martedì 21 dicembre 2021

600) 1978 - GUNTER NETZER E LA FOLLE CORSA PER HORST HRUBESCH.


"Non ho mai dato la caccia a un giocatore che avrei voluto avere, come a Horst Hrubesch. A volte mi svegliavo di notte e urlavo ''Hrubesch". Günter Netzer ricorda ancora chiaramente le ore, i giorni e le settimane snervanti dell'estate del 1978. Fu un periodo folle e selvaggio. Ma Netzer sa anche che alla fine ando' tutto bene. E quanto tutto valse la pena! Quanto possa essere difficile, erto e tortuoso il percorso verso un affermazione in Bundesliga e in Nazionale per un giocatore professionista, quasi nessuno lo sa bene quanto Horst Hrubesch. Il ragazzo non gioco'in Bundesliga per il Rot-Weiss Essen fino all'età di 24 anni. E che nonostante cio', da lì, sia arrivato ancora molto oltre, lo deve soprattutto a

un uomo: Günter Netzer. Ma la storia di come è nata questa amicizia a sfondo sportivo tra uomini oggi è complicata - e un po' più lunga. All'inizio dell'estate del 1978, Horst Hrubesch voleva lasciare il Rot-Weiss Essen. Un anno dopo la retrocessione del suo club in seconda divisione, un giorno si era già 

ritrovato sul treno per Monaco di Baviera. Il 1860 Munchen, aveva mostrato grande interesse per il giocatore e aveva inviato all'attaccante un biglietto di 1a classe a Essen. Alla stazione dei treni, sua moglie lo aveva consigliato di non firmare nulla prematuramente. Ma non dovette arrivare così lontano. Poco dopo Düsseldorf, Hrubesch iniziò a riflettere. Arrivato a Colonia la sua decisione era già stata presa e a Bonn cambiò al volo treno e tornò  di nuovo a Essen. Disse in quel frangente alla stampa la meravigliosa frase: "Sono uno fatto per casa mia!" Ciò porto' sulla scena l'allenatore attuale del Dortmund, Otto Rehhagel. Nativo di Essen, Otto, annunciò subito di voler far si' che il giovanotto continuasse a giocare in Regione: "Sarebbe tradimento se noi di Vestfalia lasciassimo emigrare in Baviera un Vestfaliano". Non c'era nulla dopotutto che impedisse il passaggio di Hrubesch al BVB se non fosse stato per il leggendario 12:0 del Gladbach contro il Dortmund il 29 aprile. Otto "Torhagel" come venne sopranominato, fu licenziato e Hrubesch dovette cercare un nuovo club. Ma c'erano più che un sufficiente numero di candidati. E uno di loro era proprio Günter Netzer. L'ex colonna in campo del Borussia Mönchengladbach, era stato appena ingaggiato come Direttore Sportivo dall'Hamburger SV. Netzer non viveva ancora nella città anseatica, ma stava già cercando nuovi giocatori per l'HSV. Poi? 

Cosa successe? Come racconto' Netzer: "L'ho scoperto mentre vivevo in Svizzera - tramite i giornali.  Questo tipo aveva segnato 42 gol in seconda divisione. E poi ho detto: Ok, questa è una carta d'identità che devi prendere sul serio. Perché anche in seconda divisione non è così facile segnare 42 gol. Poi lo contattai e lo assunsi in modo indiretto, sulla parola, per telefono. E questo ''scemo di guerra'' non mi va a firmare un altro contratto a Francoforte?. L'allenatore dell'Eintracht a quel tempo era Dettmar Cramer e aveva tratti pastorali e una grande capacità di convincimento. Se ha parlato con qualcuno o proprio con Dettmar in persona, sicuro che lo ha convinto e soprattutto era troppo facile con il mio bonario Horst. Hrubesch mi telefonava e mi diceva sempre: "Non preoccuparti, non andro' a Francoforte". Ma poi ho dovuto dirgli: ''Mio caro Horst, abbiamo un piccolo problema: hai firmato un contratto!''  Con l'aiuto dell'allora noto e temuto agente Holger Klemme, Hrubesch è stato finalmente tenuto nascosto per 14 giorni, tra gli altri luoghi nella bellissima Westerwald. E infatti: ''Con pazienza e vari incontri tra le parti il contratto a Francoforte fu risolto con successo. Guardando indietro, Holger Klemme una volta disse: "Günter Netzer allora viveva solo di pillole e reportages presi dalle varie TV!" dalle notizie sui giornali. Netzer: "E si. Poi finalmente ebbi il piacere di vederlo giocare dal vivo per la prima volta, ad una partita del Rot-Weiss Essen. In un primo momento mi sedetti in posizione eretta al mio posto. A metà tempo ricordo che ero per metà sprofondato nella poltrona perché la performance di Hrubesch era davvero sottotono. Alla fine, mi sarebbe piaciuto strisciare sotto quella sedia per la vergogna. Mi sono detto: Gunter, mi sa che questo è stato il tuo primo e ultimo impegno come manager del HSV. Fu crudele da guardare. Avevo speso 1,5 milioni di Marchi, un sacco di soldi all'epoca. Ma non avevo investito in Horst Hrubesch come giocatore di calcio, avevo visto il suo personaggio. Mi ero infatuato della sua personalita'. Ricordo che chiamai la squadra all'ordine in campo. Non bisogno di un discorso da allenatore per quello. Il ''nido'', lo spogliatoio, si  prese cura di questo personaggio. Da sgrezzare, da coinvolgere e da guidare. E le star mondiali come Keegan, Kaltz e Magath mi dimostrarono artecipazione: "Il fatto che Hrubesch abbia potuto rivendicare per sé questo ruolo da protagonista fu dovuto, tra l'altro, ai risultati che porto' alla squadra anseatica. E oggi a dimostrazione dei risultati, a un semplice motivo: dopo Gerd Müller, è il giocatore tedesco della Bundesliga con la migliore media a partita. E questo è il bilancio soddisfacente che - nonostante tutte le difficoltà dell'epoca - fa ripensare a Günter Netzer a quella selvaggia estate del 1978 con un sorriso soddisfatto. 



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