giovedì 10 maggio 2018

156) TUTTA COLPA DEL WOLVERHAMPTON... ''Le tedesche e la Coppa del Mondo per Clubs.''

Era stato il "superiority complex" degli inglesi a fare scoccare la scintilla della Coppa dei Campioni, tutto era nato da un paio di successi amichevoli del Wolverhampton nell'inverno del 1954 che solo un amor proprio ferito a morte poteva suggerire di ingigantire oltremisura. I figli d Albione...da sempre si consideravano superiori a chiunque nel resto del mondo si dilettasse col calcio, di cui si consideravano ideatori e maestri, i primi esperimenti di interruzione del loro ''isolamento" avevano sortito esiti rovinosi: eliminati dai dilettanti statunitensi ai Mondiali 1950, brutalizzati in casa e fuori nel doppio confronto amichevole con la Grande Ungheria (3:6 a Londra, 1:7 a Budapest), eliminati nei quarti dai Mondiali 1954, non era sembrato loro vero che i "Wolves" fossero capaci di battere in pochi giorni prima lo Spartak Mosca, rappresentante del misterioso calcio sovietico, per 4:1, poi la mitica Honved di Puskas e Kocsis con un più risicato 3:2 (in rimonta) Due risultati colti in amichevole, per di più sul proprio campo, bastarono perché il "Daily Mirror" se ne uscisse con un titolo clamoroso: Salutiamo i "Lupi", ora Campioni del Mondo. Un po' forzata la spiegazione di tale affermazione...Subito dopo la partita con la Honved, il loro manager Stanley Cullis disse: "Ora siamo proprio i campioni del mondo", la boutade non era stata digerita soprattutto dai francesi, Gabriel Hanot dell' Equipe in testa, e da li' era nato il progetto per un ''Championnat d'Europe interclub'', sfociato nella Coppa dei Campioni, nata nel 1955 per sottoporre la spregiudicatezza di certe affermazioni almeno a un attendibile giudizio tecnico sul terreno di gioco. Sulla scia del clamore e della fama che il nuovo torneo Europeo comporto', oltreoceano nacque la Copa Libertadores, il corrispondente Sudamericano della Coppa dei Campioni. Da li,' a voler eleggere un Campione del Mondo ufficiale del circo pallonaro progredito, quindi, il passo fu breve. Nonostante la Fifa ostacolo' in tutte le maniere la messa in atto della manifestzione, l'idea pur virtuale di fregiarsi del titolo di Campione del Mondo piacque molto alle societa'. Piacque fino a che le gare non divennero vere e proprie cacce all'uomo, delle corride supportate da un pubblico esaltato e minaccioso. Intorno agli anni 70 molte squadre europee preferirono glissare l'appuntamento, soprattutto se i dirimpettai erano argentini o uruguagi. Quindi le edizioni o non vennero disputate, o furono rappresentate dalle finaliste che speravano di mettere in bacheca un trofeo glorioso, gentilmente offerto dai Campioni d'Europa troppo presi da lidi ed esibizioni piu' remunerative. Nel 1980, la coppa Intercontinentale rischio' di scomparire. Fu trasformato cosi' in un appuntamento in terra Nipponica sotto il nome di Toyota Cup. Il trofeo rimase lo stesso, ma fu coadiuvato da un altro, messo in palio dalla ditta automobilistica che patrocinava la manifestazione. Col tempo si penso' di coinvolgere anche le rappresentative degli altri continenti iscritti alla Fifa. Si creo' quindi nel 2005 l'attuale mini torneo che porta il nome attuale di ''Coppa del Mondo per Clubs''. Un torneo che lascia il tempo che trova, sminuito da valori tecnici di squadre appartenenti ad un terzo mondo calcistico che non da ne competitivita' ne lustro a certe ribalte. Resta comunque un alloro immancabile in una bacheca di una societa' di rango. Un alloro che se non altro fa gonfiare il petto ai tifosi nelle diatribe da bar. Dopotutto a chi non piace guardare tutti gli altri dall'alto di un trono? E le tedesche ? Il Bayern troppo preso con tornei in India, Israele, Emirati Arabi rinuncio' nel 1974 a favore dell'Atletico Madrid, nel 1975 non venne disputata mentre nel 1976, visto che l'avversario era un brasiliano, i Bullen decisero che era il momento di completare l'album delle figurine. Divenne quindi la prima squadra tedesca a laurearsi Campione del Mondo. Oltre al Bayern anche Borussia Dortmund, SV Hamburger e Borussia M'gladbach si cimentarono per la conquista del titolo mondiale, ma solo i gialloneri oltre ai Bullen, portarono a casa il trofeo. Vediamo queste edizioni anno per anno.
1976- Nel doppio confronto con il Cruzeiro di Belo Horizonte, il Bayern mette al riparo il risultato a Monaco con due reti. Su un terreno spruzzato di neve, Muller e Kapellmann segnano e prenotano il biglietto per andare a rititare la coppa in Brasile.
1977- Il Borussia M'Gladbach, stordito dalla finale di Roma contro il Liverpool, cerca il contentino contro il Boca Juniors. Il 2:2 alla Bombonera non e' sufficiente ma fa buon sangue. Illusione. Nel ritorno al Wildparkstadion di Karlsruher, gli Argentini passano tre volte e per i fohlen l'impresa mondiale sfuma.
1983 - L'Amburgo incoccia contro il Gremio in Giappone. Ora e' Toyota Cup. Sconfitto due a uno dai brasiliani ai supplementari, subira' l'onta della doppia marcatura di Renato Gaucho....playboy, viveur, ballerino, delle notti romane a venire...
1997- Una rete di Zorc e una di Herrlich imitano i Bullen 10 anni dopo e danno il titolo al Dortmund contro il Cruzeiro, in quel di Tokio. La squadra e' guidata da Nevio scala.
2001- Anche il Bayern a Tokio questa volta. Di fronte il Boca Juniors. La gara si sblocca con la rete di Sammy Kuffour nei prolungamenti. Secondo titolo per i bavaresi dopo 25 anni.
2013- Ancora Bayern. Il mini torneo si disputa in Marocco e si apre contro la squadra cinese di Lippi. Una formalita'. 3:0 e si pensa alla finale con i brasiliani del Mineiro. Sorpresa invece, quando in finale ci arrivarono i Marocchini del Raja Casablanca. Nonostante il pubblico di Marrakesch, entusiasta, spinga i maghrebbini, il divario col Bayern e' incolmabile. Dante e Alcantara fanno la differenza. E' il primo trofeo di Pep Guardiola. La cigliegina sulla torta di una stagione che si era conclusa con il ''Triple'' sotto la guida di ''Osram'' Heynckes.

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