venerdì 31 dicembre 2021

612) 2016 - IL CUORE GIALLONERO DI ALFRED ''AKI'' SCHMIDT - Il predecessore di Marco Reus.


Se proviamo a pensare ora a chi è l'elemento trainante dell'attuale Borussia Dortmund, (periodo che parte dal 2010...) sicuramente ci viene in mente un nome: Marco Reus. Se è quello che abbiamo pensato tutti, non credo sia un errore, perché Reus è nato e cresciuto (sportivamente) proprio nella città del Westfalenstadion. Ci fu un altro punto di riferimento, per nascita e militanza nei gialloneri, prima di Marco Reus o prima di quel BVB che conquistò la Coppa dei Campioni negli anni 90. Ma, per conoscerlo, bisognerebbe tornare indietro di diversi decenni. Dobbiamo scorrere gli ultimi anni del campionato tedesco, prima della creazione della Bundesliga. Narreremo del primo campione di

Germania del Borussia Dortmund e della sua militanza per eccellenza, Alfred "Aki" Schmidt. Allenato da Helmut Schneider, il nome del BVB si propagandò e si erse per la prima volta tra i campioni di Germania, nel lontano 1956, una stagione prima, che un ragazzo locale di 21 anni di nome Alfred, che giocava come centrocampista, arrivasse in prima squadra. Il gradino più alto raggiunto dal club era stato il secondo posto nel 1949, l'anno del 40° anniversario del club. Il primo titolo diede al Dortmund il diritto di giocare la Coppa dei Campioni l'anno successivo. Nel primo turno, il rivale era una squadra Lussemburghese chiamata CA Spora Luxembourg, un club scomparso nel 2005. Il duello tra Tedeschi e Lussemburghesi fu l'unico in quel primo turno che ebbe una partita di spareggio. Dopo aver superato il 


turno precedente, il Dortmund di Schmidt affrontò Duncan Edwards e il Manchester United di Bobby Charlton. Il confronto fu favorevole agli inglesi, ma strenuamente, dopo un doppio scontro al limite della tensione, visto che all'andata gli Inglesi vinsero 3:2 e al ritorno non andarono oltre il pareggio a reti inviolate. La lettera di presentazione di "Aki" Schmidt e del suo Dortmund era stata introdotta in un contesto molto speciale, l'Old Trafford, il "Teatro dei sogni". Alla fine della stagione Europea per il BVB, c'era ancora il torneo Nazionale da sbrigare, in cui si iscrissero quell'anno come campioni in carica. Dopo una prima fase, la finale si giocò nel 1957 contro l'HSV, club che già sapeva cosa significasse vincere quel torneo, visto che lo vinse nel 1923 e nel 1928, oltre ad essere stato vicecampione nel 1924. La finale, giocata ad Hannover, il Dortmund la vinse per 4:1. Non fu Schmidt il protagonista di quella finale, visto che non la giocò, ma Kelbassa e Niepienklo, autori dei gol. Il Borussia era diventato due volte campione di Germania. Dopo essere apparso dal nulla, divenne protagonista nelle finali Nazionali. Tornarono quindi per un altro anno nella massima competizione continentale, la Coppa dei Campioni. In quella occasione, furono in grado di raggiungere i quarti di finale dopo aver eliminato la Steaua di Bucarest. Ancora una volta però ebbero bisogno di una partita di spareggio per passare un turno di Coppa dei Campioni. "Aki" guidava una squadra che dominava in Germania e intanto cercava di farsi posto, sgomitando, tra i grandi d'Europa. Dopo aver avuto bisogno di una terza partita per sbarazzarsi dei rappresentanti Rumeni, il rivale che la squadra allenata in quell'anno da Hans Tauchert incontrò, fu quella che poi sarebbe finita seconda nel torneo, dopo aver perso la finale col Real Madrid.  Il Milan di Cesare Maldini e Nils Liedholm. Un autogol di Mario Bergamaschi mantenne aperta per i tedeschi la possibilità di qualificarsi al ritorno, ma per farlo, avrebbero dovuto vincere a San Siro. La missione di Milano era complicata. Tanto che il risultato finale della gara di ritorno fu un non sorprendente, quanto netto 4:1 a favore dei locali. Il Borussia Dortmund non fu più visto in una fase finale del campionato tedesco fino al 1961. Il primo rivale di quella fase fu l'HSV di Uwe Seeler, che segnò uno dei gol. Schmidt era ancora un uomo importante e finì anche per 


segnare uno dei gol in quell'esordio di playoffs, il 5°definitivo (2:5). Alfred Schmidt fu ancora tra i marcatori alla quinta giornata di quella fase a gironi, quando il Dortmund battè l'Eintracht Francoforte per 1:2. Con un clamoroso 7:2 nella gara di ritorno contro l'HSV il girone si chiude e in finale è l'1.FC Nürnberg che attendette i gialloneri. Delusione. Il 3° campionato tedesco non arrivò. I gialloneri guidati da Max Merkel hanno perso la finale per 3:0. Non ci fu nessun nuovo titolo, ma "Aki" Schmidt era ancora lì, presente. La sconfitta del 1961 sarebbe stata vendicata due anni dopo. Anche se le cose non erano iniziate bene per Schmidt and Co., alla terza giornata avrebbero affrontato ancora l'HSV, club che avevano battuto negli anni precedenti. Vinsero per 3.2, con un gol decisivo di Alfred. Dopo aver vinto nel proprio girone, questa volta avrebbero affrontato in finale l'1.FC Köln, campione del 1962. Per la prima volta, il nome di Alfred "Aki" Schmidt sarebbe stato scritto in lettere d'oro in una finale e nel tabellino, quando segnò il 3° dei gol della sua squadra, che gli regalò il 3° scudetto. Dortmund città, si inchinò ai piedi del suo illustre cittadino e lui ricambiò l'affetto con continue esaltanti prestazioni. Con la creazione della Bundesliga, una nuova vittoria in campo Nazionale per il Dortmund dovette essere attesa per 31 anni. La DFB Pokal del 1964-65, compresa la vendetta contro l'1.FC Nürnberg, fu il prossimo ritorno al successo. Quell'anno Alfred Schmidt fu di nuovo tra i marcatori della finale. Fu contro l'Alemannia Aachen, all'11' di gioco. Fu il gol che aprì le marcature. Qualche mese dopo, nella competizione Europea ci fu di nuovo lo scontro con il Manchester United. Quella volta, Bobby Charlton segnò 3 gol e George Best ne segnò un altro. Il club inglese lasciò il Rote Erde e la Germania con un 1:6 a favore che aveva ormai compromesso la qualificazione.. "Aki"non era presente quella sera. Ma era presente al ritorno all'Old Trafford..quando gli inglesi si imposero di nuovo con quattro reti a zero. Il culmine della carriera con il club giallonero di Alfred Schmidt, arrivò l'anno successivo. Nel 


1966 vinse la coppa delle Coppe, lasciando sul percorso, via via,  Floriana FC, CSKA Sofía, Atlético de Madrid, West Ham United e in finale, come sempre in quegli anni succedeva, un'inglese, questa volta il Liverpool. Lothar Emmerich e Aki Schmidt furono i grandi protagonisti di quel Borussia Dortmund,


 primo club tedesco, campione Europeo. Il primo fu il capocannoniere e il secondo l'immagine della squadra, lo stemma. Alfred "Aki" Schmidt lasciò il Borussia Dortmund e appese le scarpe al chiodo nel 1968. Non ci volle molto perché il suo nome risuonasse di nuovo. Nel 1970, già da allenatore, Schmidt regalò la DFB Pokal ai Kickers Offenbach, l'unico grande titolo dell'OFC fino ad oggi. Il Borussia Dortmund gli renderà un omaggio postumo in un'amichevole contro il Bayern, una vetrina mondiale per un calciatore che ha dato tutto per la città e per la squadra. Un omaggio a un uomo che ha giocato anche 26 partite con la nazionale tedesca, segnando 8 gol. L'11 novembre 2016, Alfred "Aki" Schmidt muore, ma di Lui resta per sempre l'incarnazione dell'emblema del primo grande Dortmund.

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