domenica 19 agosto 2018

494) 2002 - L'ANNUS HORRIBILIS DEL BAYER 04 LEVERKUSEN. - La leggenda dei ''Neverkusen''.



È l'unica squadra europea ad aver raggiunto una finale di Champion's League (2002) senza aver mai vinto il titolo nazionale, e una delle quattro, insieme a Real Saragozza, West Ham e Parma, ad aver conquistato una delle tre maggiori Coppe Europee, pur senza aver mai vinto il proprio campionato.
Stiamo per parlare di una squadra medio-piccola, in Bundesliga dal 1980, di una città medio-piccola, schiacciata tra Colonia e Düsseldorf, cresciuta all’ombra dell’azienda farmaceutica Bayer, uno dei colossi mondiali, famosa per l’Aspirina. Parliamo del Bayer 04 Leverkusen. Nella sua storia, ha conquistato due titoli importanti, il primo è la Coppa UEFA del 1988, vinta in finale ai rigori dopo una grande rimonta sull’Espanyol di Barcellona che aveva vinto 3-0 l'andata al Sarriá. Il secondo titolo è la Coppa di Germania del 1993, vinto con il gol di Ulf Kirsten, contro l'Hertha Berlino II, il bomber della riunificazione, 100 presenze internazionali divise a metà in modo quasi chirurgico, 49
con la Germania Est e 51 con la Germania unita. Unitamente a tre secondi posti in Bundesliga in quattro anni, tra il 1997 e il 2000, quest’ultimo perso all’ultima giornata con la sconfitta in casa dell’Unteraching per 0:2. Bastava un pari, il Leverkusen fini' con gli stessi punti del Bayern Monaco che sara' Campione per la migliore differenza reti. Era la squadra di Christoph Daum, che al termine del miglior ciclo della storia del Club, sarebbe destinato alla panchina della Nazionale, ma viene


fermato da uno scandalo legato al suo consumo di cocaina, che gli provoca il licenziamento dalle “Aspirine”. C'era insomma gia' qualcosa di scritto e prestabilito nel destino di questa squadra. Prima ancora di quella maledetta stagione che andava ad iniziare. I primi roumors sulla reputazione di ''eterni incompiuti'', stavano gia' prendendo forma in modo consistente, da qualche stagione, tra gli addetti ai lavori e non. Ecco, il punto di partenza per il Bayer Leverkusen che va ad affrontare la stagione 2001-2002 è questo, insomma.  Dopo un fugace transito in panchina di Bertle Vogts per la stagione 2001/02 la guida e' affidata al bianco crinito, ex frombolliere record del Kaiserslautern, Klaus Toppmoeller. La squadra presenta elementi di certa levatura ed esperienza e puo' vantare i servigi del giocatore piu' in voga del momento Michael Ballack. Vanta giocatori del calibro di Hans Jorg Butt, portiere con il vizietto del gol. Rigorista ufficiale della squadra. I brasiliani Lucio, Marquinhos e Ze Roberto. L'esperto Nowotny e il lunatico Carsten Ramelow. L'estroso Bulgaro Dimitar Berbatov, il cecchino Ulf Kirsten coadiuvato dal pratico e poco spettacolare Oliver Neuville. Una squadra ben costruita ma probabilmente con una rosa troppo corta per affrontare tutte le manifestazioni nell'arco dell'anno e questo alla fine si rivelera' un problema. O forse una scusante. La 
partenza e la solidita' della squadra in campionato, sono molto indicative per il percorso che il Bayer intraprendera' nel torneo Nazionale. Al giro di boa chiude primo con 12 vittorie 3 pari e due sconfitte. Il punticino di distacco dai gialloneri di Dortmund, manda alla pausa natalizia con possibilita' di ricaricare le pile per la seconda parte della stagione. Anche la DFB Pokal e' stata affrontata con decisione. Alla pausa di dicembre le Aspirine sono tra le otto squadre che disputeranno i quarti. Sul fronte Champion's, si qualifica al secondo turno dopo aver battagliato in un ostico girone D con Arsenal, Deportivo la Coruna e Juventus. Passa come secondo a pari merito con gli Spagnoli, seconda per un gol di scarto, nel computo totale delle reti. Il ritorno in campo dopo la pausa, nonostante qualche passo falso e una serie di sorpassi e controsorpassi in classifica, porta la squadra ad avere 4 punti di vantaggio sulla seconda di Dortmund alla 30esima giornata. Siamo ad Aprile. In DFB Pokal le Aspirine avevano gia' chiuso i conti a Marzo dopo una semifinale ai supplementari contro il Colonia, strappata coi denti. Per cui un pensiero in meno. In Champion's nell'arco del mese dovra' vedersela con la crema del calcio inglese. Nei quarti avra' la meglio sul Liverpool, (0:1 e 4:2) salvato da un gol di Lucio nei minuti finali della gara di ritorno. In semifinale saranno gli altri rossi, quelli di Manchester a lasciare la competizione, dopo un doppio pareggio (1:1 - 2:2) che apre le porte della finale di Glasgow ai Farmacisti.  Come un bambino che vede tre pastarelle sul vassoio,

Toppmoller cerca di accaparrarsene almeno una, ma in giro è pieno di birbanti che gliele vogliono sottrarre. La Bundesliga, in primis. Quando a 2 giornate dal termine del torneo Nazionale, il Bayer si trova a 4 punti di vantaggio dai concorrenti diretti del Borussia Dortmund ormai si pensa che i giochi possano essere fatti. Con la certezza di due finali da giocare, al termine della stagione, tutte le energie psichiche sono concentrate sulla tanto anelata vittoria in Bundesliga. Alla 32esima giornata i punti di vantaggio si sono ridotti a due. Alla penultima le Aspirine cadono a Norimberga contro una pericolante, che con la vittoria festeggia la matematica salvezza. Il Dortmund vince ad Amburgo per 3:4 ed effettua il sorpasso. Tutto quindi si risolvera' all'ultima giornata. Maggio. In 15 giorni il Leverkusen si gioca piu' che una stagione. Si gioca un ''possibile storico triplete''. In Bundesliga la differenza reti mette al riparo la squadra di Topmoller da un possibile traguardo, deciso a parita' di punteggio. Anche il Bayern come terza incomoda, potrebbe laurearsi Campione in concomitanza di risultati a favore delle due la' davanti, essendo a solo 2 punti dalla vetta. In ogni caso i Bavaresi fanno la loro, poi chi vivra' vedra'. Il 4 maggio, non bastera' la doppietta di Michael Ballack che batte l'Hertha Berlino tra le mura amiche. A Dortmund  la prima pastarella è stata portata via da un ragazzaccio coi capelli rossi, Matthias Sammer che a non ancora 35 anni vince il suo primo e unico titolo da allenatore. Il gol che vale il Meisterschale, arriva soltanto al 74’ con l’ennesimo brasiliano, Ewerthon. A Leverkusen restano attoniti, ma possono ancora vincere Champions e DFB Pokal, c’è tempo per ricaricare le pile e non c’è la delusione della sconfitta a un passo dalla tripletta. Nelle teste dei tifosi risuonano però le parole del direttore del Bayern Monaco, Uli Hoeness: ''Il Leverkusen non vincerà mai nulla, nelle partite importanti indossano il pannolone.'' 11 maggio. A Berlino con lo Schalke, in finale di Coppa di Germania, il primo tempo finisce 1:1, con gol di Berbatov e il pari di Boehme. Nella ripresa ci sono tre gol dello Schalke con Agali, Moeller e Sand... poi il 2:4, inutile, di Kirsten. La seconda pastarella di Toppmöller l’ha


soffiata l’olandese Huub Stevens. Manca quella più succulenta, all’Hampden Park di Glasgow e chissà se partire da sfavoriti non sia meglio. Il Bayer gioca una delle migliori partite del finale di stagione, ma va sotto per il gol di Raul, un tocco perfido al volo su cui Butt non arriva. Il Real ha Casillas, Figo, Ronaldo, una serie incredibile di campioni, ma arriva il gol di Lucio, di testa dopo una punizione da sinistra. Poi, c’è il gol di Zidane, al volo di sinistro, una coordinazione perfetta sul cross di un altro campionissimo, Roberto Carlos. Butt ancora non può fare nulla, è un gol ormai storico per la sua bellezza; nella ripresa più volte il Leverkusen sfiora il pari, ma un grande Casillas gli nega tre occasioni, anche questa finale è persa, la coppa la alza Hierro. Di certo una mazzata, anche per una piazza che non è abituata a vincere, anzi forse si percepisce maggiormente quanto grande sia stata l’occasione persa. Per trovare una debacle simile in pochi giorni bisogna andare indietro di 35 anni, quando l’Inter nel 1967 perse lo scudetto all’ultima giornata, la coppa dei campioni in finale e la coppa Italia in semifinale con l’outsider Padova, ma l’Inter era alla fine di un ciclo vincente di 3 scudetti, 2 coppe campioni e 2 coppe intercontinentali. Non fu esattamente la stessa cosa. Nasce la leggenda del Bayer ''Neverkusen'', gioco di parole con l’inglese “never”, mai. Come se non bastasse, il 30 giugno nella finale mondiale si ritrovano Lucio da una parte, Ramelow, Schneider e Neuville dall’altra. Ballack no, lui s’è immolato in semifinale, prima ha preso un giallo evitando un gol della Corea, poi ha segnato la rete decisiva per andare in finale. Squalificato. Vince il Brasile 2-0, l’unico a sorridere è Lucio, che non a caso otto anni dopo vincerà tutte le competizioni in cui il “Neverkusen” è arrivato secondo, ma con la maglia dell’Inter. Il Bayer inizia a perdere pezzi, Ballack e Zé Roberto vanno al Bayern, poi ci andrà anche Lucio. Risultato: ancora oggi, gli unici trofei in bacheca sono sempre la coppa UEFA del 1988 e la Coppa di Germania del 1993.






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