domenica 9 gennaio 2022

626) I PERSONAGGI - ZLATKO ''TSCHIK'' ČAJKOWSKI - ''Una vita dedicata al calcio senza accorgersi che stava cambiando....''


Zlatko Čajkovski ( 24 novembre 1923 - Zagabria; † 27 luglio 1998 Monaco di Baviera), chiamato "Tschik" (In serbokroato.- Čik, mozzicone di sigaretta") per via della sua altezza di 1,64 m.
''Cicca''...si usa anche da Noi..Oltre che il mozzicone di sigaretta, e' anche il termine per definire una persona di dimensioni ''ridotte'' e il Cajkowski era di dimensioni assai ridotte. Eppure all'epoca fu un giocatore di livello mondiale. Vinse l'argento olimpico con la nazionale jugoslava nel 1948 e nel 1952 e prese parte ai campionati del mondo nel 1950 e nel 1954. Fu campione e vincitore della coppa Nazionale con l'FK Partizan di Belgrado prima di migrare e giocare per l'1.FC Köln. Come allenatore,

guidò la squadra del Dos Utrecht in campionato e dal 1961 al 62 l'1.FC Koln e dopo aver portato l'FC Bayern Monaco alla salita in Bundesliga nel 1965 e da lì alle vittorie in coppa nazionale e al loro trionfo in una competizione Europea nel 1968 is trasferisce ad Hannover. Residente a Monaco di Baviera negli ultimi anni di vita, Zlatko Cajkowski vinse altri titoli con l'AEK Athens. Suo fratello minore Željko Čajkovski, che fu anche lui uno dei più importanti calciatori jugoslavi della fine degli anni Quaranta e dell'inizio degli anni Cinquanta, prese parte alle Olimpiadi del 1948 e alla Coppa del Mondo del 1950 insieme a Zlatko. Nato figlio di un falegname, Petar e di sua moglie Christina, a Zagabria, Zlatko crebbe con il fratello minore di due anni Željko. Dal 1930 frequentò la scuola dove entra in contatto con il calcio di strada. All'età di undici anni, la famiglia si trasferì nel distretto di Maksimir], dove si trovava la sede del "Croato Academic Sports Club" HAŠK e lì Zlatko iniziò le sue giornate di calcio attivo nel club dal 1937. Dal momento che i suoi giorni di scuola si conclusero nel 1937, iniziò un apprendistato come venditore di pelletteria. A causa delle lunghe ore di lavoro in apprendistato, riusciva ad allenarsi per un'ora al giorno, solo durante la pausa pranzo. Giocò sia centravanti che centrocampista. All'età di 15 anni fu inclòuso nella rosa della giovanile A. All'età di 16 anni faceva già parte della seconda squadra e si adoperava anche come lavoratore interinale. Presto fu prelevato dalla A-giovanile, quando gli adulti della prima squadra ebbero bisogno di un giocatore. Nel 1939 arrivò all'ultimo turno con l'HAŠK, in una partita in trasferta contro l'Hajduk Split, in una 


sconfitta per 0:4. Fu la sua prima apparizione in prima squadra. Dopo aver completato con successo il suo apprendistato come venditore di pelletteria nel 1940, si dedicò interamente al calcio. Ciò includeva anche le sue apparizioni nella squadra nazionale giovanile, dove fu utilizzato nella Coppa del Danubio nel 1939/40. All'inizio della seconda guerra mondiale, Zlatko dovette unirsi alla gioventù operaia. Di solito ci volevano quasi sei mesi prima di diventare un soldato. A causa della sua appartenenza all'HAŠK e alla squadra nazionale della Croazia, questo "servizio di lavoro", a cinque chilometri da Zagabria, durò cinque anni. In sostanza giocò solo a calcio durante quel periodo. A Zagabria si è svolse un campionato interno formato di dieci squadre. Quando la Croazia perse una partita internazionale contro la Nazionale Tedesca per 1:5 a Stoccarda il 1 novembre del 1942, Zlatko si cimentò come ala sinistra, ma soprattutto, conobbe sul campo e apprezzò la classe indiscutibile del giovane Fritz Walter. Sebbene Čajkovski abbia giocato come centrocampista difensivo, fu altrettanto bravo in attacco e grazie alla sua eccezionale resistenza e tenacia, era in grado di coprire praticamente l'intero campo. La sua insolita tecnica di dribbling a zigzag rendeva le sue mosse difficili da prevedere, per i giocatori avversari. Inoltre Čajkovski era anche molto abile nel colpire di testa, nonostante la sua bassa statura. Dopo lo scioglimento del club e l'acquisizione, insieme ad altri club storici di Zagabria, nel 1945, Zlatko, si unì al club più famoso della capitale. L'FK Partizan Belgrado. Con la squadra di Belgrado 


vinse campionato e coppa nel 1947. Un altro titolo di campione nazionale seguì nel 1949 e altre due vittorie di coppa nel 1952 e nel 1954. Čajkovski che aveva disputato due partite internazionali con la Croazia negli anni '40, fece il suo debutto nel settembre 1946 nella squadra nazionale jugoslava, con la quale prese parte alle Olimpiadi del 1948 a Londra. Era di nuovo insieme al fratello Željko, che passò poi alla Dinamo Zagabria nel 1945. Zlatko fu presente nella squadra che perse per 3:1 in finale per la medaglia d'oro, contro gli svedesi delle stelle del Milan, Gunnar Nordahl, Gunnar Gren e Nils Liedholm. Ai Mondiali del 1950 in Brasile ci fu, sempre con il fratello. Entrambi elementi della squadra che vinse contro Svizzera e Messico. Tuttavia, a causa della sconfitta per 2:0 nell'ultima partita del girone, contro i padroni di casa e l'eventuale secondo classificato, il Brasile, gli jugoslavi non riuscrono a qualificarsi per l'ultima fase. Ai Giochi Olimpici di Helsinki, in Finlandia, nel 1952, raggiunse però di nuovo la finale, con la nazionale. Al fianco di giocatori come Branko Zebec e Ivica Horvat, questa volta fu sconfitto dagli ungheresi, che diedero origine alla leggenda dell'Aranycsapat, la loro squadra d'oro, fondata attorno a Ferenc Puskás, proprio in questo torneo. Alla Coppa del Mondo del 1954 in Svizzera, la Jugoslavia prevalse nella fase a gironi contro Brasile, Francia e Messico, ma fallì nei quarti di finale per una sconfitta per 2:0 contro la Germania, vincitrice poi del torneo. Il 15 maggio 1955 Čajkovski giocò contro la Scozia a Belgrado (2:2) la sua ultima di 55 partite con la 

nazionale, per cui in totale segnò 7 gol. Ricevette un onore speciale quando fu convocato in una Selezione Europea nell'ottobre 1953, che giocò contro l'Inghilterra a Wembley in occasione del 90° anniversario della Federcalcio inglese e portò i padroni di casa sull'orlo della sconfitta. Un dubbio rigore all'ultimo minuto regalò agli inglesi il 4:4. Čajkovski formò la difesa della selezione continentale insieme con il tedesco Jupp Posipal e l'austriaco Ernst Ocffekt. Dopo aver raggiunto la soglia di un'età appropriata, "Tschik" Čajkovski fu autorizzato dal regime a trasferirsi all'estero nel 1955. Il 6 luglio 1955, giocò l'ultima partita con il Partizan contro la Dynamo Kiev e quindi si vincolò al 1.FC Köln, per il quale ha segnò cinque gol in 53 partite nel 1958. Durante questo periodo, Čajkovski ricordava le continue istruzioni dell'allora già allenatore, Hennes Weisweiler: "Weisweiler mi urlava sempre contro sul campo: ''Stronzo di uno Slavo, vedi di coprire!'". Sostenne quindi l'esame di allenatore presso l'Università dello Sport di Colonia proprio sotto Hennes Weisweiler. Dopo di che amava con perfidia, rimarcare la dose, dopo i successi contro le squadre allenate da Weisweiler, "Ehy...Tschik ha sconfitto di nuovo il suo professore". Unaltro iscritto al corso di allenatore fu anche l'israeliano Eli Fox, che presumibilmente fu l'artefice dei contatti che portarono Čajkovski a impiegarsi come giocatore-allenatore all'Hapoel Haifa dalla stagione 1958, per cui ricevette l'impressionante cifra per il periodo, di 850 dollari al mese, che allora erano più di 3.500 marchi. Nel novembre del 1958, vinse lì il suo ultimo trofeo da giocatore e il suo primo da allenatore, la Coppa del decennio, che si svolse per il decimo anniversario della nascita dello Stato di Israele. Nella finale della competizione, la sua squadra battè l'Hapoel Jerusalem per 2:0. Lui stesso preparò l'azione per il secondo gol. Andor Kish, l'allenatore del Gerusalemme, osservò dopo la partita: "Zlatko Čajkovski non è solo musica, è un genio del calcio!" In 

campionato arrivò secondo classificato nella sua prima stagione e terzo nel 1959/60. È considerato ancora oggi il miglior giocatore che abbia mai giocato in Israele. Dopo il suo debutto come giocatore-allenatore all'Hapoel Haifa dal 1958, Čajkovski tornò in Europa nel 1960 e si allenò per una stagione con i campioni d'Olanda del 1958, del DOS Utrecht, con i quali giunse quarto in Eredivisie. Per la stagione 1961-62 fu ingaggiato come allenatore dall'1.FC Köln, che aveva vinto l'Oberliga West sotto la guida dell'allenatore Oswald Pfau nelle ultime due stagioni ed era arrivato secondo nel 1960. Con la squadra costruita attorno al campione del mondo Hans Schäfer, a Karl-Heinz Schnellinger e Karl-Heinz Thielen, Čajkovski fu anche in grado di vincere un campionato della Germania Ovest, nei suoi due anni al club come allenatore. Vinse battendo 4:0 in finale l'1.FC Nürnberg. Raggiunse ancora la finale di campionato nel 1962, ma la perse per 3:1 contro il Borussia Dortmund. Durante la pausa invernale di quell'anno, il Colonia era molto interessato a prolungare il contratto in scadenza con Čajkovski, ma era anche in trattative promettenti con l'SC Feyenoord di Rotterdam per un'eventuale cessione. Il presidente del Colonia Franz Kremer, fece firmare Georg Knöpfle, che aveva guidato l'SV Werder Bremen negli anni precedenti, nel momento di maggior successo fino ad allora. Con l'1.FC Köln, Knöpfle si laureò campione nella prima stagione della Bundesliga. I negoziati di Čajkovski col Feijenoord intanto non andarono però a buon fine. Gli olandesi ingaggiarono Norberto Höfling dal Club Brugge al posto dello 


Yugoslavo, del quale non sembrarono particolarmente convinti. Georg-Otto Ratz, nativo ungherese e avvocato in Svizzera, che lavorava anche come agente di giocatori e aveva anche un ufficio a Monaco, contattò Čajkovski e gli suggerì di accettare la corte di un club di seconda divisione: l'FC Bayern. Hans Schiefele, giornalista della Süddeutsche Zeitung e legato al club dall'età di nove anni, quando entrò a far parte del club Bavarese come giocatore giovanile e che in seguito giocò in prima squadra e ne sarebbe diventato anche vicepresidente onorario, fece la sua parte, convincendo il presidente del Bayern Wilhelm Neudecker, del valore di Čajkovski. Oltre a uno stipendio ragionevole, deve essere stata la presenza di giovani promettenti ad averlo convinto ad accettare l'offerta del Bayern. Nei due anni successivi guidò il Bayern con giocatori come il portiere Sepp Maier, che ben presto ebbe pronto per lui il termine "maialino da latte", i difensori Adolf Kunstwald, Werner Olk, Franz Beckenbauer, Karl-Heinz Borutta e gli attaccanti Rudolf Nafziger , Rainer Ohlhauser, Gerd Müller e Dieter Brenninger in Bundesliga. Rimase lì come allenatore fino al 1968 e vinse due volte la DFB Pokal e una Coppa delle Coppe nel 1966/67. All'inizio della stagione 1968-69, Čajkovski fu ingolosito con uno stipendio mensile da 20.000 marchi, dal presidente dell'Hannover 96 Alfred Strothe, che per questo progetto licenziò Horst Buhtz. L'editore Strothe ne pagò la metà attingendo ai suoi stessi capitali. Concluse la stagione con il decimo posto, mantre l'anno precedente l'Hannover era arrivato all'undicesimo. I giocatori più importanti dell'Hannover quell'anno, furono probabilmente Jupp Heynckes, Hans-Josef Hellingrath e Rainer Zobel. Per la stagione 1969/70, la squadra fu rinforzata con l'arrivo di Hans Siemensmeyer, che fu ingaggiato dal Rot-Weiß Oberhausen, per la quota di trasferimento considerevole e allora inammissibilmente alta, di 120.000 marchi. La squadra partì bene ed arrivò al quarto posto dopo sette partite. Successivamente, arrivarono sette sconfitte in otto partite, che portarono all'esonero di Čajkovski. Coseguentemente la vicenda portò anche alle dimissioni di Strothe dal club, ormai molto indebitato. Rolf Paetz si sedette sulla panchinai per un periodo provvisorio, in seguito Hans Pilz, riportò il 96er in acque più calme spingendolo dal 15° al 13° posto entro la fine della stagione. "Quando i giocatori non sono adatti a me, è come avevre una rana ferrata con i ferri di cavallo", disse Čajkovski, commentando la sua esperienza ad Hannover. Per la sua partenza anticipata ricevette un'indennità di fine rapporto di circa 100.000 marchi. Dal gennaio al luglio 1970 allenò il Kickers Offenbach. Il contratto era limitato solo fino alla fine della stagione, poiché i Kickers avevano già ingaggiato per la prossima stagione, Aki Schmidt, che all'epoca era ancora sotto contratto con lo Jahn Regensburg. I 

Kickers erano retrocessi dalla Bundesliga sotto Paul Oßwald dopo una stagione, ma erano tornati di nuovo in testa alla Regionalliga Süd sempre sotto di lui, prima che si ritirasse per malattia nel novembre 1969 e fosse sostituito ad interim da Kurt Schreiner. Sotto Čajkovski, l'OFC arrivò prima davanti al Karlsruher SC e l'1.FC Nürnberg e quindi ebbe la meglio nel turno di promozione per la Bundesliga contro il VfL Bochum. Non fu coinvolto nelle partite che portarono alla vittoria dellaDFB Pokal da parte del OFC nel 1970, poiché queste si svolsero solo all'inizio della stagione 1970/71 a causa dei Mondiali. Nell'estate del 1970 tornò in Yugoslavia dove assunse la guida della Dinamo Zagabria. Come novità, introdusse un orario di lavoro regolare per i giocatori, che d'ora in poi avrebbero dovuto essere allo stadio tra le 9:00 e le 18:00. Nella stagione 1971/72 le cose non andarono così bene, e così Tschick Čajkovski dovette fare nuovamente le valigie in ottobre. All'inizio di dicembre, Čajkovski fu nominato come nuovo allenatore dal club di seconda divisione dell'1.FC Nürnberg, come successore del licenziato Fritz Langner. Ben presto riuscì a dissipare la paura della retrocessione che esisteva all'epoca e terminò la stagione al nono posto. Dopo aver lasciato a fine stagione, Hans Tilkowski assunse la guida del club per tre anni. Fu riferito che durante la sua permanenza a Norimberga, Čajkovski si concentrò principalmente sui giovani. Dopo che il secondo classificato, l'1.FC Köln, sotto la guida dell'allenatore Rudi Schlott aveva iniziato male la stagione della Bundesliga 1973/74 ed era al terzoultimo posto dopo sette giornate, Tschik Čajkovski fu nominato nuovo allenatore. Sotto di lui, la squadra ruotava attorno a Wolfgang Overath, centrocampista della squadra tedesca campione del mondo dal 1974. Concluse la stagione al quinto posto, qualificandosi comunque per la partecipazione alla Coppa UEFA. Nella stagione della Bundesliga 1974/75 la squdra Renana fu ancora una volta quinta. Nella stagione successiva il "undici dei caproni", rinforzato con il centravanti Dieter Müller, a dicembre dopo la prima metà della stagione, era al settimo posto, dopodiché Georg Stollenwerk, che faceva parte della rosa della squadra di Čajkovski, sin dal campionato 1962 fu nominato nuovo allenatore e concluse la stagione al quarto posto. Nelle prime due presenze in Coppa UEFA, la squadra di Čajkovski ebbe un discreto successo e fu eliminata nei quarti di finale 1973/74 contro il Tottenham Hotspur, prossimo finalista, e la stagione successiva in semifinale contro il Borussia Mönchengladbach, vincitore della competizione. Quando prese parte per la terza volta al torneo, la fine arrivò nel novembre 1975 al secondo turno dopo due sconfitte contro lo Spartak Mosca. Altri giocatori famosi di quel Colonia erano Bernd Cullmann e Heinz Flohe, che facevano anche parte della rosa della Coppa del Mondo 1974. Gli schemi di Čajkovski furono percepiti ormai dai giocatori come antiquati, anacronistici e banali. Wolfgang Overath disse persino: "Non ha nessuna idea del calcio moderno!" Nel gennaio 1976, Čajkovski tornò a Kickers Offenbach come successore di Otto Rehhagel che era stato licenziato. La squadra era ultima, dopo appena quattro vittorie e altrettanti pareggi. Sotto Čajkovski i Kickers furono retrocessi come penultimi. Nella stagione di seconda divisione 1976/77 esordì con cinque vittorie. Dopodiché, i risultati si sono fatti più contrastanti e dopo le due sconfitte dell'11° e 12° giornata è stato difficile per lui il lavorare ai Kickers, che speravano in una promozione immediata. Nonostante una vittoria, fu esonerato dopo la 13a giornata di fine ottobre. A quel tempo, la squadra occupava il secondo posto nel girone meridionale della 2a Bundesliga, un punto dietro la prima. Sotto il suo successore Udo Klug, i Kickers arrivarono al terzo posto, quattro punti dietro al primo classificatoo. In quella stagione, il giocatore della nazionale Sigi Held, il danese Lars Bastrup e Wolfgang Rausch furono tra i giocatori più noti dei Kickers. Suo figlio di 22 anni Zlatan Čajkovski fu utilizzato in 21 gare, nove delle quali sotto Udo Klug. All'inizio dell'ottobre 1977, Čajkovski divenne il successore dell'ex allenatore della nazionale olandese František Fadrhonc presso il club greco dell'AEK Atene. Aiutò la squadra, 

costruendo attorno alle stelle Dušan Bajević, Milton Viera e Thomas Mavros un organico competitivo che lo portò a una doppietta del campionato, già a tre giornate dalla chiusura della fine della stagione e alla vittoria della coppa, quest'ultima con una Vittoria per 2:0 sul PAOK. Con il cuore pesante lasciò il club dopo la fine della stagione, poiché aveva già accettato un'offerta dal presidente dell'FC Zurigo Edi Naegeli prima della fine della stagione. Il 7 maggio 1978 fu annunciato dall'FC Zurigo come successore di Timo Konietzka per la stagione 1978/79. Concluse la stagione regolare con un quinto posto. Nella stagione successiva, Čajkovski annunciò nel marzo 1980, dopo la sconfitta interna per 3-0 contro l'FC St. Gallen, di non prolungare il suo contratto, in scadenza a fine stagione. Citò come ragioni un complotto giornalistico e una crescente opposizione nella rosa dei giocatori. "Non voglio mettere a repentaglio la buona reputazione di 22 anni di coaching di successo", ha detto. Il club lo ha poi licenziato senza preavviso e lo ha sostituito con il tedesco Albert Sing, residente in Svizzera. Per la stagione 1980/81 fu ingaggiato dall'FC Grenchen, club della National League B. Arrivarono solo una vittoria e un pareggio dopo dieci giornate di gioco, che spinsero il club a sostituirlo con Zvezdan Čebinac, sotto il quale la squadra di Soletta concluse la stagione al decimo posto. Un inizio di stagione altrettanto debole gli accadde nel 1981/82 nel club austriaco di prima divisione del Grazer AK. Il vincitore della Coppa in carica aveva solo quattro vittorie in cascina dopo 14 giornate di partite ed era penultimo. Fu poi sostituito da Gustl Starek, con il quale il GAK arrivò terzo e si qualificò per la Coppa UEFA. Nella stagione 1981/82 Čajkovski prese il posto nel gennaio 1982 dalla 18a giornata, come successore dell'esonerato Hans Tilkowski ancora una volta all'AEK Atene. La stagione successiva l'AEK iniziò alla grande ed era al primo posto dopo la decima giornata. Nelle tre partite successive ci fu una sconfitta e un pareggio e l'AEK tornò al secondo posto, dopodiché Čajkovski fu sostituito nel gennaio 1983 dal suo assistente Kostas Nestoridis, che era un giocatore leggendario del club negli anni '60, ma anche lui stesso, presto dovette poi fare spazio all'austriaco Helmut Senekowitsch, con il quale la squadra terminò la stagione al terzo posto. Il suo ultimo incarico di allenatore fu sempre in Grecia, questa volta con l'Apollon Kalamarias promosso in prima divisione, con cui iniziò il club di Atene, iniziò male la stagione 1983/84 sotto la guida dell'allenatore Vassilis Daniil, ultimo dopo sette giornate. Dopo un periodo ad interim sotto la guida dell'allenatore Dimitri Baltidis, Čajkovski subentrò alla decima giornata di inizio novembre. L'impegno con il club di Salonicco portò a una sola vittoria e tre pareggi in nove partite e durò solo fino alla 18a giornata di fine gennaio 1984, quando Vassilis Daniil tornò in panchina. Sotto di lui, la squadra salì dall'ultimo posto al dodicesimo posto e  riuscì a salvarsi. Finisce la carriera di Čajkovski come allenatore. 45 anni vissuti nel calcio. Un calcio che però stava cambiando in fretta e che Lui, coinvolto dai successi dei suoi esordi, non si rese conto di quanto 


andasse veloce. Resta un'icona assoluta del calcio vintage dei primi anni di Bundesliga. Un tecnico folkloristico e ruspante che ha dato una svolta assoluta al calcio tedesco, coltivando e crescendo giovani di livello Mondiale come Sepp Maier, Franz Beckenbauer e quella ''figura impossibile'' di Gerd Muller. Il Bayern deve molto al Tschik e il Tschik deve molto al Bayern. Come gli deve molto tutto il calcio tedesco. Čajkovski ha ottenuto 109 vittorie, 57 pareggi e 80 sconfitte in Bundesliga e ha collezionato 275 punti in 256 partite secondo le regole in vigore all'epoca con due punti per vittoria. Con i tre punti di oggi sarebbero stati 384 punti. Nel 1998 si spegne a Monaco di Baviera all'età di 75 anni.

Nessun commento:

Posta un commento