martedì 18 gennaio 2022

635) 1979 - I PERSONAGGI - ALLAN SIMONSEN - ''La prima Pulce.''


Fu per Lui, che quando indossò i colori blaugrana del Barcellona nel 1979, fu coniato il soprannome di ''Pulga''...La pulce. Poi con il nuovo secolo arrivo' Lionel Messi...Allan Simonsen, e' stato l' unico Pallone d'Oro di origine danese fino ad oggi. Lo ottenne nel 1977 dopo aver battuto Kevin Keegan e Michel Platini in una classifica incerta fino alla fine. Un duello tra campioni molto serrato. A quel tempo era uno dei leader del grande Borussia Mönchengladbach che stupiva con il suo calcio sia in Germania che nel continente europeo. In seguito giocò anche per l'F.C. Barcellona, ​​nel Charlton inglese

e nel Vejle Boldklub del suo paese. Nato il 15 dicembre 1952 a Vejle (Danimarca), giocò come ala sinistra. Calciatore tecnicamente molto abile in velocità, basso di statura e molto veloce, giocava sulla fascia opposta essendo destro quindi poteva spaziare su entrambe le parti. Iniziò a giocare a calcio nella sua città natale e in giovane età passò al Vejle FC, fino a quando nel 1963 all'età di 11 anni entrò a far parte della più grande squadra cittadina, il Vejle Boldklub. Il suo esordio con la prima squadra avvenne all'età di 19 anni in una partita contro il Karlskoga FF dove riuscì anche a segnare. Le sue prestazioni fin dall'inizio furono magnifiche quindi diventò uno dei titolari fissi della rosa e idolo dei tifosi. In due stagioni al Vejle Boldklub vince due campionati danesi (1971 e 1972), una Coppa (nel 1972 con un suo gol in finale) e esordisce in Coppa dei Campioni, anche se il suo percorso fu breve in quanto al primo turno il Vejle fu sorteggiato contro l'Anderlecht. A quel punto aveva già attirato l'attenzione di diversi club europei interessati ai suoi servizi. Uno di questi era proprio il Borussia Mönchengladbach guidato da Hennes Weisweiler che lo aveva visto anni prima in un torneo giovanile. Firmò per il club tedesco

dove avrebbe fatto coppia con il suo connazionale Jensen e dove avrebbe fatto parte del periodo di maggior fulgore nella storia della società Renana. I primi mesi in Germania furono difficili e complicati, non capisce i metodi di Weisweiler e difficilmente riesce a entrare nei suoi schemi. Preso da sconforto, nel periodo estivo del 1974 fu vicino alla scelta di andare ad Amburgo, anche se finì per stare con i fohlen. Ma come risultato di questa offerta da parte della squadra anseatica, la sua situazione soprattutto mentale cambiò e nella stagione 1974-1975 aiutò sostanziosamente con i suoi gol (18 in campionato e 10 in Coppa UEFA) alle vittorie di Bundesliga e Coppa UEFA. Nella finale del torneo europeo firmò anche una doppietta al ritorno, in cui il Borussia travolse il Twente per 1:5. Il dominio del "Gladbach" sul Bayern Monaco in Germania, in quel periodo, fu confermato con altre due vittorie consecutive in campionato nel 1976 e nel 1977. Erano i tempi in cui Simonsen condivideva lo spogliatoio con gente del calibro di Vogts, Bonhof, Stielike o Heynckes. In Coppa dei Campioni arrivarono vicini a sollevare il trofeo, ma il Liverpool li sconfisse nella finale del 1977 a Roma. Il biondo esterno danese batté Clemence e pareggiò il gol in apertura di Mc Dermott e mise così il proprio nome sul tabellino, ma in seguito, altri due gol dei Reds, confermarono la vittoria inglese. (3:1) La sua ultima stagione con i puledri, nel 1977-78 fu a lieto fine poichè se ne andò con un ultimo titolo sotto il braccio. Il Borussia partecipò alla Coppa UEFA, terreno di caccia europeo preferito dai Renani da qualche anno e dopo essersi sbarazzato di squadre come Benfica e Manchester City, raggiunse la finale. Lì, l'avversario sarebbe stata la Stella Rossa che cedette le armi solo al Rheinstadion di Dusseldorf, proprio dopo un rigore di Simonsen, che regalò così il trofeo al club teutonico. Nell'estate del 1979, l'F.C. Il Barcellona stava cercando un sostituto per il tulipano Johan Neeskens e gli lanciò un'offerta che il piccolo danese accettò volentieri. Se ne va dalla Germania dopo 7 stagioni e 242 gare con la maglia del Borussia in cui realizza ben 114 reti. (178 presenze in Bundesliga e 76 reti fatte. Poi 19 gare e 8 reti in DFB Pokal, più 24 presenze e 19 reti in Coppa UEFA e 21 e 11 reti in Coppa dei Campioni.) Un bottino considerevole. A Barcellona incontra Rifé come tecnico e in rosa gente del calibro di Migueli, Asensi, Rexach e Carrasco. Esordisce in campionato alla Romareda contro il Saragozza e lo fece anche segnando allo scadere, un gol del pareggio (2:2) per i blaugrana che hanno così evitato la sconfitta alla prima gara. Nella sua prima stagione in Spagna segnò un totale di 14 gol (10 in campionato, miglior marcatore della rosa) ma l'F.C. Il Barcellona non ebbe un'annata delle migliori. Era l'annata 1980-1981 quando conquistò il suo primo titolo per la società Catalana. Salvò la stagione di Liga.  La Coppa 

Nazionale di Spagna, salvò l'intera stagione per un Barça che prevalse nella finale disputata al Vicente Calderón contro lo Sporting de Gijón. Il suo ultimo stralcio di carriera a Barcellona fu poi nel 1981-1982. Allan Simonsen segnò 11 gol in campionato e la squadra allenata dal tedesco Lattek lottò per il titolo con la Real Sociedad fino alla fine. Tuttavia, la stagione non si concluse senza trionfi per i Blaugrana. Fu vinta la Coppa delle Coppe. Dopo aver eliminato il Dukla Praga (in quegli anni, un avversario tra i piu' temuti, ma mai giunti a traguardi che li catapultassero nella storia...), il Lokomotiv Leipzig e il Tottenham, quindi affrontarono in finale lo Standard Liegi. I belgi andarono in vantaggio all'inizio, ma Simonsen pareggiò poco prima dell'intervallo. Nella ripresa Quini infilò Preud'homme e il Barça vinse il titolo proprio nello stadio di casa. La carriera di Simonsen in Catalogna sarebbe terminata poco dopo, quando il presidente Núñez si acaparrò, nientaltro che, Maradona. Il fuoriclasse argentino occupava un posto da straniero e il sacrificato fu proprio l'esterno danese che decise di fare le valigie e di attraversare la Manica per accasarsi al Charlton Athletic in ''Second Division''. Simonsen aveva 30 anni. In Inghilterra le cose non gli andarono molto bene e dopo problemi con il pagamento dello stipendio si svincolò dal contratto con la squadra londinese per tornare nel suo paese. Ritornò nella squadra d'origine, il Vejle Boldklub, dove rimarrà fino al 1989. Vinse un altro campionato nel 1984 a 36 anni e dopo un grave infortunio si ritirò dal calcio giocato. Con la nazionale danese Allan Simonsen, disputò 55 presenze, segnando un totale di 20 gol. Esordi' giovanissimo, a soli 19 anni, in un'amichevole contro l'Islanda. La partita si svolse a Reykjavik e l'aletta esterna segnò una doppietta nella netta vittoria per 2:5 del suo paese. La sua prima grande ribalta calcistica arrivò solo pochi mesi dopo, quando prese parte alle Olimpiadi di Monaco. La Danimarca si qualificò dopo aver eliminato la Romania e quindi condivise un girone olimpico, con Ungheria, Iran e Brasile. Nella prima fase segnò due gol contro il Brasile di Dirceu e Falcao in un definitivo 3:2 e un gol contro l'Iran. Passato il turno, anche se la situazione nel secondo girone si fece più ardua, quando affrontarono Polonia, Marocco e URSS, non segnò mai, quindi non potè aiutare la Danimarca a raggiungere la zona medaglia, poichè la squadra finì in terza posizione nel girone, con soli tre punti. L'obiettivo più ambito della squadra danese, era però di andare all'Europeo del 1976 e quindi, in successione, qualificarsi alla Coppa del Mondo del 1978 in Argentina, ma Simonsen e i suoi compagni di squadra non riuscirono nell'intento. Giocò alcune belle partite, come contro Cipro, a Limassol nel 1976 o contro la Polonia in casa, dove infilò Tomaszewski, ma la Danimarca poi finì per soccombere nella fase a gironi, contro la Spagna. L'arrivo degli anni '80 non migliorò la situazione e i danesi non riuscirono a qualificarsi per neppure per l'Europeo in Italia. Giovani promesse, come Soren Lerby, Frank Arnesen o Elkjaer Larsen si erano unite alla Nazionale, ma per l'appuntamento transalpino forse era ancora un po' troppo presto. Il livello qualitativo, negli anni 80, stava salendo a dismisura, ma per il Mondiale in Spagna, la nazionale danese gareggiò alla pari, contro potenze come l'Italia o la Jugoslavia. Nel 1983 iniziò la qualificazione per il Campionato Europeo in Francia e l'anno successivo la Danimarca sarebbe stata una delle 8 squadre partecipanti. Simonsen, che aveva già 31 anni, portò la sua squadra alla qualificazione per un posto alla fase finale, con quattro gol importantissimi. Uno di questi comportò anche la prima vittoria della Danimarca, contro l'Inghilterra a Wembley, quando trasformò un rigore contro Peter Shilton. In terra 


francese, il sorteggio destinò loro come rivali, i padroni di casa, poi il  Belgio e quindi la Jugoslavia. Tuttavia il torneo di Allan Simonsen sarebbe finito molto presto. Inserito negli undici titolari, alla prima gara contro 'les bleaus' francesi, un grave infortunio lo eliminerà per il resto del campionato. Nonostante la sconfitta per 1:0, la Danimarca si qualificò per le semifinali, ma non per la finale, poiché la Spagna l'ha sconfisse ai rigori. Due anni dopo, nel 1986, Allan Simonsen, entrò nella lista di Sepp Piontek per la Coppa del Mondo in Messico, anche se giocò solo in una partita di qualificazione. Lì, non ebbe la più totale fiducia dell'allenatore tedesco e gli unici minuti che scese in campo furono proprio contro la Germania Ovest nella fase a gironi della prima fase. La Danimarca disputò un buon torneo e raggiunse gli ottavi di finale, dove incontrò Butragueño e la sua Spagna, che li rimandò nuovamente a casa come due anni prima agli Europei. Il biondo esterno del Vejle, salutò la nazionale tre mesi dopo, per l'amichevole contro i Tedeschi a Copenaghen, terminata 0:2 in favore della Germania Ovest. Si convertì trainer. La sua prima esperienza in panchina fu in patria al Vejle Boldklub dal 1991 al 1994. In quel periodo la squadra che giocava in Prima Divisione fu retrocessa nella seconda serie del calcio danese. Quindi accettò un'offerta dalla Federcalcio delle Isole Faroe e gestì la squadra per un totale di sette anni. Con l'arrivo del nuovo secolo prese le redini di un'altra nazionale, quella del Lussemburgo dal 2001 al 2004. Chiuso il capitolo, da allora si è trovato ad allenare solo per pochi mesi nel 2013 all'FC Fredericia, dove ha anche ricoperto il ruolo di Direttore Sportivo della società.

 

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