giovedì 30 agosto 2018

509) VEDAD IBISEVIC, IL BAMBINO FUGGITO DALLA GUERRA CHE DIVENNE STAR DELLA BUNDESLIGA.


Nel momento che sto scrivendo, Vedad Ibisevic ha segnato 111 reti in 288 gare. L'ultima, sabato scorso, 25 agosto 2018 alla prima giornata della sua 13esima stagione di Bundesliga. (1:0 contro il Norimberga ). Ma comunque andra' a finire la sua carriera e tutto ciò che accadra' in seguito, il suo riscatto nella vita lo ha ottenuto ampiamente. Una mattina di maggio del 1992, il piccolo Vedad Ibisevic di soli 7 anni, fu scosso dal sonno da sua madre Mirsada. I soldati stavano arrivando. Condusse suo figlio e sua figlia a una buca frettolosamente scavata appena vicino alla loro casa, nella piccola città bosniaca di Vlasenica e li scongiuro' di rimanere fermi mentre andava a sistemare le ultime cose al posto di lavoro. I soldati arrivarono, ribaltarono sotto sopra  la casa degli Ibisevic, ma
non si accorsero mai della presenza del ragazzo che stava accovacciato nel bunker di fortuna improvvisato tra gli alberi, insieme alla sorellina addormentata. Se ne andarono e alla fine Mirsada tornò con suo marito Saban. La famiglia gettò tutte le loro cose essenziali in due borse e fuggì. Erano i primi giorni della guerra in Bosnia, un conflitto che avrebbe causato circa 100.000 morti tra il 1992 e il 1995. Alla fine, Vedad e la sua famiglia, riuscirono a fuggire con un autobus per Tuzla, un luogo

di relativa sicurezza per i Bosniaci. Condividevano una casa con altre cinque famiglie di rifugiati e vi rimasero fino alla fine della guerra. Rimasero a Tuzla per tutto il resto degli anni '90. Vedad era sempre stato un appassionato calciatore e ora il calcio era diventato la sua passione, ma soprattutto uno sfogo. Sul campo, riusciva a dimenticare le paure e gli orrori della guerra. Crebbe calcisticamente sotto la tutela di Nevzet Hasanbasic, un ex semi-professionista, che gli apri' gli occhi al mondo del calcio professionistico. All'età di 16 anni, Vedad stava gia' fantasticando in grande, e fu selezionato per la squadra Nazionale giovanile della Bosnia. Ma dietro l'angolo si nascondevano degli imprevisti. Incapace di sbarcare il lunario a Tuzla, la famiglia si trasferì all'inizio in Svizzera, prima di compiere il viaggio di 7.500 chilometri che li avrebbe portati fino a St. Louis, una città Americana con un'enorme comunità di rifugiati Bosniaci. Ovunque si trovasse,Vedad continuò a giocare. Arrivò negli Stati Uniti senza conoscere l'inglese, ma nel giro di due anni, si diplomò, guadagnandosi una borsa di studio alla prestigiosa Saint Louis University. Dopo un paio di stagioni con il St. Louis e poi con il Chicago, in cui segno' 39 gol in 46 partite, a Vedad Ibisevic si presento' la sua grande occasione. Fu notato dal collega bosniaco Vahid Halilodzic, l'allenatore dei giganti Francesi del Paris

Saint-Germain, che era in tour in America. Impressionato dal talento del suo giovane compatriota, Halilodzic offri' ad Ibisevic il suo primo contratto professionistico e lo porto' quindi nella capitale Francese per l'inizio della stagione 2004/2005. Le cose non andarono bene. Forse semplicemente, Ibisevic, che aveva compiuto 20 anni il giorno prima della partita di apertura della stagione, non era ancora pronto per la grande platea. Gioco' 4 partite in Ligue 1, e l'ultima apparizione coincise con un'espulsione cinque minuti dopo essere entrato in sostituzione di Pauleta. Sarebbe stata la sua ultima uscita in prima squadra per il PSG, che lo dirotto' in prestito al Digione, in seconda serie, nella finestra dei trasferimenti di riparazione di gennaio. Dopo un rendimento di maggior successo in Ligue 2  con dieci gol in 34 partite, Ibisevic ebbe il suo primo assaggio di Bundesliga, il campionato in cui alla fine sarebbe diventato una star. Nel luglio del 2006, passa dal PSG all' Alemannia Aachen e nonostante un apporto di sei reti e un assist, non pote' impedire ai ''Kartoffelkäfer'' di retrocedere al termine del torneo 2006/07. A quasi 23 anni, Ibisevic si stava avvicinando a un importante punto di svolta nella sua carriera. Il 24 marzo 2007, prima della resa di fine stagione dell' Alemannia, fece la sua prima apparizione in Nazionale per la nazionale della Bosnia ed Erzegovina, sotto la guida di Fuad Muzurovic. Ibisevic gioco' tutti i 90 minuti sulla sinistra e la Bosnia vinse per 2-1 in trasferta contro la Norvegia, in una gara di qualificazione a UEFA EURO 2008. Con le sue impressionanti esibizioni in Bundesliga e grazie al suo nuovo status

internazionale, Ibisevic attiro' l'attenzione di Ralf Rangnick, che aveva appena concluso la sua prima stagione con l'ambiziosa sorpresa TSG Hoffenheim. Claudicante nell'ottava divisione durante i primi anni '90, il club era volato di promozione in promozione, scalando le varie divisioni nei primi anni del 2000, grazie all'investimento del miliardario locale, del software, Dietmar Hopp. Rangnick aveva appena promosso l'Hoffenheim in Seconda divisione e ora il suo obiettivo era puntare fermamente alla Bundesliga.  "Il professore" come veniva chiamato

Lincredibile girone di andata 2008 di Vedad Ibisevic.
Rangnick, aveva riconosciuto il talento di Ibisevic e non ebbe dubbi nella bonta' dell'idea di metterlo sotto contratto nell'estate del 2007. Mentre il giovane Bosniaco disputo' una prima stagione di Zweite, relativamente sufficiente, con cinque gol e due assist, l'Hoffenheim si assicurò la sua storica promozione e si organizzo' per prendere d'assalto la Bundesliga. Nella loro prima stagione di massima serie, anticipando curiosamente i successi futuri del RB Leipzig, l'Hoffenheim si avvalse di una straordinaria prima frazione di torneo, terminando la prima metà della stagione in Bundesliga capoclassifica e guadagnandosi il titolo non ufficiale di campione d'inverno. Ibisevic ormai maturo, gioco' un ruolo fondamentale in quel successo, collezionando incredibilmente, 18 goal e sette assist in sole 17 partite. (vedi tabella sotto) Segno' cinque doppiette, tra cui una memorabile nel 4-1 del Borussia Dortmund. Penalizzante fu per per l'Hoffenheim però e per Ibisevic in particolare, l'infortunio che Vedad subi' durante la pausa invernale.  Uno strappo del legamento crociato che lo escluse per il resto della stagione. L'Hoffenheim perse il suo vantaggio e si rese protagonista di una striscia di 12 gare senza vittorie. Alla fine fini' settimo, non riuscendo nemmeno a qualificarsi per l'Europa. Il "cosa sarebbe successo se ...?" presumibilmente, perseguita ancora oggi i sostenitori della sqaudra che gioca a Sinsheim. Ibisevic aveva dimostrato di possedere il potenziale per essere un attaccante di prima classe e forse anche di seguire le orme del suo illustre connazionale Sergej Barbarez, il primo bosniaco a diventare capocannoniere della Bundesliga. Vedad avrebbe potuto prendere in considerazione il Torjägerkanone? Ritornato dall'infortunio nel 2009/10, Ibisevic fu protagonista di un'altra splendida stagione, con 12 goal e sei assist, inclusa una fantastica tripletta in 21 minuti contro il suo futuro club, l'Hertha Berlino. Trascorse un'altra stagione e mezzo con

l'Hoffenheim, prima di unirsi ai tre volte vincitori della Bundesliga del VfB Stuttgart, nel gennaio 2012. Gli Svevi avevano avuto una stagione altalenante, ma grazie a otto gol in 15 partite del Bosniaco, conclusero al sesto posto riuscendo a raggiungere l'Europa League. La sua stagione di maggior successo con lo Stoccarda fu nel 2012/2013 quando, oltre a segnare 15 gol in 30 partite nella Bundesliga, segno' cinque volte in Europa League e quattro volte in DFB Pokal, dove lo Stoccarda fu battuto per 3-2 dal Bayern Monaco in una finale da brivido. Ibisevic si riprese presto dalla delusione. Segno' da corretto''ex'' una superba tripletta contro i suoi ex compagni dell'Hoffenheim il settembre successivo, prima di uno dei più grandi momenti della sua carriera e probabilmente della sua vita. Il 15 ottobre 2013, segno' l'unico gol della vittoria per 1-0 della Bosnia-Erzegovina sulla Lituania, che assicuro' la prima qualificazione del suo paese alla la Coppa del Mondo FIFA. Fu un'occasione memorabile, che vide decine di migliaia di sostenitori affollare le strade di Sarajevo per dare alla squadra il benvenuto da eroi. Dopo un nuovo infortunio nel 2014/15, il viaggio nella Bundesliga di Ibisevic, lo porto' nella capitale. Entro' nell rosa dell'Hertha Berlino in prestito, nell'estate del 2015, prima che l'acquisizione fosse resa definitiva nel 2016. Promosso capitano da Pal Dardai, che aveva letto in lui le sue doti di leader e il carisma da trascinatore, il Bosniaco ebbe un ottimo inizio di stagione, segnando sei gol e tre assist nelle sue prime otto partite. A giugno con la sua Nazionale partecipo' alla Coppa del Mondo in Brasile. In tre presenze segno' un gol. Fu contro l'Argentina, nella prima gara del girone F. Un girone neppure troppo impeditivo con Nigeria e Iran, vide la Nazionale di Ibisevic salutare il torneo con due sconfitte su tre incontri. Resta la indimenticabile esperienza. La stagione 2016/17 Ibisevic raggiungere una

serie di traguardi significativi. Segno' la sua ventesima doppietta in Bundesliga contro l'Amburgo alla sesta giornata, proprio poche ore dopo che sua moglie Zerina aveva dato alla luce la loro figlia, oltretutto superando Barbarez come attaccante Bosniaco piu' prolifico della Bundesliga. Segno' il suo 100esimo gol in Bundesliga, con un altra doppietta contro il Mainz 05 alla 12esima giornata, prima di raggiungere la sua 250esima apparizione nel massimo campionato tedesco, alla 23a giornata. I successi di Ibisevic parlano da soli. Il ragazzo che fu costretto a nascondersi in una buca e fuggire dalla sua casa, per scappare agli orrori della guerra, è diventato negli anni, uno degli ultimi veri protagonisti della Bundesliga. Un marcatore prolifico, un leader ispiratore e un capitano riconosciuto. Vedad Ibisevic e' la  vera testimonianza di come la disperazione prima e lo spirito umano poi, possano superare le avversità. Il calcio è sempre stata la sua via di fuga, ma tramite il calcio Vedad Ibisevic ha trovato anche la strada della sua vera vita.


















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