martedì 14 dicembre 2021

596) - 2017 - ATTRAVERSO I REKORDS DI MAKOTO HASEBE. - ''Da Okudera a oggi. 45 anni di Invasione Asiatica in Bundesliga. ''

A oggi (dicembre 2021) sono 36 i giocatori Giapponesi che hanno calcato i campi di Bundesliga a partire dal 1978. Il primo fu Okudera nel lontano 1978. (vedi post 575). Sono 36 e senza contare le serie minori...Sono 19 i Sud Coreani...3 i Cinesi.... Un'invasione Asiatica come non si e' riscontro in altri tornei Europei. E tutti giocatori con alti tassi di rendimento. Come mai, la Germania e' il paese Europeo con il più alto numero di giocatori Asiatici a livello professionistico? Partiamo dai rekords di Makoto Hasebe...e le sue ''quasi'' 350 presenze. Sono passati 43 anni dallo ''sbarco'' di Yasuhiko Okudera in Bundesliga. Il primo Giapponese, primo Asiatico addirittura a giocare in Germania...Primo realizzatore

Asiatico a segnare in Coppa Campioni perfino..Poi arrivo' Cha Bun Kun, che fece la storia dell'Eintracht oltre che del Leverkusen Europeo nei suoi primordi di Bundesliga. La Germania e' il paese Europeo in cui calcisticamente, gli Asiatici si trovano meglio. Hanno un rendimento costante e si adeguano alle tattiche, rinunciando spesso alle qualita' individuali. Partiamo dal rekordman Giapponese di presenze in Bundesliga, Makoto Hasebe, per analizzare il fenomeno.
Makoto Hasebe ha raggiunto le 348 presenze in Bundesliga quando scrivo. E' il rekordman di presenze, per un calciatore Asiatico in Bundesliga e essendo ancora in attivita' puo' solo migliorarsi. E' in procinto di superare gente come Ulf Kirsten, Roman Weidenfeller, Paul Steiner, Manfred Binz o Wolfgang Rolff o Naldo... Una carriera iniziata nel lontano 2007, con la maglia del Wolfsburg. Dopo aver vinto anche il Meisterschale, attualmente da 8 stagioni veste la maglia delle ''aquile'' di Francoforte. Il 5 marzo 2017,


contro il Freiburg, supera Okudera con 235 presenze e diventa il giocatore Asiatico e Giapponese con piu' presenze in Bundesliga. Chi lo avrebbe immaginato!?. Quando arrivo' Okudera a molti parve un fenomeno folkloristico, destinato a sparire nel dimenticatoio in poche settimane. Okudera lo aveva ''usmato'' Weisweiler...scusate se e' poco. Hasebe come abbiamo detto ha vinto il Meisterschale in un Wolfsburg, outsider, protagonista di una stagione irripetibile e imprevista. Si adatto' subito alle esigenze di Felix Magath che lo impiego' come centrale difensivo nel suo gioco. Una posizione eccezionale, in grado di spazzare quando necessario, ma anche di impostare a destra, sinistra o al centro. La sua visione e comprensione del gioco lo hanno aiutato a spostarsi anche un passo avanti, piu' nel pieno della manovra e i Lupi dovrebbero ringraziare soprattutto Hasebe, per aver supportato le azioni offensive per attaccanti affamati come Dzeko e Grafite nel loro cammino verso la gloria, oltre che di squadra, anche personale. Vincitore della Coppa d'Asia nel 2011, Hasebe avrebbe potuto partecipare tranquillamente anche a quella del 2019, se non si fosse gia' chiamato fuori della Nazionale dopo 114 presenze e oltre un decennio di servizio nel suo paese.  Il ritiro dopo la Coppa del Mondo FIFA del 2018 gli ha permesso pero' di concentrarsi sul prolungamento della sua carriera professionale all'Eintracht Francoforte. "Mi fa sentire bene essere in grado di dedicare del tempo a me stesso, per fare passeggiate con la mia famiglia", ha detto Hasebe in occasione della sua prima pausa Internazionale dalla Nazionale Giapponese, trascorsa nella sua seconda patria, la Germania. Ancora all'età di 33 anni, Hasebe ha guadagnato riconoscimenti - e non solo la Coppa DFB che ha vinto con l'Eintracht nel maggio del 2018 contro il Bayern sotto la guida di Nico Kovac - È stato anche nominato dalla Federazione Calcistica Asiatica (AFC) come Calciatore Internazionale dell'anno nel 2018. Ora che a 37anni, ha raggiunto il pieno riconoscimento della sua maturita' in campo, con personalita', sempre più spesso schierato indietro, al centro di una difesa a tre. "Sa sempre quello che sta facendo", ha detto settimane addietro il portiere del Francoforte, Kevin Trapp, che si sente più sicuro sapendo che Hasebe organizzera' il reparto davanti a lui. E se Trapp poi non fosse in grado di giocare, l'Eintracht, potrebbe addiritttura contare su Hasebe per indossare i suoi guanti, come fece per 15 minuti al Wolfsburg nel 2011, diventando, ''altro rekord'', il primo "portiere" Giapponese in Bundesliga, sostituendo provvisoriamente l'espulso Marwin 


Hitz. Dopo 40 anni, ancora la Germania, attinge a piene mani al mercato Giapponese o Asiatico in generale, senza aver denunciato scompensi di sorta, quanto a qualita' e affidamento. Il calcio tedesco quindi ricerca giocatori Giapponesi e i giocatori Giapponesi sono aperti ad andare in Germania. Un rapporto che esiste da diverso tempo: la Bundesliga ha fatto da apripista al calcio Asiatico in Europa. C’è un fattore di mercato innanzitutto. Storicamente, con le difficoltà culturali e climatiche ad attrarre un grande numero di giocatori Sudamericani, le squadre Tedesche hanno cercato canali di scouting poco battuti, puntando più sui paesi limitrofi come i Paesi Bassi, la Cechia, l’Ungheria e la Scandinavia. Dopodiché c’è anche un fattore storico. Durante un tour della Nazionale tedesca in Giappone, alla fine degli anni ’70, l’allenatore del Colonia, Weisweiler, ha scoperto Yasuhiko Okudera e ha provato a 


portarselo subito in Germania. Arrivato in Germania nel 1977, quando il calcio Giapponese era ancora nella preistoria perché neanche professionistico, Okudera fu un pioniere: gioco' per 9 anni tra Brema, Berlino e Colonia, dove ha anche vinto un campionato. Non solo le sue qualità calcistiche ma anche la sua professionalità impeccabile fecero buona pubblicità per i suoi connazionali nelle squadre tedesche. Va detto che il motivo per cui Okudera si adatto' subito a vivere così lontano da casa è abbastanza semplice: Colonia si trova nel Land del Nordreno-Vestfalia e a pochi chilometri da Colonia viveva e vive una grandissima comunità giapponese, la più grande d’Europa, quella di Düsseldorf, dove hanno sede  circa 500 aziende giapponesi. La comunità conta circa 11000 persone e ha portato con sé l’apertura di negozi specifici, supermarket e anche una scuola giapponese. Per celebrarla si tiene ogni anno anche la Giornata del Giappone con un festival che attrae più di 1 milione di turisti. Insomma, la Bundesliga cercava un altro canale per i giocatori senza la competizione dei paesi latini e lo ha trovato grazie al successo dell’operazione Okudera. Forti quindi di una comunità Asiatica radicata nel territorio e di un giocatore come esempio, da lì in poi  le squadre Tedesche si sono spinte in uno scouting verso i paesi Asiatici più spinto rispetto agli altri paesi. È arrivato con grande successo l’attaccante coreano Cha Bum-Kun, sono arrivati gli accordi tra le squadre della Bundesliga e della J. League, come quello tra il Bayern e l’Urawa Red che andava oltre la semplice amichevole ma prevedeva la prelazione sui talenti piu' papabili. Tolta la prima diaspora verso l’Europa post-Mondiale del ’98, con i vari Nakata, Nakamura e Ono, negli ultimi anni, quando il livello della scuola Giapponese è cresciuto abbastanza da poter far uscire un buon numero di giocatori di alto livello, le squadre tedesche conoscevano meglio il contesto e il materiale a disposizione. Per dire, Kagawa, il maggior talento Giapponese della sua 


generazione, è passato dalla seconda serie direttamente al Borussia Dortmund, arrivando quasi da sconosciuto (per le altre squadre non tedesche). Con gli anni si è creato un rapporto stretto tra le squadre e le agenzie di gestione dei giocatori Giapponesi, che privilegiano la destinazione rispetto alle altre. Yoshinori Muto aveva l’offerta del Chelsea sul tavolo, ma si è convinto (o è stato convinto) ad andare inizialmente al Mainz prima di passare ad una grande squadra Europea. Utilizzare insomma la Bundesliga come punto di partenza. Il più famoso in questo senso è ovviamente Shinji Okazaki, 

campione della Premier con il Leicester che lo ha acquistato dal Mainz. Di questo aspetto ha parlato anche Takashi Inui, che da sempre voleva giocare in Liga, ed è arrivato in Europa passando per Bochum prima e Eintracht poi. Inui dice che la Bundesliga è il campionato ideale perché permette di giocare subito ad alto livello, ma in un contesto più favorevole. Gaku Shibasaki è arrivato in Europa da miglior giocatore della J.League e con la voglia di giocare in Liga, da sempre il suo campionato preferito. Arrivato a gennaio, si è però trovato davanti squadre che non lo conoscevano e non si sono fidate di dargli un posto in squadra togliendolo ad un altro extracomunitario (in Spagna, come in Italia, il numero di slot è limitato). Shibasaki ha dovuto quindi provare la fortuna con il Tenerife in Segunda, prima di guadagnarsi la chiamata del Getafe in Primera. Un impatto decisamente diverso rispetto a quello di Daichi Kamada, che con lo stesso ruolo di Shibasaki ma con poca esperienza alle spalle, si è trovato comunque subito una squadra di buon livello in Bundesliga come l’Eintracht. Ho solo accennato alla storia degli slot ma penso sia anche questo un fattore: in Bundesliga non esistono limiti a giocatori extracomunitari, mentre sì, esistono in Spagna, Italia e Inghilterra (se pure sotto forma di permesso di lavoro). Dei quattro tornei principali quindi solo la Bundesliga può permettersi senza problemi di prendere un giocatore extracomunitario di vent’anni com’era Kagawa e com’era Kamada con la speranza che possa in futuro essere un titolare. Anche volendo solo in Bundesliga un giocatore Giapponese può arrivare facendo inizialmente panchina, negli altri tre campionati sarebbe uno spreco di risorse per la squadra. Per riassumere, le squadre Tedesche hanno più conoscenza, sono più vicine alle agenzie di gestione e sono facilitate dalle regole per far arrivare un giocatore dal Giappone nel proprio campionato. Questo ha generato un circolo virtuoso: i tanti giocatori Giapponesi in Bundesliga la rendono uno dei campionati più seguiti in Giappone. Ci saranno sempre i casi di giocatori che provano un’altra strada, come appunto Shibasaki o il giovane e promettente Ritsu Doan che è andato a giocare nei Paesi bassi nel Groningen come prima esperienza Europea. Ma la Bundesliga rimane avvantaggiata rispetto agli altri campionati quando si tratta di giocatori Asiatici
 

 I primi 20 giocatori Giapponesi, per presenze in Bundesliga, al dicembre 2021.

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