domenica 2 gennaio 2022

616) CURIOSITA': LA RUHR - BREVE STORIA DEI PRIMORDI, DELL' EPICENTRO DEL CALCIO TEDESCO.


Circa dodici città in tutta la Germania accolsero i tifosi di ogni nazionalità alle finali della Coppa del Mondo del 2006: da Amburgo al Nord, a Monaco di Baviera al Sud, da Lipsia a Est, a Colonia a Ovest. Ma per i piu' tradizionalisti, l'epicentro del terremoto quadriennale del calcio si trova appena a nord di Colonia, nella terra della Ruhr. La terra dei rivali di lunga data dello Schalke di Gelsenkirchen e del Borussia Dortmund. La Ruhr è sempre stata più convenientemente descritta dagli Inglesi, come una

similitudine tra il nord-est e la Black Country che esiste tra Birmingham e Wolverhampton. Questa e' la Regione tedesca da cui, proprio come nel nord-est inglese, bastava fare un fischio per scoprire un altro eccezionale talento calcistico. Non meno di 45 club della Ruhr hanno giocato nelle divisioni  pro e semi pro, nelle ultime stagioni di calcio tedesco. Di gran lunga la concentrazione più massicia di qualsiasi altra regione: Dortmund e Schalke più Rot-Weiss Oberhausen, MSV Duisburg, VfL Bochum, Arminia Bielefeld e LR Ahlen. A sud ci sono Colonia, Bayer Leverkusen e Borussia Mönchengladbach. L'immagine industriale della Regione e' parte storica della Nazione. Un'imponente vecchio giacimento di gas a Oberhausen fu convertito ultimamente in una suggestva miniera visitabile, con alla fine una piattaforma panoramica. Cumuli di scorie a Gelsenkirchen sono stati rasi al suolo seminati ad erba e trasformati in un parco. Ma guardando fuori dai finestrini del treno che scorre in un'ideale percorso,

Le sette squadre della Ruhr..al 2022 con almeno una presenza in Bundesliga.

  lungo i siti della Ruhr e puoi ancora intravedere gli scheletri occasionali di fabbriche abbandonate e le loro rotaie ferroviarie cosparse di erbacce. È storia sociale e industriale ma anche storia del calcio con un fascino tutto suo. Dortmund e Schalke rappresentano questa regione in funzione dei loro blasoni storici. Del gonfalone Internazionale riconosciuto con successi esaltanti pur se molto rarefatti. Fondata nel 1909, il Borussia 09 Dortmund,  ha vinto 9 volte il campionato tedesco e 5 volte la Coppa. La storia li congela come pionieri europei: raggiunse il secondo turno della seconda Coppa dei Campioni nel 1956-57 e i quarti di finale la stagione successiva. Lo Schalke 04 invece, vincitore della Coppa UEFA nel 1997 fu fondata nel 1904, ha vinto sette volte il titolo tedesco e cinque volte la Coppa. Batterono i Wolves, sempre grande impresa battere un inglese, nel loro unico percorso verso i quarti di finale della Coppa dei Campioni nel 1958-59. Il Dortmund vanta il prestigio dell'età moderna. Ma la leggenda e l'epica si appoggia sullo Schalke. Proprio come la Ruhr equivaleva al nord-est inglese e alla Black Country, così lo Schalke equivaleva a Newcastle o Aston Villa: un club con una storia orgogliosa, ma un club in parte finito sepolto sotto il peso delle aspettative, costruite proprio su quella storia. Nel caso dello Schalke, anche la storia è controversa. Uno degli studi calcistici più recenti (vedi post      )  smaschera la leggenda dello Schalke con delicata precisione. ''Sturmer fur Hitler'' di Gerhard Fischer e Ulrich Lindner (Verlag die Werkstatt) esplora la storia, tra realtà e fantasia, del calcio tedesco sotto i nazisti. Lo Schalke ordinò un'analisi accurata, perché il club vinse il vecchio titolo tedesco nel 1934, 1935, 1937, 1939, 1940 e 1942, nei giorni in cui il campionato diviso in Gaulighe, si disputava a fine stagione tra i vincitori dei vari campionati regionali. Oltre a quei sei titoli, furono anche secondi classificati nel 1933 e nel 1938 e terzi nel 1936. Lo Schalke come sostiene oggi la gente, beneficiò realmente del sostegno nazista?  Fischer e Lindner pensano di no. Concludono, dallo studio di giornali, documenti ufficiali, memorie e da interviste di prima mano, che lo Schalke ha beneficiato solo indirettamente, del desiderio di eminenti nazisti di crogiolarsi nella loro gloria ad uso propagandistico, visto il potere del fussball sulla gente. "Non c'erano privilegi speciali per noi", disse Herbert Burdenski,

portiere dello Schalke e poi allenatore, chiamato in causa dagli autori del libro. "Una volta ci è stato rifiutato l'accesso a un torneo giovanile a Breslavia [ora Wroclaw in Polonia] perché non indossavamo le uniformi della Gioventù Hitleriana. Non importava che fossimo ''Lo Schalke". Fu a Breslavia che la Nazionale Tedesca, costruita su un nucleo dello Schalke dell'inspirante attaccante interno Ernst Kuzorra e del versatile Fritz Szepan, sconfisse la Danimarca 8:0 nel maggio 1937. La gara segnò la nascita del cosiddetto "BreslauElf", che rimane una leggenda fino ad oggi. Sarebbe anche riuscita a minacciare l'Italia alle finali dei Mondiali del 1938. Ma l'annessione dell'Austria, spinse la politica calcistica a mescolare la squadra con la "Scuola di Vienna" appena acquisita. Non funzionò per motivi stilistici e personali. La Grande Germania perse 6:3 a Berlino contro l'Inghilterra, davanti a Goebbels, Goering e Hess, ma non a Hitler, accadde prima infatti, della loro uscita al primo turno, contro la Svizzera ai Mondiali in Francia. Anche la pressione politica soggiogò lo Schalke. Nella primavera del 1941 i leader nazisti erano preoccupati per lo sbiadimento dell'entusiasmo per la situazione della Grande Germania in Austria. Per coincidenza, i rivali dello Schalke nella finale del campionato tedesco furono proprio il Rapid Vienna. Lo Schalke passò in vantaggio per 3:0 in 52 minuti; E il grande attaccante del Rapid, Franz 'Bimbo' Binder, sbaglia addirittura un rigore. Poi il Rapid beneficiò di un altro rigore, molto contestato e alla fine si riscattò vincendo per 4:3. Bimbo Binder segnò una tripletta con due punizioni e quel secondo rigore. L'orgoglio Austriaco era, a quanto pare, rivendicato. "Questo non era calcio, questa era politica", brontolò Kuzorra mentre ritirava la medaglia del secondo posto dal ministro dello Sport, Hans von Tschammer und Osten. Bandito il professionismo sotto i nazisti, Kuzorra era ufficialmente solo un minatore. Ma non nascose mai il fatto che aveva trascorso solo due settimane della sua vita, prima che il suo talento fosse scoperto, in una buia miniera. Il compagno di squadra Szepan era considerato in quegli anni, il più grande giocatore, il migliore dei calciatori tedeschi prima di Fritz Walter, Uwe Seeler e poi Franz Beckenbauer. Ma i racconti controversi di come Szepan avrebbe dovuto beneficiare dell'acquisizione forzata di un'azienda precedentemente di proprietà ebraica gettavano una lunga ombra sulla sua reputazione. E' per questo che chi percorrerà il viale a est dell'Arena Auf Schalke, troverà solo il nome di Kuzorra tra le dediche. 

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