Fa caldo il 14 agosto 1948, quando Robert Schlienz, dopo aver
assistito al funerale della madre morta il giorno prima, e' a bordo di
un vecchio furgone Opel. Fa caldo e la strada che da Stoccarda porta a
Aalen, presenta ancora i segni irregolari del conflitto terminato non da
cosi' tanto tempo.
Lo Stoccarda gioca una partita di coppa e Robert non ha potuto presentarsi all'appuntamento coi compagni, ma forse arrivera' in tempo per la fine dell'incontro. Il furgone sfreccia nel afa estiva e Robert pensa bene di trovare piu' refrigerio mettendo fuori il braccio dal finestino. Un attimo..La vettura sbanda in una buca e il furgone compie piu' piroette uscendo di carreggiata. Il braccio sinistro e' frantumato. Si opta urgentemente per l'amputazione dopo solo 2 ore di ricovero. Si preannuncia la fine della carriera per il giovane 24enne, nato a Zuffenhausen. Nessuno immagina che 10 anni dopo. il grande Alfredo di Stefano dopo una sessione di allenamenti con la nazionale spagnola conclusasi con un'amichevole contro i rossi di Stoccarda dira'..."Impensabile quello che ho visto..il migliore in campo e' stato quello monco...." Poco dopo l'incidente lo stesso Schlienz era scettico e sfiduciato della sua possibilita' di tornare a giocare. A confortarlo e primo sostenitore del suo recupero, fu l'allenatore Georg Wurzer. Lo sottoporra' ad allenamenti supplementari per fare che si abitui a gestire un nuovo
Lo Stoccarda gioca una partita di coppa e Robert non ha potuto presentarsi all'appuntamento coi compagni, ma forse arrivera' in tempo per la fine dell'incontro. Il furgone sfreccia nel afa estiva e Robert pensa bene di trovare piu' refrigerio mettendo fuori il braccio dal finestino. Un attimo..La vettura sbanda in una buca e il furgone compie piu' piroette uscendo di carreggiata. Il braccio sinistro e' frantumato. Si opta urgentemente per l'amputazione dopo solo 2 ore di ricovero. Si preannuncia la fine della carriera per il giovane 24enne, nato a Zuffenhausen. Nessuno immagina che 10 anni dopo. il grande Alfredo di Stefano dopo una sessione di allenamenti con la nazionale spagnola conclusasi con un'amichevole contro i rossi di Stoccarda dira'..."Impensabile quello che ho visto..il migliore in campo e' stato quello monco...." Poco dopo l'incidente lo stesso Schlienz era scettico e sfiduciato della sua possibilita' di tornare a giocare. A confortarlo e primo sostenitore del suo recupero, fu l'allenatore Georg Wurzer. Lo sottoporra' ad allenamenti supplementari per fare che si abitui a gestire un nuovo
equilibrio e ad imparare a cadere, seguendo metodi suggeriti dalle arti marziali..Gli cambiera' ruolo. Non piu' centrattacco. Ora motore di centrocampo davanti alla difesa con incarico di rubare piu' palle possibili... E' l'inizio di una nuova carriera. Solo quattro mesi dopo l'impensabile. Con la manica del braccio sinistro legata al gomito, Robert Schlienz torna in campo e con lo Stoccarda batte il Bayern Monaco per 2-1. Una simile prova di tenacia non puo' non essere da esempio e diverra' quindi il Capitano di uno VfB, che forse vivra' tra il 1950 e il 58 il periodo piu' fulgido della sua storia. Campione di Germania nel 1950 ( 2-1 al Kickers Offenbach ) e 1952 (3-2 al Saarbrucken con un gol di testa del Capitano, per il gol dell'1-1 ..fig.2-3-4)...Finalista sconfitto dal Kaiserslautern di sua maesta' Fritz Walter nel 1953 per 4-1 (fig.1) . DFB Pokalsieger nel 54 contro il Colonia per 1-0 e nel 58 contro il Fortuna Dusseldorf di Jupp Derwall per 4-3 dopo i supplementari (fig.5). Un leader un Guerriero indomabile, un esempio in campo di tenacia e volonta'. Robert Schlienz nasce il 3 febbraio del 1924 a Zuffenhausen e a 16 anni entra nella squadra locale allenata dal padre, non per essere il figlio del coach, ma perche' e' un fenomenale centravanti. Il periodo e' quello bellico e a 18 anni il ragazzo entra
nell'esercito e viene spedito sul fronte russo. Un
proiettile lo colpira' in faccia e gli deformera' la mandibola. Viene
riinviato in Germania e dopo il recupero, una cicatrice sul viso sara'
la perenne testimonianza della sua esperienza di guerra. Dopo la guerra,
le societa' professionistiche, sono decimate nei quadri. Molte non
hanno piu' il materiale umano per poter creare un sufficiente livello
per poter competere nei vari tornei. E' norma quindi attingere e
arruolare giovani giocatori da squadre di basso profilo. Lo Stoccarda
aveva perso in guerra ben cinque titolari della rosa, per cui, per
rinfoltire i ranghi dei quadri tecnici, tra i vari opinabili c'e' Robert
Schlienz. Al primo impatto nel torneo 1945/46 segnera' 46 gol in 30
partite. Un record mai piu' battuto da altri che vestitranno la maglia
bianco rosso fasciata dello Stoccarda. Sara' per 14 anni una bandiera
indiscussa e chiudera' con uno score di 391 partite con 147 gol. La sua
personalita' lo portera' anche ad essere convocato da Herberger per tre
presenze nella Nationalmanschaft tra il 55 e il 56 precisamente con
Irlanda del Nord, Olanda e Inghilterra. (fig.6) Nel 59, al termine di
un incontro Georg Wurzer comunichera' ai suoi giocatori, che Robert
Schlienz ha annunciato il suo ritiro dal calcio giocato. Si dedichera'
al negozio di souvenir con sua moglie, ma restera' nell'ambito della
societa' come socio e consigliere, fino alla sua morte avvenuta nel 1995
per un infarto. Dopo la morte Lothar Weise suo compagno di tante
battaglie disse..." In campo era un grande pezzo di merda..se non
seguivi le sue direttive e il suo esempio ti rendeva la vita
impossibile, ma al di fuori del campo era il mio piu' grande amico di
sempre...". Il suo funerale coinvolse tutta Stoccarda e solo due giorni
dopo gli verra' intitolato lo stadio dove tuttora gioca il settore
giovanile e dilettante. A testimonianza e gratitudine di quanto il
"monco" ha fatto, negli anni del dopoguerra per la societa' dalla fascia
rossa.
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