giovedì 30 agosto 2018

508) I PERSONAGGI - STEFAN KUNTZ - MEGLIO TARDI CHE MAI.


Quando Stefan Kuntz arrivo' alla rappresentativa Nazionale aveva gia' 31 anni. Aveva gia' 284 presenze in Bundesliga spalmate in 10 stagioni vestendo tre maglie diverse. Aveva gia' segnato 116 reti vincendo la classifica cannonieri nel 1985/86 (la vincera' di nuovo nel 1993/94) e in DFB Pokal nel 1987/88 e 1989/90. Era gia' stato ''fussballer des jahres'' per la stagione 1991. Unico giocatore riconosciuto del premio a non avere ancora vestito la maglia bianca. Le circostanze per cui il piu' accreditato erede di Gerd Muller arrivo' tardi a vestire la maglia bianca della Nationalmannschaft non sono da cercare in snobbismo, poca considerazione da parte dei selezionatori, o mezzi poco consoni a ribalte di livello Internazionale. Gia' nel 1982 fece parte della Under 21 e in 4 presenze fino al 1985, mise 3 volte la palla in rete. Nel ritardo di Kuntz a vestire la maglia della Nazionale maggiore, ebbe
una grandissima responsabilita' la sfortuna...la sfiga vera, direi. Un susseguirsi di tragici eventi in concomitanza con le chiamate per la selezione maggiore lo tartasso' fino a dilatare nel tempo e in una fase di carriera che si avviava sempre piu' alla fine, il giusto riconoscimento a un giocatore che lascio' per quindici anni una traccia indelebile nel calcio tedesco. Alla porta della Nazionale, Stefan Kuntz si era gia' avvicinato nell'ottobre del 1990, ma dovette rinunciare alla convocazione per la doppia rottura dei legamenti del ginocchio destro che lo costrinse a 4 mesi di inattivita'. L'occasione si ripresento' nei primi di settembre del 1991 quando fu convocato per la gara contro l'Inghilterra a Wembley. 5 giorni prima della partita, Stefan Kuntz si ruppe i legamenti del garretto della caviglia destra e dovette dichiarare forfait. Demoralizzante il fatto che l'incidente non avvenne durante una fase di preparazione o di allenamento ma banalmente scendendo da un pullmann. Le sue assenze forzate dal giro della Nazionale saranno ampiamente ripagate. Esordira' finalmente nel 1993 contro gli USA in amichevole e andra a segno nel 3:0 con cui i tedeschi vinsero la gara. Nel 1994 partecipera' ai Mondiali negli USA ma verra' utilizzato da Vogts solo nei 4 minuti finali, della gara vinta per 3:2 contro il Belgio. Con il 1995 entra in pianta stabile nel giro federale. Ha gia 33 anni, ma nonostante poche occasioni di segnare arriva agli Europei di Inghilterra del 1996. Gioca 5 partite e proprio a Wembley, contro gli Inglesi, riscatta la chiamata mancata 5 anni prima, segnando il gol del


pareggio in semifinale. La Germania arrivera' ai rigori dove Southgate confermera' la famosa frase di Gary Lineker secondo cui...''il calcio e' uno sport dove si gioca 11 contro 11 e alla fine vincono sempre i tedeschi''... Kuntz segno' il rigore prima dell'errore di Southgate, quello che chiudeva le serie da 5. Poi sara' Andy Moeller  a portare i bianchi in finale. In finale Stefan kuntz e' titolare e si potra' godere il trofeo da protagonista a coronamento di un'attesa falcidiata di inconvenienti e rinvii. La sua permanenza con la Mannschaft  si chiudera' nell'ottobre del 97 contro l'Albania. Sul suo ruolino con la Mannschaft sono segnate 25 presenze con 6 marcature. Lasciato il Kaisersalutern nel 1995, si

trasferi' in Turchia al Besiktas. Quando nel 1996 tornera' in Germania si accasera' all'Arminia Bielefeld dove in due stagioni segnera' ancora 25 gol. Due anni dopo chiudera' la carriera da dove era partita la sua carriera in Bundesliga. Da quel di Bochum. Fu proprio li' che disputo' le prime tre stagioni nel massimo torneo tedesco, segnando 43 reti in 100 presenze. Dopo tre anni si trasferi' al ''rimpianto'' Bayer 05 Uerdingen, tre tornei  conditi da 32 reti in 95 incontri. Nel 1989 arriva finalmente al 1FC Kaiserslautern con cui si affermera' defitivamente, diventando l'idolo dei tifosi e principale fautore dei tre allori vinti dai Roten Teufel negli anni 90. (Meisterschale 1990/91 - DFB Pokal 189/90 - Supercoppa 1991). In Bundesliga Stefan Kuntz ha disputato 449 partite e segnato 179 reti. Attualmente e' ottavo nella classifica di tutti


i tempi capitanata da Gerd Muller. Dietro di lui a 163 reti, solo Mario Gomez potrebbe ancora insidiarlo. Chiusa la carriera da giocatore si dedica alle attivita' manageriali e il suo primo approdo e la squadra della sua citta' Natale, il Borussia Neunkirchen. Sul suo percorso di dirigente fino al 2006 si susseguiranno Karlsruher SC, Waldhof Mannheim e LR Ahlen. Si investira' dell'incarico di Direttore sportivo tra il 2005 e il 2008 per Koblenz TuS e Bochum. Nel 2008 assume la presidenza del Kaiserslautern e per 8 anni ne seguira' le vicende societarie. Nel settembre del 2016 entra nello staff della Nazionale e sostituisce alla guida della squadra Under 21 Horst Hrubesch, passato alla

squadra femminile. Nel 2017 alla guida delle promesse tedesche vince il Campionato Europeo Under 21, battendo in finale per 1:0 i pari grado della Spagna. Le soddisfazioni che lo fecero tanto aspettare negli anni piu' promettenti sono arrivate, un po' tardi, ma con gli interessi.


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