giovedì 16 agosto 2018

489) I PERSONAGGI - HORST SZYMANIAK - Genio incompreso.


Quando i romantici guardano alle grandi squadre della prima era del dopoguerra, pochissimi scelgono la Germania Occidentale per i loro racconti più memorabili. Nella narrativa storica del calcio, i tedeschi occidentali del periodo erano più comunemente usati come i cattivi della situazione. La Coppa del Mondo del 1954 è ricordata per la valorosa sconfitta dell'Aranycsapat, o l'intervento di Werner Liebrich su Puskas, nella fase a gironi che ha condizionato tanto la grande corsa finale al titolo o la Battaglia di Berna che ha visto il Brasile e l'Ungheria disputare uno degli incontri più violenti di tutti i tempi. Nessuno ricorda l'aspetto glorioso e vittorioso della Germania Ovest di Helmut Rahn, Fritz Walter o Hans Schafer. Allo stesso modo, anche la squadra della Coppa del Mondo del 1966 è definita semplicemente come l' avversaria sconfitta dall'Inghilterra in finale. Un
male necessario, nell'inevitabile percorso verso la gloria di Bobby Moore e Co.. Le prestazioni di Franz Beckenbauer, che ha segnato quattro gol da centrocampista all'età di 20 anni, o Helmut Haller, i cui sei gol (compreso uno in finale) sono stati solo migliorati da Eusebio, si sono persi lungo la strada. Invece i ricordi sono limitati esclusivamente a quelli dei Tre Leoni, a Eusebio la pantera nera del
Mozambico e un capitano argentino espulso. Se i dettagli inerenti la Germania del 1954 e del 1966 sono un po 'confusi, le squadre del 1958 e del 1962 si sono perse nella notte dei tempi. Eppure per qualsiasi altra nazione questi tornei sarebbero stati dei poster vintage da rimirare per anni a venire (Si noti l'enfasi mitologica che si è formata intorno all'unica altra partecipazione dell'Inghilterra in una semifinale di Coppa del Mondo, nel 1990). Per i tedeschi dell'Ovest una semifinale e un quarto di finale erano solo il minimo accettabile da aspettarsi in una competizione Internazionale di rilievo. Tra tutti i grandi giocatori di queste squadre, il giocatore il cui retaggio e' stato meno riconosciuto nonostante il suo straordinario talento, è stato sicuramente Horst Szymaniak. A prima vista Szymaniak era un anonimo. Nella Regione della Ruhr, la regione mineraria e industriale della Germania in cui nacque, Szymaniak, non fu benedetto dall'aspetto hollywoodiano o dalle tendenze anticonformiste di George Best. Non aveva vinto innumerevoli trofei per una serie di club ricchi e decorati. Eppure si fece una certa reputazione in Germania e oltre, come uno dei migliori centrocampisti della sua generazione. Szymaniak inizio' la sua carriera nel club locale SpVgg Erkenschwick. La Germania occidentale all'epoca gestiva ancora un sistema calcistico basato su leghe regionali (la Bundesliga nazionale non nacque fino al 1963), ma anche in quella struttura la sua squadra non era ai vertici delle classifiche. Szymaniak esordi' nella prima squadra all'età di 18 anni e si guadagno' rapidamente il posto di titolare. Quando nel 1955 la vicina Wuppertaler SV, fu promossa nell'Oberliga West (la più Importante Oberliga della Germania occidentale sotto il sistema regionale), venne immediatamente chiamato con la brillante prospettiva di potenziare la loro possibilità nella massima serie. Il Wuppertaler SV era ben lungi dall'essere una squadra dominante nell'Oberliga. La preoccupazione principale era evitare la retrocessione, ma in una squadra come questa Szymaniak si distinse. Da adolescente a Erkenschwick, a Szymaniak mancava la forza fisica per accompagnare la sua compostezza sulla palla, ma quando maturo' si inseri' come una forza della natura nel centrocampo del Wuppertal. Fu nei suoi primi anni nel suo nuovo club, che catturo' per la prima volta l'attenzione del manager della squadra Nazionale Sepp Herberger. La prima convocazione di Szymaniak con ''Die Mannschaft'' fu per la squadra B, in una partita contro la Spagna nel maggio del 1956, che lo vide recitare in un ruolo di ala destra a lui poco conosciuto. Impressiono' abbastanza per strappare una chiamata più tardi, quell'anno, per la prima squadra  (I campioni del mondo in carica in quel momento) in una partita contro la Svizzera. Szymaniak subì un infortunio in quella partita e dovette essere sostituito da Karl Mai, ma tornò un mese dopo contro il Belgio e presto si affermò come una parte vitale della parte tedesca. Al suo arrivo sulla scena internazionale, i confronti furono fatti, naturalmente, con il suo predecessore della Germania, Andreas Kupfer. Kupfer era parte integrante della squadra tedesca degli anni '30, la squadra che divenne nota come "Breslau Elf" a causa del loro 8-0 in Danimarca nella città, nel 1937. Per

Szymaniak le aspettative erano alte gia' se avesse eguagliato i risultati del suo eccezionale ispiratore, riusci' addirittura a superare le prestazioni di Kupfer nel suo ruolo, nel centrocampo tedesco. Anche se il Wuppertaler SV fu retrocessa dall'Oberliga, nel 1958, la delusione di Szymaniak, fu mitigata dall'opportunità di giocare nella sua prima Coppa del Mondo. I tedeschi raggiunsero le semifinali, dove furono sconfitti dai padroni di casa della Svezia. Szymaniak fu la scintilla più brillante della squadra e grazie a cio', in seguito, fu convocato nelle numerose selezioni di tornei "all-star" di qugli anni, in riconoscimento al suo bel contributo a tutto tondo, oltre a finire ottavo nel Ballon D'Or. La maggior parte dei giocatori che si erano esibiti in un torneo Mondiale, sarebbero inorriditi al pensiero di tornare a giocare nella seconda divisione di un torneo regionale. Szymaniak era deciso a fare tutto il possibile per riportare il Wuppertaler alla massima serie. Nonostante i suoi migliori sforzi, la squadra non fu in grado di conquistare la promozione nella stagione 1958/59, e così Szymaniak si rese conto che doveva andare avanti, cambiare aria, se voleva mantenere il suo posto nella squadra Nazionale. Vennero diffuse le voci di un trasferimento ai giganti spagnoli di Barcellona e Real Madrid, ma ''Schimmi'', come era noto, decise di rimanere in Germania con il Karlsruher SC. Per la prima volta nella sua carriera, Szymaniak aveva un club che poteva permettergli una piattaforma adeguata per le sue doti e non deluse. Nella sua prima stagione al Karslruher SC, la squadra vinse l'Oberliga Sud e fu sconfitta da finalista, nella DFB Pokal, perdendo 3-2 contro il Borussia Moenchengladbach. Nel 1961 Szymaniak decise per una nuova esperienza. Questa volta in Italia. Il Catania anelo' disperatamente ad acquisire i suoi servizi, e Szymaniak divenne quindi  il terzo tedesco, dopo Ludwig Janda e Horst Buhtz, a giocare in Serie A. L'arrivo' nel club Siciliano provocò anche un cambio di posizione per Szymaniak che fu utilizzato quasi esclusivamente dal Catania come mezzala. Il team ritenne, che la creatività e l'intelligenza di Szymaniak fossero piu' evidenziabili nel contesto della trequarti e considerarono che fosse sprecato nel mezzo. Tuttavia, il Catania era una squadra costantemente in difficoltà in Serie A e in quanto tale, le qualità difensive di Szymaniak furono spesso e volentieri messe alla prova. Le esibizioni di Szymaniak a Catania bastatarono a convincere Helenio Herrera che avrebbe potuto essere utilizzato per migliorare una squadra che aveva già vinto il Torneo e si era laureata Campione d'Italia. Il passaggio all'Inter giunse in un momento in cui si pensava che Szymaniak fosse entrato nella sua fase discendente, ma 28 anni aveva ancora molto da offrire a qualsiasi squadra. Eppure il suo periodo

nell'Inter fu stato frustrante. I regolamenti italiani all'epoca limitavano le squadre a soli due stranieri, e Herrera era totalmente improntato per una formazione che includeva Luis Suarez come regista e Jair sulla fascia destra. Szymaniak fu acquistato quindi, quasi esclusivamente, per essere utilizzato nella Coppa Europa dei Campioni, dove non esisteva tale limite.
Schimmi era quindi parte integrante della squadra per i giochi infrasettimanali, ma si è ritrovo' fuori considerazione per le partite di campionato. Questo avrebbe potuto anche funzionare per Szymaniak, se i suoi contributi ai successi della squadra fossero correttamente riconosciuti. Invece, dopo aver giocato un ruolo chiave nella corsa dell'Inter all'approdo alla finale, fu prontamente accantonato in vista  della vittoria sul Real Madrid a Vienna. Come non bastasse in quel periodo fu coinvolto in un incidente stradale in cui furono investite due persone. Passo' due giorni in carcere e solo in seguito, una volta accertata la sua mancata colpevolezza fu rilasciato. Szymaniak non giocherà in seguito, ancora per l'Inter. Invece passo' al modesto FC Varese in Serie A, alla ricerca di un calcio piu' onesto e riconoscente, ma rimase lì solo per una stagione prima di tornare in Germania.  Si accordo' con il Tasmania Berlino, fresca promossa in Bundesliga in circostanze alquanto bizzarre dopo che all'Hertha Berlino, la DFB aveva revocato la licenza per la Bundesliga a causa di una disputa sui salari. Il Tasmania Berlin, fu ammesso alla lega, solo a causa di un desiderio  all'interno della Federazione, di includere una squadra dell'ex Capitale della Germania, ai tempi divisa dallo storico muro. Sfortunatamente per Szymaniak il resto dei suoi colleghi non era affatto vicino al suo livello. Il Tasmania fini' il torneo in fondo al campionato, con tutti i peggiori records di qualsiasi squadra nella storia della Bundesliga. Persino Szymaniak non pote' aiutarli. Dopo il deludente incubo vissuto a Berlino, Szymaniak si trasferì di nuovo, questa volta in Svizzera, con l'FC Biel, prima di prendere la coraggiosa decisione di andare in America. Molto prima che arrivassero

Pele, Cruyff e Beckenbauer, Szymaniak decise di firmare per i  Chicago Spurs, della National Professional Soccer League. Anche in questo caso, il resto della squadra di livello mediocre, in confronto al talento di Szymaniak, non seppe supportare le caratteristiche del tedesco, e vista la scarsita' di risultati decise di ritirarsi dopo un piazzamento di scarsa rilevanza strappato con le unghie. Una carriera come la sua, contrassegnata da spettacolari momenti e fasi abbaglianti, non fu adeguatamente  riconosciuta dalle medaglie che avrebbe invece meritato. Ciò che distinse Szymaniak dai suoi rivali fu la sua grande umilta', oltre ad una combinazione perfetta delle sue doti fisiche con la sua tecnica eccezionale. C'erano pochi giocatori nella sua era che erano in grado di giocare così disinvoltamente, ora come un difensore semi-difensivo, ora come creativo di centrocampo e in entrambi i ruoli era in grado di dimostrare l'intera gamma del suo talentuoso bagaglio. Come mezzala sinistra Szymaniak era alto e forte, con una fantastica capacità di anticipare i movimenti e le intenzioni dei suoi avversari. Con il Catania, Szymaniak è ricordato per un'apparizione nel ruolo di marcatore su Jimmy Greaves, nel periodo che l'inglese gioco' per il Milan. La permanenza di Greaves a Milano fu infelice ma tutto sommato prolifica, eppure quella volta non riusci' a trovare il fondo della rete grazie alle strenue attenzioni del tedesco. Szymaniak, per molti, se avesse scelto di giocare più avanti, avrebbe potuto rivaleggiare con Netzer, Overath e Fritz Walter, insomma, i migliori giocatori dotati di creativita' di Germania. Forse Il più grande riconoscimento del vero valore di Szymaniak fu il giudizio dei suoi contemporanei. La rivista tedesca Kicker, nota per le severe valutazioni semestrali dei giocatori della Nazione, lo considero' "World Class Spieler" , ogni anno dal 1957 al 1961. Solo Franz Beckenbauer ha conseguito più "World class" consecutivi di Schimmi. Nel frattempo le sue cinque nomination per il Ballon D'Or (negli stessi anni) hanno dimostrato che  fu apprezzato ben oltre la sua Nazione d'origine. Una ragione più che sufficiente per ricordare piu' spesso questo grande dimenticato.


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