giovedì 9 dicembre 2021

590) 1999 - QUANDO IL BONNER S.C. DIVENNE L' ''FC FIDEL'' - ''Hans Robert Viol e la ''tratta'' dei Cubani''

Il calcio Cubano è un piccolo mistero per il mondo esterno. Il campionato è amatoriale, nel senso letterale e la squadra Nazionale disputa solo uno o due incontri ufficiali ogni ciclo di qualificazione alla Coppa del Mondo prima di essere eliminata. Mentre le Nazioni Europee non avevano ancora dato il via alla loro qualificazione per raggiungere la Russia nel 2018, i sogni di Cuba andarono infranti già nel giugno 2015, contro il Curaçao di Patrick Kluivert. Potrebbe sembrare un'uscita particolarmente anticipata per i Los Leones del Caribe, ma raramente sono andati molto oltre e non si sono piu' qualuificati per una Coppa del Mondo dal 1938, quando ''tecnicamente'' gli fu "offerto" il posto. Rimase

essenzialmente isolata oltre che politicamente, anche calcisticamnete, da quando Fidel Castro prese il potere nel 1959. Prima di allora alcuni dei più grandi club del Sud America, come Vélez Sarsfield e Colo Colo, visitarono l'isola per partite di esibizione, mentre anche i giocatori del Real Madrid e anche dell'Espanyol si erano esibito una volta per promuovere il gioco del calcio. Tutto cambiò sotto il dominio comunista di Castro, quando fondò l'Istituto Nazionale di Sport, Educazione Fisica e Ricreazione e bandì il professionismo. Sebbene il calcio fosse stato incredibilmente popolare, in particolare tra le famiglie di espatriati, gli sport amatoriali furono promossi dagli anni '60 in poi, con la boxe e il baseball, particolarmente enfatizzati e praticati, in quanto avrebbero permesso a Cuba di battere l'eterno nemico, oltre lo Stretto della Florida, nel proprio gioco. I Giochi Panamericani e i Giochi Olimpici furono entrambi scenari eccellenti per mostrare, letteralmente, i muscoli sportivi di Cuba di fronte al mondo e questi due sport ebbero un posto di rilievo. Alla fine degli anni '90 tuttavia, la crescente popolarità del calcio nel resto del mondo, ha finalmente iniziato a spostare l'atteggiamento nei confronti del gioco sull'isola caraibica. La loro politica debilitante, di vietare la Nazionale dilettantistica, a qualsiasi giocatore che avesse disertato per diventare un professionista in un club all'estero, era ancora in vigore, ma l'organo di governo del calcio Cubano, voleva trovare un modo per migliorare la squadra e ottenere lo stesso tipo di successo che la vicina Giamaica aveva riscosso ai Mondiali del 1998, dove sconfisse persino il Giappone a Lione. Il calcio diffuse la sua rinomanza in lungo e in largo entro la fine di quel decennio. A Cuba si comincio' a guardarsi intorno e nonostante per la Nazionale Cubana rimanesse imbarazzante, la voglia di progredire supero' l'orgoglio, anche a costo di organizzare un'amichevole negli Stati Uniti per l'estate del 1994.  Con un leggero progresso del gioco che divento' sempre piu' marcato, Cuba fu classificata al numeo 159 nel mondo, nella classifica mondiale FIFA nel 1993. Una breve fase rosea, porto' la squadra addirittura fino al 68esimo posto nel 1996, prima che la nazione tornasse indietro a tre cifre nel 1998 con una quotazione di 107. Bisognava fare qualcosa per arginare l'imbarazzo. ''Una partita di richiamo attira solo poche centinaia di persone e vari  problemi di viaggio fanno sì che le partite di Campionato vengano giocate solo occasionalmente''. Rainer Thomas, l'allenatore del Bonner SC inviato a sondare il terreno in prima persona, assistette agli spareggi del campionato Cubano, svolgersi su una sorta di prato del villaggio, con venti di burrasca e palloni sintetici di plastica. "Sono rimasto sorpreso dalla discreta qualità del calcio", aggiunge. Thomas prevede che tre o quattro Cubani potrebbero entrare nella prima squadra del Bonner SC, mentre gli altri potrebbero giocare con le riserve. Le indagini di Thomas sul posto, hanno anche rivelato, che sebbene la maggior parte dei Cubani avesse sentito parlare di Franz Beckenbauer e di Jurgen Klinsmann, nessuno sapeva chi giocasse per la propria squadra Nazionale. ''Un altro dei problemi di Cuba, difficile da comprendere, è che c'è troppo poco calcio in televisione. A volte la TV di Stato ruba alcune riprese da un canale Statunitense, ma di solito si tratta di goal, piuttosto che di intere partite.'' Ciò significa che pochi Cubani hanno idea di quale sia il buon calcio. Ma che centrano Rainer Thomas e il Bonner SC !?.... Il Bonner Sport-Club è una squadra di calcio Tedesca patologicamente senza successo, situata nell'ex capitale diplomatica della ex Germania Ovest, vicino al confine con il Belgio. E' il 1999. Poche persone in Germania prendono sul serio il club. Sono, dice un funzionario della DFB tedesca, ''un sodalizio non solido". Il Bonner SC schiera tre brasiliani, uno dei quali si chiama Zico, ma ha perso l'ultima partita prima della pausa invernale 2:0 in casa davanti a solo 100 spettatori. Quando riprenderanno la stagione contro il SuS Dinslaken, il 7 febbraio, dovranno lottare per la retrocessione in quinta divisione. Per molti versi il Bonner SC e' la Cuba del calcio Tedesco. Nel corso dei suoi anni di storia, il club ha satellitato tra il terzo e il quarto livello del calcio tedesco, con un paio di anni di gloria nel secondo livello e un paio di anni proporzionalmente deprimenti al quinto livello. A quel tempo si erano guadagnati una reputazione truffaldina, per le finanze contraffatte e gli affari loschi, diventando persino il primo club professionistico Tedesco, a perdere la licenza nel 1977. Alla fine del 1998, con il Bonner SC nella divisione tedesca di quarta divisione dell'Oberliga Nordrhein, il proprietario di 52 anni Hans-Robert Viol, si è imbatte' in un video della partita tra Cuba e Brasile, che i campioni del mondo di quell'anno vinsero per 2:0. Viol, tuttavia, rimase impressionato dall'audacia della prestazione degli isolani e seguendo il detto: se-non-chiedi-non-ottieni, valuto' la possibilità di ingaggiare un paio dei loro migliori giocatori. "Pensavamo che forse avremmo potuto portare uno o due giocatori cubani in Germania", ha spiegato all'epoca l'allenatore del club Rainer Thomas. Eppure la federazione Cubana era contraria all'idea di permettere ad alcuni dei suoi giocatori di allontanarsi dal resto della squadra, anche se in un club non professionistico come il Bonner SC. La risposta di Viol fu di dire ai Cubani che se volevano davvero tenere insieme l'intera selezione, allora li avrebbe accolti tutti. Sorprendentemente, la federazione Cubana, con il beneplacet del ''leader maximo'', acconsenti'. L'unica condizione delle autorità Cubane, fu che la squadra non ricevesse alcun compenso, il che era sicuramente conveniente anche per il sodalizio Tedesco. Ai giocatori sarebbe stata data una piccola paghetta per le spese quotidiane, mentre veniva organizzato anche il vitto e l'alloggio in un'ex ostello della gioventu', situato ai margini di una foresta, nella sonnolenta cittadina di Rheinbach. Come mezzo di pagamento alternativo, il Bonner invio' a Cuba attrezzature da calcio, come palloni, scarpe e kit tecnici vari. Si dice che la federazione Cubana possedesse solo 11 palloni da calcio all'epoca, quindi questo ''regalo'' era chiaramente gradito. "Non ci sono praticamente infrastrutture per poter praticare il calcio", ha detto Viol raccontando dell'atteggiamento dell'isola nei confronti dello sport. “Ci sono anche pochi allenatori qualificati e poche sedi di allenamento, attrezzature sportive e organizzazione operativa. Al di sotto del campionato maggiore, ci sono solo i campionati provinciali, che durano dai tre ai quattro mesi. Il resto dell'anno, i giocatori si dilettano con qualcos'altro". Dato che la federazione calcistica possedeva tanti palloni quanti erano i giocatori nella formazione iniziale, non c'era da sorprendersi nell'apprendere che il loro fax era un po' difettoso, quindi il trasferimento dei giocatori non ricevette l'autorizzazione ufficiale fino al gennaio del 1999. Finalmente, però, 15 calciatori, un interprete, un cuoco, un massaggiatore e due allenatori - uno dei quali era l'allenatore di Cuba, William Bennett - atterrarono in Germania per scrivere un nuovo capitolo nella storia del calcio del paese. Oltre all'attrezzatura, la principale ricompensa per i cubani fu l'addestramento avanzato che avrebbero potuto ricevere e le strutture avanzate in cui avrebbero potuto riceverlo. "I cubani vogliono che la loro squadra si alleni in Europa per imparare le tattiche", disse Viol. O come argutamente disse lo scrittore di sport Simon Kuper: "In Germania, i cubani credono, che i loro giocatori possano imparare a giocare male per 120 minuti e poi vincere ai rigori". Con l'obiettivo dichiarato di qualificarsi per la Coppa del Mondo 2002, il Bonner SC accetto' di aiutare Cuba a organizzare alcune partite di allenamento contro altre squadre del continente - le squadre senior di Lussemburgo e Liechtenstein e contro le squadre under 21 di Olanda, Belgio e Germania . I 15 Cubani si sarebbero poi allenati con i Bonner SC e i migliori sarebbero stati convocati per la stagione 1999/2000, mentre gli altri sarebbero rimasti in Germania e avrebbero giocato con le riserve. Che cosa potrebbe andare storto? Sebbene fosse senza precedenti, per un'intera squadra Nazionale, incorporarsi in un club di Oberliga Nordrhein tedesca, l'accordo era teoricamente onesto. La restrizione dell'Unione Europea sull'ingaggio di più di tre giocatori extracomunitari, non si applicava alle squadre al di fuori delle prime due divisioni del calcio Tedesco e la Federazione Cubana, che rappresentava i rispettivi club locali dei giocatori, conservava i diritti sulle prestazioni sportive, inoltre erano felici anche i giocatori di trasferirsi in Europa per quello che era essenzialmente un prestito.  Per la seconda metà della stagione 1998-99, l'utilizzo dei giocatori fu in pratica un esperimento per la stagione successiva e pertanto, i giocatori Cubani non parteciparono a nessuna partita ufficiale di campionato. Sia la FIFA che la DFB esaminarono l'accordo ma non trovarono prove di alcun illecito e pertanto, cinque giocatori Cubani fecero il loro debutto nel Bonner SC nell'aprile del 1999, in partite amichevoli. Furono giocate due amichevoli come d'accordo, con il Bonner SC che ottenne persino una vittoria per 2:0 sul vicino Tus Schmidt, mentre pareggiarono 1:1 l'altra partita. "I dirigenti del Bonner erano soddisfatti del gioco dei Cubani", scrisse il giornalista Iván García dopo quelle amichevoli. Eppure la gente del posto non era "soddisfatta" di quella che consideravano un'acrobazia a buon mercato di Viol. I media tedeschi soprannominarono il club "FC Fidel", mentre altre squadre non nascosero preoccupazione per la novita'. Anche i giocatori ''regolari'' del Bonner SC, furono comprensibilmente, sconvolti. "Se giochi nella nostra squadra di riserva, allora a Cuba saresti probabilmente un Internazionale", disse il centrocampista del Bonner SC, Norman Perschen a The Guardian. Tra le proteste e le pressioni della DFB non passò molto tempo prima che intervenisse Franz-Josef Antwerpes, il presidente del distretto di Colonia. Nego' i visti che erano stati promessi. In un colpo solo, Antwerpes fu in grado di uccidere l'ambizioso progetto.  Tuttavia, gli sforzi delle due parti non andarono completamente sprecati. Con il trasferimento in Germania annullato, la maggior parte della squadra Cubana torno' a casa, ma non tutti. Alcuni furono in grado di rimanere nella terra di poeti e pensatori, per guadagnarsi davvero, un posto nella squadra del Bonner SC e un visto con dei mezzi convenzionali, mentre gli altri se ne tornarono a Cuba prima dell' inizio del 21° secolo. Yombel Aguado Crusellas e Lester Menéndez, ad esempio, furono protagonisti nella seconda metà della stagione 1999-2000. Il primo segno' un gol, nella vittoria contro la squadra B dell'1FC Köln, mentre il difensore Vladimir Alejo Cordovés rimase per tre intere stagioni e una volta segno' un gol contro il Borussia Mönchengladbach B. Quella stagione 1999/2000 per il Bonner SC fu un disastro, con il club che finì 15esimo nell'Oberliga Nordrhein e subì una retrocessione nella Verbandsliga Mittelrhein di quinta divisione. Cuba e l'ipotesi di serbatoio a poco prezzo, si rivelo' per la squadra Tedesca un vero e proprio fallimento. Nonostante l'esperienza Europea, anche Cuba, successivamente, falli' la qualificazione ai Mondiali del 2002, subendo una sconfitta ai rigori contro le Barbados nel maggio del 2000. Per cui tornando alle previsioni di Simon Kuper, l'esperienza non servi' neppure per vincere ai rigori.  In realtà, paradossalmente, quella squadra fu eliminata dalle qualificazioni per la Coppa del Mondo, un turno prima di quanto fosse uscita la squadra che puntava per la Francia 1998. Così, anche se alcuni giocatori in campo quel giorno furono coinvolti nell'avventura tedesca del 1999, la squadra dimostro' un regresso. Perlomeno statisticamnete. Osmín Hernández, Ariel Álvarez, Lázaro Dalcourt e Mario Pedraza Abreu, giocarono tutti in quella partita di andata e ritorno contro le Barbados e tutti avevano giocato almeno una volta per il Bonner SC, mentre Vladimir Alejo Cordovés giocava ancora per il club tedesco all'epoca. Eppure l'esperimento del Bonner SC alla fine avrebbe prodotto dei risultati, in modo indiretto e un decennio dopo, ma li avrebbe prodotti. All'inizio del 2008, Viol rimborso' il prestito dei 15 giocatori alla federazione Cubana, caldeggiando la nomina dell'ex allenatore del Bonner SC, dell'Hannover e dell'Eintracht Francoforte, Reinhold Fanz, come tecnico per la nazionale Caraibica. Il buon rapporto tra il  Bonner SC e le autorità calcistiche della nazione Cubana, fu mantenuto e quando seppe che avevano bisogno di un nuovo allenatore, parlo' con il suo collega e amico per l'assunzione del ruolo. Fanz acconsentì. Come fu fatto per i giocatori ''prestati'' nel 1999, tutto ciò a cui la Federazione Cubana avrebbe dovuto provvedere per il loro nuovo allenatore, era cibo e alloggio a L'Avana. L'accordo prevedeva anche che l'allenatore potesse fare il pendolare tra la Germania e Cuba, con l'ex staff tecnico, che si occupava dell'allenamento quotidiano all'Avana, ogni volta che il trainer tedesco non era disponibile. "È un lavoro molto interessante e sono molto felice", disse il 54enne al sito web della DFB all'epoca. "Il nostro obiettivo è quello di assicurarci la qualificazione per la Coppa del Mondo 2010 in Sud Africa". Sebbene abbia ammesso che i primi due posti della CONCACAF sarebbero andati inevitabilmente agli Stati Uniti e al Messico, era ottimista sul fatto che la sua squadra potesse assicurarsi almeno il terzo posto. "Vogliamo prendere almeno il posto piu' alla portata e assumere un ruolo di primo piano nei Caraibi davanti a Trinidad e Tobago, Costa Rica e Guatemala". Una delle prime cose che fece Fanz fu quella di organizzare due ritiri in Germania nell'estate del 2008, uno al Sud a maggio e l'altro al Nord a luglio. Invito' persino l'intera squadra a casa sua a Ehlershausen per un caffè durante il loro soggiorno. Il primo ritiro aveva ovviamente dato i suoi frutti, poiché la squadra aveva sconfitto Antigua e Barbuda 8:3 complessivo, nel turno preliminare di giugno. Ciò qualifico'  ''Los Leones'' per la fase a gironi, ma capito' un sorteggio incredibilmente difficile, poiché furono inseriti in un gruppo composto da Stati Uniti, Trinidad e Tobago e Guatemala. Quest'ultimo aveva appena mancato la qualificazione nel 2006, mentre i primi due si giocarono le fasi finali in Germania. Come previsto, le due qualificazioni furono proibitive. Anche se Cuba realizzo' due delle migliori prestazioni degli ultimi anni, i suoi vicini Caraibici li sconfissero per 3:1 all'Avana ad agosto, mentre gli Americani vinsero per 1:0 nella capitale Cubana a settembre. "Siamo stati la squadra migliore contro Trinidad e Tobago e un pareggio sarebbe stato un risultato giusto contro gli Stati Uniti all'Avana", disse Fanz dopo il suo esordio nel calcio Internazionale. Il problema è che non siamo abbastanza maturi e ci manca l'esperienza Internazionale per i grandi obiettivi. Dobbiamo essere più professionali, questa è la differenza tra noi e le altre tre squadre del nostro girone. I miei giocatori giocano tutti qui a Cuba. Non hanno alcuna esperienza all'estero, assolutamente nessuna. Questo è il nostro problema più grande". Ebbe ragione. Dieci anni dopo che la Federazione Cubana ammise per la prima volta, la necessità di confrontare i suoi giocatori al calcio e alle tattiche straniere, i limiti delle sue politiche dedite al dilettantismo, stavano ancora danneggiando le possibilità di confrontarsi in modo paritario a livello Internazionale. Alla fine, però, le cose cominciarono a cambiare nel 2013, molto tempo dopo che Fanz aveva lasciato il suo incarico nell'ottobre del 2008. Dopo che la sua squadra venne matematicamente esclusa per un biglietto per il Sudafrica. Come conseguenza politica, della sempre piu' crescente Occidentalizzazione dell'isola, le normative furono modificate nel 2016, per consentire ai Cubani di firmare contratti sportivi professionali all'estero, purché le tasse venissero pagate al governo Cubano. Questo fu l'inizio di un cambiamento monumentale delle regole, in quanto i giocatori in fuga dall'isola in cerca di un contratto professionale potevano ora raggiungere i loro progetti sportivi in modo legale. Pertanto, Maykel Reyes e Abel Martínez diventarono i primi Cubani ad approfittare di questa regola quando firmarono i loro storici contratti professionali con il club messicano Cruz Azul nella proroga dei trasferimenti invernali del 2016. Molti altri cominciarono a seguire le loro orme, sfruttando al massimo la possibilità di giocare all'estero. 








 

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