "Vedo il vino sulla faccia di tutti. Come te, Tim, che vedi quando una squadra gioca in fuorigioco, io quando qualcuno ha bevuto un bicchiere di champagne in piu'". E poi dice a Wiese quante calorie ci sono nell'alcol. "Un grammo di alcol equivale a sette chilocalorie. E sai qual è il peggio? Il corpo accumula ritenzione idrica sotto la pelle." Wiese lo guarda confuso, ma il suo allenatore continua impassibile: l'alcol blocca la lipolisi per almeno tre giorni. Ciò significa: nessuna perdita di grasso per almeno tre giorni. "Puoi pompare come vuoi per tre giorni e non perderai un grammo di grasso." Fa male. "Davvero?" dice Tim 


Wiese. Non farò mai più l'idiota, giurò Wiese a se stesso. Quando era ancora un portiere, Wiese una volta disse: "A volte penso che sarei stato un giocatore di campo migliore. Come portiere, giochi sempre in bilico. Sei sempre tra l'idiota di turno e il supereroe". Da wrestler tutto dovrebbe essere diverso, da wrestler lui è il "supereroe", garantito. E da tutto ciò che ha sentito finora, la gente non vede l'ora di vederlo come un wrestler. Dice di essere stato appena a casa in Renania, a Carnival, Colonia, Bergisch-Gladbach. E tutti volevano solo sapere: "Fantastico, quando inizi con il wrestling?" Nessuno gli ha più chiesto del calcio. Solo il secondo portiere del Colonia Thomas Kessler. Lo ha chiamato in anticipo per chiedergli se andava tutto bene. "Certo", gli disse Wiese. Siamo a giovedì, quasi un fine settimana. Al mattino nuovo allenamento, petto, tricipiti, bicipiti, nel pomeriggio deve andare a Berlino, dove ha un incontro di lavoro la mattina dopo. Rientra e ordina di nuovo della tartare per rafforzarsi per la trasferta. Fuori c'è la sua Mercedes bianca con la quale vuole guidare fino a Berlino. In realtà voleva prendere la Camaro, ma poi ha letto il bollettino meteorologico: un grado in più, forse neve, forse pioggia. Questo, dice, è troppo rischioso per lui. Wiese dice che fino ad ora nessuno gli ha detto in faccia che a qualcuno non piace di lui questa sua nuova vita, che succede solo dietro, sui social. El Presidente, il cameriere, si siede con lui. Ha cercato su Google una sua foto, Tim Wiese come portiere, ancora senza muscoli. "Te l'ho già detto diverse volte, prima eri meglio." "Davvero?" dice Tim Wiese. "I giovani calciatori si sono tutti adattati alle regole, dicono sempre di sì, sì, certo, mister allenatore. Lo insegnano sin nelle scuole calcio. Le persone come me stanno sparendo". I Stefan Effenberg. Gli Oliver Kahn. I Toni Schumacher. I Mario Basler. "Devi anche andare oltre la linea, uscire là fuori. Ma nessuno lo fa più oggi." Questo è uno dei motivi per cui ora vuole diventare un wrestler. Per lui è il mondo opposto, chiassoso, sgargiante, privo di tabù, politicamente scorretto come avrebbe sempre voluto essere da calciatore, ma non gli è mai stato permesso di esserlo. È seduto nella sua Mercedes bianca sulla strada per Berlino. È da qualche parte sulla A7, appena prima di Hannover. “Pronto?” risponde nel suo iPhone. "Pronto?" Ancora una volta niente rete. Ha già messaggiato una frase, la frase più importante a Thomas Schaaf. Per quasi una settimana si portava dietro quella frase: "Ad ogni sconfitta diventi sempre più rugoso, dovresti farti un'iniezione di botox". Ancora 250 km a Berlino. Wiese cerca ancora in rubrica. trova altri interlocutori che lo accompagnino durante il viaggio. La rete c'e' e spesso cade. Guida. Ogni giorno si allontana sempre più dal calcio. Dal suo passato. Si sente libero. Si sente fuori da quelle riche che il calcio gli aveva sempre imposto. Gia' ora è libero. Sempre che Demir la pensi uguale.

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