venerdì 7 gennaio 2022

622) 1995 - MIKE WERNER - ICONA-KULT GRAZIE ALLE FIGURINE PANINI - ''Nella leggenda...con 2 presenze in Bundesliga.''


Tutti i fan tedeschi delle figurine Panini lo conoscono, o almeno lo ricordano bene per la sua foto dall'album "Fußball 96". Ma anche in molte Nazioni circostanti il suo look non passò inosservato e quando una sua immagine ci si ripresenta davanti e facile sorridere ancora per il curioso modo di proporsi di Mike Werner. Nella Bundesliga, Mike Werner, a causa di un infortunio, non fece in tempo a coinvolgere i fans del pallone, per le sue prestazioni in campo. Solo due presenze. Nonostante ciò, e' divenuto un vero e proprio cult-kicker che non può mancare in nessun antologia di narrazioni di storie di calcio. ''Vokuhila'': è una contrazione di “vorne kurz, hinten lang”, cioè “davanti corti dietro lunghi” e

sta ad indicare un tipo di acconciatura, spesso unita a vistosi baffi, ''Oliba''. In pratica e' l'equivalente dell’inglese “mullet”. Non credo esista una traduzione italiana, si tratta del taglio di capelli che andava per la maggiore negli anni ’70 e ’80 esibito da molti gruppi pop inglesi, tra cui i Duran Duran, gli Alarm e a Limahl dei Kajagoogoo. Con gli anni e' diventato un modello seguito soprattutto dagli ''Ossi'' i tedeschi della DDR. Mike Werner ne fu forse l'incarnazione iconografica più esplicita. Anche se Mike Werner non fu l'unico giocatore a metà degli anni '90, a portare una tale testa di capelli in giro, nessuno arrivò al punto di portare i capelli dalla parte posteriore della testa, fino davanti alle spalle e sul petto. Mike Werner non aveva sempre indossato questa fantasiosa pettinatura. Quando passò dalle giovinili dell'Energie Cottbus al Vorwärts di Francoforte, certe pettinature gli furono vietate. Werner fece i suoi primi passi nella DDR Oberliga all'età di 17 anni e il Vorwärts Francoforte era un club dell'esercito, 

quindi dovette fare a meno di capelli lunghi e orecchini. Solo con il suo passaggio al Motor Preussen Eberswalde, Werner iniziò con la personalizzazione della sua immagine. Non colpiva molto all'inizio, per il suo ''stile'' particolare e per la sua pettinatura, nell'ex DDR, "perché in molti portavano lo stesso taglio di capelli". Però si sentiva un ribelle e allora indossa stivali da cowboy e ha una folle passione per le motociclette. Quando all'età di 16 anni, Mike Werner sentì per la prima volta il soffocante potere dello stato comunista, uno scarabocchio su un quaderno, sarà fatale per il suo destino. Per noia, disegna un muro e vicino lo slogan "Il muro deve cadere". Un ufficiale governativo scopre il lavoro e Werner è espulso. Viene sospeso per tutte le partite Internazionali e non viene convocato per la rappresentativa della Squadra nazionale giovanile che deve gareggiare per la Coppa del Mondo U17. Fu la prima svolta nella sua carriera ed era ancora giovane. A Eberswalde, uno scout dell' Hansa Rostock finalmente lo scopre e porta Werner al club Baltico. Riesce a giocare nella sua prima stagione 9 partite nella massima lega della Germania dell'Est. Mentre nel frattempo il muro cade e la Germania si ricongiunge, l'Hansa vince l'ultimo torneo DDR sotto la guida di Uwe Reinders e con Mike Werner in difesa. Per la stagione 1991/92 l'Oberliga della Germania dell'Est è unita alla Bundesliga della Germania Ovest. Solo 2 squadre dell'ex DDR però possono giocare nel campionato tedesco di Prima Serie, una decisione che il mondo del calcio della Germania dell'Est non riusci' a comprendere. Oltre al Rostock fu il secondo classificato, Dynamo Dresda ad ottenere l'inclusione e a gareggiare, da ora, con il Bayern Monaco e il Borussia Dortmund, piuttosto che competere contro il BSV Stahl Brandenburg o Eisenhüttenstädter Fußball-Club Stahl. Ma la stagione non sarà la stagione di Mike Werner. Al reparto difensivo del Rostock, con Gernot Alms, da marzo, viene aggiunto Frantisek Straka e per l'allora 20enne Werner si profila la panchina. Solo una volta nella stagione Werner viene mandato in campo, nello 0:5 contro lo Schalke 04, ma giochera' solo 22 minuti senza slanci e lampi. Si limiterà ad assistere da dentro il terreno di gioco, mentre lo Schalke segna gli ultimi due gol che chiudono la partita. Alla fine della stagione, l'Hansa Rostock farà parte delle 4 squadre relegate che devono 

retrocedere in lega inferiore. Anche se alla fine c'erano solo 8 punti tra il 9° e il 19° posto (a quel tempo c'era ancora la regola dei 2 punti), alla fine il Rostock fu declassato e il Dresda rimase l'unica squadra in Bundesliga dell'ex Germania Est. Jens Wahl e Straka lasciarono la squadra bianco blu e Mike Werner ebbe buone aspettative per il suo secondo campionato, di guadagnarsi spazio nella difesa de Rostock. Gioca 100 incontri di seconda divisione in 3 stagioni ed è uno dei protagonisti che fecero sì che l'Hansa abbia raggiunto il successo come campione di seconda divisione nel 1994/95, che comportò la risalita in Bundesliga. Werner non perde l'opportunità di dar sfogo al suo esibizionismo, e' infatti l'unico nel corteo degli ''eroi della promozione'' a sfilare con la sua motocicletta appena acquisita. La stagione 1995/96, è quella in cui Werner divenne una leggenda dell'album Panini, ma si deve accontentare di quello perchè ancora una volta, il massimo campionato tedesco non sarà contemplato dal destino per il giovane difensore. Eppure sembrava cominciata bene... Il destino sembrò all'inizio avere buone intenzioni con Mike Werner in quella sera di martedì del 29 agosto 1995. Heiko März, destinato alla formazione di inizio gara, si infortunò durante il riscaldamento, il difensore famoso piu' che altro per la sua lunga criniera, può giocare la sua seconda partita di Bundesliga, contro il Borussia Dortmund a distanza di tre stagioni. Ma per l'allora 25enne difensore, la gioia di essere convocato tra i titolari durò assai poco. Dopo 27 minuti gli Anseatici, sono in svantaggio di 2:0 con doppietta di Ruben Sosa. Fin qui, le cose andavano già male. Ma le cose sarebbero peggiorate per i neopromossi in prima divisione. Poco prima della pausa, il destino colpisce. 41'esimo: Dopo uno scontro con Knut Reinhardt, Mike Werner resta disteso a terra con il viso stravolto come una grottesca maschera di dolore e subito segnala alla panchina che sia meglio che sia sostituito. "Avevo un dolore barbaro''. Non riuscivo più ad alzarmi. Il mio ginocchio si gonfiò immediatamente. Mi accorsi subito che lì non c'era più nulla da fare", ricorda Werner in un'intervista con la NDR. Dopo solo due presenze in Bundesliga, Mike Werner dovette concludere la sua carriera professionistica. Il nativo di Spremberger rimase ugualmente un ricordo indelebile per molti fan. Non tanto per le sue abilità calcistiche, quanto piuttosto per la sua vistosa acconciatura. Mike Werner: ''Legend grazie a Oliba e Vokuhila", si può trovare giustamente, sul portale Internet "kult-kicker.de". L'ex professionista dell'Hansa, però, si difende con veemenza dal non aver raggiunto la fama solo grazie alla sua “testa di capelli”. Non a caso giocò 100 partite di seconda divisione, racconta e sottolinea con vigore: "Chissà quante sarebbero state anche in Bundesliga, se non mi fossi infortunato. Sono certo che non fossero solo i miei capelli ad attirare l'attenzione. Ero anche un calciatore costante e di buona levatura ". Tuttavia, questo resta un ottimo punto su cui ponderare e aprire discussioni da Bar. Soprattutto perché l'interpretazione di Werner del calcio, tendette ad essere più orientata all'agonismo, durante tutta la sua carriera. Non era un fenomeno, non era un giocatore che si distingueva dalla massa per qualità perticolari o doti uniche. Mike Werner era l'uomo con i capelli 


lunghi fino alle spalle, che non mancava mai di trasformare un contrasto in un duello. E nella maggior parte dei casi lo vinceva il duello. Era un ottimo incontrista...quello si. Questa dote agonistica lo rendette un formidabile calciatore per la seconda divisione, ma uno dei tantissimi, in un contesto superiore come la Bundesliga. Quando il Rostock fu nuovamente promosso in Bundesliga nella stagione 1994/1995, Mike Werner era stato uno dei migliori giocatori del Meclemburgo. Fu il più grande successo sportivo tuttosommato per il 27 volte giocatore della Nazionale juniores della DDR. Un giorno, "...entrai dal parrucchiere e decisi di tagliarli" Tra i tifosi dell'Hansa erano molto piu' popolari i tagli rasati..alla naziskin. La frangia dei tifosi organizzati della squadra, era conosciuta come esponente di ideologie di estrema destra. Nacque quindi il quid...Se Mike Wagner dovesse la sua fama all'originale e vistoso taglio di capelli o alle sue doti da calciatore... Werner sfoggiava anche massicci baffi, ben curati e un orecchino d'oro al lobo dell'orecchio. Sebbene il difensore a metà degli anni '90 non sia l'unico calciatore professionista con una chioma così sorprendente, nessun altro calciatore fu stravagante e appariscente come lui. "Ero un portatore di Vokuhila convinto, lo rifarei anche oggi, senza paura, allo stesso modo. Era per distinguermi un pò da gli altri. Fu una strategia di immagine che funzionò. Naturalmente devi essere dotato di una buona dose di esibizionismo..anche se Io mi sentivo spontaneo... Forse per altri, era ostentazione...", dice Werner. Anche dopo l'improvvisa fine della sua carriera professionistica, l'appassionato motociclista continuò con un look appariscente. Solo quando stette per ricominciare da capo nella sua vita privata, allora decise di cambiare aspetto. "Stavo per divorziare. Dovevo dare un taglio netto al passato e quindi decisi per un taglio ''assoluto'' e cambiai radicalmemte. Oltre a tagliarmi i capelli ho perso 15 chili. Fu un periodo molto complicato. Ho rimuginato su tutto: piano sportivo e quotidiano e ad un certo punto decisi: Entrai dal parrucchiere e uscii senza i capelli, ricorda l'ex difensore. Probabilmente se avesse sfoggiato la sua attuale acconciatura corta, nel tempo che fu professionista, Mike Werner sarebbe stato sicuramente dimenticato più in fretta. Così com'è, è diventato una leggenda, nonostante solo due brevi apparizioni in Bundesliga. Grazie ai suoi "Oliba" e al suo  "Mullet".


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