giovedì 23 agosto 2018

502) 2012 - TIMO KONIETZKA, PIU' VELOCE DEI FOTOGRAFI, PIU' VELOCE DELLA MORTE. - Storia del ''mai visto'' primo gol della Bundesliga.


Timo Konietzka se ne ando' il 12 marzo del 2012 all'età di 73 anni tramite suicidio assistito a Ingenbohl nel Canton Svitto, (CH) dove tale pratica è legale. Trasferitosi da anni in Svizzera, dove ne era anche diventato cittadino, Konietzka, malato di cancro in fase terminale, pose fine volontariamente alla sua esistenza. In Svizzera la cosiddetta morte assistita è permessa, sia pure solo per i cittadini della Confederazione o persone che vi risiedano permanentemente. Konietzka, che dopo aver superato un infarto aveva ricevuto la terribile diagnosi di essere affetto da un tumore inguaribile alla cistifellea, era diventato socio e testimonial della nota associazione Exit, con 70 mila aderenti, che assiste i malati terminali che volontariamente decidono di rinunciare alle terapie per prolungare artificiosamente l’esistenza. Ed e' nella sua casa di Brunnen, presso Berna, che Timo
bevve la bevanda che pose fine alla sua vita,. "Timo era appena tornato a casa dall’ospedale riferi' la moglie Claudia, i suoi ultimi giorni furono molto belli. Pote' rivedere i nipotini, si concesse anche un bicchiere di birra....Lui..che per tutta la vita aveva bevuto solo camomille,  tisane e acqua. Konietzka aveva per tempo preparato il suo addio. In più di un'occasione aveva pubblicamente parlato alla TV
Svizzera della decisione di voler essere lui a decidere il momento della sua uscita terrena. Aveva anche scritto personalmente il proprio necrologio. Semplici, ma commoventi parole d’affetto per la sua famiglia e una richiesta di comprensione. Timo Konietzka, il cui nome di battesimo era Friedhelm, era stato un goleador di razza: 72 reti in 100 partite nella prima divisione tedesca. Due volte campione di Germania con il Borussia nel 1963 e con il Monaco 1860 nel 1966. Suo è però anche il record della più lunga squalifica in Bundesliga, sei mesi, per aver aggredito un arbitro al quale aveva anche rubato il fischietto. In un'epoca in cui le stelle nascenti si affidano a consulenti e procuratori, la storia di Friedhelm, e' anacronistica e appartenente ad un calcio pionieristico, piu' umano e piu' semplice, fatto di guerrieri e di eroi. Lavora per 5 anni in miniera, fino ai 19 anni. Estrazione di carbone. Una vita sotterranea,
finche' uno scout del Dortmund lo nota nel VfB Lunen 08. ''Questo Konietzka ha una faccia da assassino..Sara' dura per gli avversari..ma anche per se stesso..''. Per Timo, niente alcool, ne nicotina. Solo tisane o acqua. E' cosi' che completi il talento per diventare un vero professionista. Prima che nacque la Bundesliga, Timo aveva gia' segnato 79 reti in 110 presenze nella Oberliga Ovest. Quando esordi' in Bundesliga vi entro' da campione di Germania essendo il BVB l'attuale detentore del titolo. Nella finale contro il Colonia Timo non segno', ma entro' nella storia per aver segnato il primo gol del torneo l'anno dopo. Un passaporto per l'eternità che deve essere lasciato per sempre all'immaginazione di chi non lo ha mai potuto vedere..Le cronache raccontano che avvenne 58 secondi dall'inizio del torneo, ma pare che a Brema la gara inizio' un minuto prima. Il Werder Bremen giocava contro il Borussia Dortmund in un Weserstadion stracolmo, di fronte a 30.000 spettatori quel giorno. Secondo la maggior parte degli esperti i favoriti erano i verdi, per la vittoria finale di questa gara. In attesa del primo gol dei Werderer, nella storia della Bundesliga, i 5 fotografi presenti si posizionarono tutti dietro la porta del Dortmund. Il Werder era chiaramente favorito, anche perché lo stesso Konietzka lottava con un infortunio alla coscia, oltre all'imponente difensore Wolfgang Paul che era fuori per infortunio e inoltre l'attaccante piu' pericoloso Jürgen Schütz, aveva lasciato il club giallonero prima dell'inizio della stagione. Il Dortmund parti' subito in maniera sorprendentemente buona. Franz Brungs effettuo' un passaggio a Lothar Emmerich, che era in sovrapposizione lungo la fascia destra. Emmerich mise la palla in area, dove trovo' Timo Konietzka che deposito' facilmente oltre la linea.. Lo stesso autore del gol dichiaro': Tutto ciò che dovetti fare fu appoggiare il piede alla palla e la palla entro' in porta. Erano trascorsi solo 35 secondi dopo il calcio d'inizio (il record ufficiale indica che il gol fu segnato dopo 58 secondi). Certo, ci sono gol piu' spettacolari. Avrei preferito segnare con un tiro devastante da 30 metri. Ma, se la palla supera la linea e' sempre gol. Il Borussia perse poi per 3:2 e Timo chiuse la gara proprio all'ultimo minuto per la doppietta personale. A questo punto la maggior parte dei redattori includerebbe una clip di YouTube della storica rete. Ma il sistema e i mezzi con cui le partite venivano trasmesse allora, era leggermente diverso. Allora la maggior parte delle persone riceveva aggiornamenti dal vivo ascoltando la radio e al Weserstadion quel giorno c'era solo una telecamera che doveva fornire alla TV tedesca i momenti salienti della partita. La telecamera non registro'

L'espulsione che gli costera' sei mesi di squalifica.
l'azione al momento del goal, perché l'uomo che avrebbe dovuto filmare la partita non era arrivato in tempo per il calcio d'inizio delle 17:00. I fotografi non si trovarono nella giusta posizione per cogliere il momento in cui fu segnato il primo gol della storia della Bundesliga. Arrivarono appena in tempo per fotografare Lothar Emmerich e Timo Konietzka che celebravano il vantaggio. Un gol storico. La mattina seguente fu un frenetico arrabbattarsi nella redazione di Kicker, l'editore responsabile contatto' tutti i fotografi presenti. Questa e' la telefonata ufficiale tra il redattore capo Karl-Heinz Heimann e l'agenzia di stampa Pilzecker di Brema: ''Per caso avete una foto dello 0:1 segnato da Konietzka?" Risposta: "Non ne abbiamo, il nostro inviato si e' appostato dietro la porta del Dortmund." Heimann: "Conosci un collega che era dietro l'altra porta?" Pilzecker: "Dal momento che proprio nessuno la ha pubblicato, credo non ce ne siano."  Era l'età della pietra del calcio professionistico. Nel 1965, Timo, si trasferì a Monaco di Baviera al TSV 1860. Perché? "Non riesco più a respirare in Westfalia. Se indosso una camicia bianca, il giorno dopo è nera di polvere di carbone.'' Sotto Max Merkel, che lo aveva già allenato al BVB, Konietzka divento' ancora una volta campione tedesco. Nonostante la sua prolificita', Sepp Herberger lo considerava troppo volubile per la Nationalmannschaft e disse: "Come faccio a sapere quale Konietzka è attualmente sulla piazza.  O come si chiama oggi?'' Perché a lui il suo primo nome non piaceva, aveva riscontrato una somiglianza vaga con il generale russo della 2' guerra Mondiale, Semyon Timoshenko, gli piaceva la cosa e fece si di farsi chiamare da tutti, Timo. Smise di giocare nel 1973. Decise di allenare e smise nel 1994. Come allenatore, ebbe meno successo in Bundesliga (Dortmund, Uerdingen) che non come giocatore. In Svizzera tuttavia, dove nel 1988 prese la cittadinanza, fu quattro volte campione col FC Zurigo e il Grasshoppers. Dalla sua casa sul Lago dei Quattro Cantoni, dove gestiva una locanda con sua moglie nel 2010, si promosse alla Televisione Svizzera per l'eutanasia e lascio' intendere di essere gravemente ammalato. Non si smenti' neppure questa volta. Per un'ultima volta fu più veloce, questa volta più veloce della morte.


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