domenica 19 dicembre 2021

598) 1980 - IL DOMINIO DECENNALE IN COPPA UEFA E LA PRIMA FINALE TUTTA TEDESCA.


Quando nel 2013 Bayern e Dortmund si disputarono a Wembley la finale di Champions fu una delle sparute occasioni in cui due squadre della stessa Nazione si affrontarono per decidere la Regina d'Europa. Per cio' che concerne la Coppa dei Campioni per le squadre tedesche fu la prima volta. 33 anni addietro ci fu pero' una prima finale tutta tedesca. Era il 1980. Era la finale di Coppa UEFA. Un torneo soppiantato dall'attuale ''ridicola'' possiamo dirlo? Europa League...Un torneo a cui partecipava la crema dei tornei Nazionali, essendo riservata alle prime 2-3-o 4 squadre, giunte dietro il Campione

del Paese. Spesso era piu' difficile vincerla, proprio per il livello delle squadre partecipanti, scogli durissimi da superare passo dopo passo. Squadre che ambivano a conquistrae il trofeo per avere lustro Continentale. Eintracht Francoforte e Borussia Mönchengladbach si disputarono la prima finale tutta tedesca, del 1980, e il coinvolgimento di due squadre della Bundesliga nell'appendice finale, e' esplicativa della storia e sulla natura distintiva di quel torneo, tra la fine degli anni '70 e l'inizio degli anni '80. Due squadre di uno stesso paese che raggiungevano la finale non erano di per sé 

particolarmente insolite - Inghilterra e Spagna avevano gia' fornito entrambe le finaliste, nelle passate finali della UEFA e della Coppa delle Fiere - ma l'ampio dominio dei club della Germania Ovest in quel decennio, fu schiacciante in una misura mai vista in nessun torneo Europeo, prima di allora. Mentre i campioni della Germania Ovest di quell'epoca non riuscivano a eguagliare gli inglesi in Coppa dei Campioni, la forza assoluta delle sqaudre della Bundesliga, si prestava a un monopolio virtuale sulla Coppa UEFA. Tre dei quattro posti in semifinale del torneo 1978-79 furono conquistati da club tedeschi, con il Borussia Mönchengladbach che domino' fino a vincerla per la seconda volta in sole quattro stagioni. La morsa della Germania Ovest sulla competizione divenne ancora più stretta nel torneo 1979-80. I detentori passarono agevolmente ai quarti di finale, così come tutte e quattro le altre partecipanti alla Bundesliga: Bayern Monaco, Eintracht Francoforte, Kaiserslautern e Stoccarda. Fu un'impresa senza precedenti avere cinque partecipanti di uno stesso paese, nei quarti di finale di Coppa UEFA, soprattutto perché nessuna Nazione aveva mai schierato cinque partecipanti nella competizione prima: alla Germania Ovest fu assegnato un quinto posto solo perché l'Albania declino' la propria 


partecipazione. Il sorteggio dei quarti di finale inevitabilmente doveva prevedere almeno uno scontro tutto tedesco e fu il Kaiserslautern il primo a uscire dalla competizione dopo due gare contro il Bayern Monaco. Le altre squadre della Bundesliga passarono tutte, il che significa che le tre semifinaliste della Germania Ovest della stagione precedente erano diventate quattro questa volta. Fu anche il primo caso di un torneo in cui i partecipanti di un paese furono eliminati solo dai loro connazionali. Il Mönchengladbach ha superato lo Stoccarda non senza difficolta'. Ma la maggior parte del pathos avvenne nel doppio confronto tra l'Eintracht Francoforte e un Bayern Monaco che stava ritrovando la forma  dopo un biennio appannamento e che stava avviandosi verso un altro titolo della Bundesliga. I Bavaresi sembravano tranquilli dopo la vittoria per 2:0 nella gara di andata all'Olympiastadion, ma i 

loro avversari erano stati una sorta di squadra spauracchio per i Bavaresi negli ultimi tempi e solo due anni prima, nella stessa competizione avevano gia' eliminato Rummenigge e soci vincendo entrambe le gare. Ecco, la rimonta del ritorno al Waldstadion di Francoforte, ricalco' quello stesso spirito. Un gol a tre minuti dal termine pareggio' il totale e il Francoforte dilago' nei supplementari per una vittoria strepitosa per 5:1. L'Eintracht al momento del sorteggio era stato comprensibilmente dato per sfavorito per l'accesso alla finale. Negli ultimi 15 anni il Francoforte era stata una squadra che risiedeva abitualmente nella metà superiore della classifica di Bundesliga senza mai essere una minaccia per il titolo. Le recenti campagne Europee, erano state modeste e la reputazione Internazionale del club 

risaliva a quella famosa finale di Coppa dei Campioni contro il Real Madrid nel 1960. In netto contrasto, il Borussia Mönchengladbach era il più incallito dei frequentatori Europei in procinto di cimentarsi nella sua quarta finale di Coppa UEFA e quinta finale Europea in tutto, dal 1973. Ma Mönchengladbach non poteva più affermare di essere la squadra strepitosa e vincitrice di tutti i tempi. Per anni hanno nuotato con successo controcorrente, crescendo e lanciando costantemente giovani brillanti o ingaggiando talenti sconosciuti per sostituire le stelle rubate da club più ricchi, ma era diventato sempre più difficile per la societa' mantenere i loro alti standard di fama. L'attuale squadra aveva il talento prodigioso di un giovane Lothar Matthäus a centrocampo, ma aveva perso molto del suo carattere in seguito ai recenti ritiri di Vogts, Wimmer e Wittkamp. La loro brillante stella danese Allan Simonsen era partita per il Barcellona e persino il leggendario allenatore del club, Udo Lattek, si era trasferito a Dortmund. Avrebbe anche potuto essere, una squadra in declino, ma Mönchengladbach sembrava ancora più forte sulla carta, che non il curioso mix di veterani brizzolati e stravaganti talenti stranieri che 

annoverava tra le sue fila Francoforte. Jürgen Grabowski e Bernd Hölzenbein sono stati entrambi ex nazionali della Germania Ovest con molte presenze e sono rimasti molto determinanti per il Francoforte fino al tramonto della loro carriera. Un altro nazionale fu Karl-Heinz Körbel che faceva coppia ora, al centro della difesa, con l'austriaco Bruno Pezzey - la "Torre del Tirolo" - abilmente ingaggiato poco prima di diventare famoso a livello Internazionale con le sue ottime prestazioni ai Mondiali del 1978. Il suo stile estremamente robusto anche se corretto, lo ha portato a due cartellini rossi e a conseguenti squalifiche in Bundesliga quella stagione, tuttavia le sue prestazioni Europee e i gol dalla difesa erano stati una spinta fondamentale per la corsa in Coppa UEFA del Francoforte. Un acquisto all'esterna sinistra che aveva ripagato con gli interessi era l'ala sudcoreana Bum-Kun Cha, forse l'importazione più insolita della Bundesliga all'epoca, ma un giocatore fondamentale per il Francoforte e capocannoniere del club. Con il Mönchengladbach che ha chiuso al settimo posto e il Francoforte due posizioni più in basso, la forma in campo nazionale di entrambe le squadre è stata piuttosto modesta con attacchi decenti, condizionati da difese porose. Le partite di Bundesliga tra le due si erano concluse con vittorie ad alto punteggio a favore delle squadre di casa: 4:1 a Mönchengladbach e 5:2 a Francoforte. Il Mönchengladbach ospito' dunque l'andata della finale e cerco' di sfruttare la scarsa forma in trasferta degli ospiti che avevano perso ben quattro delle cinque partite Europee lontano dalle mura amiche del Waldstadion.  L'allenatore del Borussia Jupp Heynckes si senti' galvanizzato dall'assenza del capitano dell'Eintracht Francoforte, Jurgen Grabowski, non ancora recuperato da un infortunio subìto, in un incontro di campionato diversi


 mesi prima. Il Mönchengladbach domino' gli scambi iniziali trovando spesso la conclusione. Jurgen Pahl fu protagonista di miracolosi interventi nel primo tempo, tra cui, su Kulik e Matthaus da fuori area. Una traversa a favore dei Fohlen e una ''auto-traversa'' di Ringels di testa, che illudono le Aquile di uno spettacolare autogol. Gioco veloce, come le squadre di Bundesliga di quegli anni proponevano. Non ci si annoia insomma. Al 37esimo Christian Kulik porta in vantaggio i padroni di casa. Poi, pero' allo scadere della prima frazione, il 'Gladbach, fu sorpreso da un gol del Francoforte segnato in modo quasi imprevisto da calcio d'angolo: il portiere gigante, Wolfgang Kneib, si lascia anticipare da Karger che di testa mette in rete all'altezza della linea di porta su un corner di Bernd Nickel. Il secondo tempo e' un continuo ribaltamento di fronti. Fino a che Hölzenbein non si tuffa di testa per il vantaggio del Francoforte, era il minuto 71esimo, Matthäus ha pareggiato con il tipo di tiro potente che sarebbe 


diventato il suo marchio di fabbrica e con solo un paio di minuti rimanenti, il Borussia segno' il 3:2 con un gran colpo di testa nell'angolino basso di nuovo con il capitano Christian Kulik. Due settimane dopo il Mönchengladbach decide di difendere il proprio vantaggio e a guidare la resistenza fu il difensore Norbert Ringels che ha insistito per giocare, nonostante avesse dei punti sulla lingua per essersi morso dolorosamente, in uno scontro di gioco il fine settimana precedente. Il Francoforte ha dominato il campo e il  possesso della manovra ma ha creato poco e nel secondo tempo gli ospiti Renani, si sono fatti minacciosi in contropiede piu' volte: il portiere del Francoforte Jürgen Pahl deve parare reattivamente, due volte di seguito, su Kulik e sul rimbalzo di Lienen. A poco più di 10 minuti dalla fine, l'Eintracht ha lancia l'ultimo tiro di dadi, affidandosi alla sorte, sullo sconosciuto attaccante della Nazionale giovanile di 19 anni Freddy Schaub. Quattro minuti dopo il suo ingresso, Schaub raccoglie una palla vagante al limite dell'area, resiste a due contrasti in area mantenendo il possesso del pallone e la piazza nell' angolo da distanza ravvicinata.  L'ultimo atto da giocatore dell'infortunato capitano 


Grabowski fu alzare la Coppa UEFA per l'Eintracht Frankfurt, facendo calare il sipario sia sulla sua bella carriera che su un'epoca eccezionale per il calcio della Germania Ovest in quel rinomato torneo. Basta confrontare l'allora e il dopo: tre vittorie in soli cinque anni tra il 1975 e il 1980 e solo altre tre nei seguenti 41 anni intercorsi. (scrivo nel 2021) La moderna Europa League non avrà mai lo stesso prestigio della Coppa UEFA nel suo periodo di massimo splendore, per le squadre Tedesche. Un conclamato disinteresse e' evidente se le squadre della Bundesliga non raggiungono piu' neppure le semifinali. Ormai la Champions e' un obiettivo stagionale perseguito dalle prime quattro classificate. L'Europa League annovera anche squadre giunte 9 e cio' non contribuisce a rendere il torneo appetibile o un obiettivo a scapito di gare in stagione, che implicano magari battaglie per non retrocedere o richiedono la concentrazione e uno stato di forma piu' idoneo. La stessa formula scervellotica aa scapito delle gare tradizionali a eliminazione sin dal primo turno, congestiona un calendario gia' zeppo di impegni. Mettiamoci anche le nazionali e le rose infarcite di stranieri extracontinentali..che fanno spole interminabili. Beh insomma...A qualcosa alla fine si deve rinunciare.

https://www.youtube.com/watch?v=YiYi1O-LhOo

https://www.youtube.com/watch?v=YFC8cbINao8 

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